Lichen scleroatrofico e circoncisione
Nel mese di luglio 2013 notai una leggera difficoltà di scorrimento del prepuzio, esclusivamente nella ricopertura del glande, a cui non diedi importanza. A novembre 2013 improvvisamente la situazione peggiorava notando un anello bianco nel prepuzio interno che strozzava il pene, causando un principio di o una leggera parafimosi. Sono andato dall'urologo dell'A.S.L. di competenza il quale con una visita molto frettolosa e senza spiegazioni mi ha diagnosticato il lichen scleroatrofico e prescritto una circoncisione senza alternative. Attualmente la situazione non è cambiata, anello bianco con leggera parafimosi e fimosi dovute dalla difficoltà di scorrimento del prepuzio a causa del suo inspessimento.
Dal momento che non ho ritenuto molto soddisfacente l'approccio dell'urologo e soprattutto dal momento che vivo molto male psicologicamente l'idea di dovermi circoncidere, mi sono permesso di leggere alcune opinioni di specialisti in merito, dalle quali sembrerebbe che la circoncisione non è l'unica, ne tantomeno sempre la migliore soluzione.
La domanda molto semplicemente è se rimandare, almeno momentaneamente la circoncisione, dal momento che la situazione non è peggiorata e a parte un po' di fastidio e qualche volta prurito non ho grossi problemi, consultando uno specialista dermatologo venereologo privatamente per valutare una soluzione alternativa (farmacologica e/o micro-infiltrativa sottocutanea) per l'eradicazione del lichen scleroatrofico senza ricorrere all'intervento chirurgico invasivo ed irreversibile prospettato.
Ringraziando anticipatamente ed infinitamente per la cortese attenzione porgo i più distinti saluti.
Dal momento che non ho ritenuto molto soddisfacente l'approccio dell'urologo e soprattutto dal momento che vivo molto male psicologicamente l'idea di dovermi circoncidere, mi sono permesso di leggere alcune opinioni di specialisti in merito, dalle quali sembrerebbe che la circoncisione non è l'unica, ne tantomeno sempre la migliore soluzione.
La domanda molto semplicemente è se rimandare, almeno momentaneamente la circoncisione, dal momento che la situazione non è peggiorata e a parte un po' di fastidio e qualche volta prurito non ho grossi problemi, consultando uno specialista dermatologo venereologo privatamente per valutare una soluzione alternativa (farmacologica e/o micro-infiltrativa sottocutanea) per l'eradicazione del lichen scleroatrofico senza ricorrere all'intervento chirurgico invasivo ed irreversibile prospettato.
Ringraziando anticipatamente ed infinitamente per la cortese attenzione porgo i più distinti saluti.
[#1]
Gentile utente
la circoncisione senza dubbio non è l'unica alternativa alla terapia del Lichen sclerosus: ovviamente non conoscendo il suo caso non posso dare specifiche indicazioni né tantomeno asserire se la circoncisione sia per lei un'alternativa ineludibile, od ancora paventare o ipotizzare terapie specifiche di alcuna sorta.
le raccomando piuttosto di selezionare un dermo-venereologo nella sua città sia in ambito pubblico che privato, ed affidarsi ad Egli per le cure del caso, cure che seguono sempre una corretta impostazione diagnostica e terapeutica.
Nel frattempo le posso fornire alcuni link di approfondimento generale in merito:
https://www.medicitalia.it/blog/dermatologia-e-venereologia/1577-5-motivi-per-evitare-una-circoncisione-in-caso-di-lichen-sclerosus.html
https://www.medicitalia.it/blog/dermatologia-e-venereologia/2074-i-10-segni-del-lichen-sclerosus-scleroatrofico-orientamento-per-il-paziente.html
www.lichenscleroatrofico.it
Le invio i più cordiali saluti
la circoncisione senza dubbio non è l'unica alternativa alla terapia del Lichen sclerosus: ovviamente non conoscendo il suo caso non posso dare specifiche indicazioni né tantomeno asserire se la circoncisione sia per lei un'alternativa ineludibile, od ancora paventare o ipotizzare terapie specifiche di alcuna sorta.
le raccomando piuttosto di selezionare un dermo-venereologo nella sua città sia in ambito pubblico che privato, ed affidarsi ad Egli per le cure del caso, cure che seguono sempre una corretta impostazione diagnostica e terapeutica.
