Hpv gravidanza retto

Gentile dottore, il mese scorso mi è stato diagnosticato un problema di HPV alla cervice e ai fornici vaginali con mosaico irregolare lieve (CIN1), ma molto esteso. Sto aspettando il risultato della ricerca del DNA del virus e, dopo tale risultato, mi sottoporrò a un trattamento con laser per "fare pulizia" (come ha detto la mia ginecologa) prima di intraprendere una gravidanza. A breve mio marito avrà la visita da uno specialista di HPV della nostra città per capire se anche lui è infetto.
Ho letto quasi tutti i suoi consulti in rete e trovato molte info in rete, ma mi restano molti dubbi:
1) Dopo il trattamento laser e dopo il mese di post-intervento quando potrò riprendere i rapporti con mio marito in vista della gravidanza? Saranno rapporti a rischio recidiva del virus? Se il virus non va via e rimane "nel profondo" delle cellule non guarirò/guariremo mai?
2) Che problemi potrei avere in gravidanza? Ho letto in uno dei consulti che nemmeno il cesareo (che però non vorrei assolutamente affrontare salvo casi di estrema gravità) garantisce di non trasmettere il virus al feto!
3) Se dovesse tornare il "mosaico" in gravidanza sarebbe pericoloso per il bambino se mi sottoponessi nuovamente al laser?
4) Mi sembra di aver capito che è un mistero il modo in cui si prende il virus... io e mio marito DAVVERO non abbiamo mai avuto altri rapporti (nemmeno parziali) con nessun altro a parte noi due: come potremmo aver preso il virus? Io 8 anni fa ho avuto una mononucleosi che il mio medico disse che mi ero "autogenerata" per lo stress e la ginecologa dice che potrebbe essere arrivato in quel momento il virus HPV, ma anche lui dal nulla??
5) Riguardo poi ai consulti in cui dice che scambiandosi gli asciugamani ci si passa il virus, una domanda un po' assurda: visto che il virus può colpire anche il retto c'è la possibilità, anche se non ho mai avuto sintomi ai genitali esterni, che mi sia passata da sola con l'asciugamano il virus dai genitali al retto? Dovrei sentire un proctologo in merito? Ogni tanto ho dei piccoli problemi di emorroidi, o almeno li ritengo tali: non è che possono essere invece manifestazioni dell'HPV a livello anale?
Mi spaice per il fiume di domande, ma più cerco di capirci qualcosa e più confusione mi viene!
Grazie, Lucille
[#1]
Dr. Luigi Laino Dermatologo 22k 464
Gentile utente,

Comprendiamo certamente i suoi tanti dubbi di natura sanitaria in merito a questo complesso discorso.

personalmente abbiamo scritto molto su questo tanto dibattuto (soprattutto ultimamente) argomento:

Le produco quindi un surrogato di quanto solitamente scriviamo agli utenti in merito a questa patologia :

1) Effettui SEMPRE tutti i consulti necessari per questa valutazione
(PAP, colposcopia e visita venereologica) le alterazioni cosiddette “CIN” non sono infettive od infettanti, ma rappresentano un insulto cellulare (sovente reversibile) all’attacco del virus o ad altre condizioni infiammatorie

2) se esistono delle alterazioni citologiche al PAP test compatibili con "coilocitosi" e se ci sono delle cellule alterate con grado di alterazione, è sempre meglio valutare anche la tipizzazione delle lesioni da HPV (PCR) per identificare i ceppi

3) Sempre importante la visita Venereologica per entrambi i partner: anche in assenza di lesioni visibili all'occhio del paziente ma diagnosticate nell'altro partner

4) le lesioni da HPV possono essere espressione di una immunodepressione (anche temporanea o locale e possono esprimere quindi - in tal caso - il fenomeno clinico di un virus che vive già - allo stato latente e da tanto tempo senza far danni - nel nostro organismo.

Tutto questo, BEN sapendo che le alterazioni da HPV sono molto frequenti nel sesso femminile e non per questo conducono a lesioni maligne in futuro.

E' possibile avere delle positivizzazioni anche in assenza di vita relazionale promiscua: questo perchè l'HPV vive normalmente e si replica nel nostro organismo.

surrogando questa situazione specifica posso quindi dirle:

- avere l'HPV - ovvero risultare positivi al PAP test per la ricerca del virus (presenza di alterazioni "coilocitiche" compatibili con infezione virale da HPV) non significa essere "malati" o avere alte probabilità di sviluppare in futuro dei tumori maligni.

