Gli stessi dolori anche nell'altra pianta, ma meno frequentemente

G.le dottore,
le scrivo premettendo che so che mi consiglierà di consultare un professionista, ma vorrei avere lo stesso un chiarimento preliminare.
Ho 23 anni e nessuna caratteristica del soggetto a rischio di melanoma (elevato numero di nei, pelle chiara, familiarità, ecc), circa 10 anni fa ho tolto un nevo sotto al piede a livello preventivo, ed è risultato tutto normale. L'unica cosa che ricordo del referto è che era un nevo composto, e che sembrava (questo lo dico io) essere localizzato leggermente al di sotto dello strato superficiale della pelle (dico così perchè si vedevano le "righine" della pelle sopra, scusi il linguaggio incompetente)
Ho altri nei di questo tipo sul corpo, sembrerebbe essere una mia caratteristica. Premettendo che io sono un soggetto altamente ipocondriaco, ultimamente mi sono fissata su questo neo (dello stesso aspetto) sotto la pianta del piede. Ce l'ho da anni, non è in rilievo, non ha mai cambiato forma ed è omogeneo nel colore, però i contorni sono un po' sfumati, come se stesse sparendo a partire dai margini. Specifico che questa caratteristica non è di recente insorgenza, il neo è sempre stato così, per lo meno da quando ho iniziato a controllarmelo costantemente (1 annetto). Questo è un aspetto rischioso?
C'è anche un altro aspetto, che non so se attribuire alla suggestione: ultimamente ho un dolore (non costante) alla pianta del piede dove è presente il neo, a volte è focalizzato vicino al neo, a volte da tutt'altra parte. Ogni tanto ho gli stessi dolori anche nell'altra pianta, ma meno frequentemente. E' possibile che sia dovuto al neo? Che so, che sia stata intaccata qualche terminazione nervosa?
La ringrazio molto e mi scuso per lo sproloquio (probabilmente più adatto per uno psichiatra).
[#1]
Dr. Luigi Mocci Dermatologo, Medico estetico 4k 74
salve,
non si scusi per la preoccupazione, sicuramente data da notizie allarmanti che si percepiscono in giro. E' compito del medico non solo curare ma anche prevenire e fare una corretta educazione sanitaria, compreso tranquillizzare i pazienti. Ma in questo caso, oltre a cercare di non farla agitare per qualcosa che, di per sè magari non è oggettivamente grave e ricaldeggiarle la visita specialistica altro non possiamo fare.

Ne approfittiamo (sono sicuro di dare voce anche ai miei numerosi colleghi) per porgerle cari auguri

Mocci

Luigi Mocci MD

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