Capillari alle gambe
salve,
ho 25 anni e da diversi anni ho dei capillari rotti sulle gambe e sulle coscie, non ho alcun tipo di fastidio se non per un fatto puramente estetico. La ceretta a caldo potrebbe causare questa rottura di capillari? La mia vita è non è molto sedentaria, faccio sport, bevo molta acqua. Potrei venire a conoscenza dei rimedi possibili per eliminare i capillari? Se ci sono delle controindicazioni? In quale periodo è meglio ricorrere e questi rimedi? I costi sono molto elevati?
grazie per la cortse attenzione
ho 25 anni e da diversi anni ho dei capillari rotti sulle gambe e sulle coscie, non ho alcun tipo di fastidio se non per un fatto puramente estetico. La ceretta a caldo potrebbe causare questa rottura di capillari? La mia vita è non è molto sedentaria, faccio sport, bevo molta acqua. Potrei venire a conoscenza dei rimedi possibili per eliminare i capillari? Se ci sono delle controindicazioni? In quale periodo è meglio ricorrere e questi rimedi? I costi sono molto elevati?
grazie per la cortse attenzione
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I mezzi di depilazione "a caldo" sono da proscrivere. Per brevità Le "incollo" il prospetto informativo che sono solito sottoporre alle mie pazienti, ricordando che questo trattamento va praticato esclusivamente in inverno e comunque completato almeno un mese prima (meglio due) della esposizione al sole:
Vene indesiderate degli arti inferiori, conosciute dai medici come teleangectasie o varicosità superficiali, sono capillari della pelle dilatati. Questi con il tempo possono diventare antiestetici e possono provocare un dolore sordo dell’arto dopo una prolungata stazione eretta.
La scleroterapia e la microscleroterapia sono tecniche di iniezione di una specifica soluzione in questi vasi (piccoli capillari o più voluminose vene varicose), usando un piccolo ago sottile. La soluzione irrita e distrugge lo strato interno del vaso sanguigno così che esso non è più in grado di trasportare il sangue. L’organismo ripara poi questo minimo danno con un impercettibile tessuto cicatriziale; tutto ciò non danneggia la circolazione, anzi la migliora eliminando la vena malata e non più necessaria.
Per una particolare area di teleangectasie possono essere necessarie varie iniezioni. La procedura è praticamente indolore.
Ogni zona da trattare generalmente richiede da una a tre sedute. In ogni seduta possono essere trattati da 10 a 40 capillari, compatibilmente con le dosi massime di farmaco da somministrare. La durata totale del trattamento non è quindi facilmente prevedibile e dipende dal numero delle zone da trattare, dalla loro estensione e dalla risposta individuale, che è molto variabile. Le teleangectasie scompaiono in un periodo di tempo molto variabile da soggetto a soggetto e a seconda del farmaco che è più opportuno utilizzare: a volte anche immediatamente, a volte tra due settimane e sei mesi. Lo scopo è quello di ottenere un miglioramento del 75-90 %. Le recidive possono comparire dopo un periodo di 1 - 5 anni; questo trattamento infatti non impedisce la comparsa di nuove teleangectasie.
La maggior parte delle persone sottoposte a scleroterapia andrà incontro a guarigione o per lo meno otterrà un notevole miglioramento. Circa il 10 % delle pazienti che si sottopongono a scleroterapia ottengono tuttavia scarsi risultati (“scarsi risultati” significa che i capillari non sono totalmente scomparsi dopo sei sedute). In casi estremamente rari le teleangectasie possono peggiorare dopo la scleroterapia.
La scleroterapia, come ogni trattamento medico-chirurgico, può comportare effetti collaterali e/o complicazioni:
- intorno al vaso iniettato possono formarsi piccole bolle che si risolvono nel giro di un giorno o poco più.
- in rari casi possono comparire piccole macchie più o meno scure (come lentiggini) in prossimità del vaso iniettato; questo inestetismo (pigmentazione) si risolve nell’ 80% dei casi entro tre - sei mesi; pochissime pazienti hanno pigmentazioni persistenti per più di un anno.
- nel capillare iniettato si forma spesso un piccolo coagulo, che viene spontaneamente riassorbito; tale fenomeno può a volte assumere maggiore evidenza e durata, soprattutto se le calze elastiche consigliate non vengono indossate con assiduità.