- avere la "Malattia da HPV" (che si esprime in vari modi: a livello della mucosa e cute genitale si parla di Condilomatosi e papulosi bowenoide, soprattutto) significa avere una patologia CURABILE.

- esistono dei ceppi di HPV fra i 130 ceppi ad oggi isolati (il 6,11,16,18) maggiormente implicati nello sviluppo del tumore della cervice uterina:

E' da dirsi che tale implicazione non avviene SOLO per la presenza di questi ceppi, ma, più probabilmente per l'associazione con talune patologie infiammatorie croniche od ancora per alterazioni anoatomiche (prima fra tutte l'Ectropion della cervice uterina) che predispongono all'ingresso del virus all'interno del DNA della cellula infettata (variazione dello stato genomico da circolare a lineare ed inclusione dello stesso): solo in questo modo il genoma virale ha la potenzialità di esplicare la sua azione mutante nei confronti dell'ospite.


1) E' nostro compito (in via non vincolante e telematica) inviarla a visita venereologica, per la massima tranquillità sul suo stato di salute: soprattutto per ciò che concerne le specifiche ed i dettagli che rientrano nel mangment della Vaccinoterapia

2) avere l'HPV non significa essere gravemente ammalati (buonissima parte della popolazione generale lo mantiene) o ancora avere la malattia da HPV: avere la malattia da HPV (condilomatosi) è altra cosa; essa deve sicuramente essere trattata, poichè infettiva ed autoinoculante

3) Nelle trasmissioni dell'HPV e della sua malattia, rientra anche il contagio per via orale, l'autoinoculazione (trasmissione del virus in più parti del corpo) : scarsamente probabili i contagi per altri mezzi (tessuti, biancheria, toilette etc.)

4) la connessione fra HPV e tumori maligni è stata dettagliatamente dimostrata per ora solo per il Carcinoma delle Cervice uterina e - molto meno - per quello anale; il Tumore di Buschke Lowenstein ne è un chiaro esempio.


Le indico un mio vademecum per chiarirle le idee in questo ambito:

Premessa:

Il vaccino che attualmente è in commercio, si ritiene disponibile per il sesso femminile (soprattutto per le donne in età pre-pubere che possono averlo in convenzione dal SSN e consigliato per quelle fino a 26 anni, età media, per la quale si può ancora considerare la possibilità che non siano stati contratte le forme più aggressive [ceppi 6,11,16,18]); tale vaccino difatti è relegato a questi 4 ceppi, i quali sono riconosciuti essere collegati al cancro della cervice uterina.
Alcuni stusiosi consigliano comunque anche alle donne positive ai ceppi 6,11,16,18 di effettuare il vaccino poichè ritengono che esso svolga comunque una amplificazione della risposta all'HPV (un pò come si sosteneva per il vaccino per l'herpes simplex I- II: il sottoscritto si astiene per carenza di letteratura internazionale a supporto, du questo punto).

Per l'uomo non serve alcun tipo di vaccino, poichè fortunatamente la condilomatosi genitale, salvo rarissimi casi quasi costantemente non associati a soggetti fortemente immunodepressi (vedi tumore di Buscke Lowenstein) non concorre a provocare il cancro.

Eccole quindi questi consigli:

1) l'HPV è causa di diverse manifestazioni cliniche, dalle verruche volgari (mani, piedi le sedi più classiche) a quelle piane (viso e zone estensorie del corpo le sedi più classiche) fino alla condilomatosi (genitali le sedi più classiche di manifestazione)

2) Ammontano già a circa 130 i sottotipi o "ceppi" identificati nel genere umano; non tutti sono capaci di dare le patologie sopraelencate ma "gruppi" di questi virus sono collegati a singole patologie: alcuni ceppi di questo virus (6,11,16,18 in primis) sono stati correlati con una grave paltologia della donna, il carcinoma della cervice uterina: tale situazione ha esitato con la recentissima introduzione di un vaccino per questi ceppi, da somministrare in misura preventiva a tutte le ragazzine in età pre-menarca e come consiglio, fino all'età di 26 anni.

