Prurito in sclerodermia
Buongiorno, sono una ragazza di 31 anni, nell'agosto 2010 mi è stata diagnosticata la sclerosi sistemica progressiva con fenomeno di Raynaud (insorto pochi mesi prima) e artrite reumatoide alle dita di mani e piedi. Assumo deltacortene (5 mg/die), plaquenil, tracleer, ticlopidina, gastroprotettore e faccio infusioni di iloprost ogni 4 settimane. Dalla primavera 2011 ho cominciato a soffrire di prurito insistente e diffuso (soprattutto petto, braccia, gambe) in particolar modo nel periodo da aprile/maggio a ottobre. Ho consultato una dermatologa che mi ha prescritto l'applicazione della crema phisiogel e di assumere kestine quando necessario. Attualmente la pelle continua a essere molto secca (si disidrata continuamente) al punto che non posso più fare la doccia. Sto assumendo anche integratori naturali, ribes nero e mangostano, perchè spesso la pelle, soprattutto delle braccia diventa rossa e calda, a volte bollente.
Volevo chiedere in primo luogo se è possibile fare qualcos'altro, in secondo luogo se si tratta di una periodo transitorio oppure se sarà sempre così.
Ringrazio per la disponibilità, cordiali saluti
Volevo chiedere in primo luogo se è possibile fare qualcos'altro, in secondo luogo se si tratta di una periodo transitorio oppure se sarà sempre così.
Ringrazio per la disponibilità, cordiali saluti
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Salve,
stante che, non avendola vista è impossibile fare alcun tipo di ipotesi, direi che, la prima cosa da fare sarebbe una buona idratazione e magari un tentativo di ridurre l'irritabilità cutanea mediantre l'uso di antistaminici, che agiscono da veri e propri antinfiammatori. Ma l'utilizzo al bisogno direi che non solo è superato, ma assoultamente inutile. Cicli inferiori a 2 settimane non sortiscono quasii effetto nei casi di iperreattività cutanea, anzi, nella pratica clinica tali cicli dovrebbero essere più lunghi. Neppure tutti gli antistaminici sono uguali, per efficacia e concentrazione cutanea.
Ne riparli con un buon dermatologo che sia in grado di tenere conto della sua patologia di base ( che è una patologia curata e gestita spesso in centri dermatologici) .
Saluti
stante che, non avendola vista è impossibile fare alcun tipo di ipotesi, direi che, la prima cosa da fare sarebbe una buona idratazione e magari un tentativo di ridurre l'irritabilità cutanea mediantre l'uso di antistaminici, che agiscono da veri e propri antinfiammatori. Ma l'utilizzo al bisogno direi che non solo è superato, ma assoultamente inutile. Cicli inferiori a 2 settimane non sortiscono quasii effetto nei casi di iperreattività cutanea, anzi, nella pratica clinica tali cicli dovrebbero essere più lunghi. Neppure tutti gli antistaminici sono uguali, per efficacia e concentrazione cutanea.
Ne riparli con un buon dermatologo che sia in grado di tenere conto della sua patologia di base ( che è una patologia curata e gestita spesso in centri dermatologici) .
Saluti
Luigi Mocci MD
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 7.9k visite dal 19/09/2012.
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