Nel frattempo le posso fornire alcuni link di approfondimento generale in merito:
https://www.medicitalia.it/blog/dermatologia-e-venereologia/1577-5-motivi-per-evitare-una-circoncisione-in-caso-di-lichen-sclerosus.html
https://www.medicitalia.it/blog/dermatologia-e-venereologia/2074-i-10-segni-del-lichen-sclerosus-scleroatrofico-orientamento-per-il-paziente.html
www.lichenscleroatrofico.it
Le invio i più cordiali saluti
Dr.Luigi Laino Dermovenereologo, Tricologo
Direttore Istituto Dermatologico Latuapelle
www.latuapelle.it
[#2]
Utente
Gentilissimo Dott. Laino,
la ringrazio per il Suo cortese e celere riscontro.
Ho già contattato via e-mail alcuni specialisti della mia città come da Lei consigliato.
Eventualmente Le farò sapere i risvolti della mia malattia, se di Suo interesse scientifico.
Grazie ancora
Cordiali saluti
la ringrazio per il Suo cortese e celere riscontro.
Ho già contattato via e-mail alcuni specialisti della mia città come da Lei consigliato.
Eventualmente Le farò sapere i risvolti della mia malattia, se di Suo interesse scientifico.
Grazie ancora
Cordiali saluti
[#4]
Utente
Gentilissimo Dott. Laino,
i primi di febbraio sono stato visitato da un rinomato dermatologo venereologo della mia città. Mi ha prescritto un'applicazione di Clobesol unguento con bendaggio tutte le sere prima di coricarmi per 15 giorni, da alternare successivamente (un giorno sì ed uno no) ad Acquacutis unguento. Mi ha inoltre prescritto una specifica crema come detergente intimo da utilizzare due volte al giorno. Lo specialista mi ha assicurato riguardo l'efficacia della cura e che sarebbe tornato tutto normale come era prima.
Purtroppo terminati i primi 15 giorni di cura, eseguita scrupolosamente, non ho notato nessun segno di miglioramento apprezzabile. Contattato telefonicamente lo specialista mi ha prescritto di alternare comunque il Clobesol ad Acquacutis come già indicato integrando con una iniezione di Kenacort ogni 15 giorni.
Pochi giorni fa sono stato visitato da un rinomato urologo della mia città, al quale mi sono rivolto per altre problematiche oltre che per un ulteriore parare medico riguardo il lichen scleroatrofico vista l'apparente inefficacia della cura prescritta. L'urologo mi ha ribadito quanto già mi aveva detto quello dell'ASL di competenza a suo tempo, ovvero che per questa malattia, se sintomatica (e purtroppo lo è), l'unica via di guarigione è la circoncisione. Mi ha inoltre diagnosticato un frenulo breve, in parte congenito, in parte peggiorato dal lichen scleroatrofico.
A breve farò la seconda iniezione di Kenacort e passati altri 15 giorni vorrei rivedere il dermatologo venereologo per fare il punto della situazione.
Nel frattempo mi sono permesso di disturbarLa nuovamente, pur comprendendo la difficoltà di un suo parere telematicamente, poiché sono un po' confuso, oltre che ovviamente preoccupato. Uno specialista mi assicura la guarigione, peraltro confermata da riscontri di casi simili trovati su internet, un altro mi assicura invece l'impossibilità della stessa...
Quello che molto gentilmente Le chiedo è, nel limite delle possibilità, un suo cortese parere e/o consiglio in merito in questo momento di disorientamento...
RingraziandoLa nuovamente ed infinitamente per la sua cortese collaborazione Le rinnovo i più cordiali saluti.
i primi di febbraio sono stato visitato da un rinomato dermatologo venereologo della mia città. Mi ha prescritto un'applicazione di Clobesol unguento con bendaggio tutte le sere prima di coricarmi per 15 giorni, da alternare successivamente (un giorno sì ed uno no) ad Acquacutis unguento. Mi ha inoltre prescritto una specifica crema come detergente intimo da utilizzare due volte al giorno. Lo specialista mi ha assicurato riguardo l'efficacia della cura e che sarebbe tornato tutto normale come era prima.
Purtroppo terminati i primi 15 giorni di cura, eseguita scrupolosamente, non ho notato nessun segno di miglioramento apprezzabile. Contattato telefonicamente lo specialista mi ha prescritto di alternare comunque il Clobesol ad Acquacutis come già indicato integrando con una iniezione di Kenacort ogni 15 giorni.
