Cicatrice dolorante e ferita che non si rimargina
Buongiorno!
il 19 agosto scorso ho avuto un incidente in bicicletta ed ho riportato la frattura scomposta ed esposta della tibia e la frattura del perone della gamba sinistra; operata il 23 ho subito un intervento di osteosintesi con inserimento di chiodo endomidollare e due viti. L'intervento è andato bene e dalla lastra di controllo è già visibile un po' di callo osseo.
Il mio problema sono le cicatrici...
In seguito all'intervento ho un taglio di 8-9 cm sul ginocchio, dove hanno inserito il chiodo e dove sono stati dati 11 punti di sutura, altre due cicatrici (2 punti di sutura ciascuna) per l'inserimento delle viti e 3 punti per suturare il foro da cui l'osso si è esposto.
Nessuna mi aveva dato particolari problemi fino a qualche giorno fa (erano guarite tutte nei tempi previsti) ma nell'ultima settimana la ferita sul ginocchio, di colore rosa intenso, ha iniziato a ispessirsi ed a presentarsi dura al tatto nonostante l'applicazione quotidiana di Rilastil ed in certi momenti risulta particolarmente dolorosa tanto da rendere fastidioso piegare l'articolazione...
Aggiungo che non ho mai portato il gesso ma dal giorno dell'intervento indosso quotidianamente (tranne durante la notte) una calza anti-trobo.
Vorrei sapere se il momentaneo ispessimento della cicatrice è dovuto allo sfregamento con la calza e se con il tempo (nel momento in cui non la dovrò più indossare) si attenuerà (anche grazie all'applicazione della crema)oppure se può essere dovuto ad altri fattori come una sensibilità alla crema stessa (che però non mi crea problemi sugli altri tagli).
Inoltre, il dolore può essere dovuto ai cambiamenti del tempo? col trascorrere dei mesi andrà diminuendo?
Sempre in seguito all'intervento ho riportato una ferita di dimensioni 2x4 cm in corrispondenza del tendine d'Achille sempre della gamba sinistra; in un primo momento non è stata medicata e si è formata una spessa crosta che però col passare delle settimane ha continuato ad aprirsi ed a uscirne del siero; sono stata visitata il 28 settembre e hanno riaperto la ferita medicandola e da quel giorno ho fatto due medicazioni alla settimana ma questa continua a non rimarginarsi! Anzi, l'hanno già riaperta due volte in quanto aveva fatto infezione...
Non ho la febbre ma inizio ad essere preoccupata perché in ospedale mi hanno già dato l'impegnativa per altre 8 medicazioni...
E' normale che una ferita così superficiale impieghi così tanto tempo per guarire? A cosa può essere dovuto questo ritardo?
aggiungo che si trova proprio in corrispondenza del bordo della scarpa...
Chiedo scusa per essermi dilungata ma volevo fornire sufficienti dati per un consulto mirato.
In atetsa di una risposta porgo i miei cordiali saluti.
G.
il 19 agosto scorso ho avuto un incidente in bicicletta ed ho riportato la frattura scomposta ed esposta della tibia e la frattura del perone della gamba sinistra; operata il 23 ho subito un intervento di osteosintesi con inserimento di chiodo endomidollare e due viti. L'intervento è andato bene e dalla lastra di controllo è già visibile un po' di callo osseo.
Il mio problema sono le cicatrici...
In seguito all'intervento ho un taglio di 8-9 cm sul ginocchio, dove hanno inserito il chiodo e dove sono stati dati 11 punti di sutura, altre due cicatrici (2 punti di sutura ciascuna) per l'inserimento delle viti e 3 punti per suturare il foro da cui l'osso si è esposto.
Nessuna mi aveva dato particolari problemi fino a qualche giorno fa (erano guarite tutte nei tempi previsti) ma nell'ultima settimana la ferita sul ginocchio, di colore rosa intenso, ha iniziato a ispessirsi ed a presentarsi dura al tatto nonostante l'applicazione quotidiana di Rilastil ed in certi momenti risulta particolarmente dolorosa tanto da rendere fastidioso piegare l'articolazione...
Aggiungo che non ho mai portato il gesso ma dal giorno dell'intervento indosso quotidianamente (tranne durante la notte) una calza anti-trobo.
Vorrei sapere se il momentaneo ispessimento della cicatrice è dovuto allo sfregamento con la calza e se con il tempo (nel momento in cui non la dovrò più indossare) si attenuerà (anche grazie all'applicazione della crema)oppure se può essere dovuto ad altri fattori come una sensibilità alla crema stessa (che però non mi crea problemi sugli altri tagli).
Inoltre, il dolore può essere dovuto ai cambiamenti del tempo? col trascorrere dei mesi andrà diminuendo?
