Parere su eventuale biopsia
Gentili dottori,
scrivo per avere un Vs. parere, in seguito a visita dermatologica e consiglio di biopsia cutanea.
Il mio problema persiste da 4 mesi abbondanti.
Tornata dal viaggio di nozze a gennaio, dopo essere stata punta da fastidiosi insettini, ho continuato ad avere prurito e le punture sono rimaste sulla pelle per parecchio tempo. Sono stata a fare visita alle malattie tropicali (ero stata ad Antigua), ma mi hanno detto non avere nulla.
Da quel momento sono usciti nuovi puntini (diversi da quelli delle punture secondo me) e sono stata da una Vs. collega, la quale mi ha somministrato una crema cortisonica e zirtec. Dopo un mese la situazione non è migliorata e la dermatologa mi ha consigliato cura cortisonica per bocca e di nuovo antistaminico. Dopo un altro mese il problema non è risolto, anche se all'inizio della seconda cura sembrava essere tutto scomparso (ma solo per 4/5 giorni).
Si tratta di puntini piccoli e duri che compaiono e scompaiono sempre negli stessi punti e ogni tanto ne viene fuori uno nuovo (ne ho circa una decina fra braccia e gambe). Sono rossi con una piccola puntina bianca al centro, improvvisamente fanno prurito, se li gratto si gonfiano...poi sono capaci di non fare più prurito per un giorno intero, si rimpiccioliscono, da rossi possono tornare rosati, se si tocca la pelle in quel punto si sente duro...si intravede comunque quasi in tutti quel cerchiettino bianco, come di pelle secca al centro.
In corrispndenza dei puntini, ma anche no, mi capita di sentire come la pelle che scotta e tira.
A questo punto la dermatologa mi ha detto di fare biopsia.
Chiedo cosa ne pensate, se avete idea di cosa possa essere e se ritenete che valga la pena fare un esame così invasivo. La dermatologa, infatti, dice che questo esame è necessario per trovare la cura giusta.
Io sono allarmata, perchè da brava ipocondriaca penso sempre a qualcosa di brutto e sono preoccupata per un esame che lascerà il segno. Siamo poi sicuri che da esso si risalirà al problema e che ci sarà poi la cura che lo guarisce?
Spero mi vogliate aiutare, dandomi un parere (per quanto sia possibile a distanza) e un consiglio sull'esame bioptico.
Vi ringrazio per la Vs. consueta disponibilità e pazienza.
scrivo per avere un Vs. parere, in seguito a visita dermatologica e consiglio di biopsia cutanea.
Il mio problema persiste da 4 mesi abbondanti.
Tornata dal viaggio di nozze a gennaio, dopo essere stata punta da fastidiosi insettini, ho continuato ad avere prurito e le punture sono rimaste sulla pelle per parecchio tempo. Sono stata a fare visita alle malattie tropicali (ero stata ad Antigua), ma mi hanno detto non avere nulla.
Da quel momento sono usciti nuovi puntini (diversi da quelli delle punture secondo me) e sono stata da una Vs. collega, la quale mi ha somministrato una crema cortisonica e zirtec. Dopo un mese la situazione non è migliorata e la dermatologa mi ha consigliato cura cortisonica per bocca e di nuovo antistaminico. Dopo un altro mese il problema non è risolto, anche se all'inizio della seconda cura sembrava essere tutto scomparso (ma solo per 4/5 giorni).
Si tratta di puntini piccoli e duri che compaiono e scompaiono sempre negli stessi punti e ogni tanto ne viene fuori uno nuovo (ne ho circa una decina fra braccia e gambe). Sono rossi con una piccola puntina bianca al centro, improvvisamente fanno prurito, se li gratto si gonfiano...poi sono capaci di non fare più prurito per un giorno intero, si rimpiccioliscono, da rossi possono tornare rosati, se si tocca la pelle in quel punto si sente duro...si intravede comunque quasi in tutti quel cerchiettino bianco, come di pelle secca al centro.
In corrispndenza dei puntini, ma anche no, mi capita di sentire come la pelle che scotta e tira.
A questo punto la dermatologa mi ha detto di fare biopsia.
Chiedo cosa ne pensate, se avete idea di cosa possa essere e se ritenete che valga la pena fare un esame così invasivo. La dermatologa, infatti, dice che questo esame è necessario per trovare la cura giusta.
