Escissione shaving di un nevo, chiarimenti.
Salve a tutti egregi Dottori, avevo una domanda da sottoporvi:
mi è stato escisso un nevo tramite l'utilizzo del Laser CO2. L'escissione è stata fatta in modo da poter ottenere un pezzo da inviare all'esame istologico. Il dermatologo mi ha spiegato di aver cauterizzato ai bordi della lesione tramite il laser e di aver poi utilizzato sempre il laser CO2 per staccare la lesione dalla base.
Ora dall'istologico questa lesione è risultata essere un nevo i Spitz, diagnosi tra l'altro confermata anche dal parere di un accreditatissimo dermatopatologo, il quale ha però comunque sottolineato che la lesione era di elevata difficoltà interpretativa. In seguito a questo ho anche effettuato a scopo precauzionale un piccolo allargamento chirurgico.
Ora da ignorante in materia la mia importante domanda a voi esperti è:
Può l'utilizzo del laser CO2, dato che lo stesso è stato utilizzato a diretto contatto con la base del nevo durante il taglio, provocare un elevato surriscaldamento della lesione stessa e alterarla cambiandone i connotati a livello istologico?
Oppure l'utilizzo del laser CO2 per biopsia di tipo tangenziale, come è stata effettuata nel mio caso, non comporta questo tipo di problemi?
Grazie per l'attenzione
mi è stato escisso un nevo tramite l'utilizzo del Laser CO2. L'escissione è stata fatta in modo da poter ottenere un pezzo da inviare all'esame istologico. Il dermatologo mi ha spiegato di aver cauterizzato ai bordi della lesione tramite il laser e di aver poi utilizzato sempre il laser CO2 per staccare la lesione dalla base.
Ora dall'istologico questa lesione è risultata essere un nevo i Spitz, diagnosi tra l'altro confermata anche dal parere di un accreditatissimo dermatopatologo, il quale ha però comunque sottolineato che la lesione era di elevata difficoltà interpretativa. In seguito a questo ho anche effettuato a scopo precauzionale un piccolo allargamento chirurgico.
Ora da ignorante in materia la mia importante domanda a voi esperti è:
Può l'utilizzo del laser CO2, dato che lo stesso è stato utilizzato a diretto contatto con la base del nevo durante il taglio, provocare un elevato surriscaldamento della lesione stessa e alterarla cambiandone i connotati a livello istologico?
Oppure l'utilizzo del laser CO2 per biopsia di tipo tangenziale, come è stata effettuata nel mio caso, non comporta questo tipo di problemi?
Grazie per l'attenzione
[#1]
Gentile utente
non posso interpretare il modo di escissione fatta: lo shaving si fa con il bisturi e solo dopo si utilizza il laser per cauterizzare il fondo. In tal modo l'unico rischio dermopatologico viene superato dalla descrizione dell'intervento: il nevo rimane incompletamente escisso ma non c'e mai problema diagnostico.
Purtoppo non capisco come un sospetto nevo di spitz sia stato sottoposto a shaving ma da questa sede telematica non si può dire nulla in merito alla questione, basandosi solo sul sempre corretto operato dello specialista. Si affidi a lui per ogni ulteriore problematica.
Cari saluti
non posso interpretare il modo di escissione fatta: lo shaving si fa con il bisturi e solo dopo si utilizza il laser per cauterizzare il fondo. In tal modo l'unico rischio dermopatologico viene superato dalla descrizione dell'intervento: il nevo rimane incompletamente escisso ma non c'e mai problema diagnostico.
Purtoppo non capisco come un sospetto nevo di spitz sia stato sottoposto a shaving ma da questa sede telematica non si può dire nulla in merito alla questione, basandosi solo sul sempre corretto operato dello specialista. Si affidi a lui per ogni ulteriore problematica.
Cari saluti
Dr.Luigi Laino Dermovenereologo, Tricologo
Direttore Istituto Dermatologico Latuapelle
www.latuapelle.it
[#2]
Ex utente
La ringrazio Dottor Laino per la risposta.
