Malattia di bowen
Buongiorno,
Vorrei consultarvi su una patologia all’epidermide che riguarda mio padre, età 77 anni..
Si tratta di una lesione crostosa al cuoio capelluto, che a partire da qualche anno fa, si è evoluta nel tempo. Dapprima curata con applicazioni di azoto per la sua rimozione, si è sempre riformata, sino a che abbiamo deciso di valutare una opzione più completa per valutare metodi di cura diversi, considerando anche un possibile intervento chirurgico.
La struttura presso la quale ci siamo rivolti, specializzata in dermatologia, ha prescritto una biopsia che è stata svolta, evidenziando come diagnosi un carcinoma in situ denominato malattia o morbo di Bowen.
Date le dimensioni (>2 cm di lato) e la posizione della lesione, non si è consigliato per ora l’intervento chirurgico, bensì una cura con una pomata “imiquimod crema (Aldara)” per 6 settimane, fissando la visita di controllo dopo 3 mesi dall’inizio della terapia per vederne gli esiti. Si conta così di ridurre l’estensione della lesione per poterla operare.
A due settimane dall’inizio della cura non si notano miglioramenti particolari, se non forse una apparente riduzione dello spessore della crosta, mentre si è formata più decisa un’altra crosta in una posizione in cui si vedeva solo un piccolo accenno di lesione.
Volevo gentilmente chiedervi se questi effetti (soprattutto l’estensione ad altre posizioni della lesione) possono essere considerati normali, e se quindi possiamo proseguire tranquillamente la terapia, o se occorre fare presente la cosa all’istituto presso il quale siamo in cura.
Volevo inoltre chiedervi se, a parte l’intervento chirurgico, esistono altre metodiche di cura oltre a quella che stiamo seguendo.
Vi ringrazio per la cortesia e la disponibilità, saluti
Vorrei consultarvi su una patologia all’epidermide che riguarda mio padre, età 77 anni..
Si tratta di una lesione crostosa al cuoio capelluto, che a partire da qualche anno fa, si è evoluta nel tempo. Dapprima curata con applicazioni di azoto per la sua rimozione, si è sempre riformata, sino a che abbiamo deciso di valutare una opzione più completa per valutare metodi di cura diversi, considerando anche un possibile intervento chirurgico.
La struttura presso la quale ci siamo rivolti, specializzata in dermatologia, ha prescritto una biopsia che è stata svolta, evidenziando come diagnosi un carcinoma in situ denominato malattia o morbo di Bowen.
Date le dimensioni (>2 cm di lato) e la posizione della lesione, non si è consigliato per ora l’intervento chirurgico, bensì una cura con una pomata “imiquimod crema (Aldara)” per 6 settimane, fissando la visita di controllo dopo 3 mesi dall’inizio della terapia per vederne gli esiti. Si conta così di ridurre l’estensione della lesione per poterla operare.
A due settimane dall’inizio della cura non si notano miglioramenti particolari, se non forse una apparente riduzione dello spessore della crosta, mentre si è formata più decisa un’altra crosta in una posizione in cui si vedeva solo un piccolo accenno di lesione.
Volevo gentilmente chiedervi se questi effetti (soprattutto l’estensione ad altre posizioni della lesione) possono essere considerati normali, e se quindi possiamo proseguire tranquillamente la terapia, o se occorre fare presente la cosa all’istituto presso il quale siamo in cura.
Volevo inoltre chiedervi se, a parte l’intervento chirurgico, esistono altre metodiche di cura oltre a quella che stiamo seguendo.
Vi ringrazio per la cortesia e la disponibilità, saluti
[#1]
Gentile utente
il morbo di Bowen è sicuramente da considerarsi un epitelioma squamocellulare in situ. Ovviamente gli approcci, specie sul cuoio capelluto dovrebbero prevedere - almeno inizialmente ed in caso selezionati - anche alternative non chirurgiche, fra cui si citano:
- imiquimod
- PDT (terapia fotodinamica)
- laserterapia
chiarite subito la vicenda con il vostro dermatologo di fiducia
cari saluti
il morbo di Bowen è sicuramente da considerarsi un epitelioma squamocellulare in situ. Ovviamente gli approcci, specie sul cuoio capelluto dovrebbero prevedere - almeno inizialmente ed in caso selezionati - anche alternative non chirurgiche, fra cui si citano:
- imiquimod
- PDT (terapia fotodinamica)
- laserterapia
chiarite subito la vicenda con il vostro dermatologo di fiducia
cari saluti
Dr.Luigi Laino Dermovenereologo, Tricologo
Direttore Istituto Dermatologico Latuapelle
www.latuapelle.it
[#4]
Utente
Grazie nuovamente per la sollecita risposta.
Siamo comunque riusciti a contattare lo specialista che segue mio padre, il quale ci ha raccomandato di non sospendere la cura. Infatti l'estensione delle lesioni ad altre zone può essere uno degli effetti collaterali della terapia in corso.
Cordialmente
Siamo comunque riusciti a contattare lo specialista che segue mio padre, il quale ci ha raccomandato di non sospendere la cura. Infatti l'estensione delle lesioni ad altre zone può essere uno degli effetti collaterali della terapia in corso.
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4.7k visite dal 02/02/2014.
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