Pochi giorni fa sono stato visitato da un rinomato urologo della mia città, al quale mi sono rivolto per altre problematiche oltre che per un ulteriore parare medico riguardo il lichen scleroatrofico vista l'apparente inefficacia della cura prescritta. L'urologo mi ha ribadito quanto già mi aveva detto quello dell'ASL di competenza a suo tempo, ovvero che per questa malattia, se sintomatica (e purtroppo lo è), l'unica via di guarigione è la circoncisione. Mi ha inoltre diagnosticato un frenulo breve, in parte congenito, in parte peggiorato dal lichen scleroatrofico.
A breve farò la seconda iniezione di Kenacort e passati altri 15 giorni vorrei rivedere il dermatologo venereologo per fare il punto della situazione.
Nel frattempo mi sono permesso di disturbarLa nuovamente, pur comprendendo la difficoltà di un suo parere telematicamente, poiché sono un po' confuso, oltre che ovviamente preoccupato. Uno specialista mi assicura la guarigione, peraltro confermata da riscontri di casi simili trovati su internet, un altro mi assicura invece l'impossibilità della stessa...
Quello che molto gentilmente Le chiedo è, nel limite delle possibilità, un suo cortese parere e/o consiglio in merito in questo momento di disorientamento...
RingraziandoLa nuovamente ed infinitamente per la sua cortese collaborazione Le rinnovo i più cordiali saluti.
[#5]
Gentile utente
Ovviamente non posso definire una situazione che non conosco accreditando una o l'altra ipotesi addotte dai miei colleghi e mai lo farei da una sede telematica.
Alcune brevi considerazioni:
se la circoncisione risolvesse il lichen sclerosus, avremmo risolto il lichen sclerosus.
Mi pare - ma mi corregga se sbaglio (!) che la storia clinica del lichen sclerosus sia un "pochino" diversa.
Con questo, le posso indicare un concetto di base (e che ho espresso ampiamente in www.lichenscleroatrofico.it ):
La terapia del lichen sclerosus per essere efficace dovrebbe avvalersi di una multi-terapia che varia in base al tipo, ai legami con alterazioni anatomiche, al grado di severità.
Pertanto una terapia "efficace" a mio avviso consta di un approccio selettivo che non può richiudersi in una scelta terapeutica pre-costituita.
Ovviamente noi non possiamo non considerare tutto quello che le indicazioni di linee guida internazionali e condivisione scientifica delineano per il lichen sclerosus, anzi dobbiamo perentoriamente sempre attenerci a queste.
Di contro però non sarebbe corretto, non aggiungere la nostra esperienza e conoscenza clinico-scientifica su questa patologia, ampliando e integrando le stesse opzioni terapeutiche.
Altro dato in base alla mia esperienza: in 10 anni di attività specialistica dedicata al lichen, avrò effettuato pochissime circoncisioni, ma moltissime ablazioni conservative e settoriali di lesioni lichenoidi complicate, precancerose e cancerose: pertanto chi scrive, non è certo uno specialista "contro" la dermochirurgia (anzi) ma più semplicemente che ritiene come gli interventi di chirurgia genitale cutanea debbano essere - il più possibile - conservativi, piuttosto che ablativi, poichè ritiene che più tessuto si risparmia, meglio è il recupero del paziente ed efficace la terapia medica.
Ovviamente da qui non posso commentare singoli casi, né - mi piace ripeterlo - dare consigli vincolanti in merito ad essi.
cari saluti ancora.
Ovviamente non posso definire una situazione che non conosco accreditando una o l'altra ipotesi addotte dai miei colleghi e mai lo farei da una sede telematica.
Alcune brevi considerazioni:
se la circoncisione risolvesse il lichen sclerosus, avremmo risolto il lichen sclerosus.
Mi pare - ma mi corregga se sbaglio (!) che la storia clinica del lichen sclerosus sia un "pochino" diversa.
Con questo, le posso indicare un concetto di base (e che ho espresso ampiamente in www.lichenscleroatrofico.it ):
La terapia del lichen sclerosus per essere efficace dovrebbe avvalersi di una multi-terapia che varia in base al tipo, ai legami con alterazioni anatomiche, al grado di severità.