Tuttavia devo comunque confermarle che l'escissione è avvenuta tramite laser CO2, la lesione è stata cauterizzata ai bordi e poi staccata alla base sempre e solo tramite l'utilizzo del laser.
Secondo Lei questo tipo di escissione, tramite l'utilizzo del laser, ha potuto alterare la lesione?
Capisco che non è comportamento corretto, ma almeno, tenendo sempre in considerazione che dopo aver effettuato l'allargamento chirurgico nulla era rimasto oltre la piccola cicatrice procurata dal laser, secondo lei posso stare tranquillo per quanto riguarda il campione prodotto?
La mia paura è che il laser, con il calore prodotto, abbia potuto modificare la lesione sottoposta all'istologico... è possibile che per colpa del calore possano essere state, mi passi il termine, "cancellate" le mitosi ed il pigmento alla base della lesione?
Grazie.
Tuttavia devo comunque confermarle che l'escissione è avvenuta tramite laser CO2, la lesione è stata cauterizzata ai bordi e poi staccata alla base sempre e solo tramite l'utilizzo del laser.
Secondo Lei questo tipo di escissione, tramite l'utilizzo del laser, ha potuto alterare la lesione?
Capisco che non è comportamento corretto, ma almeno, tenendo sempre in considerazione che dopo aver effettuato l'allargamento chirurgico nulla era rimasto oltre la piccola cicatrice procurata dal laser, secondo lei posso stare tranquillo per quanto riguarda il campione prodotto?
La mia paura è che il laser, con il calore prodotto, abbia potuto modificare la lesione sottoposta all'istologico... è possibile che per colpa del calore possano essere state, mi passi il termine, "cancellate" le mitosi ed il pigmento alla base della lesione?
Grazie.
[#3]
Gentile Utente,
il laser CO2 non è un elettrobisturi e pertanto l'area di necrosi che determina è molto ridotta. Il pezzo che ha ottenuto - da quello che espone - pare essere stato sufficiente ad ottenere una risposata istologica affidabile. Il discorso dell'interpretazione dello Spitz è un altro paio di maniche ed è una sfida tutt'ora aperta in ambito dermopatologico. Nel caso debbano sussistere dubbi può inoltrare istanza al patologo circa l'invio del preparato in un centro ove si effettui una indagine di citogenetica molecolare denominata F.I.S.H. (Fluorescent In Situ Hybridization. Questo, ovviamente, a giudizio del patologo.
Cordiali saluti
il laser CO2 non è un elettrobisturi e pertanto l'area di necrosi che determina è molto ridotta. Il pezzo che ha ottenuto - da quello che espone - pare essere stato sufficiente ad ottenere una risposata istologica affidabile. Il discorso dell'interpretazione dello Spitz è un altro paio di maniche ed è una sfida tutt'ora aperta in ambito dermopatologico. Nel caso debbano sussistere dubbi può inoltrare istanza al patologo circa l'invio del preparato in un centro ove si effettui una indagine di citogenetica molecolare denominata F.I.S.H. (Fluorescent In Situ Hybridization. Questo, ovviamente, a giudizio del patologo.
Cordiali saluti
Dott. Davide Brunelli
Specialista in Dermatologia e Venereologia
[#4]
Ritengo che un patologo che scrive una diagnosi e' certo di quella diagnosi: a prescindere da ciò che e' stato fatto in precedenza e che personalmente mi limito a non commentare.
Tutto il resto, nevo dispitz atipico appunto - e' materia assai complessa e pertanto ben vengano ulteirori possibili approfondimenti anche bio molecolari - come suggerito dal collega - se ritenuti utili dal dermatologo che la tiene in cura.
Cordialità
Tutto il resto, nevo dispitz atipico appunto - e' materia assai complessa e pertanto ben vengano ulteirori possibili approfondimenti anche bio molecolari - come suggerito dal collega - se ritenuti utili dal dermatologo che la tiene in cura.
Cordialità
[#5]
Ex utente
Vi ringrazio per le risposte Dottori.
Mi sono meglio informato: non è stato utilizzato laser CO2 per l'escissione, ma l'elettrobisturi, tagliando la lesione ai bordi e poi alla base, producendo un campione che è poi stato inviato all'istologico.
