Dolore vaginale
Gentilissimi,
circa un anno e mezzo fa ho sofferto per tre volte in pochi mesi di cistiti credo meccaniche (la prima dopo un rapporto con vescica piena, non si sono mai evidenziate infezioni dall'urinocultura), l'ultima con macroematuria. Ero all'estero e ho curato solo col Monuril.
Ritornata in Italia ho iniziato la trafila di un anno: ecografie che evidenziano un po' di renella ai reni; ginecologa che mi cura per due mesi con pelvilen forte per una 'infiammazione pelvica', ma con scarsi risultati, continuavo ad avere dolori durante e dopo i rapporti, l'urgenza urinaria si faceva sempre più importante così da rivolgermi ad una urologa, che mi curava la renella con integratori e diuretici, ma anche lì non avevo miglioramenti. Le analisi uscivano sempre buone, del sangue, le ecografie, le urine.
In luglio ho avuto una colica addominale con macroematuria e febbre, ho effettuato due esami citologici delle urine, entrambi negativi, la cistoscopia, la mia vescica è integra e a posto; in ultimo credevo la causa di questo dolore sovrapubico nella zona del clitoride fosse una cisti all'ovaia, scomparsa però nell'ultimo ciclo mestruale. In questi ultimi mesi col cystoman e integratori di fermenti va un po' meglio ma ho comunque crisi di dolori (e depressione) molto acute, alcuni giorni il dolore 'intimo' mi rende spiacevole anche la sensazione dell'acqua per lavarmi. Pap test e tampone vaginale sono negativi.
Finiti gli esami da fare mi hanno prescritto tac con contrasto all'addome, ecodopller venoso e arterioso arti inferiori, urografia, colonrettoscopia.
Sono disperata, nessuno sa darmi una diagnosi, ma faccio analisi e analisi e non esiste cura. Ho letto in internet della vulvodinia, collegata a cistite interstiziale e infiammazione pelvica, ma ho paura di vedere altri dottori e sono, dopo un anno e mezzo, diventata come una invalida e sfiduciata da medici e medicina.
circa un anno e mezzo fa ho sofferto per tre volte in pochi mesi di cistiti credo meccaniche (la prima dopo un rapporto con vescica piena, non si sono mai evidenziate infezioni dall'urinocultura), l'ultima con macroematuria. Ero all'estero e ho curato solo col Monuril.
Ritornata in Italia ho iniziato la trafila di un anno: ecografie che evidenziano un po' di renella ai reni; ginecologa che mi cura per due mesi con pelvilen forte per una 'infiammazione pelvica', ma con scarsi risultati, continuavo ad avere dolori durante e dopo i rapporti, l'urgenza urinaria si faceva sempre più importante così da rivolgermi ad una urologa, che mi curava la renella con integratori e diuretici, ma anche lì non avevo miglioramenti. Le analisi uscivano sempre buone, del sangue, le ecografie, le urine.
In luglio ho avuto una colica addominale con macroematuria e febbre, ho effettuato due esami citologici delle urine, entrambi negativi, la cistoscopia, la mia vescica è integra e a posto; in ultimo credevo la causa di questo dolore sovrapubico nella zona del clitoride fosse una cisti all'ovaia, scomparsa però nell'ultimo ciclo mestruale. In questi ultimi mesi col cystoman e integratori di fermenti va un po' meglio ma ho comunque crisi di dolori (e depressione) molto acute, alcuni giorni il dolore 'intimo' mi rende spiacevole anche la sensazione dell'acqua per lavarmi. Pap test e tampone vaginale sono negativi.
Finiti gli esami da fare mi hanno prescritto tac con contrasto all'addome, ecodopller venoso e arterioso arti inferiori, urografia, colonrettoscopia.
Sono disperata, nessuno sa darmi una diagnosi, ma faccio analisi e analisi e non esiste cura. Ho letto in internet della vulvodinia, collegata a cistite interstiziale e infiammazione pelvica, ma ho paura di vedere altri dottori e sono, dopo un anno e mezzo, diventata come una invalida e sfiduciata da medici e medicina.
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Gentilissima,
vorremmo aiutarla ma come comprenderà le tante visite ed esami effettuati di sicuro supererebbero ogni ipotesi orientativa dal punto di vista telematico.
Direi prima di pensare a gravi malattie (fra l'altro da ciò che scrive non suffragate dagli esami effettuati) che dovrebbe charirsi con un colloquio ed una visita dermovenereologica per verificare eventuali connessioni con patologie della cute e delle mucose vulvari; il tutto non escludendo cause psico-indotte che non sono rarissime in queste situazioni.
Questi sono i pochi e limitati consigli telematici che ci sentiamo di offrirle.
carissimi saluti
vorremmo aiutarla ma come comprenderà le tante visite ed esami effettuati di sicuro supererebbero ogni ipotesi orientativa dal punto di vista telematico.
Direi prima di pensare a gravi malattie (fra l'altro da ciò che scrive non suffragate dagli esami effettuati) che dovrebbe charirsi con un colloquio ed una visita dermovenereologica per verificare eventuali connessioni con patologie della cute e delle mucose vulvari; il tutto non escludendo cause psico-indotte che non sono rarissime in queste situazioni.
Questi sono i pochi e limitati consigli telematici che ci sentiamo di offrirle.
carissimi saluti
Dr.Luigi Laino Dermovenereologo, Tricologo
Direttore Istituto Dermatologico Latuapelle
www.latuapelle.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.7k visite dal 26/10/2012.
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