- In meno dell’ 1 % delle pazienti che si sottopongono a scleroterapia può comparire una piccola ulcerazione sul luogo dell’iniezione, che guarisce lentamente nel giro di 30-60 giorni
- In casi assolutamente eccezionali possono verificarsi reazioni allergiche nei confronti dell’agente sclerosante, di solito lievi; episodi estremamente rari di reazioni più gravi, anche mortali (anafilassi), vengono riferiti in letteratura. Tali reazioni tendono per lo più a manifestarsi in pazienti con anamnesi nota per farmacoallergia. I farmaci attualmente impiegati (Polidocanolo, Sodio tetradecile solfato) sono tra i più sicuri da questo punto di vista.
Esistono metodiche alternative alla scleroterapia, ma, allo stato attuale delle conoscenze, meno valide o convenienti:
Trattamento laser: metodica recentemente riproposta, trova applicazioni limitate soprattutto a causa dell’alto costo e della scarsa diffusione degli apparecchi effettivamente dotati di caratteristiche appropriate per questa specifica applicazione (esistono diversi tipi di laser per la cura di malattie diverse) e per il relativo elevato costo delle sedute. Il suo utilizzo non è indolore, né scevro di possibili inconvenienti (depigmentazioni, piccole ustioni); è sicuramente indicato per il trattamento dei sottili vasi del volto e per i vasi che non rispondono al trattamento iniettivo.
Elettrocoagulazione: questo metodo, ormai abbandonato, produce una distruzione non specifica dei vasi e della cute soprastante, determinando così un’alta incidenza di cicatrici.
http://xoomer.alice.it/luciopiscitelli/Home.html
Vene indesiderate degli arti inferiori, conosciute dai medici come teleangectasie o varicosità superficiali, sono capillari della pelle dilatati. Questi con il tempo possono diventare antiestetici e possono provocare un dolore sordo dell’arto dopo una prolungata stazione eretta.
La scleroterapia e la microscleroterapia sono tecniche di iniezione di una specifica soluzione in questi vasi (piccoli capillari o più voluminose vene varicose), usando un piccolo ago sottile. La soluzione irrita e distrugge lo strato interno del vaso sanguigno così che esso non è più in grado di trasportare il sangue. L’organismo ripara poi questo minimo danno con un impercettibile tessuto cicatriziale; tutto ciò non danneggia la circolazione, anzi la migliora eliminando la vena malata e non più necessaria.
Per una particolare area di teleangectasie possono essere necessarie varie iniezioni. La procedura è praticamente indolore.
Ogni zona da trattare generalmente richiede da una a tre sedute. In ogni seduta possono essere trattati da 10 a 40 capillari, compatibilmente con le dosi massime di farmaco da somministrare. La durata totale del trattamento non è quindi facilmente prevedibile e dipende dal numero delle zone da trattare, dalla loro estensione e dalla risposta individuale, che è molto variabile. Le teleangectasie scompaiono in un periodo di tempo molto variabile da soggetto a soggetto e a seconda del farmaco che è più opportuno utilizzare: a volte anche immediatamente, a volte tra due settimane e sei mesi. Lo scopo è quello di ottenere un miglioramento del 75-90 %. Le recidive possono comparire dopo un periodo di 1 - 5 anni; questo trattamento infatti non impedisce la comparsa di nuove teleangectasie.
La maggior parte delle persone sottoposte a scleroterapia andrà incontro a guarigione o per lo meno otterrà un notevole miglioramento. Circa il 10 % delle pazienti che si sottopongono a scleroterapia ottengono tuttavia scarsi risultati (“scarsi risultati” significa che i capillari non sono totalmente scomparsi dopo sei sedute). In casi estremamente rari le teleangectasie possono peggiorare dopo la scleroterapia.
La scleroterapia, come ogni trattamento medico-chirurgico, può comportare effetti collaterali e/o complicazioni:
- intorno al vaso iniettato possono formarsi piccole bolle che si risolvono nel giro di un giorno o poco più.
- in rari casi possono comparire piccole macchie più o meno scure (come lentiggini) in prossimità del vaso iniettato; questo inestetismo (pigmentazione) si risolve nell’ 80% dei casi entro tre - sei mesi; pochissime pazienti hanno pigmentazioni persistenti per più di un anno.
