Biopsia cutanea nevo con reticolo pigmentario atipico
Buonasera. Mia figlia di 38 anni ha subito l'asportazione di un nevo circa un mese fa e ha ritirato ora il referto dell'esame istologico che riporto di seguito.
"MATERIALE INVIATO: A) biopsia cutanea escissionale-coscia sinistra
NOTIZIE CLINICHE E QUESITI SPECIFICI: nevo con reticolo pigmentario atipico.
DESCRIZIONE MACROSCOPICA: losanga cutanea di cm 0,8 x 0,5 comprendente una lesione piana brunastra, di cm 0,2.
CAMPIONAMENTO: A1: in toto
DIAGNOSI: la lesione in esame è composta da una proliferazione epidermica e, focalmente dermica, di melanociti epiteloidi con atipie citonucleari. La proliferazione è continua; non si apprezzano mitosi.
Nel derma si associa infiltrato infiammatorio a banda.
Il quadro morfologico è compatibile con una proliferazione superficiale di melanociti atipici di incerto significato (nevo atipico).
Pur essendo la lesione completamenta asportata è consigliabile un ampliamento a scopo precauzionale.
SNOMED: T-01000 M-87270"
L'intervento di ampliamento è stato fissato fra circa un mese.
Potreste spiegarmi esattamente ciò che il referto significa.
Grazie.
"MATERIALE INVIATO: A) biopsia cutanea escissionale-coscia sinistra
NOTIZIE CLINICHE E QUESITI SPECIFICI: nevo con reticolo pigmentario atipico.
DESCRIZIONE MACROSCOPICA: losanga cutanea di cm 0,8 x 0,5 comprendente una lesione piana brunastra, di cm 0,2.
CAMPIONAMENTO: A1: in toto
DIAGNOSI: la lesione in esame è composta da una proliferazione epidermica e, focalmente dermica, di melanociti epiteloidi con atipie citonucleari. La proliferazione è continua; non si apprezzano mitosi.
Nel derma si associa infiltrato infiammatorio a banda.
Il quadro morfologico è compatibile con una proliferazione superficiale di melanociti atipici di incerto significato (nevo atipico).
Pur essendo la lesione completamenta asportata è consigliabile un ampliamento a scopo precauzionale.
SNOMED: T-01000 M-87270"
L'intervento di ampliamento è stato fissato fra circa un mese.
Potreste spiegarmi esattamente ciò che il referto significa.
Grazie.
[#1]
Mi sembra un referto non scritto da dermopatologi: direi in accordo con il suo dermatologi di farsi consegnare i vetrini e se occorre il blocchetto del pezzo e di procedere ad una revisione istologica in sede dermatopatologica (cioè dal dermatopatologo)
Mi tenga pure aggiornato
Mi tenga pure aggiornato
Dr.Luigi Laino Dermovenereologo, Tricologo
Direttore Istituto Dermatologico Latuapelle
www.latuapelle.it
[#2]
Utente
Grazie, innanzitutto, per la sollecitudine. Ho cercato il curriculum vitae del patologo che ha firmato il referto e risulta: specializzazione in anatomia patologica, corso di dermatologia, pubblicazioni in ambito dermatologico e ginecologico. Non so se nell'ambito dello stesso ospedale o di questa città vi siano altri medici più specializzati (dermopatogi).
Francamente non so che fare...
Francamente non so che fare...
[#3]
Sono d'accordissimo con il Dott. Laino. Meglio far rivalutare il vetrino anche da altri anatomopatologi. Come ho già detto in altri casi mi sento di poter indicare i due nomi, visto che tutta Italia praticamente fa riferimento a questi professionisti, il Prof. Massi a Roma ed il Prof. Clemente a Milano. Ne parli con il suo dermatologo che certamente saprà indirizzarla al meglio per il percorso.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dott. Davide Brunelli
Specialista in Dermatologia e Venereologia
[#6]
Utente
Vi ringrazio per le ulteriori indicazioni. Sarebbe comunque possibile avere anche qualche chiarimento su cosa esattamente, nel contenuto del referto, desta in voi perplessità?
