Infezione cutanea da stafilococco aureo
Gentili Dottori,
poco dopo capodanno è comparso un gruppo di 5 foruncoli nella zona tra l'ombelico e l'inguine: erano tutti più grandi di un normale brufolo; i due più grandi davano piuttosto dolore anche per movimenti semplici come sedersi o piegarsi. Disinfettandoli regolarmente con acqua ossigenata e applicando gentamicina, i più piccoli si sono riassorbiti mentre i più grandi e dolorosi si sono aperti (con fuoriuscita di sangue e pus) per poi sparire.
Due settimane fa, sempre nella stessa zona del corpo, è cresciuto un altro singolo foruncolo, più grande dei precedenti: dato il fastidio il mio medico di base mi ha prescritto un tampone con antibiogramma per esaminare il materiale che usciva dalla bolla; il risultato è stato stafilococco aureo, sensibile a quasi tutti i principi attivi e resistente a cefixime, penicillina g e ampicillina.
Quando ormai si era sgonfiato ho iniziato una terapia di 5 giorni a base di Eritromicina, terapia che finisce domani; sono in attesa della visita dal dermatologo.
Preciso che anche la mia ragazza, che ha avuto il primo episodio di ascesso alcuni mesi fa, ha avuto una recidiva in questo periodo, e proprio in questi giorni anche lei termina una terapia antibiotica mirata per lo stesso problema.
Da quanto ho capito leggendo le altre risposte, lo stafilococco, anche quello aureo, abita naturalmente sulla nostra pelle e nelle mucose, e un sistema immunitario normale è in grado di "gestirlo" facendolo rimanere innocuo; in certe condizioni però il batterio diventa più forte/numeroso/aggressivo, il sistema immunitario non riesce più a contenerlo e scatta l'infezione.
Sperando che questa premessa sia corretta, i miei dubbi sono questi:
1. Quando è in corso un'infezione cutanea localizzata (per esempio, sulla gamba), c'è il rischio che toccando con le mani (per quanto possibile disinfettate) un'altra parte del corpo o un'altra persona la si "contagi", cioè le si passi questa carica batterica anormale e quindi potenzialmente infettiva? Se sì, che precauzioni si possono prendere?
2. Ho letto che gli atibiotici difficilmente riescono a eradicare completamente il batterio, e anzi che cercare di eliminarlo del tutto è rischioso e inutile: ma almeno, ora che la terapia antibiotica mirata è finita, la carica batterica "forte" o in eccesso è tornata sotto controllo o c'è ancora questo rischio di trasmetterla?
3. Entrambe le volte la zona di manifestazione dell'infezione è stata la stessa: significa che c'è stato o ci può essere ancora un serbatoio batterico in quella parte del corpo?
4. Per evitare recidive è sufficiente rinforzare il sistema immunitario, e se sì come si può fare?
Sarebbe importante per me capire se sono contagioso, e se e come si possono impedire ulteriori ricadute.
Grazie per l'aiuto che vorrete darmi.
poco dopo capodanno è comparso un gruppo di 5 foruncoli nella zona tra l'ombelico e l'inguine: erano tutti più grandi di un normale brufolo; i due più grandi davano piuttosto dolore anche per movimenti semplici come sedersi o piegarsi. Disinfettandoli regolarmente con acqua ossigenata e applicando gentamicina, i più piccoli si sono riassorbiti mentre i più grandi e dolorosi si sono aperti (con fuoriuscita di sangue e pus) per poi sparire.
Due settimane fa, sempre nella stessa zona del corpo, è cresciuto un altro singolo foruncolo, più grande dei precedenti: dato il fastidio il mio medico di base mi ha prescritto un tampone con antibiogramma per esaminare il materiale che usciva dalla bolla; il risultato è stato stafilococco aureo, sensibile a quasi tutti i principi attivi e resistente a cefixime, penicillina g e ampicillina.
Quando ormai si era sgonfiato ho iniziato una terapia di 5 giorni a base di Eritromicina, terapia che finisce domani; sono in attesa della visita dal dermatologo.
Preciso che anche la mia ragazza, che ha avuto il primo episodio di ascesso alcuni mesi fa, ha avuto una recidiva in questo periodo, e proprio in questi giorni anche lei termina una terapia antibiotica mirata per lo stesso problema.
Da quanto ho capito leggendo le altre risposte, lo stafilococco, anche quello aureo, abita naturalmente sulla nostra pelle e nelle mucose, e un sistema immunitario normale è in grado di "gestirlo" facendolo rimanere innocuo; in certe condizioni però il batterio diventa più forte/numeroso/aggressivo, il sistema immunitario non riesce più a contenerlo e scatta l'infezione.
