Candidosi esterna

Gentili dottori,
sono una ragazza di 25 anni (ancora vergine) e circa tre settimane fa il mio ginecologo mi ha diagnosticato una candidosi esterna e prescritto la seguente cura:
- 2 lavande al giorno con Saugella (pH 3.5)
- 1 lavanda interna Unigyn a giorni alterni (che non sono riuscita a fare a causa della mia verginità)
- 1 applicazione esterna di ganazolo crema al mattino
- 1 applicazione esterna di micomicen crema alla sera
- temetex crema da utilizzare in caso di bruciore nella regione perianale.
Dopo aver seguito la cura per 3 settimane ho osservato notevoli miglioramenti, al punto che il mio medico mi ha consigliato di sospendere il trattamento dopo altri 3 o 4 giorni e di continuare eventualmente con micoschiuma. A due giorni dall'ultima visita, però, mi capita ancora di riscontrare un pò di prurito e di rossore. E' possibile che si tratti di una ricaduta e che debba proseguire con la cura ancora per qualche settimana? Premetto che ultimamente soffro anche di una sudorazione eccessiva nella regione perianale che credo complichi le cose.
E' possibile guarire completamente e definitivamente dalla candida oppure bisogna rassegnarsi a conviverci per tutta la vita? Ho letto di persone che ne soffrono per anni senza mai giungere ad una guarigione almeno parziale, ma è sempre così?
Che misure potrei adottare per la sudorazione?
Grazie mille per la cortese attenzione e cordiali saluti.
[#1]
Dr. Alessandro Benini Dermatologo 3.2k 72
Gentile Utente, per poter asserire che si tratti di Candida bisogna il più delle volte effettuare accertamenti del tipo tamponi per miceti e batteri ed escludere altre dermatosi che entrano in diagnosi differenziale.Tutto ciò attraverso visita Dermato-Venereologica,nel corso di tale visita riceverà anche informazioni circa i prodotti da utilizzare in caso di eccessiva sudorazione.
Cari saluti

Dr.Alessandro Benini
Dirigente Medico Centro Grandi Ustionati
Osp."M.Bufalini" Cesena

[#2]
Dr. Luigi Laino Dermatologo 22k 464
molto spesso una candidosi recidivante vulvo vaginale, nasconde altre insidie:

le vulvo vaginiti batterico-micotiche sono ad esempio una di queste: per tale ragione è necessario impostare correttamente l'iter diagnostico terapeutico, assime al Venereologo, esperto di cute e mucose genitali.

cari saluti

Dr.Luigi Laino Dermovenereologo, Tricologo
Direttore Istituto Dermatologico Latuapelle
www.latuapelle.it

[#3]
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Gentili dottori Benini e Laino,
volevo ringraziare entrambi per la cortesia e la tempestività delle risposte.
Credo proprio che seguirò i vostri consigli, dal momento che nonostante i miglioramenti osservati nei giorni scorsi, allo stato attuale non posso dire di essere guarita, anzi mi sembra di osservare delle regressioni che dovrebbero essere improbabili dopo quasi un mese di scrupolose cure.
Pensate dunque che con un tampone vaginale si possa individuare il batterio o il micete responsabile del mio malessere e dunque una cura mirata e definitiva? Inizio a pensare che mischiare tutte queste creme non mi stia facendo affatto bene, pertanto non vorrei iniziare un altro trattamento lungo e forse inutile o addirittura dannoso.
Grazie ancora per la cortese attenzione.
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