3) probabilmente sia io che lei (e la restante popolazione generale) possediamo taluni sottotipi di questo virus (accade la stessa cosa per il virus dell'Herpes simplex e per quello Varicella Zooster, che si contrae dopo assieme alla varicella :quest'ultimo causa del famigerato "Fuoco di S. Antonio") i quali probabilmente resteranno latenti nel nostro organismo senza dare manifestazioni cliniche

4) la maggior parte di questi virus alberga quindi industurbata ed indisturbatamente nelle nostre terminazioni recettoriali dei nervi periferici (distretti nervosi metamerici cutanei): il loro "isolamento" è altresì garantito dalle nostre sentinelle immunologiche (le difese loco-regionali e sistemiche del nostro corpo)

5) Esistono situazioni contingenti - sempre legate alla cosiddetta "tolleranza immunologica" (oggi meglio identificata in sistemi complessi che racchiudono più apparati, primo fra tutti il NICS: Neuro - Immune - Cutaneous - Sistem) che concorrono alla diminutio di questa sorveglianza a carico delle "sentinelle immunologiche" le quali hanno il potere di far "fuggire" (in termini medici: ripercorrere in via anterograda la via nervosa periferica fino al distretto cutaneo interessato) e di far replicare la popolazione virale (all'interno della cute)

6) in caso di replicazione virale cutanea (molto florida e numerosa) può insorgere la lesione cutanea clinica, la quale è la manifestazione evidente del virus stesso, o "malattia da papilloma"

7) Tutto questo è giustificato nella storia dei soggetti portatori di gravi patologie dell'immunocompetenza (HIV e AIDS) nei quali purtroppo si osservano le manifestazioni cliniche più importanti e meno trattabili.

8) Quindi solo la "malattia da HPV" (ovvero la manfestazione clinica : condilomi) è in grado di diventare potenzialmente trasmissibile (nel caso della condilomatosi, essa diviene quindi a tutti gli effetti una MST: Malattia Sessualmente Trasmissibile)

9) In caso di patologia clinica (condilomatosi) il soggetto rimane potenzialmente infetto ed infettante - di norma - fino al II controllo negativo per tale patologia (ovvero la seconda visita di controllo sempre a distanza di 3 settimane - 1 mese l'una dall'altra) nella quale non si evidenzia (all'occhio esperto del Venereologo, non del paziente ovviamente: classici i casi di misdiagnosi e diangosi terdive in altri modi..): i rapporti protetti (meglio ancora l'astensione sessuale per tutto il tempo di controllo) sono d'obbligo.

10) nel periodo della fase di stato (anche quando le manifestazioni non presenti ma potenzialmente ancora ripresentabili perchè in fase replicativa sub-clinica) il soggetto si ritiene sempre infetto ed infettante.

Tutto questo, per rimandare sempre e comunque all'attenzione dello Specialista Venereologo (l'esperto di Malattie Sessualmente Trasmissibili e di cute e mucose genitali) ogni dubbio su questa patologia che deve sempre e comunque essere arginata, per la Nostra Salute e per quella di chi condivide assieme a noi una piccola od una grande parte della Nostra Esistenza.
quindi è fondamentale sottolineare quanto segue:

Una donna in età fertile deve potere essere "accompagnata" nel percorso di vita (relazionale, materno e post-climaterico) da figure professionali che possano "coprire" i vari aspetti di questa situazione: le figure competenti con queste sono il ginecologo, figura sicuramente riconosciuta nell'immaginario collettivo della popolazione generale ed il Venereologo, meno utilizzata dalle donne, ma allo stesso modo fondamentale per diersi aspetti.

la malattia da HPV genitale, deve essere presa in cosniderazione dal Medico terapeuta, esperto in Malattie Sessualmente Trasmissibili: questo percorso, in caso di condilomatosi recidivante, non deve mai arrestarsi ai semplici approcci "fisici" limitati alla neutralizzazione della lesione, ma dovrebbe comprendere - a mio avviso - necessariamente:

- dispositivi terapeutici possibilmente altamente performanti (L'approccio migliore è solitamente il Laser CO2 per i condilomi piani e di piccole dimensioni e la diatermocoagulazione, per lesioni più grandi ed in zone più a rischio recidive: anche interventi crociati sono utili)

- dispositivi post-intervento (domiciliari) per evitare o limitare le recidive

- controlli successivi cadenzati nel tempo (effettuare controlli a caso non serve a bloccare la recrudescenza della patologia: i controlli successivi devono avere delle tempistiche rispettate)

- analisi dello stato di immunità cellulo mediata per comprendere lo stato di difesa immunologica del sistema generale e di quello più specifico (SALT: Skin associated lymphoid tissue)
Effettuate ciò che vi è stato consigliato dai medici e vivete sereni.