Purtroppo il dermatologo che ha effettuato l'intervento, mi spiace dirlo, ma non era un buon dermatologo, non ha nemmeno utilizzato il dermatoscopio per valutare la lesione...
Ora vi espongo l'ultimo dubbio:
Premettendo che ho capito che le lesioni sospette vanno tolte con il bisturi tradizionale, l'utilizzo dell'elettrobisturi a contatto con la lesione stessa può averne provocato un forte surriscaldamento e quindi magari aver cancellato mitosi o pigmento alla base della lesione?
Vi chiedo questo perchè mi è stato spiegato che nel mio caso per la disagnosi di benignità è risultata importante l'assenza di mitosi e di pigmento alla base della lesione.
Grazie dell'attenzione.
saluti.
Mi sono meglio informato: non è stato utilizzato laser CO2 per l'escissione, ma l'elettrobisturi, tagliando la lesione ai bordi e poi alla base, producendo un campione che è poi stato inviato all'istologico.
Purtroppo il dermatologo che ha effettuato l'intervento, mi spiace dirlo, ma non era un buon dermatologo, non ha nemmeno utilizzato il dermatoscopio per valutare la lesione...
Ora vi espongo l'ultimo dubbio:
Premettendo che ho capito che le lesioni sospette vanno tolte con il bisturi tradizionale, l'utilizzo dell'elettrobisturi a contatto con la lesione stessa può averne provocato un forte surriscaldamento e quindi magari aver cancellato mitosi o pigmento alla base della lesione?
Vi chiedo questo perchè mi è stato spiegato che nel mio caso per la disagnosi di benignità è risultata importante l'assenza di mitosi e di pigmento alla base della lesione.
Grazie dell'attenzione.
saluti.
[#6]
Gentile Utente,
mi risulta difficile pensare che proprio nell'area di necrosi possano esservi mitosi in grado di compromettere la diagnosi dei restanti pezzi asportati. In caso di persistenza di dubbio in questo senso, come le ho accennato, può richiedere al patologo la possibilità di effettuare una FISH. Deve poi specificare l'esito dell'istologico dell'allargamento al quale si è successivamente sottoposto che, immagino, sia in corso di refertazione.
Dal punto di vista concettuale lo specialista ha effettuato una biopsia del pezzo e, pertanto, mi sembra sia stato un comportamento corretto. Non sempre infatti, anche con l'ausilio del dermatoscopio, è possibile formulare una diagnosi precisa, come ampiamente dimostrato da studi statunitensi. Ciò non toglie che l'utilizzo del dermatoscopio debba ritenersi fortemente consigliato, se non obbligatorio, per tutti gli specialisti che si apprestino a formulare una diagnosi dermatologica.
A disposizione per chiarimenti ulteriori
mi risulta difficile pensare che proprio nell'area di necrosi possano esservi mitosi in grado di compromettere la diagnosi dei restanti pezzi asportati. In caso di persistenza di dubbio in questo senso, come le ho accennato, può richiedere al patologo la possibilità di effettuare una FISH. Deve poi specificare l'esito dell'istologico dell'allargamento al quale si è successivamente sottoposto che, immagino, sia in corso di refertazione.
Dal punto di vista concettuale lo specialista ha effettuato una biopsia del pezzo e, pertanto, mi sembra sia stato un comportamento corretto. Non sempre infatti, anche con l'ausilio del dermatoscopio, è possibile formulare una diagnosi precisa, come ampiamente dimostrato da studi statunitensi. Ciò non toglie che l'utilizzo del dermatoscopio debba ritenersi fortemente consigliato, se non obbligatorio, per tutti gli specialisti che si apprestino a formulare una diagnosi dermatologica.
A disposizione per chiarimenti ulteriori
[#7]
Ex utente
Dr. Brunelli tutta questa vicenda è accaduta alcuni mesi fà e l'istologico dell'allargamento chirurgico è già stato effettuato, il referto dice che è presente solo tessuto cicatriziale procurato dall'escissione con bisturi elettrico e niente più.
