Nevi: rimozione.

Salve gentili dottori,

purtroppo per me sono pieno di nevi piani e scuri: oramai ne ho più di 200, dal bruno chiaro al nero.La maggior parte delle lesioni ha delle dimensioni molto piccole (2 mm), tuttavia alcune raggiungono anche diametri maggiori della cosidetta "bruciatura di sigaretta", altre (4-5) presentano bordi irregolari e altre ancora sono bicolore (marrone chiaro/scuro).

Onestamente, a 13-14 anni ero ne avevo molti di meno e temo che una buona parte sia spuntata fuori dopo reiterate esposizioni solari, infatti, per ignoranza mia e dei miei genitori (che non hanno minimamente il problema), non ho mai prestato particolare attenzione alle scottature e le varie creme fino ai vent'anni ne ho prese delle belle ( da quel che leggo dovrei essere un fototipo III, vale a dire che ho una carnagione non eburnea e che mi abbronzo - o meglio abbronzavo, visto che non vado più da almeno 5 anni - bene).

Ora, tra varie cicatrici ipertrofiche (ne ho una lunga 15 cm sulla gamba sinistra ad esempio), smagliature a tutto spiano (centinaia, più o meno grandi, più o meno ovunque) e nevi in abbondanza, non riesco proprio a farmene una ragione e mi vergogno parecchio del mio corpo (anche solo con me stesso allo specchio...).

Vorrei sapere se esiste la possibilità di rimuovere almeno alcuni nevi (chessò quelli più chiari: ne ho tantissimi dietro la schiena appena più scuri della pelle) attraverso modalità diverse dall'exeresi via bisturi e che provochino esiti cicatriziali minimi (finora ne ho rimosso soltanto uno anni fa - l'unico che avevo congenito, vicino al capezzolo, grande intorno ai 3-4 cm - e mi è rimasta una cicatrice ipertrofica rossa a forma di occhio).

I laser sono per me una falsa speranza?

Vi ringrazio,

Gigi A.

p.s. puntualizziamo che capisco perferttamente che voi dermatologi siate interessati principalmente al rapporto tra nevi e melanomi, ma a me interessa più che altro la questione per una ragione squisitamente estetica perché così, a poco più di vent'anni, la mia pelle la trovo veramente inguardabile e diciamo che, anche per questo, - negli ultimi anni - non sono diventato esattamente il prototipo dell'igiene mentale e fisica.
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Dr. Luigi Laino Dermatologo 22k 464
Gentile utente,

mi spiace deluderla, ma deve sapere che i NEI MELANOCITARI di qualsiasi natura essi siano, non possono essere asportati se non con la microchirurgia dermatologica, seguita pedissequamente dall'esame istologico.

questo per motivi medico-legali e soprattutto per il mantenimento dello stato di Salute del paziente.

la laser terapia si applica a lesioni, anche estetiche (dalle cheratosi seborriche, ai fibromi) ma sempre e solo di natura non melanocitaria.

cari saluti.
Dott. LAINO, Roma

Dr.Luigi Laino Dermovenereologo, Tricologo
Direttore Istituto Dermatologico Latuapelle
www.latuapelle.it

[#2]
Utente
Utente
Grazie, lo immaginavo, ma ovviamente speravo il contrario.

Solo alcuni dubbi:

1) Qual è il problema medico-legale nel caso in cui si tenti di eliminarlo con il laser? Se me ne assumessi la responsabilità io per primo?

2) Supponendo di non volerli rimuovere, ma solo schiarire, è possibile?

3) Il suo accenno alla salute mi fa pensare che si possa peggiorare la situazione, cioè trasformare un "simpatico" tumore benigno in qualcosa di peggiore?

4) E' possibile rimuovere i peli da un nevo con pinzette? Perché ho letto pareri contrastanti in proposito e ne ho almeno una decina con questo ulteriore inestetismo.

5) C'è qualche accorgimento particolare da seguire per evitare che aumentino ulteriormente ( escludendo la voce "avere un altro patrimonio genetico" oppure "non grigliarsi al sole")?

6) Ho letto di una sindrome denominata "del nevo displastico". Con tutti miei nevi son candidato al titolo oppure bisogna per forza osservarli per poterlo dire ( un dermatologo che mi ha visitato quest'inverno non ne ha fatto cenno)?

Grazie ancora per la vostra disponibilità.

Gigi A.
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Dr. Davide Brunelli Dermatologo 2.9k 84
Carissimo utente, provero’ a rispondere alle tue domande cercando di aiutarti se possibile ad inquadrare il problema:

