Visita dermatologica ,incertezza e confusione

Il mio problema consiste nel fatto di avere tanti Nei, piu di 100 di sicuro per non dire vicino ai 150. Tenerli tutti sotto controllo non è facile,poi leggendo su internet si è venuta a creare una situazione psicologica non facile per cui paura per non dire terrore che prima o poi qualcuno mi potrebbe portare qualche bruttissima sorpresa. Da qualche anno però faccio visite dermatologiche molto regolarmente, ne ho gia rimossi due che alla fine sono stati classificati come normali, uno nevo melanocitico composto e l'altro nevo melanocitico congenito con componente giuinzionale clark, ma mi hanno assicurato che fossero nella norma. Ora da quasi 2 anni ho notato nella regione scapolare del dorso due Nei che a dire il vero presentano senza dubbio almeno le caratteristiche A,B,C, D-non molto perchè non sono piu di 6 mm ma giu di li. Devo dire che non si sono significativamente modificati, ma cio comunque non cambia il fatto che ogni volta che mi controllo mi balzano all'occhio e mi creano paura perchè per la mia semplice inesperta vista di autocontrollo presentano quei criteri. In tutte le visite dermatologiche mi hanno detto che sono tranquilli, l'ultima l'ho fatta il 13 settembre 2011,poco piu di due settimane fa, in Videodermatoscopia allo Spedali Civili di Brescia e praticamente mi hanno detto di rifare la visita dopo un anno e che non cera niente di pericoloso o urgente. Sul referto il dottore ha scritto che non ci sono al momento della visita modifiche strutturali significative. Ciononostante non riesco a tranqullizzarmi del tutto. Le domande sono : non è meglio rimuovere ora tutto quello che è "non urgente" o di "lieve atipia" senza aspettare ? , puo essere che il fatto di avere tanti Nei significhi moltissime probabilità di brutte sorprese in futuro ? mi rendo conto che l'ultimo fatto per il dermatologo significa un fattore di rischio in piu ma per un paziente il fattore di rischio in piu significa "probabilità altissima " . Vi ringrazio anticipatamente per il tempo dedicandomi nella lettura e nella risposta.
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Dr.ssa Serena Mazzieri Dermatologo, Medico estetico 537 20
Gentile urente,
Capisco i suoi timori, ma non é pensabile di poter asportare tutto ciò che potrebbe teoricamente divenire pericoloso in futuro, l'autocontrollo, un corretto stile di vita e visite regolari hanno fatto si che negli anni la prevenzione diventasse la migliore arma di difesa, senza dover ricorrere ad interventi invasivi senza necessità.
La mappatura dei nevi in epiluminescenza serve in particolare a quelle persone che come lei hanno moltissimi nevi e che quindi necessitano di un monitoraggio più accuarato.
Il criterio dell'abcd per un autocontrollo va benissimo, ma serve a spronare il paziente a rivolgersi al medico qual'ora noti qualche atipia, ma poi é il medico ha rivalutare con criterio la morfologia macroscopica del nevo e a decidere ed il paziente dovrebbe fidarsi.
Fondamentale in un paziente con molti nevi come il suo caso é eseguire come le é stato consigliato una visita annuale, salvo ovviamente cambiamenti repentini ed esporsi al sole con criterio e fotoprotezione adeguata al suo fototipo.
Il fatto di avere molti nevi o un fototipo chiaro espone ad un rischio maggiore , rispetto a persone con pochi nevi , di sviluppare un melanoma, ma non é comunque la regola, molti studi rivelano che probabilmente molti melanomi sono rilevati in persone con più nevi perché questi soggetti si sottopongono a visite specialistiche con maggiore regolarità rispetto a chi ha carnagione scura e pochi nevi, e quindi ciò permette una diagnosi maggiore in queste soggetti, ma ciò non toglie che anche in fototipi scuri o con poche lesioni melanocitarie il rischio di sviluppare tumori maligni della cute sia elevato e in aumento.

Sperando di esserle stata di aiuto la saluto cordialmente e rimango a disposizione per eventuali chiarimenti.


Dott.ssa Serena Mazzieri

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Dr.ssa Silvia Suetti Dermatologo, Medico estetico 2.4k 40
Gentilissima,

Il suo problema e' ben noto a noi dermatologici: un paziente con tanti nevi ha sempre il timore che qualcosa possa sfuggire anche agli occhi esperti.