Comunque la mia paura non è che ci fossero delle mitosi proprio nell'area di necrosi o di taglio, ma che il bisturi elettrico (mi è stato spiegato che il bisturi elettrico riscalda molto i tessuti circostanti) abbia surriscaldato proprio tutta la lesione per intero, lesione molto piccola tra l'altro (3mmx1,2mm in altezza), facendo, mi passi ancora una volta il termine, "scomparire" per esempio le mitosi o il pigmento...
le ripeto, le specifico questo perchè la patologa che ha esaminato la lesione mi ha specificato che nel mio caso per la diagnosi di benignità è stato importante verificare che non ci fossero mitosi per tutta la lesione e che non vi fosse pigmento alla base.
E' questa la mia maggiore preoccupazione, che il campione potesse essere stato alterato dal laser facendolo apparire benigno, quando magari in realtà non lo era,
Secondo lei è da dover tenere in considerazione un'eventualità del genere?
Anche perchè per quanto io possa averne capito la diagnosi differenziale tra nevo di Spitz e Melanoma Spitzoide a volta è molto complessa...
Fra l'altro non sono nemmeno più disponibili fette in bianco, in quanto la lesione è stata completamente consumata alla ricerca di mitosi, che poi alla fine non sono state trovate...
Comunque la mia paura non è che ci fossero delle mitosi proprio nell'area di necrosi o di taglio, ma che il bisturi elettrico (mi è stato spiegato che il bisturi elettrico riscalda molto i tessuti circostanti) abbia surriscaldato proprio tutta la lesione per intero, lesione molto piccola tra l'altro (3mmx1,2mm in altezza), facendo, mi passi ancora una volta il termine, "scomparire" per esempio le mitosi o il pigmento...
le ripeto, le specifico questo perchè la patologa che ha esaminato la lesione mi ha specificato che nel mio caso per la diagnosi di benignità è stato importante verificare che non ci fossero mitosi per tutta la lesione e che non vi fosse pigmento alla base.
E' questa la mia maggiore preoccupazione, che il campione potesse essere stato alterato dal laser facendolo apparire benigno, quando magari in realtà non lo era,
Secondo lei è da dover tenere in considerazione un'eventualità del genere?
Anche perchè per quanto io possa averne capito la diagnosi differenziale tra nevo di Spitz e Melanoma Spitzoide a volta è molto complessa...
Fra l'altro non sono nemmeno più disponibili fette in bianco, in quanto la lesione è stata completamente consumata alla ricerca di mitosi, che poi alla fine non sono state trovate...
[#8]
Gentile Utente,
a maggior ragione se la lesione è piccola mi pare difficile che la parte coagulata possa contenere elementi in grado di stravolgere la diagnosi.
La diagnosi differenziale tra Spitz atipico e melanoma può essere problematica. Una volta che il patologo afferma si tratti di Spitz "semplice" consideri che il nevo di Spitz è piuttosto frequente e non rappresenta, di per sè, un pericolo se accertato istologicamente. Quindi, nel suo caso, potrebbero esclusivamente sussistere dubbi tra Spitz semplice e Spitz atipico. E non è detto che questo Spitz atipico debba essere un melanoma. Come le ho detto dovremmo supporre che il piccolo tessuto coagulato potesse contenere elementi in grado di stravolgere la diagnosi sino a questo limite. Mi pare alquanto improbabile. Ulteriori chiarimenti potrebbe chiederli ad altro patologo.
Cordiali saluti
a maggior ragione se la lesione è piccola mi pare difficile che la parte coagulata possa contenere elementi in grado di stravolgere la diagnosi.
La diagnosi differenziale tra Spitz atipico e melanoma può essere problematica. Una volta che il patologo afferma si tratti di Spitz "semplice" consideri che il nevo di Spitz è piuttosto frequente e non rappresenta, di per sè, un pericolo se accertato istologicamente. Quindi, nel suo caso, potrebbero esclusivamente sussistere dubbi tra Spitz semplice e Spitz atipico. E non è detto che questo Spitz atipico debba essere un melanoma. Come le ho detto dovremmo supporre che il piccolo tessuto coagulato potesse contenere elementi in grado di stravolgere la diagnosi sino a questo limite. Mi pare alquanto improbabile. Ulteriori chiarimenti potrebbe chiederli ad altro patologo.
