Varicella e fuoco di s antonio
Gentili dottori,
sono un ragazzo di 35 anni, padre di due bambini di 4 anni e mezzo e 5 mesi;
il bambino piu' grande ha da poco contratto la varicella, che sta superando bene senza grossi problemi, ma il timore è rivolto verso la piccolina di 5 mesi, visto che probabilmente il contagio è già avvenuto e si manifesterà con tutta probabilità nei giorni di festa dove non ci sarà la pediatra di ficudia ad assisterci;
telefonicamente ci è già stato anticipato che le verranno somministrati degli antivirali, ma ho letto sulla rete che ci sono opinioni discordanti sui benefici di questa cura;
prima di tutto vorrei chiedere se la malattia è cosi pericolosa per una bambina di quell'età e se la cura a base di antivirali non possa darle dei problemi in futuro;
come ultima cosa vorrei chiedere:
io e mia moglie abbiamo fatto entrambi la malattia, ma visto che durante le feste Natalizie vorremmo vedere anche i nostri parenti, puo' essere un problema la bambina malata per i nonni ultraottantenni che hanno comunque fatto la malattia? So che varicella e fuoco di Sant' antonio sono collegati dallo stesso virus e che il fuoco di sant'antonio puo' causare la varicella a chi non l'ha fatta, ma è possibile anche il contrario( ovvero che la varicella porti il fuoco di Sant'antonio ai nonni o ad altre persone)?
Lo chiedo perchè hanno da poco superato un periodo difficile di ricovero in osperdale a causa di una cardiopatia( nonno) e problemi respiratori( nonna) e non vorrei complicare la situazione, ma nemmeno privarli inutilmente dei loro nipotini in queste feste se il rischio è inesistente ;
grazie mille dell'aiuto.
sono un ragazzo di 35 anni, padre di due bambini di 4 anni e mezzo e 5 mesi;
il bambino piu' grande ha da poco contratto la varicella, che sta superando bene senza grossi problemi, ma il timore è rivolto verso la piccolina di 5 mesi, visto che probabilmente il contagio è già avvenuto e si manifesterà con tutta probabilità nei giorni di festa dove non ci sarà la pediatra di ficudia ad assisterci;
telefonicamente ci è già stato anticipato che le verranno somministrati degli antivirali, ma ho letto sulla rete che ci sono opinioni discordanti sui benefici di questa cura;
prima di tutto vorrei chiedere se la malattia è cosi pericolosa per una bambina di quell'età e se la cura a base di antivirali non possa darle dei problemi in futuro;
come ultima cosa vorrei chiedere:
io e mia moglie abbiamo fatto entrambi la malattia, ma visto che durante le feste Natalizie vorremmo vedere anche i nostri parenti, puo' essere un problema la bambina malata per i nonni ultraottantenni che hanno comunque fatto la malattia? So che varicella e fuoco di Sant' antonio sono collegati dallo stesso virus e che il fuoco di sant'antonio puo' causare la varicella a chi non l'ha fatta, ma è possibile anche il contrario( ovvero che la varicella porti il fuoco di Sant'antonio ai nonni o ad altre persone)?
Lo chiedo perchè hanno da poco superato un periodo difficile di ricovero in osperdale a causa di una cardiopatia( nonno) e problemi respiratori( nonna) e non vorrei complicare la situazione, ma nemmeno privarli inutilmente dei loro nipotini in queste feste se il rischio è inesistente ;
grazie mille dell'aiuto.
[#1]
Gent.le pz
un minimo di chiarezza.
Il virus herpes zooster -varicella è unico. Al primo contatto dà la varicella , e poi si rifugia nei gangli sensitivi , dopo può rimanere silente tutta la vita , oppure in caso di depressione anche temporanea della difese immunitarie (stress psicoficici,ad esempio) dare la manifestazione dell'h.zooster, fuoco di S.Antonio.
Chi ha avuto la varicella non potrà più averla , quindi i nonni sono a posto.
Questi hanno già il loro virus silente nei gangli nervosi , quindi...no problem!
