Candidosi "recidiva" del partner, sospetto di recidiva. paure hiv forse infondate.
Gentili signori,
mi scuso innanzitutto per non essere stato in grado di dare un titolo più specifico alla discussione.
vorrei raccontarvi brevemente lo svolgersi dei fatti, per dare tutti i dati possibili.
alla fine dell'estate ho cominciato ad avvertire pruriti nella zona inguinale, soprattutto nella zona tra i testicoli, le cosce e l'ano, e mi sono trovato a dover curare un'irritazione, che il mio medico di famiglia ha definito "micosi" senza ulteriori specificazioni. la cura si è basata su un antimicotico (mi perdonerà, spero, se non ricordo i nomi) da prendere per via orale ed una pomata per uso esterno. la cura, durata una settimana, è stata svolta verso ottobre, ed è stata un successo. l'irritazione è sparita del tutto e non ho più avvertito avvisaglie di ritorno. fino ad oggi. ma andiamo con ordine.
il problema è che queste si sono manifestate sulla mia ragazza (sotto forma di comune candida, non saprei dirle in questo momento se albicans o meno), la quale si è rivolta, anche se con un certo ritardo, ai medici del consultorio e ha fatto tre cicli di cure. a detta del secondo medico che l'ha visitata, i primi due cicli, prescritti dal primo, erano in realtà cure completamente sbagliate, e ha deciso di modificare la cura.
anche il terzo ciclo non ha dato i frutti sperati (o, meglio, ogni cura li aveva dati, ma il problema tornava rapidamente. solo con l'ultima c'è stato un momento un po' più lungo di assenza del disturbo), e sta adesso affrontando una nuova cura, che sarà più lunga della precedente. probabilmente la cosa è riconducibile al fatto che per così lungo tempo non è stata intrapresa una cura adeguata, ma la cosa mi lascia un po' preoccupato, soprattutto in virtù di un altro paio di elementi che vado subito ad esporle.
innanzitutto, abbiamo sicuramente rispettato in modo troppo blando le norme di comportamento in questi casi, e un paio di volte, in questo periodo, abbiamo avuto rapporti (non protetti, lei usa la pillola), alla fine dell'ultimo ciclo. in ogni caso su di me non si sono visti sintomi di alcun tipo.
per sicurezza, comunque, il medico che ha curato la mia partner ha prescritto una cura anche a me (due capsule di da prendersi a distanza di sei giorni).
inoltre, anche in assenza di rapporti sessuali completi, è sicuramente possibile che ci siano stati contatti e strusciamenti anche con le parti colpite.
ora, da un paio di giorni, dopo un'influenza con febbre abbastanza alta e notevoli mal di testa, ho ricominciato a sentire qualche fastidio che potrei ricondurre a una micosi, negli stessi punti. questa sera andrò a chiedere un parere al medico di famiglia, in modo da curare questo disturbo tempestivamente.
ora, voglio esporle l'ultimo, e per me più logorante problema. ho avuto la sciagurata idea di fare una piccola ricerca per la rete con riguardo a questi disturbi, e li ho trovati in cima alla lista delle malattie "opportuniste" in caso di contagio hiv. ho fatto un rapido esame di coscienza e ho pensato che sì, poteva esserci stato un episodio a rischio. un rapporto con una ragazza che non vedo più da molto tempo (se la vedessi per strada, forse, mi tranquillizzerei: capisco sia assurdo, ma l'ansia tanto può), all'inizio dell'estate 2006. in quell'episodio "subii" sesso orale non protetto e ci fu una rottura del preservativo.
insomma, per farla breve, pur essendo convinto che questa ragazza non avesse mai assunto comportamenti a rischio, ieri sono volato a fare un test hiv.
ora, capisco che un gesto di responsabilità ha sicuramente più senso se fatto al momento opportuno. vorrei però chiedervi fondamentalmente una cosa.
questo tipo di recidiva (non so se recidiva è il termine giusto in questo caso, ma spero che sia chiaro il concetto) può essere collegato a un'ipotesi come quella di un contagio? o può essere semplicemente un normale caso di candida, come tale da affrontare con pazienza e senza ansie varie? mi rendo conto di essere al limite dell'ipocondria, ma credo anche che rendermi conto del tipo di preoccupazioni che mi affligge sia un primo passo per andare oltre.
vi ringrazio.
mi scuso innanzitutto per non essere stato in grado di dare un titolo più specifico alla discussione.
vorrei raccontarvi brevemente lo svolgersi dei fatti, per dare tutti i dati possibili.