Cordiali saluti
[#9]
Ex utente
Dr. Davide Brunelli innanzitutto la ringrazio per tutte queste risposte che mi sta dando.
Infatti Dottore, il suo consiglio è giustissimo, Martedì della prossima settimana sarò a Milano a consegnare i vetrini al Professor Claudio Clemente per ricevere un ulteriore parere.
Devo però precisarle una cosa, non so se sono riuscito a spiegarmi bene prima:
la mia paura non risiede nel fatto che il tessuto coagulato potesse contenere elementi in grado di stravolgere la diagnosi, ma che proprio il campione escisso e mandato all'istologico possa essere stato "falsato" dal calore prodoto dal bisturi laser andando a "cancellare" l'eventuale presenza di mitosi od il pigmento presente alla base.
Secondo lei è possibile una cosa del genere?
Io non dubito della diagnosi effettuata fin'ora dai patologi, anche perchè i vetrini sono stati anche visti da un accreditatissimo dermatopatologo, ho solo paura che questa diagnosi sia stata fatta su un campione "modificato" dal calore.
La ringrazio ancora Dottore per tutto il tempo che mi sta dedicando.
Infatti Dottore, il suo consiglio è giustissimo, Martedì della prossima settimana sarò a Milano a consegnare i vetrini al Professor Claudio Clemente per ricevere un ulteriore parere.
Devo però precisarle una cosa, non so se sono riuscito a spiegarmi bene prima:
la mia paura non risiede nel fatto che il tessuto coagulato potesse contenere elementi in grado di stravolgere la diagnosi, ma che proprio il campione escisso e mandato all'istologico possa essere stato "falsato" dal calore prodoto dal bisturi laser andando a "cancellare" l'eventuale presenza di mitosi od il pigmento presente alla base.
Secondo lei è possibile una cosa del genere?
Io non dubito della diagnosi effettuata fin'ora dai patologi, anche perchè i vetrini sono stati anche visti da un accreditatissimo dermatopatologo, ho solo paura che questa diagnosi sia stata fatta su un campione "modificato" dal calore.
La ringrazio ancora Dottore per tutto il tempo che mi sta dedicando.
[#10]
Gentile utente
vedo che nonostante diverse risposte siamo alle stesse domande - comprensibili da parte sua ma inestricabili da parte nostra. Credo comprenderà che non si può aggiungere nulla di sensato a quanto già asserito.
Le sue supposizioni sono tutte potenzialmente valide: un nevo di spitz atipico pone problemi:
il tessuto bruciato da una diatermocoagualzione è bruciato e non si può far nulla per tornare indietro.
L'unica valutazione che è stata fatta pone margini di benignità; tutto il resto è pura teoria e non le servirà per tranquillizzarsi.
Proceda con le ulteriori indagini nel suo interesse.
Le auguro ogni bene e ritengo da referente d'area - a mio avviso concluso il nostro orientamento in merito alla vicenda rispetto ad i dati attuali.
cordialità
vedo che nonostante diverse risposte siamo alle stesse domande - comprensibili da parte sua ma inestricabili da parte nostra. Credo comprenderà che non si può aggiungere nulla di sensato a quanto già asserito.
Le sue supposizioni sono tutte potenzialmente valide: un nevo di spitz atipico pone problemi:
il tessuto bruciato da una diatermocoagualzione è bruciato e non si può far nulla per tornare indietro.
L'unica valutazione che è stata fatta pone margini di benignità; tutto il resto è pura teoria e non le servirà per tranquillizzarsi.
Proceda con le ulteriori indagini nel suo interesse.
Le auguro ogni bene e ritengo da referente d'area - a mio avviso concluso il nostro orientamento in merito alla vicenda rispetto ad i dati attuali.
cordialità
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 10.3k visite dal 27/11/2010.
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