Pertanto una terapia "efficace" a mio avviso consta di un approccio selettivo che non può richiudersi in una scelta terapeutica pre-costituita.
Ovviamente noi non possiamo non considerare tutto quello che le indicazioni di linee guida internazionali e condivisione scientifica delineano per il lichen sclerosus, anzi dobbiamo perentoriamente sempre attenerci a queste.
Di contro però non sarebbe corretto, non aggiungere la nostra esperienza e conoscenza clinico-scientifica su questa patologia, ampliando e integrando le stesse opzioni terapeutiche.
Altro dato in base alla mia esperienza: in 10 anni di attività specialistica dedicata al lichen, avrò effettuato pochissime circoncisioni, ma moltissime ablazioni conservative e settoriali di lesioni lichenoidi complicate, precancerose e cancerose: pertanto chi scrive, non è certo uno specialista "contro" la dermochirurgia (anzi) ma più semplicemente che ritiene come gli interventi di chirurgia genitale cutanea debbano essere - il più possibile - conservativi, piuttosto che ablativi, poichè ritiene che più tessuto si risparmia, meglio è il recupero del paziente ed efficace la terapia medica.
Ovviamente da qui non posso commentare singoli casi, né - mi piace ripeterlo - dare consigli vincolanti in merito ad essi.
cari saluti ancora.
[#6]
Utente
Gentilissimo Dott. Laino,
mi spiace disturbarLa nuovamente, ma purtroppo ierisera è accaduto che mi si è rotto il frenulo, dopo il panico iniziale, presa in mano la situazione, ho fortunatamente notato che non c'era nulla di preoccupante a parte un leggero sanguinamento che si è fermato quasi subito spontaneamente. A onor del vero avevo notato che lo stesso poco per volta si stavo "modificando", dapprima si era creato un solco tra lo stesso ed il pene, che prima non c'era, che si è poi allargato, quindi il frenulo sembrava più in tensione ed assottigliato. In effetti lo stesso urologo che mi ha visitato poco tempo fa (legga sopra) mi aveva detto che era già parzialmente lacerato. Non sapendo cosa fare ho contattato telefonicamente il mio dermatologo che mi ha confermato di non preoccuparmi, ho disinfettato il tutto con ciò che avevo a disposizione (classico disinfettante verde e salviette disinfettanti antibatteriche), quindi ho applicato del Clobesol e bendato il tutto.
Stamattina sembrava già tutto cicatrizzato e perfettamente in ordine, essenzialmente sono rimasti solo i residui del prepuzio (come due "pirulini") alle due estremità, glande e prepuzio. Da alcune ricerche su internet ho appreso che quanto accaduto non è nulla di così preoccupante ed anomalo, va disinfettato tutti i giorni per una decina di giorni e tenuto "a riposo" per una ventina.
Con il dermatologo ho concordato la visita per questo venerdì, avrei voluto aspettare ancora una settimana per valutare l'evolversi della cura prescritta, ma vista la situazione ho preferito anticipare.
La domanda è semplicemente questa, vorrei avere conferma di non preoccuparmi di quanto accaduto ed uno Suo cortese parere riguardo quanto avrei deciso di fare, ovvero proseguire con la cura contro il lichen scleroatrofico (che rivaluterò con il dermatologo venerdì), se la stessa fortunatamente funzionerà potrò semplicemente fare un intervento estetico per la rimozione dei residui del frenulo e tenerlo così, se ho capito bene non dovrebbe cambiare nulla; se la terapia non funzionerà potrò ricorrere alla sgradita circoncisione e frenuloplastica necessarie.
Tra l'altro mi è sembrato di capire, non sono un medico, che il frenulo breve possa essere una causa scatenante del lichen scleroatrofico, quindi volevo capire se, eventualmente, quanto accaduto potesse in qualche modo aiutare nella tanto sperata regressione del lichen scleroatrofico.
