Diagnosi melanoma e step successivi

Chiedo un parere su mio marito anni 46 al quale il 31/01/2013 è stato asportato un neo sulla schiena (con biopsia escissionale), che si era accresciuto enormemente in breve tempo, che si è poi rivelato un melanoma; ecco i dati dell'esame istologicoche:

Losanga cutanea pervenuta non orientata di 3.8x2.7.1.2 cm. Con presenza di neoformazione pigmentata piana a margini policiclici di cm 2.2 di diametro massimo.

Melanoma a diffusione superficiale
A cellule epitelioidi
Pigmentazione: presente
Livello anatomico di infiltrazione derma papillare – derma reticolare, III livello di Clark
Profondità di infiltrazione: spessore di Breslow mm 0,78
Infiltrato linfocitario intratumorale: assente
Infiltrato linfocitario peritumorale: presente moderato
Mitosi: 1-6 x mm2
Ulcerazione: assente
Angioinvasione: assente
Neuroinvasione: assente
Regressione: assente
Microsatelliti: assente
Margini si sezione: su tessuto sano.
Immunoistochimica: HMB45, S100 coerenti.

pT1b

NATURLAMENTE hanno deciso per l'ampliamento e la ricerca del linfonodo sentinella però il tutto verrà eseguito in data 26/03/2013!!! Così si va ben oltre le 4-6 settimane consigliate ma la struttura non ha posto prima.
Volevo sapere cosa si rischia intervenendo dopo la 7 settimana e se consigliate di rivolgermi ad altra struttura x accellerare i tempi.
Grazie e saluti
[#1]
Dr. Luigi Laino Dermatologo 22k 464
Direi che la cosa migliore da fare è consultare un dermatologo dell'equipe che ha effettuato l'asportazione; solo loro potranno dare le migliori delucidazioni magari consigliarle una via più rapida.
In bocca al lupo e carissimi saluti

Dr.Luigi Laino Dermovenereologo, Tricologo
Direttore Istituto Dermatologico Latuapelle
www.latuapelle.it

[#2]
Dr. Davide Brunelli Dermatologo 2.9k 84
Gentile Signora,
in attesa che lei si riconsulti ancora con gli specialisti, come ha giustamente suggerito il Collega, la volevo comunque tranquillizzare sul fatto che, date le caratteristiche istologiche che mi ha descritto, non c'è tutta questa fretta.
La biopsia del linfonodo sentinella non è metodica che cura, non è infatti infatti in grado di migliorare la sopravvivenza o comunque non è stato ancora dimostrato lo possa fare. Serve solo a verificare che nei linfonodi non vi siano micrometastasi. In questo caso infatti verrà poi proposto un ulteriore intervento, ma sempre marginale per la prognosi e, soprattutto, non da fare con una urgenza così pressante come l'exeresi del primitivo. Sino a pochi anni fa nei melanomi sotto al millimetro di spessore, quindi lo 0,78 mm di suo marito rientra in questa categoria, non facevamo mai la biopsia del linfonodo sentinella. Poi ulteriori studi hanno ritenuto, in caso di rilievo di mitosi, regressione od ulcerazione, di procedere comunque al sentinella per cogliere anche quella piccolissima percentuale di casi che potevano risultare positivi pur con spessori così minimi. Siamo tuttavia di fronte a probabilità davvero basse: vivrei pertanto un po' più serenamente questa condizione.
Cordiali saluti

Dott. Davide Brunelli
Specialista in Dermatologia e Venereologia

[#3]
Utente
Utente
Grazie!
Il chirurgo che ha operato mio marito ci ha spiegato che in effetti fino a qualche anno va nei casi simili al suo (Breslow < 1mm e Clark III) la ricerca del linfonodo sentinella non veniva effettuata ... Volevo solo accertarmi se, visto l'impossibilità di eseguire l'ampliamento in tempi più brevi nella stessa struttura, fosse il caso di rivolgermi altrove, anche a pagamento, perché non vorrei un domani pentirmi di non aver fatto tutto il possibile.
Ancora grazie e saluti.
[#4]
Dr. Davide Brunelli Dermatologo 2.9k 84
Per il caso che mi ha descritto non spenderei denaro inutilmente, può essere molto più utile in altre circostanze.
Cordiali saluti
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