- nel capillare iniettato si forma spesso un piccolo coagulo, che viene spontaneamente riassorbito; tale fenomeno può a volte assumere maggiore evidenza e durata, soprattutto se le calze elastiche consigliate non vengono indossate con assiduità.
- In meno dell’ 1 % delle pazienti che si sottopongono a scleroterapia può comparire una piccola ulcerazione sul luogo dell’iniezione, che guarisce lentamente nel giro di 30-60 giorni
- In casi assolutamente eccezionali possono verificarsi reazioni allergiche nei confronti dell’agente sclerosante, di solito lievi; episodi estremamente rari di reazioni più gravi, anche mortali (anafilassi), vengono riferiti in letteratura. Tali reazioni tendono per lo più a manifestarsi in pazienti con anamnesi nota per farmacoallergia. I farmaci attualmente impiegati (Polidocanolo, Sodio tetradecile solfato) sono tra i più sicuri da questo punto di vista.
Esistono metodiche alternative alla scleroterapia, ma, allo stato attuale delle conoscenze, meno valide o convenienti:
Trattamento laser: metodica recentemente riproposta, trova applicazioni limitate soprattutto a causa dell’alto costo e della scarsa diffusione degli apparecchi effettivamente dotati di caratteristiche appropriate per questa specifica applicazione (esistono diversi tipi di laser per la cura di malattie diverse) e per il relativo elevato costo delle sedute. Il suo utilizzo non è indolore, né scevro di possibili inconvenienti (depigmentazioni, piccole ustioni); è sicuramente indicato per il trattamento dei sottili vasi del volto e per i vasi che non rispondono al trattamento iniettivo.
Elettrocoagulazione: questo metodo, ormai abbandonato, produce una distruzione non specifica dei vasi e della cute soprastante, determinando così un’alta incidenza di cicatrici.
http://xoomer.alice.it/luciopiscitelli/Home.html
Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1
[#2]
Per il Gentile Collega Piscitelli e per il Gentile Utente:
da Dermatologo e Laserista, mi preme significare, nelle more della diffusione della copia di un consenso informato (che come ogni consenso, costituisce una pratica ineludibile e lecita, ma nella sua costituzione, del tutto personale) via INTERNET (pertanto sottoponibile alla lettura di tutti come dato oggettivo) che la parte relativa all'impiego dei LASER medicali che lei ha descritto e nello specifico:
"Trattamento laser: metodica recentemente riproposta, trova applicazioni limitate soprattutto a causa ... della scarsa diffusione degli apparecchi effettivamente dotati di caratteristiche appropriate per questa specifica applicazione ... è sicuramente indicato per il trattamento dei sottili vasi del volto e per i vasi che non rispondono al trattamento iniettivo".
Non mi risulta essere - confacente al reale impiego delle metodica LASER per il trattamento delle lesioni vascolari:
1) la Metodica LASER VASCOLARE, non mi risulta "recentemente riproprosta" (detto così configura una tecnica "datata" e rilanciata chiassà perchè e chiassà da chi; mi sembra - e non solo a me - vero il contrario) ma innovativa alla luce dei continui sviluppi e delle innovazioni tecnologiche attuali dei LASER.
2) Le moderne apparecchiature LASER per il comparto vascolare sono tutt'altro che "scarsamente appropriate" ma altamente selettive (agendo ognuna su una unica lunghezza d'onda, altro non può essere..) e nemmeno poco diffuse, ma diffusissime su tutto il territorio nazionale, sia in ambito pubblico che privato
3) nemmeno è vero che la tecnica scleroterapica inettiva del volto (per i rischi che lei e noi conosciamo soprattutto per quelle zone) possa essere la metodica da preferire in luogo dell'impiego dei LAESR specifici, ma al limite l'una alternativa all'altra (anche se il sottoscritto - e non solo - ritiene personalmente il contrario)
Ricordo che :
- il Neodimio YAG 1064 nm
- il Dye laser
- la luce pulsata IPL con manipoli selettivi
costituiscono ad oggi le scelte più diffuse, innovative, ed altamente specifche per il trattamento del comparto vascolare.
tutto questo, come si potrà notare - naturalmente si attendono le dotte conferme od aggiunte dai colleghi dermatologi, plastici ed angiologi, in questo tema - non vuole essere nè una smentita per quanto sottoscritto, nè un campanilismo, ma un reale bisogno di chiarezza, che i nostri utenti/pazienti meritano.