RingranziadoLa nuovamente per la Sua grande cortesia e professionalità Le rinnovo i più cordiali saluti.
mi spiace disturbarLa nuovamente, ma purtroppo ierisera è accaduto che mi si è rotto il frenulo, dopo il panico iniziale, presa in mano la situazione, ho fortunatamente notato che non c'era nulla di preoccupante a parte un leggero sanguinamento che si è fermato quasi subito spontaneamente. A onor del vero avevo notato che lo stesso poco per volta si stavo "modificando", dapprima si era creato un solco tra lo stesso ed il pene, che prima non c'era, che si è poi allargato, quindi il frenulo sembrava più in tensione ed assottigliato. In effetti lo stesso urologo che mi ha visitato poco tempo fa (legga sopra) mi aveva detto che era già parzialmente lacerato. Non sapendo cosa fare ho contattato telefonicamente il mio dermatologo che mi ha confermato di non preoccuparmi, ho disinfettato il tutto con ciò che avevo a disposizione (classico disinfettante verde e salviette disinfettanti antibatteriche), quindi ho applicato del Clobesol e bendato il tutto.
Stamattina sembrava già tutto cicatrizzato e perfettamente in ordine, essenzialmente sono rimasti solo i residui del prepuzio (come due "pirulini") alle due estremità, glande e prepuzio. Da alcune ricerche su internet ho appreso che quanto accaduto non è nulla di così preoccupante ed anomalo, va disinfettato tutti i giorni per una decina di giorni e tenuto "a riposo" per una ventina.
Con il dermatologo ho concordato la visita per questo venerdì, avrei voluto aspettare ancora una settimana per valutare l'evolversi della cura prescritta, ma vista la situazione ho preferito anticipare.
La domanda è semplicemente questa, vorrei avere conferma di non preoccuparmi di quanto accaduto ed uno Suo cortese parere riguardo quanto avrei deciso di fare, ovvero proseguire con la cura contro il lichen scleroatrofico (che rivaluterò con il dermatologo venerdì), se la stessa fortunatamente funzionerà potrò semplicemente fare un intervento estetico per la rimozione dei residui del frenulo e tenerlo così, se ho capito bene non dovrebbe cambiare nulla; se la terapia non funzionerà potrò ricorrere alla sgradita circoncisione e frenuloplastica necessarie.
Tra l'altro mi è sembrato di capire, non sono un medico, che il frenulo breve possa essere una causa scatenante del lichen scleroatrofico, quindi volevo capire se, eventualmente, quanto accaduto potesse in qualche modo aiutare nella tanto sperata regressione del lichen scleroatrofico.
RingranziadoLa nuovamente per la Sua grande cortesia e professionalità Le rinnovo i più cordiali saluti.
[#8]
Utente
Non importa, nel frattempo ho rivisto il mio dermatologo di fiducia. Ha ipotizzato varie terapie alternative al Clobesol.
Al momento ha deciso di iniziare con una compressa di Neotigason 25 mg al giorno e con un'applicazione giornaliera di Protopic 0,1% unguento da alternare al Clobesol, da sospendere gradatamente per evitare l'effetto di rebound.
Sinceramente mi spaventano un po' gli effetti collaterali di ambo i farmaci, ma penso di non aver molte alternative... leggerò attentamente i bugiardini prima di iniziare la terapia (comprerò i farmaci stasera).
Comprendo benissimo la difficoltà di un parere telematico, nonché l'inappropriatezza di una critica alla prescrizione di un collega; ad ogni modo sappia che una Sua eventuale opinione in merito sarà sempre molto gradita dal sottoscritto.
Grazie ancora infinitamente.
Cordiali saluti
Al momento ha deciso di iniziare con una compressa di Neotigason 25 mg al giorno e con un'applicazione giornaliera di Protopic 0,1% unguento da alternare al Clobesol, da sospendere gradatamente per evitare l'effetto di rebound.
Sinceramente mi spaventano un po' gli effetti collaterali di ambo i farmaci, ma penso di non aver molte alternative... leggerò attentamente i bugiardini prima di iniziare la terapia (comprerò i farmaci stasera).
Comprendo benissimo la difficoltà di un parere telematico, nonché l'inappropriatezza di una critica alla prescrizione di un collega; ad ogni modo sappia che una Sua eventuale opinione in merito sarà sempre molto gradita dal sottoscritto.
Grazie ancora infinitamente.
Cordiali saluti
[#10]
Utente
Gentilissimo Dottore,
se non disturbo volevo brevemente aggiornarLa sulla situazione.
L'alternanza del Clobesol al Protopic sembrava qualche settimana fa aver dato dei segni minimi, ma apprezzabili di regressione del lichen scleroatrofico.
