Hpv: unica cosa da fare è aspettare????
salve,
a seguito del pap test mi è stato riscontrato l'hpv. Il ginecologo allora mi ha sottoposto a tutti gli esami e i risultati sono stati:
Dicembre 2007 pap test: cin1
Gennaio 2008 hpv test: esito positovo ai ceppi a medio/rischio di trasformazione neoplastica: 16-18-31-33-35-39-45-51-52-56-58-59-68
Marzo 2008 colposcopia: GSC visbile. 2 sbocchi ghiandolari ispessiti. Portio e pareti vaginali jodio positive.
Dopo la colposcopia Il ginecologo mi ha spiegato che il virus c'è ma non ha modificato il collo dell'utero e l'unica cosa che per ora devo convivere con il virus e aspettare sei mesi e rifare le analisi per vedere cosa è successo. Ma quello che mi chiedo è ma nn c'è proprio niente che io possa fare???non ci sono dei farmaci per stimolare il sistema immunitario?? E solitamente quanto ci mette l'oraganismo di una ragazza giovane (io ho 22 anni) e in buona salute ad eliminare il vurus?
Mi ha anche detto che nella mia condizione le probablilità che io infetti un altra persona sono molto basse ma di usare preocuazioni con il mio attuale patner(affetto da condilomatosi) fino a che lui sia guarito e il virus sia andato via. Ma qui mi è venuto un altro dubbio perchè il dermatologo del mio patner ha dichiarato che potremo riavere rapporti non protetti insieme (qualsiasi tipo di rapporto) dopo 1 anno dalla dichiarazione che entrambi siamo guariti. Quale è l'atteggiamento più giusto da seguire: quello consigliato dal mio ginecologo o dal suo dermatologo?
Un ultima curiosità..se io dovessi avere rapporti non protetti con una persona sana potrei infettarla?
grazie mille per la vostra disponibilità
cordiali saluti
Alessia
a seguito del pap test mi è stato riscontrato l'hpv. Il ginecologo allora mi ha sottoposto a tutti gli esami e i risultati sono stati:
Dicembre 2007 pap test: cin1
Gennaio 2008 hpv test: esito positovo ai ceppi a medio/rischio di trasformazione neoplastica: 16-18-31-33-35-39-45-51-52-56-58-59-68
Marzo 2008 colposcopia: GSC visbile. 2 sbocchi ghiandolari ispessiti. Portio e pareti vaginali jodio positive.
Dopo la colposcopia Il ginecologo mi ha spiegato che il virus c'è ma non ha modificato il collo dell'utero e l'unica cosa che per ora devo convivere con il virus e aspettare sei mesi e rifare le analisi per vedere cosa è successo. Ma quello che mi chiedo è ma nn c'è proprio niente che io possa fare???non ci sono dei farmaci per stimolare il sistema immunitario?? E solitamente quanto ci mette l'oraganismo di una ragazza giovane (io ho 22 anni) e in buona salute ad eliminare il vurus?
Mi ha anche detto che nella mia condizione le probablilità che io infetti un altra persona sono molto basse ma di usare preocuazioni con il mio attuale patner(affetto da condilomatosi) fino a che lui sia guarito e il virus sia andato via. Ma qui mi è venuto un altro dubbio perchè il dermatologo del mio patner ha dichiarato che potremo riavere rapporti non protetti insieme (qualsiasi tipo di rapporto) dopo 1 anno dalla dichiarazione che entrambi siamo guariti. Quale è l'atteggiamento più giusto da seguire: quello consigliato dal mio ginecologo o dal suo dermatologo?
Un ultima curiosità..se io dovessi avere rapporti non protetti con una persona sana potrei infettarla?
grazie mille per la vostra disponibilità
cordiali saluti
Alessia
[#1]
Cara Utente,
1)L'HPV integra il suo genoma nel DNA delle nostre cellule, questo vuol dire, che lì(nel DNA delle NOSTRE cellule) rimarrà per tutta la vita, poichè per eliminarlo ci vorrebbero tecniche laboratoristiche di riarrangiamento del nostro DNA al momento impensabili(in un futuro ancora lontano forse si,sic!) e non certo attraverso il ricorso a medicine convenzionali e non(dubiti, di chi le fa credere il contrario)
2)Le manifestazioni sono dovute alla sua virulentazione che può avvenire anche per un lieve e non patologico, calo delle nostre difese immunitarie(pertanto la maggior parte di noi potrebbe averlo ma non avere mai avuto manifestazioni e quindi non essere contagiante)
3)Le manifestazioni,quelle si, devono essere curate per non provocare fenomeni di autoinoculazione in altre sedi e la propagazione del virus ad altre persone(rapporti protetti finchè non si viene giudicati privi di manifestazioni cliniche).Non necessariamente la presenza del virus anche dei sottotipi 6-11-16-18,vuol dire sicura degenerazione delle cellule della cervice uterina(bene fa il ginecologo a programmarle dei controlli e nello stesso tempo se notato la presenza di manifestazioni cliniche indurla ad avere rapporti sessuali protetti finchè non verrà dichiarata priva delle suddette)
4)Il periodo di cura e quindi la scomparsa delle manifestazioni cliniche, varia da persona a persona ed oltre che dipendere dai vari e validi approcci terapeutici dipende soprattutto dallo stato immunitario del soggetto che si sta curando.