Carissimi saluti.
Dott. Luigi LAINO
Dermatologo e Venereologo, ROMA
da Dermatologo e Laserista, mi preme significare, nelle more della diffusione della copia di un consenso informato (che come ogni consenso, costituisce una pratica ineludibile e lecita, ma nella sua costituzione, del tutto personale) via INTERNET (pertanto sottoponibile alla lettura di tutti come dato oggettivo) che la parte relativa all'impiego dei LASER medicali che lei ha descritto e nello specifico:
"Trattamento laser: metodica recentemente riproposta, trova applicazioni limitate soprattutto a causa ... della scarsa diffusione degli apparecchi effettivamente dotati di caratteristiche appropriate per questa specifica applicazione ... è sicuramente indicato per il trattamento dei sottili vasi del volto e per i vasi che non rispondono al trattamento iniettivo".
Non mi risulta essere - confacente al reale impiego delle metodica LASER per il trattamento delle lesioni vascolari:
1) la Metodica LASER VASCOLARE, non mi risulta "recentemente riproprosta" (detto così configura una tecnica "datata" e rilanciata chiassà perchè e chiassà da chi; mi sembra - e non solo a me - vero il contrario) ma innovativa alla luce dei continui sviluppi e delle innovazioni tecnologiche attuali dei LASER.
2) Le moderne apparecchiature LASER per il comparto vascolare sono tutt'altro che "scarsamente appropriate" ma altamente selettive (agendo ognuna su una unica lunghezza d'onda, altro non può essere..) e nemmeno poco diffuse, ma diffusissime su tutto il territorio nazionale, sia in ambito pubblico che privato
3) nemmeno è vero che la tecnica scleroterapica inettiva del volto (per i rischi che lei e noi conosciamo soprattutto per quelle zone) possa essere la metodica da preferire in luogo dell'impiego dei LAESR specifici, ma al limite l'una alternativa all'altra (anche se il sottoscritto - e non solo - ritiene personalmente il contrario)
Ricordo che :
- il Neodimio YAG 1064 nm
- il Dye laser
- la luce pulsata IPL con manipoli selettivi
costituiscono ad oggi le scelte più diffuse, innovative, ed altamente specifche per il trattamento del comparto vascolare.
tutto questo, come si potrà notare - naturalmente si attendono le dotte conferme od aggiunte dai colleghi dermatologi, plastici ed angiologi, in questo tema - non vuole essere nè una smentita per quanto sottoscritto, nè un campanilismo, ma un reale bisogno di chiarezza, che i nostri utenti/pazienti meritano.
Carissimi saluti.
Dott. Luigi LAINO
Dermatologo e Venereologo, ROMA
Dr.Luigi Laino Dermovenereologo, Tricologo
Direttore Istituto Dermatologico Latuapelle
www.latuapelle.it
[#3]
Caro Laino, gentile Utente,
sinceramente sono profondamente dispiaciuto di avere innescato un riscontro polemico che probabilmente una più attenta lettura del mio post avrebbe potuto evitare.
Ho presentato il mio intervento semplicemente come "il prospetto informativo che sono solito sottoporre alle mie pazienti" per fornire le indicazioni che, come certamente anche il dott Laino farà, secondo scienza e coscienza ritengo più giuste. D'altra parte ho serenamente, obiettivamente e anche doviziosamente illustrato anche i limiti e i rischi della terapia sclerosante.
Premesso che non ho la presunzione che le mie opinioni, come tuttavia quelle degli altri, siano la Bibbia, ma, come giustamente si fa osservare, il risultato di una mia (MA NON SOLO MIA) personale impostazione derivante da decenni di approfondimento culturale e pratica clinica, si sarebbe potuto rilevare che per lo più sosteniamo considerazioni largamente sovrapponibili:
Qualche anno in più di carriera e ahimè di età, pur non rappresentando motivo di sicura autorevolezza, mi consentono tuttavia di ricordare come l'uso del laser, legato all'impiego delle prime apparecchiature e con risultati quanto meno discutibili, sia stato per anni accantonato, per essere poi rivisitato con strumenti sicuramente (ma non in tutti i casi) più adatti. E qui il dott Laino sa sicuramente meglio di me che quando si va ad affrontare il problema del colore e dei nanometri tra gli stessi dermatologi non vi è uniformità di vedute.