Io sono allarmata, perchè da brava ipocondriaca penso sempre a qualcosa di brutto e sono preoccupata per un esame che lascerà il segno. Siamo poi sicuri che da esso si risalirà al problema e che ci sarà poi la cura che lo guarisce?
Spero mi vogliate aiutare, dandomi un parere (per quanto sia possibile a distanza) e un consiglio sull'esame bioptico.
Vi ringrazio per la Vs. consueta disponibilità e pazienza.
[#1]
Direi che la biopsia cutanea non possa considerarsi esame altamente invasivo: si tratta del prelievo - con apposito strumento - di un piccolo frustolo di pelle del diametro di 3 o 4 mm seguito dalla chiusura della breccia con un punto di sutura. Rimane un piccolo segno ma se non sono zone molto visibili, come il volto, il suo impatto estetico è trascurabile. Se la dermatologa lo ha ritenuto opportuno lo farei: in dermatologia spesso ci aiutiamo con l'istologico per ottenere indicazioni maggiori, in molti casi determinanti per diagnosi e terapia.
Cordialissimi saluti
Cordialissimi saluti
Dott. Davide Brunelli
Specialista in Dermatologia e Venereologia
[#2]
Dermatologo
Gentile Utente,
metti da parte l'ansia ipocondriaca ed usi un poco di razionalità. Se siamo di fronte ad una dermatosi che si prolunga da 4 mesi, senza risentire dei trattamenti instaurati, direi che una biopsia cutanea si impone! Io non so che idea si sia fatta della biopsia ma definirla "invasiva" mi sembra esagerato. Ogni dermatologo usa questa procedura quasi routinariamente nei casi più tenaci, quindi non pensi ad un intervento "a cuore aperto". Si tratta di un piccolo prelievo cutaneo di un elemento suggestivo della dermatosi, in anestesia locale (pochissimo anestetico), ed un minuto punto di sutura. Le informazioni che ci può dare l'anatomo-patologo saranno preziose per la diagnosi e la conseguente terapia.
Quindi fiducia e tranquillità.
Saluti
metti da parte l'ansia ipocondriaca ed usi un poco di razionalità. Se siamo di fronte ad una dermatosi che si prolunga da 4 mesi, senza risentire dei trattamenti instaurati, direi che una biopsia cutanea si impone! Io non so che idea si sia fatta della biopsia ma definirla "invasiva" mi sembra esagerato. Ogni dermatologo usa questa procedura quasi routinariamente nei casi più tenaci, quindi non pensi ad un intervento "a cuore aperto". Si tratta di un piccolo prelievo cutaneo di un elemento suggestivo della dermatosi, in anestesia locale (pochissimo anestetico), ed un minuto punto di sutura. Le informazioni che ci può dare l'anatomo-patologo saranno preziose per la diagnosi e la conseguente terapia.
Quindi fiducia e tranquillità.
Saluti
[#3]
Ex utente
Grazie davvero per il Suo parere, Dottore.
Non so se Le è anche possibile darmi un sincero parere anche sui sintomi che ho descritto: pensa che possa essere anche qualcosa di serio, tipo linfoma cutaneo o micosi fungoide? Purtroppo sono davvero fatta male...e ogni volta che ho qualcosa il mio pensiero va subito alla malattia più grave.
Grazie per Sua tempestiva risposta.
I miei migliori saluti.
Non so se Le è anche possibile darmi un sincero parere anche sui sintomi che ho descritto: pensa che possa essere anche qualcosa di serio, tipo linfoma cutaneo o micosi fungoide? Purtroppo sono davvero fatta male...e ogni volta che ho qualcosa il mio pensiero va subito alla malattia più grave.
Grazie per Sua tempestiva risposta.
I miei migliori saluti.
[#4]
Ex utente
Grazie Dottor Pallanti. Non credevo che si trattasse di un esame di routine, ma di un accertamento da farsi solo in caso di gravi malattie sospette. Anche per questo sono molto preoccupata. Per di più pensavo che l'incisione fosse molto più grande e che richiedesse diversi punti di sutura.
La ringrazio davvero.
Cordiali saluti.
La ringrazio davvero.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 13.3k visite dal 13/04/2011.
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