Una settimana dopo la candida
Circa 6 giorni fa (come avevo già accennato in un'altra richiesta di consulto) sono stato dal dermatologo in quanto avevo il glande arrossato, desquamazione della pelle e puntini di colore bianco. Il dermatologo mi ha diagnosticato candidosi e prescritto un antimicotico. Ad oggi le macchie e la desquamazione sono scomparsi ma avverto un bruciore/infiammazione costante nella zona del frenulo e dell'orifizio uretrale, anche durante la minzione. Sono collegate le due cose e di che cosa si potrebbe trattare? E' bene che contatti di nuovo il dermatologo o aspetto per vedere se il bruciore costante passa da solo? Grazie per l'attenzione.
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Gentile Utente,
Ho letto la sua richiesta precedente alla quale ha risposto con scrupolo la Dott.ssa Suetti: non posso che ribadire la necessità di mantenere contatti con il dermatologo per svariati motivi. Il primo è che si tratta dell'unica figura competente nell'ambito delle malattie a trasmissione sessuale. Tutti i dermatologi sono contestualmente venereologi, anche se la malattia a trasmissione sessuale viene anche affrontata da altri specialisti. Secondariamente perchè il medico è in grado di valutare l'evoluzione del quadro clinico e trarre da questa osservazione preziosi elementi diagnostici. Faccio un esempio di carattere generale che non riguarda il suo caso nello specifico: fossimo di fronte ad una balanopostite acuta essudativa insorta su una psoriasi del glande. Dopo la risoluzione del fatto acuto al controllo lo specialista osserva una persistenza di eritema con semimucosa molto secca: sospetta allora la diagnosi e propone un ulteriore trattamento specifico con successo. Se avesse cambiato specialista probabilmente avrebbe "ricominciato tutto daccapo" contestando magari la diagnosi precedente e facendole confusione.
In buona sostanza il rapporto con il dermatologo nel management della sua condizione è importante: non le dico che debba avere fiducia per forza in quel dermatologo, ma se i sintomi persistono di trovarne uno che le piaccia e di continuare a frequentarlo sino alla corretta definizione del suo quadro clinico.
Cordiali saluti
Ho letto la sua richiesta precedente alla quale ha risposto con scrupolo la Dott.ssa Suetti: non posso che ribadire la necessità di mantenere contatti con il dermatologo per svariati motivi. Il primo è che si tratta dell'unica figura competente nell'ambito delle malattie a trasmissione sessuale. Tutti i dermatologi sono contestualmente venereologi, anche se la malattia a trasmissione sessuale viene anche affrontata da altri specialisti. Secondariamente perchè il medico è in grado di valutare l'evoluzione del quadro clinico e trarre da questa osservazione preziosi elementi diagnostici. Faccio un esempio di carattere generale che non riguarda il suo caso nello specifico: fossimo di fronte ad una balanopostite acuta essudativa insorta su una psoriasi del glande. Dopo la risoluzione del fatto acuto al controllo lo specialista osserva una persistenza di eritema con semimucosa molto secca: sospetta allora la diagnosi e propone un ulteriore trattamento specifico con successo. Se avesse cambiato specialista probabilmente avrebbe "ricominciato tutto daccapo" contestando magari la diagnosi precedente e facendole confusione.
In buona sostanza il rapporto con il dermatologo nel management della sua condizione è importante: non le dico che debba avere fiducia per forza in quel dermatologo, ma se i sintomi persistono di trovarne uno che le piaccia e di continuare a frequentarlo sino alla corretta definizione del suo quadro clinico.
Cordiali saluti
Dott. Davide Brunelli
Specialista in Dermatologia e Venereologia
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.4k visite dal 12/08/2012.
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