Non tutti i Laser sono infatti adatti a tutte le applicazioni e neanche per tutti i capillari indiscriminatamente: purtroppo nella mia esperienza accade di osservare come talvolta siano state "forzate" indicazioni con apparecchi non specificamente "dedicati".
D'altra parte basta una banale ricerca su Google ("laser e teleangectasie") per scoprire come il problema sia vasto e di non univoca interpretazione.
Ho di fatto affermato che la scleroterapia NON è indicata per i sottili capillari del volto, ove invece trova specifica indicazione l'impiego del laser. Come pure per i vasi IN ALTRI DISTRETTI che non rispondono al trattamento scleroterapico.
Che gli apparecchi siano costosi e scarsamente diffusi è purtroppo una realtà, almeno dalle mie parti. Conseguentemente il costo dei trattamenti resta elevato.
D'altra parte io stesso sono solito indirizzare le pazienti al trattamento laser quando sono convinto che è più indicato o più conveniente.
Concludo rinnovando al dott Laino l'apprezzamento e la stima che nel tempo ho avuto modo di acquisire seguendolo in questo servizio.
sinceramente sono profondamente dispiaciuto di avere innescato un riscontro polemico che probabilmente una più attenta lettura del mio post avrebbe potuto evitare.
Ho presentato il mio intervento semplicemente come "il prospetto informativo che sono solito sottoporre alle mie pazienti" per fornire le indicazioni che, come certamente anche il dott Laino farà, secondo scienza e coscienza ritengo più giuste. D'altra parte ho serenamente, obiettivamente e anche doviziosamente illustrato anche i limiti e i rischi della terapia sclerosante.
Premesso che non ho la presunzione che le mie opinioni, come tuttavia quelle degli altri, siano la Bibbia, ma, come giustamente si fa osservare, il risultato di una mia (MA NON SOLO MIA) personale impostazione derivante da decenni di approfondimento culturale e pratica clinica, si sarebbe potuto rilevare che per lo più sosteniamo considerazioni largamente sovrapponibili:
Qualche anno in più di carriera e ahimè di età, pur non rappresentando motivo di sicura autorevolezza, mi consentono tuttavia di ricordare come l'uso del laser, legato all'impiego delle prime apparecchiature e con risultati quanto meno discutibili, sia stato per anni accantonato, per essere poi rivisitato con strumenti sicuramente (ma non in tutti i casi) più adatti. E qui il dott Laino sa sicuramente meglio di me che quando si va ad affrontare il problema del colore e dei nanometri tra gli stessi dermatologi non vi è uniformità di vedute.
Non tutti i Laser sono infatti adatti a tutte le applicazioni e neanche per tutti i capillari indiscriminatamente: purtroppo nella mia esperienza accade di osservare come talvolta siano state "forzate" indicazioni con apparecchi non specificamente "dedicati".
D'altra parte basta una banale ricerca su Google ("laser e teleangectasie") per scoprire come il problema sia vasto e di non univoca interpretazione.
Ho di fatto affermato che la scleroterapia NON è indicata per i sottili capillari del volto, ove invece trova specifica indicazione l'impiego del laser. Come pure per i vasi IN ALTRI DISTRETTI che non rispondono al trattamento scleroterapico.
Che gli apparecchi siano costosi e scarsamente diffusi è purtroppo una realtà, almeno dalle mie parti. Conseguentemente il costo dei trattamenti resta elevato.
D'altra parte io stesso sono solito indirizzare le pazienti al trattamento laser quando sono convinto che è più indicato o più conveniente.
Concludo rinnovando al dott Laino l'apprezzamento e la stima che nel tempo ho avuto modo di acquisire seguendolo in questo servizio.
[#4]
Rinnovando la mia credo già manifestata Stima nei confronti del Collega Piscitelli, debbo stavolta e con la stessa serenità di prima, asserire che la sua riflessione, risiede in buona parte nelle mie convinzioni.