Così come è scritto, voi come lo interpretate, in modo negativo o positivo per la paziente? Il medico curante, interpellato a tarda sera, ha tenuto a sottolineare che, secondo lui, il contenuto non dovrebbe portare a chiedere un ulteriore "ampliamento a scopo precauzionale", come, al contrario, ipotizza il patologo: in ogni caso ha prescritto una visita dal dermatologo (specialista in oncologia) che già aveva effettuato, a suo tempo, l'esame (non ne ricordo il nome) con un macchinario che rilevava anche i vari strati e la profondità del neo.A lui, secondo il vostro suggerimento, chiederemo se sia possibile recuperare il vetrino per un nuovo esame.
Così come è scritto, voi come lo interpretate, in modo negativo o positivo per la paziente? Il medico curante, interpellato a tarda sera, ha tenuto a sottolineare che, secondo lui, il contenuto non dovrebbe portare a chiedere un ulteriore "ampliamento a scopo precauzionale", come, al contrario, ipotizza il patologo: in ogni caso ha prescritto una visita dal dermatologo (specialista in oncologia) che già aveva effettuato, a suo tempo, l'esame (non ne ricordo il nome) con un macchinario che rilevava anche i vari strati e la profondità del neo.A lui, secondo il vostro suggerimento, chiederemo se sia possibile recuperare il vetrino per un nuovo esame.
[#7]
Gentile Utente,
Il referto esprime sofferenza interpretativa ed è questo il motivo per il quale viene consigliato un altro parere. Se si dovesse trattare solo di materiale displastico il patologo non avrebbe infatti avuto nessun motivo per consigliare un ampliamento. Se, al contrario, avesse avuto il sospetto di un melanoma in situ, allora certamente l'ampiamento sarebbe ancora indicato. Non vi preoccupate, è un caso che sta capitando molto frequentemente negli ultimi anni. Probabilmente i patologi, sentendosi insicuri della diagnosi, esprimono la necessità di un allargamento a scopo precauzionale. Noi abbiamo più volte denunciato questo modo di procedere poichè lo riteniamo ambiguo. Inoltre, a nostro parere, l'anatomo patologo non dovrebbe esprimere pareri inerenti i trattamenti chirurgici dei pezzi che lui referta.
Concludo dicendo che è meglio così rispetto ad un franco referto di melanoma invasivo.
Cordiali saluti
Il referto esprime sofferenza interpretativa ed è questo il motivo per il quale viene consigliato un altro parere. Se si dovesse trattare solo di materiale displastico il patologo non avrebbe infatti avuto nessun motivo per consigliare un ampliamento. Se, al contrario, avesse avuto il sospetto di un melanoma in situ, allora certamente l'ampiamento sarebbe ancora indicato. Non vi preoccupate, è un caso che sta capitando molto frequentemente negli ultimi anni. Probabilmente i patologi, sentendosi insicuri della diagnosi, esprimono la necessità di un allargamento a scopo precauzionale. Noi abbiamo più volte denunciato questo modo di procedere poichè lo riteniamo ambiguo. Inoltre, a nostro parere, l'anatomo patologo non dovrebbe esprimere pareri inerenti i trattamenti chirurgici dei pezzi che lui referta.
Concludo dicendo che è meglio così rispetto ad un franco referto di melanoma invasivo.
Cordiali saluti
[#8]
Su tutta la linea col dr. Brunelli
Sofferenza interpretativa e consiglio chirurgico a mio avviso non oggetto di refertazione del patologo sono 2 criteri sufficienti per ampliare l'osservazione su questo caso a tutta tutela del paziente.
Se fosse un nevo atipico difatti non occorrerebbe un secondo intervento, ma se fosse melanoma oltre l'appartamento io vorrei conoscere molto di più..
Saluti (e con ogni rispetto per i colleghi che cercano di fare al meglio il proprio lavoro).
Sofferenza interpretativa e consiglio chirurgico a mio avviso non oggetto di refertazione del patologo sono 2 criteri sufficienti per ampliare l'osservazione su questo caso a tutta tutela del paziente.
Se fosse un nevo atipico difatti non occorrerebbe un secondo intervento, ma se fosse melanoma oltre l'appartamento io vorrei conoscere molto di più..
Saluti (e con ogni rispetto per i colleghi che cercano di fare al meglio il proprio lavoro).
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 16.4k visite dal 23/09/2011.
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Approfondimento su Melanoma
Il melanoma (tumore maligno della pelle) è una forma di cancro molto aggressiva, che si sviluppa dalle cellule della pelle che producono melanina (melanociti).