Cari Saluti
1)L'HPV integra il suo genoma nel DNA delle nostre cellule, questo vuol dire, che lì(nel DNA delle NOSTRE cellule) rimarrà per tutta la vita, poichè per eliminarlo ci vorrebbero tecniche laboratoristiche di riarrangiamento del nostro DNA al momento impensabili(in un futuro ancora lontano forse si,sic!) e non certo attraverso il ricorso a medicine convenzionali e non(dubiti, di chi le fa credere il contrario)
2)Le manifestazioni sono dovute alla sua virulentazione che può avvenire anche per un lieve e non patologico, calo delle nostre difese immunitarie(pertanto la maggior parte di noi potrebbe averlo ma non avere mai avuto manifestazioni e quindi non essere contagiante)
3)Le manifestazioni,quelle si, devono essere curate per non provocare fenomeni di autoinoculazione in altre sedi e la propagazione del virus ad altre persone(rapporti protetti finchè non si viene giudicati privi di manifestazioni cliniche).Non necessariamente la presenza del virus anche dei sottotipi 6-11-16-18,vuol dire sicura degenerazione delle cellule della cervice uterina(bene fa il ginecologo a programmarle dei controlli e nello stesso tempo se notato la presenza di manifestazioni cliniche indurla ad avere rapporti sessuali protetti finchè non verrà dichiarata priva delle suddette)
4)Il periodo di cura e quindi la scomparsa delle manifestazioni cliniche, varia da persona a persona ed oltre che dipendere dai vari e validi approcci terapeutici dipende soprattutto dallo stato immunitario del soggetto che si sta curando.
Cari Saluti
Dr.Alessandro Benini
Dirigente Medico Centro Grandi Ustionati
Osp."M.Bufalini" Cesena
[#2]
Ex utente
Messaggio ricevuto dottore!
Spero solo che questa malattia non interferisca troppo nella mia vita sia affettiva e che sessuale futura!
E però ora farò come mi ha consigliato il mio ginecologo di dimenticarmi del virus per sei mesi in modo da non fare in modo che diventi una malattia mentale!
Sono fiduciosa che tutto andrà bene:-)!
grazie per il suo aiuto
cordiali saluti
Alessia
Spero solo che questa malattia non interferisca troppo nella mia vita sia affettiva e che sessuale futura!
E però ora farò come mi ha consigliato il mio ginecologo di dimenticarmi del virus per sei mesi in modo da non fare in modo che diventi una malattia mentale!
Sono fiduciosa che tutto andrà bene:-)!
grazie per il suo aiuto
cordiali saluti
Alessia
[#3]
Gentile utente,
mi permetto di aggiungere la mia personale osservazione all'esauriente risposta del Collega Benini:
la frase che lei ci ha scritto
"il virus c'è ma non ha modificato il collo dell'utero"
è quella che tutte le donne dovrebbero tenere ben presenti quando si parla di infezione da HPV: Questo virus potrà convivere per tutta la vita con noi (veda il punto 1 del Dott. Benini) ma non per questo arriverà a far danni all'organismo.
La sua integrazione genomica, è circolare: ovvero il DNA del virus HPV sta "appartato" e non entra nei cromosomi delle celllule colpite: solo in caso di alterazioni infiammatorie croniche e persistenti (vedi ectropion della cervice uterina ed infezioni cronicizzate) si può creare un pertugio per la sua integrazione con il DNA cellulare dell'ospite:
da qui fondamentale importanza riveste il controllo periodico che deve necessariamente comprendere:
1) il PAP tes
2) la visita VENEREOLOGICA con esecuzione di tamponi specifici
questo per garantire la massima tranquillità e per prevenire ogni minima alterazione displastica in futuro.
Cari saluti
mi permetto di aggiungere la mia personale osservazione all'esauriente risposta del Collega Benini:
la frase che lei ci ha scritto
"il virus c'è ma non ha modificato il collo dell'utero"
è quella che tutte le donne dovrebbero tenere ben presenti quando si parla di infezione da HPV: Questo virus potrà convivere per tutta la vita con noi (veda il punto 1 del Dott. Benini) ma non per questo arriverà a far danni all'organismo.
La sua integrazione genomica, è circolare: ovvero il DNA del virus HPV sta "appartato" e non entra nei cromosomi delle celllule colpite: solo in caso di alterazioni infiammatorie croniche e persistenti (vedi ectropion della cervice uterina ed infezioni cronicizzate) si può creare un pertugio per la sua integrazione con il DNA cellulare dell'ospite:
da qui fondamentale importanza riveste il controllo periodico che deve necessariamente comprendere:
1) il PAP tes
2) la visita VENEREOLOGICA con esecuzione di tamponi specifici
questo per garantire la massima tranquillità e per prevenire ogni minima alterazione displastica in futuro.
Cari saluti
Dr.Luigi Laino Dermovenereologo, Tricologo
Direttore Istituto Dermatologico Latuapelle
www.latuapelle.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 6.6k visite dal 27/03/2008.
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