Di fatto, pur esistendo questa possibilità (nessuno e' infallibile) debbo dirle che innanzi ad un dermatologo esperto che pratica CORRENTEMENTE la tecnica dell'epiluminescenza - attenzione - anche manuale (e' l'occhio a valutare e non il computer) questi rischi si abbassano quasi fino allo zero.

Pertanto, direi che lei nonostante i suoi tanti nei, sia un soggetto MOLTO meno a rischio di coloro che anche con pochi nei, non si sono mai recati dal dermatologo, o lo hanno fatto molto tempo fa.

Spero di aver contribuito a placare un poco della sua ansia.
Saluti

Dr.ssa Silvia Suetti, Dermatologo e Tricologo
www.tricologa.it
Segreteria 06.90213462

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Utente
Utente
Vi ringrazio moltissimo per entrambi gli interventi che effettivamente tranquillizzano unpo, visto che di solito io di libera iniziativa non faccio la visita dermatologica una volta l'anno ma almeno e dico almeno una volta ogni sei mesi.
A dire il vero avevo anche un altra domanda ,piu che altro curiosità, visto il fatto che i nevi sono formazioni di melanociti e di conseguenza un eventuale degenerazione melanocitica porta a quella grave malatia, e considerando anche il fatto che ciò che induce la pelle a proliferare melanociti è il sole .....la logica , abbastanza terra a terra cioè non esperta ma semplice , porterebbe ad indurre che evitando del tutto l'esposizione della pelle ,specialmente di chi ha tanti nevi, al sole ..significa mancanza della fonte o della causa per la quale la pelle produca melanociti ....il che a sua volta significa una riduzione vicina allo zero delle proliferazioni melanocitiche anche nei nevi ..il che dovrebbe portare ad una NON modifica strutturale visto che la proliferazione si ferma o si riduce moltissimo. Ecco la logica mi porta a questo schema :

sole ---> pelle ----> melanociti-------> proliferazione melanociti ------> modifica e crescita di nevi in dimensione e in numero -------> eventuale degenrazione della proliferazione.
vs.
sole STOP! -----> pelle ------> meno melanociti per non dire 0 -----> poco proliferazione melanocitaria per non dire 0 -------> nessuna modifica o crescita in dimensioni o numero -----> abbatimento del rischio di degenerazione.

mi sembra logico!ovviamente riguarda solo il fattore ambientale visto che personalmente il fattore genetico è fin'ora grazie a Dio non un rischio. ( anche se il sole è indispensabile ma cmq lo prendiamo durante tutto l'anno )

poi un altra curiosità: è vero che, come si legge o come riferito da qualche dermatologo di solito i melanomi nascono tali ed è evento unpo piu raro la modifica di un nevo preesistente sano ?

ringrazio le Illustrissime Dottoresse
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Dr.ssa Silvia Suetti Dermatologo, Medico estetico 2.4k 40
la sua curiosità è presto soddisfatta:

la teoria che adduce è vera solo in piccola parte e riguarda le scottature solari in giovane età (potere negativo del sole sulla trasformazione maligna nella proliferazione melanocitaria);

tutto il resto è genetica (e badi bene, non significa eredo-familiare) familiarità ed immunologia, poiché il melanoma riconosce cause non solo esogene (sole appunto) ma immunolgiche e genetiche soprattutto.

altro da dire sui tumori cheratonocitari della pelle (basalioma, spinalioma) che invece trovano nel sole, l'attore principale

saluti
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Dr. Davide Brunelli Dermatologo 2.9k 84
Gentile Signora,
alla sua affermazione "poi un altra curiosità: è vero che, come si legge o come riferito da qualche dermatologo di solito i melanomi nascono tali ed è evento unpo piu raro la modifica di un nevo preesistente sano " le dico che non è qualche dermatologo che lo dice ma le statistiche planetarie sulla razza umana. Il melanoma insorge prevalentemente su cute sana (almeno 80% dei casi) e solo il 20% su nevi (ed in questa statistica vengono compresi i nevi giganti).
Quindi che un nevo degeneri è un evento occasionale rispetto al contrario.
Cordiali saluti

Dott. Davide Brunelli
Specialista in Dermatologia e Venereologia

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