Chi invece non ha mai contratto la varicella , se esposto al contagio , facilmente la contrarrà.E' assai contagiosa.
In questo caso le consiglio l'antivirale, tenendo presente che nei bimbi la malattia decorre del tutto benigna nel 90% dei casi (ed oltre).
Quando eravamo bimbi noi , i nostri genitori , per questo motivo , ci portavano dai compagnetti ammalati apposta per farci fare subito le malattie esantematiche dell'infanzia...e siamo tutti sopravvissuti senza gravi problemi :-)
Sono comunque descritte complicanze , ma molto di più nell'adulto.
Se i nonni sono sicuri di aver già avuto la varicella...non privateli dei nipoti
Cordialità
un minimo di chiarezza.
Il virus herpes zooster -varicella è unico. Al primo contatto dà la varicella , e poi si rifugia nei gangli sensitivi , dopo può rimanere silente tutta la vita , oppure in caso di depressione anche temporanea della difese immunitarie (stress psicoficici,ad esempio) dare la manifestazione dell'h.zooster, fuoco di S.Antonio.
Chi ha avuto la varicella non potrà più averla , quindi i nonni sono a posto.
Questi hanno già il loro virus silente nei gangli nervosi , quindi...no problem!
Chi invece non ha mai contratto la varicella , se esposto al contagio , facilmente la contrarrà.E' assai contagiosa.
In questo caso le consiglio l'antivirale, tenendo presente che nei bimbi la malattia decorre del tutto benigna nel 90% dei casi (ed oltre).
Quando eravamo bimbi noi , i nostri genitori , per questo motivo , ci portavano dai compagnetti ammalati apposta per farci fare subito le malattie esantematiche dell'infanzia...e siamo tutti sopravvissuti senza gravi problemi :-)
Sono comunque descritte complicanze , ma molto di più nell'adulto.
Se i nonni sono sicuri di aver già avuto la varicella...non privateli dei nipoti
Cordialità
Dott.Giampiero Griselli Dermovenereologo
www.dermoonline.com
Ferrara,Torino,Brescia,Porto Tolle(RO)
[#2]
Utente
Grazie mille anzitutto dott. Griselli...
Quindi, chiarito che il problema con i nonni non esiste, lei proporrebbe comunque il trattamento con l'antivirale alla bambina al primo sintomo, oppure sarebbe ugualmente sicuro il superamento naturale della malattia senza "aiuti"?
Ho questo dubbio che mi tormenta, perché come ha detto lei la varicella resiste tutta la vita nel corpo della bimba e non vorrei condizionare la sua salute con delle scelte sbagliate, rischiando o di farle fare degli anticorpi un po' troppo leggeri per il virus per colpa dell'antivirale fatto o di incappare in qualche complicanza più grave per non averlo fatto....
Secondo lei, quale è il male minore visto che ora abbiamo questa possibilità di scegliere?
Di nuovo mille GRAZIE! :-)
Quindi, chiarito che il problema con i nonni non esiste, lei proporrebbe comunque il trattamento con l'antivirale alla bambina al primo sintomo, oppure sarebbe ugualmente sicuro il superamento naturale della malattia senza "aiuti"?
Ho questo dubbio che mi tormenta, perché come ha detto lei la varicella resiste tutta la vita nel corpo della bimba e non vorrei condizionare la sua salute con delle scelte sbagliate, rischiando o di farle fare degli anticorpi un po' troppo leggeri per il virus per colpa dell'antivirale fatto o di incappare in qualche complicanza più grave per non averlo fatto....
Secondo lei, quale è il male minore visto che ora abbiamo questa possibilità di scegliere?
Di nuovo mille GRAZIE! :-)
[#3]
L'antivirale un tempo non c'era...ma oggi conviene usarlo perché sicuro, a mio parere ( ma ovviamente sentite il pediatra in via prioritaria) e perché inibendo le prime fasi della replicazione virale renderà più leggera la manifestazione, senza interferire in una conversione immunoglobulinica.
Cordialita
Cordialita
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 5k visite dal 09/12/2014.
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