Dr.Luigi Laino Dermovenereologo, Tricologo
Direttore Istituto Dermatologico Latuapelle
www.latuapelle.it

[#2]
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Grazie infinite per la rapida ed esauriente risposta. La prossima settimana per altre cose vedo anche il mio dermatologo, che essendo specialista anche in verruche probabilmente saprà dirmi ancora qualcosa. Poi avremo l'esito della tipizzazione e la visita di mio marito, quindi l'intervento di pulizia.
Mi sembra finalmente di aver compreso alcune cose basilari che ancora non avevo trovato spiegate con chiarezza e sono decisamente più tranquilla. Mi rimane solo qualche dubbio per la gravidanza, ma per quella c'è ancora un po' di tempo e potrò parlarne con la mia ginecologa.
Grazie ancora e cari saluti.
[#3]
Dr. Luigi Laino Dermatologo 22k 464
Cari saluti a lei; le posso ancora significare, in via non vincolante e non diagnostica sempre vista la sede telematica che la sua gravidanza ed il suo eventuale parto naturale futuro, saranno sereni e senza rischi in merito al caso specifico, se non esisteranno (al momento del parto) lesioni infettive (condilomatosi) vulvo-vaginali.

Per tutto il resto si affidi come detto allo specialista Venereologo.

cari saluti
[#4]
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Scusi l'insistenza, ultime tre cose, visto che devo aspettare ancora un po' per vedere il medico che mi farà il laser per eliminare questo "mosaico":
Nell'attesa, avendo letto delle proprietà benefiche del succo di aloe vera per chi ha problemi al sistema immunitario e per la rigenerazione cellulare, ho iniziato a prenderlo mattina e sera secondo il dosaggio indicato: è stata una buona idea?
Inoltre, la ginecologa mi ha detto che dopo l'intervento ci vorrà circa un mese perchè io possa riprendere ad avere rapporti (con la speranza di rimanere incinta): ci sono delle cose che posso fare per migliorare il post-intervento, tipo continuare con l'aloe o usare degli ovuli specifici? Lei non mi ha mai parlato di cure ulteriori a parte la "pulizia" della parte (in uno dei suoi consulti ho invece letto di cure antivirali o simili per debellare la cosa anche al di là della parte più evidente).
Ed ora l'ultima cosa: in caso mi tornasse questa cosa in gravidanza sarebbe rischioso per il bambino ripetere il trattamento laser?
Ops, ultimissimo dettaglio: l'anestesia locale alla cervice non comporta problemi, vero? Non ci sono rischi che perda sensibilità o che l'apparato urinario, magari, ne risenta?
Scusi ancora, ma avendo avuto la fortuna di non dover mai subire interventi anche una cosa come questa che tutti danno per banale mi preoccupa comunque un pochino...
Grazie ancora
[#5]
Dr. Luigi Laino Dermatologo 22k 464
Le rispondo brevemente:

- per l'aloe vera: beva pure tutto il succo che vuole, se le piace (di certo poco influenzerà l'andamento della patologia virale da HPV)

- per le terapie sistemiche: sono sempre opportuni in caso di recidive da HPV terapie coadiuvanti il sistema immunitario, ma la situazione deve essere valutata da caso a caso.

- per la laserterapia per il trattamento delle condilomatosi recidivanti esterne (vulvo-vaginali): nessun rischio in gravidanza: il post (terapia) lo decide il venereologo

- per l'anestesia locale: il rischio c'è sempre, ed è riferito alla potenziale allergia ai componenti dell'anestetico: ove non si fosse mai effettuata una anestesia locale, fondamentale il PROVE ALLERGICHE AGLI ANESTETICI LOCALI, effettuabili sempre dal dermatologo venereologo.

cari saluti
[#6]
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Grazie ancora. L'aloe non è gran che, ma visto che ormai ho iniziato finirò il flacone. Per l'anestesia locale non ho mai avuto problemi, quindi penso che non inizierò ora. Giovedì finalmente vediamo il venereologo e la prossima settimana avrò gli esiti del dna del virus, così spero di risolvere il tutto entro il mese di maggio e da luglio tentare la gravidanza.
Cari saluti
[#7]
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Ultimissima cosa: mi è arrivato l'esito della ricerca del DNA dell'HPV. Dice solo (per fortuna) che "il test molecolare per la dimostrazione/caratterizzazione genotipica di HPV ad alto rischio ha dato esito negativo". Io credevo dovesse essere dato anche il numero di ceppo: è sufficiente questo tipo di riscontro o bisogna indagare oltre? Significa che il mio virus non è dei tipi cancerogeni (18, 16, 45 e 56 mi pare)?
Finalmente oggi posso prendere appuntamento per la terapia laser e spero di non doverci pensare più. L'andrologo con cui abbiamo parlato per mio marito è stato molto esauriente e ora aspettiamo anche le sue analisi.
Cari saluti e grazie ancora.
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