alla fine dell'estate ho cominciato ad avvertire pruriti nella zona inguinale, soprattutto nella zona tra i testicoli, le cosce e l'ano, e mi sono trovato a dover curare un'irritazione, che il mio medico di famiglia ha definito "micosi" senza ulteriori specificazioni. la cura si è basata su un antimicotico (mi perdonerà, spero, se non ricordo i nomi) da prendere per via orale ed una pomata per uso esterno. la cura, durata una settimana, è stata svolta verso ottobre, ed è stata un successo. l'irritazione è sparita del tutto e non ho più avvertito avvisaglie di ritorno. fino ad oggi. ma andiamo con ordine.
il problema è che queste si sono manifestate sulla mia ragazza (sotto forma di comune candida, non saprei dirle in questo momento se albicans o meno), la quale si è rivolta, anche se con un certo ritardo, ai medici del consultorio e ha fatto tre cicli di cure. a detta del secondo medico che l'ha visitata, i primi due cicli, prescritti dal primo, erano in realtà cure completamente sbagliate, e ha deciso di modificare la cura.
anche il terzo ciclo non ha dato i frutti sperati (o, meglio, ogni cura li aveva dati, ma il problema tornava rapidamente. solo con l'ultima c'è stato un momento un po' più lungo di assenza del disturbo), e sta adesso affrontando una nuova cura, che sarà più lunga della precedente. probabilmente la cosa è riconducibile al fatto che per così lungo tempo non è stata intrapresa una cura adeguata, ma la cosa mi lascia un po' preoccupato, soprattutto in virtù di un altro paio di elementi che vado subito ad esporle.
innanzitutto, abbiamo sicuramente rispettato in modo troppo blando le norme di comportamento in questi casi, e un paio di volte, in questo periodo, abbiamo avuto rapporti (non protetti, lei usa la pillola), alla fine dell'ultimo ciclo. in ogni caso su di me non si sono visti sintomi di alcun tipo.
per sicurezza, comunque, il medico che ha curato la mia partner ha prescritto una cura anche a me (due capsule di da prendersi a distanza di sei giorni).
inoltre, anche in assenza di rapporti sessuali completi, è sicuramente possibile che ci siano stati contatti e strusciamenti anche con le parti colpite.
ora, da un paio di giorni, dopo un'influenza con febbre abbastanza alta e notevoli mal di testa, ho ricominciato a sentire qualche fastidio che potrei ricondurre a una micosi, negli stessi punti. questa sera andrò a chiedere un parere al medico di famiglia, in modo da curare questo disturbo tempestivamente.
ora, voglio esporle l'ultimo, e per me più logorante problema. ho avuto la sciagurata idea di fare una piccola ricerca per la rete con riguardo a questi disturbi, e li ho trovati in cima alla lista delle malattie "opportuniste" in caso di contagio hiv. ho fatto un rapido esame di coscienza e ho pensato che sì, poteva esserci stato un episodio a rischio. un rapporto con una ragazza che non vedo più da molto tempo (se la vedessi per strada, forse, mi tranquillizzerei: capisco sia assurdo, ma l'ansia tanto può), all'inizio dell'estate 2006. in quell'episodio "subii" sesso orale non protetto e ci fu una rottura del preservativo.
insomma, per farla breve, pur essendo convinto che questa ragazza non avesse mai assunto comportamenti a rischio, ieri sono volato a fare un test hiv.
ora, capisco che un gesto di responsabilità ha sicuramente più senso se fatto al momento opportuno. vorrei però chiedervi fondamentalmente una cosa.
questo tipo di recidiva (non so se recidiva è il termine giusto in questo caso, ma spero che sia chiaro il concetto) può essere collegato a un'ipotesi come quella di un contagio? o può essere semplicemente un normale caso di candida, come tale da affrontare con pazienza e senza ansie varie? mi rendo conto di essere al limite dell'ipocondria, ma credo anche che rendermi conto del tipo di preoccupazioni che mi affligge sia un primo passo per andare oltre.
vi ringrazio.
[#1]
Gentile utente,
limiti pure le ansie, che bene non fanno e se persistono dubbi su questa e su altre patologie presenti o presunte, si rivolga con serenità allo specialista Venereologo per fugare ogni dubbio.
cari saluti
limiti pure le ansie, che bene non fanno e se persistono dubbi su questa e su altre patologie presenti o presunte, si rivolga con serenità allo specialista Venereologo per fugare ogni dubbio.
cari saluti
Dr.Luigi Laino Dermovenereologo, Tricologo
Direttore Istituto Dermatologico Latuapelle
www.latuapelle.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 5.2k visite dal 13/02/2008.
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