1) Qual è il problema medico-legale nel caso in cui si tenti di eliminarlo con il laser? Se me ne assumessi la responsabilità io per primo?
--Il problema e’ nell’impossibilita’ di ottenere un’analisi istologica del pezzo asportato: nel caso si fosse trattato di lesione maligna non avresti la possibilita’ di saperlo e questo impedirebbe una corretta terapia. Pur assumendoti la responsabilita’ rimarrebbe un atto medico scorretto e presumo che il professionista ne dovrebbe rispondere in ogni modo.
2) Supponendo di non volerli rimuovere, ma solo schiarire, è possibile?
--Teoricamente e’ possibile (anche se i risultati sono molto variabili) utilizzando il laser Q switched (lo stesso per intenderci che si utilizza per i tatuaggi). E' una pratica insidiosa e non consigliabile se non in casi estremi.
3) Il suo accenno alla salute mi fa pensare che si possa peggiorare la situazione, cioè trasformare un "simpatico" tumore benigno in qualcosa di peggiore?
--Non e’ possibile trasformare un nevo da benigno a maligno in nessun modo: non e’ cioe’ che “traumatizzandolo” lo possa “risvegliare” come comunemente si crede.
4) E' possibile rimuovere i peli da un nevo con pinzette? Perché ho letto pareri contrastanti in proposito e ne ho almeno una decina con questo ulteriore inestetismo.
--Si’ e’ possibile: non arreca alcun pericolo.
5) C'è qualche accorgimento particolare da seguire per evitare che aumentino ulteriormente ( escludendo la voce "avere un altro patrimonio genetico" oppure "non grigliarsi al sole")?
--In linea di massima no, non c’e’ alcun metodo. Forse la riduzione dell’esposizione solare potrebbe ridurre di conseguenza “l’attivazione” dei melanociti e quindi rendere meno pigmentati alcuni elementi.
6) Ho letto di una sindrome denominata "del nevo displastico". Con tutti miei nevi son candidato al titolo oppure bisogna per forza osservarli per poterlo dire ( un dermatologo che mi ha visitato quest'inverno non ne ha fatto cenno)?
--E’ un discorso complesso ed anche tra i dermatologi non v’e’ unanimita’ di vedute. Di certo il nevo displastico e’ una definizione istologica, puoi cioe’ dire di averlo solo dopo analisi istologica dell’elemento che hai asportato. Potresti pertanto teoricamente non averne nemmeno uno.
A questo proposito ti ricordo comunque che il 70-80 % dei melanomi insorge su cute sana (cioe’ su un melanocito che non e’ del nevo) e pertanto la visita dei nei e’ in realta’ la visita di tutta la superficie cutanea dal momento che sono molto importanti anche e soprattutto le lesioni insorte di recente (dovresti pertanto farti delle foto panoramiche). Il fatto di avere molti elementi costituisce principalmente un disturbo alla diagnosi precoce del melanoma in quanto un eventuale elemento maligno potrebbe “nascondersi” tra i nei
Cordiali saluti
Dr. Davide Brunelli

Dott. Davide Brunelli
Specialista in Dermatologia e Venereologia

[#4]
Utente
Utente
La ringrazio moltissimo per le Sue risposte.

Ho bisogno di altri chiarimenti, chiunque voglia illuminarmi è il benvenuto!

1) Esiste un centro pubblico (convenzionato) dove sottoporsi all'epiluminescenza (sono di Roma, quartiere Montesacro)?

2) Io ho una cicatrizzazione un po' anomala, ma è vero che:

- ai fini cicatriziali conta anche essere operati da un buon chirurgo? Se sì, perché(domanda ingenua, mi rendo conto, ma se si parla di nei non capisco quale possa essere la differenza tra i vari chirurghi)?

- vi sono metodiche da utilizzare post-intervento che riducono le cicatrici, o comunque ne garantiscono una "ottimale"? In cosa consistono? Io, dopo l'intervento al neo congenito, ho utilizzato Kaloidon mattina/sera per circa due mesi, ma non è servito granché...

3) A chi posso rivolgermi per la rimozione dei nevi (ne vorrei togliere una decina)? C'è qualche chirurgo altamente specializzato nel trattamento degli stessi a Roma? Tanto per non sbagliare: un chirurgo plastico è indicato oppure è pertinenza esclusiva del dermatologo?

Grazie ancora!

Gigi A.
[#5]
Dr. Davide Brunelli Dermatologo 2.9k 84
1) Esiste un centro pubblico (convenzionato) dove sottoporsi all'epiluminescenza (sono di Roma, quartiere Montesacro)?

Qualsiasi dermatologo deve oggigiorno utilizzare tale metodologia nella diagnosi delle lesioni melanocitarie, cosi' come il cardiologo utilizza lo stetoscopio. Ci sono svariate apparecchiature ma la migliore da un punto di vista dell'immagine e' ancora quella manuale (il piccolo dermatoscopio che si "appoggia" sulla lesione). Piu' che l'epiluminescenza ci si deve preoccupare dell'esperienza dell'operatore nella valutazione clinica delle lesioni pigmentate: in assenza di esperienza infatti la dermatoscopia puo' adirittura risultare inutile amplificando il numero di falsi positivi.

2) Io ho una cicatrizzazione un po' anomala, ma è vero che:

- ai fini cicatriziali conta anche essere operati da un buon chirurgo? Se sì, perché(domanda ingenua, mi rendo conto, ma se si parla di nei non capisco quale possa essere la differenza tra i vari chirurghi)?

Il taglio della cute deve seguire regole ben codificate: l'asse maggiore disporsi lungo precise linee, la lunghezza della losanga deve essere circa 3 volte la larghezza, la sutura dovrebbe essere intradermica, ecc.., ecc... Vale la regola generale della chirurgia: ogni medico la puo' fare l'importante e' che ne abbia le capacita' e la cognizione. Spesso un esperto dermochirurgo puo' ottenere risultati migliori di un chirurgo plastico con poca esperienza e viceversa. La specializzazione e' una condizione minima, ma poi il lavoro lo fa l'uomo....

- vi sono metodiche da utilizzare post-intervento che riducono le cicatrici, o comunque ne garantiscono una "ottimale"? In cosa consistono? Io, dopo l'intervento al neo congenito, ho utilizzato Kaloidon mattina/sera per circa due mesi, ma non è servito granché...

Dal mio punto di vista la migliore e' l'applicazione di lamina siliconica, ma e' giusto e doveroso debba essere chi la opera a fornire le indicazioni secondo lui piu' adatte al suo caso.

Cordiali saluti
Davide Brunelli

Melanoma

Il melanoma (tumore maligno della pelle) è una forma di cancro molto aggressiva, che si sviluppa dalle cellule della pelle che producono melanina (melanociti).

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