Aids e candida
Salve,
ho avuto un rapporto a rischio a metà marzo (sesso vaginale con preservativo ma orale (bocca donna pene uomo) senza preservativo).
Il giorno seguente ho notato sul glande una porzione di pelle di un centimetro di diametro indurita, che ho subito curato con ottimi risultati, con 1 crema al cortisone e 1 antimicotica prescritte dal mio medico curante.
Dopo una settimana dal rapporto ho avuto 3 giorni di febbre con picco di 39,5 e mal di gola.
Dopo un'altra settimana il glande e la pelle interna che lo ricopre si è cosparso di piccolissime bollicine rosse senza prurito o dolore; per questo il dermatologo mi ha confermato 10 giorni di crema al cortisone che ha dato ottimi risultati.
Appena terminata la cura ho avuto febbre per 4 giorni sempre con picco di 39 dovuta a bronchite.
Passata la febbre ho avuto un rapporto sessuale sicurissimo con uso del preservativo ma subito dopo sono immediatamente ricomparse le piccole bollicine sul glande ma non sulla pelle che lo ricopre. Il dermatologo allora mi ha prescritto per 7 gg una tintura rossa per ricostruire i tessuti e una crema cortisonica più potente della precedente, nonché un detergente acidificante. Invitandomi inoltre a fare un tampone per la candida e i batteri qualora la cura non avesse prodotto risultati.
La cura è tuttora in corso ma dopo 3 gg è comparso un piccolo taglietto vicino al buco del glande e comunque la pelle che lo ricopre è sempre stata leggermente secca.
ORA ECCO LE DOMANDE:
1) questo problema al pene si tratta di candida?
2) ho il terrore che tutto questo concatenarsi di eventi possa essere ascritto ad infezione da HIV contratta eventualmente a metà marzo. E' possibile? Cosa devo fare?
ho avuto un rapporto a rischio a metà marzo (sesso vaginale con preservativo ma orale (bocca donna pene uomo) senza preservativo).
Il giorno seguente ho notato sul glande una porzione di pelle di un centimetro di diametro indurita, che ho subito curato con ottimi risultati, con 1 crema al cortisone e 1 antimicotica prescritte dal mio medico curante.
Dopo una settimana dal rapporto ho avuto 3 giorni di febbre con picco di 39,5 e mal di gola.
Dopo un'altra settimana il glande e la pelle interna che lo ricopre si è cosparso di piccolissime bollicine rosse senza prurito o dolore; per questo il dermatologo mi ha confermato 10 giorni di crema al cortisone che ha dato ottimi risultati.
Appena terminata la cura ho avuto febbre per 4 giorni sempre con picco di 39 dovuta a bronchite.
Passata la febbre ho avuto un rapporto sessuale sicurissimo con uso del preservativo ma subito dopo sono immediatamente ricomparse le piccole bollicine sul glande ma non sulla pelle che lo ricopre. Il dermatologo allora mi ha prescritto per 7 gg una tintura rossa per ricostruire i tessuti e una crema cortisonica più potente della precedente, nonché un detergente acidificante. Invitandomi inoltre a fare un tampone per la candida e i batteri qualora la cura non avesse prodotto risultati.
La cura è tuttora in corso ma dopo 3 gg è comparso un piccolo taglietto vicino al buco del glande e comunque la pelle che lo ricopre è sempre stata leggermente secca.
ORA ECCO LE DOMANDE:
1) questo problema al pene si tratta di candida?
2) ho il terrore che tutto questo concatenarsi di eventi possa essere ascritto ad infezione da HIV contratta eventualmente a metà marzo. E' possibile? Cosa devo fare?
[#1]
Gentile Utente, utile effettuare i tamponi per miceti e batteri senza applicare nulla che possa invalidare l'esame per avere una diagnosi precisa che al momento manca.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dr.Alessandro Benini
Dirigente Medico Centro Grandi Ustionati
Osp."M.Bufalini" Cesena
[#5]
Gentile utente,
non credo - seppure in via non vincolante e non diagnostica - che il suo problema si per forza di cose riconducibile al contatto sessuale promiscuo, anche se non è possibile eslcuderlo: deve sapere che la Venereologia è una scienza che si occupa di tutte le patologie cutanee o mucose dell'ambito genitale, sia sessualmente trasmissibili che non : pertanto in virtù di quanto espresso e per evitare inutili ansie del tutto immotivate, sappia che in tale sede troverà tutte le risposte che cerca, per la sua salute e tranquillità.
cari saluti
non credo - seppure in via non vincolante e non diagnostica - che il suo problema si per forza di cose riconducibile al contatto sessuale promiscuo, anche se non è possibile eslcuderlo: deve sapere che la Venereologia è una scienza che si occupa di tutte le patologie cutanee o mucose dell'ambito genitale, sia sessualmente trasmissibili che non : pertanto in virtù di quanto espresso e per evitare inutili ansie del tutto immotivate, sappia che in tale sede troverà tutte le risposte che cerca, per la sua salute e tranquillità.
cari saluti
Dr.Luigi Laino Dermovenereologo, Tricologo
Direttore Istituto Dermatologico Latuapelle
www.latuapelle.it
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.2k visite dal 21/04/2008.
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