Attualmente sto continuando ad alternare il Clobesol al Protopic, con meno frequenza del primo su consiglio del dermatologo (1 sera ogni 3, anziché 2). In concomitanza sto assumendo giornalmente per via orale 20mg di Neotigason e 150mg di Piascledine (i cui effetti ho notato nell'assottigliamento della pelle della mani e delle labbra, o magari è solo un impressione, ma i primi giorni dopo l'inizio della cura con Neotigason avevo tutti i polpastrelli leggermente arrossati).
Che dire... oramai sono quasi 3 mesi che mi imbottisco di medicinali, considerando quelli che prendo anche per l'ernia iatale che ho, Esomeprazolo e Maloox e antistaminico per i pollini in questo periodo, ho più farmaci in corpo io di una farmacia...
A volte mi sembra che ci siano dei miglioramenti nello scorrimento prepuziale a volte credo siano solo false convinzioni, nella stessa ottica mi pare che l'anello bianco si assottigli o sia meno marcato, ma vale lo stesso discorso...
Non vorrei sembrarLe venale ma tra visite e farmaci ho già investito una cifra considerevole rispetto al mio reddito e non so nemmeno se continuare ad assumere tutti questi farmaci senza un beneficio concreto non sia in realtà controproducente.
Se fossi sicuro che alla fine di queste cure guarissi del tutto andrei avanti anche per altri 3 mesi...
Forse alla fine facevo meglio a seguire da subito il consiglio delll'urologo circoncidendomi e risolvendo il problema (forse definitivamente...?), senza così tanti impegni di tempo, denaro e fatica...
Grazie ancora ed anticipatamente per qualsiasi, anche minimo, parere vorrà/potrà darmi.
se non disturbo volevo brevemente aggiornarLa sulla situazione.
L'alternanza del Clobesol al Protopic sembrava qualche settimana fa aver dato dei segni minimi, ma apprezzabili di regressione del lichen scleroatrofico.
Attualmente sto continuando ad alternare il Clobesol al Protopic, con meno frequenza del primo su consiglio del dermatologo (1 sera ogni 3, anziché 2). In concomitanza sto assumendo giornalmente per via orale 20mg di Neotigason e 150mg di Piascledine (i cui effetti ho notato nell'assottigliamento della pelle della mani e delle labbra, o magari è solo un impressione, ma i primi giorni dopo l'inizio della cura con Neotigason avevo tutti i polpastrelli leggermente arrossati).
Che dire... oramai sono quasi 3 mesi che mi imbottisco di medicinali, considerando quelli che prendo anche per l'ernia iatale che ho, Esomeprazolo e Maloox e antistaminico per i pollini in questo periodo, ho più farmaci in corpo io di una farmacia...
A volte mi sembra che ci siano dei miglioramenti nello scorrimento prepuziale a volte credo siano solo false convinzioni, nella stessa ottica mi pare che l'anello bianco si assottigli o sia meno marcato, ma vale lo stesso discorso...
Non vorrei sembrarLe venale ma tra visite e farmaci ho già investito una cifra considerevole rispetto al mio reddito e non so nemmeno se continuare ad assumere tutti questi farmaci senza un beneficio concreto non sia in realtà controproducente.
Se fossi sicuro che alla fine di queste cure guarissi del tutto andrei avanti anche per altri 3 mesi...
Forse alla fine facevo meglio a seguire da subito il consiglio delll'urologo circoncidendomi e risolvendo il problema (forse definitivamente...?), senza così tanti impegni di tempo, denaro e fatica...
Grazie ancora ed anticipatamente per qualsiasi, anche minimo, parere vorrà/potrà darmi.
[#11]
L'idea di prediligere una circoncisione rispetto ad una terapia anti lichen scleroatrofico non mi trova d'accordo in linea teorica: non conoscendo il caso come più volte asserito non posso dare pareri vincolanti.
Le ricordo inoltre che lei può riferirisi anche in via gratuita presso qualsiasi ospedale di zona per la terapia del caso.
La saluto di nuovo.
Dr. Laino
Le ricordo inoltre che lei può riferirisi anche in via gratuita presso qualsiasi ospedale di zona per la terapia del caso.
La saluto di nuovo.
Dr. Laino
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 12.8k visite dal 04/02/2014.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Allergia
L'allergia è una reazione immunitaria eccessiva di fronte a una sostanza (allergene) innocua per molti. Gli allergeni più frequenti e le forme di allergie.