Prevenzione melanoma realmente possibile?
Gent.mi dermatologi italiani, la presente oltre ad essere una richiesta di consiglio vuole anche essere una domanda - spero utile -. E' REALMENTE POSSIBILE LA PREVENZIONE MELANOMA MEDIANTE IL SSN PUBBLICO?Vi spiego, sono un fototipo II con più di 100 nevi atipici (displastici), l'anno scorso a seguito di "dermatoscopia" in regime privatistico ho effettuato l'exeresi di un melanuma in situ. L'exeresi e l'istologico sono stati effettuati -a pagamento-. Con molta difficoltà ho effettuato la radicalizzazione presso una struttura pubblica e dopo due mesi ho avuto gli esiti. Tornato dal dermatologo, egli mi riscontra (con dermatoscopia) due nevi altrettanto atipici e mi consiglia di rimuoverli entro 6 mesi.non potendo, per motivi economici, effettuare queste due exeresi (+istologico) mi rivolgo alla prima struttura che mi prenota per giugno (diciamo entro il limite). Mi rivolgo ad una altra struttura, tra l'altro accreditata come "eccellenza per il melanoma" e di routine mi fanno rifare la v isita dal loro dermatologo. Ebbene, davanti un paziente con nevo displastico con recente storia di melanoma in situ, i due nevi in questione vengono guardati da seduto, senza dermatoscopio e solo dopo...con la stessa lente che uso per il bricolage. Mi vbiene detto che siccome ho molti nevi non mi devo preoccupare, che a giugno va bene e che i nevi non sono poi così displastici.Ma come?Perchè non sono stati guardati col dermoscopio?Scusatemi la prevenzione viene fatta cosi?Secondo voi con "gli occhi" o con una lente da tavolo è possibile vedere i pattern del nevo?Capisco che sono vostri colleghi ma io parlo di una struttura pubblica con dermatologi che hanno ovviamente i loro studi privati.Con molti sacrifici mi pago il dermatologo privato ma..se l'exeresi resta la CURA...bisogna morire?Se mi presento con una ricetta su cui sta scritto "valutazione neviforme" perchè non ricevo la dermoscopia?Magari è un mio errore?Certo è che il mio dermatologo "privato" ha sempre il dermoscopio in tasca oltre al vidodermoscopio. Vi ringrazio per eventuale riscontro, mi scuso per la foga ma mi metto dalla parte di chi non si può nemmeno pagare il dermatologo privato, cosa che purtroppo accadrà anche a me tra breve essendo disoccupato over 30.SE QUESTA E' PREVENZIONE ALLORA CHE SI INIZI A DISTINGUERE LA VISITA DERMATOLOGICA DALLA VISITA "DERMOSCOPICA"(SE ESISTE).
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Gentile Utente,
sono rammaricato per l'episodio che le è capitato e nel quale non voglio assolutamente entrare poiché avrei una visione solo unilaterale dell'accaduto.
In generale le posso garantire che il sistema ospedaliero italiano ha tra i suoi punti di eccellenza proprio la prevenzione del melanoma cutaneo grazie a campagne di prevenzione che nacquero addirittura negli anni 70. I dermatologi ospedalieri italiani hanno contribuito enormemente ad ampliare la cultura oncologica in questo settore ed a tutt'oggi si impegnano in campagne di prevenzione ed in corsi di perfezionamento a fini diagnostici. (solo per farle un esempio al link http://www.adoi.it/content.php?p=2.3&nid=118 ). Per arrivare alla sua domanda, la dermatoscopia deve essere sempre utilizzata per la diagnosi di lesioni pigmentate, sia che si tratti del dermatoscopio digitale a monitor che del meno “spettacolare” ma altrettanto valido dermatoscopio manuale.
Le ricordo inoltre:
1) che il concetto di nevo displastico è solo istologico, quindi a livello obiettivo possiamo solo parlare di elemento “atipico”
2) che avendo più di 100 nevi ed un pregresso melanoma in situ ha più rischio di fare un altro melanoma ma nell’80% dei casi insorge su cute sana come elemento “ex novo”
3) che può richiedere l’esenzione ticket 048 ed essere seguito da un centro ospedaliero con ambulatorio dedicato alla diagnosi e follow up del melanoma cutaneo
I miei più cordiali saluti
sono rammaricato per l'episodio che le è capitato e nel quale non voglio assolutamente entrare poiché avrei una visione solo unilaterale dell'accaduto.
In generale le posso garantire che il sistema ospedaliero italiano ha tra i suoi punti di eccellenza proprio la prevenzione del melanoma cutaneo grazie a campagne di prevenzione che nacquero addirittura negli anni 70. I dermatologi ospedalieri italiani hanno contribuito enormemente ad ampliare la cultura oncologica in questo settore ed a tutt'oggi si impegnano in campagne di prevenzione ed in corsi di perfezionamento a fini diagnostici. (solo per farle un esempio al link http://www.adoi.it/content.php?p=2.3&nid=118 ). Per arrivare alla sua domanda, la dermatoscopia deve essere sempre utilizzata per la diagnosi di lesioni pigmentate, sia che si tratti del dermatoscopio digitale a monitor che del meno “spettacolare” ma altrettanto valido dermatoscopio manuale.
Le ricordo inoltre:
1) che il concetto di nevo displastico è solo istologico, quindi a livello obiettivo possiamo solo parlare di elemento “atipico”
2) che avendo più di 100 nevi ed un pregresso melanoma in situ ha più rischio di fare un altro melanoma ma nell’80% dei casi insorge su cute sana come elemento “ex novo”
3) che può richiedere l’esenzione ticket 048 ed essere seguito da un centro ospedaliero con ambulatorio dedicato alla diagnosi e follow up del melanoma cutaneo
I miei più cordiali saluti
Dott. Davide Brunelli
Specialista in Dermatologia e Venereologia
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.8k visite dal 26/02/2013.
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Approfondimento su Melanoma
Il melanoma (tumore maligno della pelle) è una forma di cancro molto aggressiva, che si sviluppa dalle cellule della pelle che producono melanina (melanociti).