Nevo acrolentigginoso
Volevo chiedere una informazione relativa al referto di un esame istologico che ho appena ricevuto, dopo l'asportazione di un nevo plantare, la diagnosi enuncia così:
Nevo nevocitico composto lentigginoso della cute plantare (cosidetto nevo acrolentigginoso) La lesione giunge al margine di exeresi.
A questo punto visto che non capisco bene cosa vogliano dire tutte queste parole messe insieme e che leggendo le precedenti risposte che avete dato ad altri pazienti mi sembra di capire che un nevo nevocitico non è maligno, mi chiedo come mai nel referto mi consigliano controlli clinici e dermatologici, visto che il nevo è già ststo asportato e tutto ciò mi mette anche un po' in ansia.
Grazie mille
Nevo nevocitico composto lentigginoso della cute plantare (cosidetto nevo acrolentigginoso) La lesione giunge al margine di exeresi.
A questo punto visto che non capisco bene cosa vogliano dire tutte queste parole messe insieme e che leggendo le precedenti risposte che avete dato ad altri pazienti mi sembra di capire che un nevo nevocitico non è maligno, mi chiedo come mai nel referto mi consigliano controlli clinici e dermatologici, visto che il nevo è già ststo asportato e tutto ciò mi mette anche un po' in ansia.
Grazie mille
[#1]
Nessuna ansia sulla diagnosi, genitle Utente, poichè la lesione è - dalla lettura telematica e non vincolante - Benigna.
più dubbi invece sulla dicitura "la lesione giunge al margine di exeresi": il rischio (relativo) è che tale nevo non sia stato completamente asportato (ma lo dico solo in teoria) e quello che potrebbe accadere in futuro in tali casi è una situazione definibile come "Nevo ricorrente" ovvero una nuove ricrescita nella sede di asportazione del residuo nevico: tale insorgenza di solito mette un pò in "affanno" i dermatoscopisti, poichè le caratteristiche cliniche sono sempre molto dubbie, anche se non esiste nessun problema di trasformazioni maligne.
ne parli bene con il suo dermatologo.
Cari saluti
Dott. Luigi LAINO
Ricercatore Dermatologo, Roma
più dubbi invece sulla dicitura "la lesione giunge al margine di exeresi": il rischio (relativo) è che tale nevo non sia stato completamente asportato (ma lo dico solo in teoria) e quello che potrebbe accadere in futuro in tali casi è una situazione definibile come "Nevo ricorrente" ovvero una nuove ricrescita nella sede di asportazione del residuo nevico: tale insorgenza di solito mette un pò in "affanno" i dermatoscopisti, poichè le caratteristiche cliniche sono sempre molto dubbie, anche se non esiste nessun problema di trasformazioni maligne.
ne parli bene con il suo dermatologo.
Cari saluti
Dott. Luigi LAINO
Ricercatore Dermatologo, Roma
Dr.Luigi Laino Dermovenereologo, Tricologo
Direttore Istituto Dermatologico Latuapelle
www.latuapelle.it
[#3]
questa è una scelta del medico che ha effettuato l'intervento: essendo pzionabile quindi, va da sè che non sia necessario, l'importante però è sapere con certezza se i marmgini della losanga asportati siano indenni o no, anche per il Futuro.
cari saluti
Dott. LAINO, ROMA
cari saluti
Dott. LAINO, ROMA
[#4]
Aggiungo alla completa ed esaudiente risposta del collega Laino che i controlli dermatologici debbano essere ciclici non solo per lei ma per tutta la popolazione in generale che almeno una volta all'anno devono far vedere i propri nei al dermatologo per la prevenzione dell'insorgenza del melanoma.
Cordiali Saluti
Dr.Alessandro Benini
Cordiali Saluti
Dr.Alessandro Benini
Dr.Alessandro Benini
Dirigente Medico Centro Grandi Ustionati
Osp."M.Bufalini" Cesena
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4.4k visite dal 29/12/2007.
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