Sperando che questa premessa sia corretta, i miei dubbi sono questi:
1. Quando è in corso un'infezione cutanea localizzata (per esempio, sulla gamba), c'è il rischio che toccando con le mani (per quanto possibile disinfettate) un'altra parte del corpo o un'altra persona la si "contagi", cioè le si passi questa carica batterica anormale e quindi potenzialmente infettiva? Se sì, che precauzioni si possono prendere?
2. Ho letto che gli atibiotici difficilmente riescono a eradicare completamente il batterio, e anzi che cercare di eliminarlo del tutto è rischioso e inutile: ma almeno, ora che la terapia antibiotica mirata è finita, la carica batterica "forte" o in eccesso è tornata sotto controllo o c'è ancora questo rischio di trasmetterla?
3. Entrambe le volte la zona di manifestazione dell'infezione è stata la stessa: significa che c'è stato o ci può essere ancora un serbatoio batterico in quella parte del corpo?
4. Per evitare recidive è sufficiente rinforzare il sistema immunitario, e se sì come si può fare?
Sarebbe importante per me capire se sono contagioso, e se e come si possono impedire ulteriori ricadute.
Grazie per l'aiuto che vorrete darmi.
[#1]
Gentile Utente,
le sue domande sono molto mirate e plausibili: manca tuttavia la certezza della diagnosi. Se cioè si tratti di un vero e proprio foruncolo, quadro clinico ben preciso a discapito di un nome che viene utilizzato in modo generico, oppure di un'altra cosa, come ad esempio una piccola cisti, sulla quale lo stafilococco sia andato in un secondo momento.
La diagnosi dello specialista diventa indispensabile per far fronte alle sue domande.
Cordiali saluti
le sue domande sono molto mirate e plausibili: manca tuttavia la certezza della diagnosi. Se cioè si tratti di un vero e proprio foruncolo, quadro clinico ben preciso a discapito di un nome che viene utilizzato in modo generico, oppure di un'altra cosa, come ad esempio una piccola cisti, sulla quale lo stafilococco sia andato in un secondo momento.
La diagnosi dello specialista diventa indispensabile per far fronte alle sue domande.
Cordiali saluti
Dott. Davide Brunelli
Specialista in Dermatologia e Venereologia
[#2]
Utente
Gentile Dr. Brunelli,
la ringrazio per l'attenzione.
Mi rendo conto di aver utilizzato il termine foruncolo in modo atecnico: potrebbe essere stato un ascesso come per la mia ragazza (anche se a vista e a livello di dolore non sembrava) o altro.
Spero di poter aggiornare la descrizione al più presto; nell'attesa, posso comunque chiedere se c'è (la necessità di) qualche accorgimento per evitare di contagiare il prossimo? Comprendo la difficoltà di prescindere dalla diagnosi e dare una risposta generica, ma è giusto per sapere, in attesa della visita, se la spiacevole sensazione di doversi considerare un po' in "quarantena" è fondata o se almeno posso stringere qualche mano senza timore...
Grazie ancora.
la ringrazio per l'attenzione.
Mi rendo conto di aver utilizzato il termine foruncolo in modo atecnico: potrebbe essere stato un ascesso come per la mia ragazza (anche se a vista e a livello di dolore non sembrava) o altro.
Spero di poter aggiornare la descrizione al più presto; nell'attesa, posso comunque chiedere se c'è (la necessità di) qualche accorgimento per evitare di contagiare il prossimo? Comprendo la difficoltà di prescindere dalla diagnosi e dare una risposta generica, ma è giusto per sapere, in attesa della visita, se la spiacevole sensazione di doversi considerare un po' in "quarantena" è fondata o se almeno posso stringere qualche mano senza timore...
Grazie ancora.
[#4]
Utente
La ringrazio Dottore: essendo toccato contemporaneamente sia a me che alla mia ragazza e non avendo informazioni certe in materia, anche una informazione magari così scontata è stata molto utile :)
Comunque sono andato dal dermatologo, purtroppo essendosi riassorbito lo sfogo non è stato possibile ricostruirne le cause con precisione, quindi mi ha consigliato solo un unguento antibiotico locale per la zona colpita per alcuni giorni, sperando che non ci siano ricadute.
Grazie ancora di tutto.
Comunque sono andato dal dermatologo, purtroppo essendosi riassorbito lo sfogo non è stato possibile ricostruirne le cause con precisione, quindi mi ha consigliato solo un unguento antibiotico locale per la zona colpita per alcuni giorni, sperando che non ci siano ricadute.
Grazie ancora di tutto.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 13.8k visite dal 24/02/2012.
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