Sempre in seguito all'intervento ho riportato una ferita di dimensioni 2x4 cm in corrispondenza del tendine d'Achille sempre della gamba sinistra; in un primo momento non è stata medicata e si è formata una spessa crosta che però col passare delle settimane ha continuato ad aprirsi ed a uscirne del siero; sono stata visitata il 28 settembre e hanno riaperto la ferita medicandola e da quel giorno ho fatto due medicazioni alla settimana ma questa continua a non rimarginarsi! Anzi, l'hanno già riaperta due volte in quanto aveva fatto infezione...
Non ho la febbre ma inizio ad essere preoccupata perché in ospedale mi hanno già dato l'impegnativa per altre 8 medicazioni...
E' normale che una ferita così superficiale impieghi così tanto tempo per guarire? A cosa può essere dovuto questo ritardo?
aggiungo che si trova proprio in corrispondenza del bordo della scarpa...
Chiedo scusa per essermi dilungata ma volevo fornire sufficienti dati per un consulto mirato.
In atetsa di una risposta porgo i miei cordiali saluti.
G.
[#1]
Gent. pz
ahi, se dobbiamo parlare di cicatrizzazione il discorso potrebbe essere lungo. E nel suo caso sembrano esserci complicazioni, legate alla estensione, e localizzazione topografica ma non solo..
Focalizzandoci solo sulle anomalie di questo processo vi sono fattori generali(di cui certamente si sarà fatto un controllo)e fattori locali, quali la morfologia della perdita di sostanza, l'edema persistente, il mantenimento ela persistenza di stimoli flogogeni quali infezioni , corpi estranei, etc, i deficit di tecnica chirurgica, i problemi vascolari, il fatto che non vi sia stata una adeguata detersione e mantenimento di un microclima idoneo ,etc
Sarebbe da vedere per esprimersi;si affidi dunque ai suoi medici
ahi, se dobbiamo parlare di cicatrizzazione il discorso potrebbe essere lungo. E nel suo caso sembrano esserci complicazioni, legate alla estensione, e localizzazione topografica ma non solo..
Focalizzandoci solo sulle anomalie di questo processo vi sono fattori generali(di cui certamente si sarà fatto un controllo)e fattori locali, quali la morfologia della perdita di sostanza, l'edema persistente, il mantenimento ela persistenza di stimoli flogogeni quali infezioni , corpi estranei, etc, i deficit di tecnica chirurgica, i problemi vascolari, il fatto che non vi sia stata una adeguata detersione e mantenimento di un microclima idoneo ,etc
Sarebbe da vedere per esprimersi;si affidi dunque ai suoi medici
Dott.Giampiero Griselli Dermovenereologo
www.dermoonline.com
Ferrara,Torino,Brescia,Porto Tolle(RO)
[#2]
Utente
La ringrazio per la tempestiva risposta!
Mi è stato detto dalle infermiere che mi fanno la medicazione che l'area della ferita è un po' sfortunata e che per questo devo avere un po' di pazienza, anche perché le lesioni che ho riportato in seguito all'esposizione dell'osso hanno "rotto" vasi sanguigni e linfatici e quindi la presenza dell'edema, ancora presente, a livello della caviglia e in tutta la porzione circostante non agevola l'ossigenazione dei tessuti e di conseguenza la guarigione (mi è stata spiegata così...)
In ogni caso terrò controllata la ferita.
Non vorrei essere assillante ma chiedevo anche un parere sulla cicatrice del ginocchio, che temo stia diventando ipertrofica...
col tempo e la costante applicazione di rilastil dovrebbero ridursi le dimensioni?
Ringrazio ancora anticipatamente.
Mi è stato detto dalle infermiere che mi fanno la medicazione che l'area della ferita è un po' sfortunata e che per questo devo avere un po' di pazienza, anche perché le lesioni che ho riportato in seguito all'esposizione dell'osso hanno "rotto" vasi sanguigni e linfatici e quindi la presenza dell'edema, ancora presente, a livello della caviglia e in tutta la porzione circostante non agevola l'ossigenazione dei tessuti e di conseguenza la guarigione (mi è stata spiegata così...)
In ogni caso terrò controllata la ferita.
Non vorrei essere assillante ma chiedevo anche un parere sulla cicatrice del ginocchio, che temo stia diventando ipertrofica...
col tempo e la costante applicazione di rilastil dovrebbero ridursi le dimensioni?
Ringrazio ancora anticipatamente.
[#3]
Bene , vede che le spiegazioni sono congrue.
Per quanto riguarda la produzione in eccesso di tessuto cicatriziale è molto importante la medicazione , in ordine alla compressione, umidità , possibilità ddi scambi gassosi,disinfezione, etc.
Importante tenere la ferita detersa e coperta; non da tutti condivisa l'uso di sostanze proteoanabolizzanti ma secondo me utile.
Cordialità
Per quanto riguarda la produzione in eccesso di tessuto cicatriziale è molto importante la medicazione , in ordine alla compressione, umidità , possibilità ddi scambi gassosi,disinfezione, etc.
Importante tenere la ferita detersa e coperta; non da tutti condivisa l'uso di sostanze proteoanabolizzanti ma secondo me utile.
Cordialità
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 10.3k visite dal 17/10/2010.
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