Il Collega Piscitelli da Esperto delle tematiche vascolari, commette forse (..per carità la mia è solo una opinione più generale che particolare) l'errore di ricordare (e questo è però un pò la linea di pensiero di buona parte dei miei Colleghi più anziani) il passato tecnologico (e bastano 10 anni indietro per arrivare alla paleologia della Strumentistica cui facciamo riferimento), nel caso specifico della storiografia dei Laser.
ad oggi e mi scusi ancora il Caro Collega Piscitelli, le cose stanno un pochino diversamente dal passato:
"si pensi che per anni le prime versioni del Laser a diodi (uno dei Nonni degli altri Laser) fu impiegato - mi si passi il termine - in modo "agghiacciante" su tutto quello che "passava il convento" (epilazione, vascolare, resurfacing e così via) e i risultati si possono un pò immaginare.."
ora è un altro mondo ed un'altra storia e questo non è un pensiero personale ma un dato riportato e supportato dalla comunità scientifica e dalle associazioni scientifiche.
altra storia gli effetti collaterali, indesiderati ed avversi che c'erano ci sono e ci saranno per tutte le metodiche mediche "invasive" o mini invasive".
Il Collega Piscitelli, ha ancora ragione quando afferma che anche fra noi Dermatologi esistono discordanze: tutto questo non accade solo in queste metodiche, ma anche in altre applicazioni a mio avviso di importanza nettamente maggiore e a volte vitale:
la prima fra tutte è proprio l'EPILUMINESCENZA E LA VIDEODERMATOSCOPIA per la diagnosi precoce del MELANOMA.
Ad oggi si deve sapere - e con tutto il rispetto non cercando su google.. meglio PUB MED (ricordo a me stesso che la vera, l'unica e consolidata fonte attendibile per tutto il mondo scientifico internazionale per noi Medici è proprio quella della MED LINE che permette in tempo reale al Medico del Sudafrica di sapere i risultati dello Studio del suo Collega dell'Inghilterra..) che metodiche come queste permettono di diagnosticare con semplicità ed efficacia oltre che nessuna invasività,lesioni che possono divenire tumori fra i più maligni in senso assoluto nelle fasi avanzate e di evitare, anche, interventi incongrui sulla pelle del paziente.
ed ora mi si permetta la mia personale riflessione che esula un pò dal contesto ma forse un interlocutore attento come il Collega Piscitelli (al quale dò atto delle sue chiare e da lui dichiarate non dogmatiche dichiarazioni)- e naturalmente i nostri utenti, che sono il nostro fine ultimo - potranno trovare di un certo interesse..
Non riesco a capire perchè, coloro i quali non eseguono o non consigliano queste metodiche innovative e tecnologicamente avanzate, oltrechè universalmente riconosciute dalla comunità scientifica internazionale come FONDAMENTALI per la Salute, siano quasi costantemente (opinione personale, ma consilidata) i Colleghi più anziani, in luogo di quelli più giovani (che probabilmente nascono professionalmente assieme a queste metodiche all'interno della propria pratica professionale: non solo, le studiano nei loro corsi di specialità e continuano a farlo nei master iperspecialistici e nelle esperienze che fanno in tutto il mondo).
Spero che questa reticenza nelle nuove tecnologie non sia frutto della troppa consolidata consapevolezza del "metodo antico" in virtù di quello che non si può - o peggio - non si vuole conoscere.
So bene che imparare una tecnologia avanzata per i più anziani (a prescindere dalla natura della Professione) non sia facile come per i più giovani e questo è da rispettare.
Esistono metodiche avanzate che noi giovani ricercatori - sapete qual'è l'età media di chi gira il Mondo a "professionalizzarsi" dopo La Laurea, La Specializzazione, I Master e la - permettetemi - anche la buona esperienza sui pazienti? sapete quale l'età media dei "cervelli in fuga" ?
ebbene si aggira attorno ai 40 anni, non di più
Essere professionalmente giovane e titolato, in Inghilterra in europa in genere e negli States significa essere "all'avanguardia" :
Forse nemmeno l'estremizzazione di questo concetto è giusta, ma forse una discreta parte (solo in termini generici come sempre e spero di sbagliare per eccesso) dei nostri più anziani colleghi (credo che il caro - mi permetto di chiamarlo così - spero non se la prenda - Piscitelli possa essere d'accordo) siano un pò "appiattiti" nelle loro "esperienze" e posizioni ataviche, ed invece a volte, invece di interloquire alla pari con i colleghi più giovani (e credetemi che c'è da imparare a volte anche da NOI..non trasecolate..non è una bestemmia..!) la buttino un pò così sugli anni di carriera.
Gli anni hanno un peso in tutto, il sottoscritto lo sa bene e si fregia di essere allievo e seguace di un grande (e tutt'altro che giovanissimo) Dermatologo (sottoscritto poi non proprio "sbarbatello"..se penso che uno dei miei vecchi direttori alla mia età era già Primario e Professore Ordinario..ed aveva meno pure meno barba di me..!! ma com'è sta storia..??!!)
però penso che anche l'impact factor, l'aggiornamento scientifico, ed in termini spiccioli "gli anni di lacrime e sangue" sui pazienti (tanti), nelle sperimentazioni universitarie, nei Master, negli articoli e nelle presentazioni internazionali che anche noi "relativamente giovani ricercatori" abbiamo peso..
Ancora affettuosi saluti.
Dott. LAINO, Roma
Il Collega Piscitelli da Esperto delle tematiche vascolari, commette forse (..per carità la mia è solo una opinione più generale che particolare) l'errore di ricordare (e questo è però un pò la linea di pensiero di buona parte dei miei Colleghi più anziani) il passato tecnologico (e bastano 10 anni indietro per arrivare alla paleologia della Strumentistica cui facciamo riferimento), nel caso specifico della storiografia dei Laser.
ad oggi e mi scusi ancora il Caro Collega Piscitelli, le cose stanno un pochino diversamente dal passato:
"si pensi che per anni le prime versioni del Laser a diodi (uno dei Nonni degli altri Laser) fu impiegato - mi si passi il termine - in modo "agghiacciante" su tutto quello che "passava il convento" (epilazione, vascolare, resurfacing e così via) e i risultati si possono un pò immaginare.."
ora è un altro mondo ed un'altra storia e questo non è un pensiero personale ma un dato riportato e supportato dalla comunità scientifica e dalle associazioni scientifiche.
altra storia gli effetti collaterali, indesiderati ed avversi che c'erano ci sono e ci saranno per tutte le metodiche mediche "invasive" o mini invasive".
Il Collega Piscitelli, ha ancora ragione quando afferma che anche fra noi Dermatologi esistono discordanze: tutto questo non accade solo in queste metodiche, ma anche in altre applicazioni a mio avviso di importanza nettamente maggiore e a volte vitale:
la prima fra tutte è proprio l'EPILUMINESCENZA E LA VIDEODERMATOSCOPIA per la diagnosi precoce del MELANOMA.
Ad oggi si deve sapere - e con tutto il rispetto non cercando su google.. meglio PUB MED (ricordo a me stesso che la vera, l'unica e consolidata fonte attendibile per tutto il mondo scientifico internazionale per noi Medici è proprio quella della MED LINE che permette in tempo reale al Medico del Sudafrica di sapere i risultati dello Studio del suo Collega dell'Inghilterra..) che metodiche come queste permettono di diagnosticare con semplicità ed efficacia oltre che nessuna invasività,lesioni che possono divenire tumori fra i più maligni in senso assoluto nelle fasi avanzate e di evitare, anche, interventi incongrui sulla pelle del paziente.
ed ora mi si permetta la mia personale riflessione che esula un pò dal contesto ma forse un interlocutore attento come il Collega Piscitelli (al quale dò atto delle sue chiare e da lui dichiarate non dogmatiche dichiarazioni)- e naturalmente i nostri utenti, che sono il nostro fine ultimo - potranno trovare di un certo interesse..
Non riesco a capire perchè, coloro i quali non eseguono o non consigliano queste metodiche innovative e tecnologicamente avanzate, oltrechè universalmente riconosciute dalla comunità scientifica internazionale come FONDAMENTALI per la Salute, siano quasi costantemente (opinione personale, ma consilidata) i Colleghi più anziani, in luogo di quelli più giovani (che probabilmente nascono professionalmente assieme a queste metodiche all'interno della propria pratica professionale: non solo, le studiano nei loro corsi di specialità e continuano a farlo nei master iperspecialistici e nelle esperienze che fanno in tutto il mondo).
Spero che questa reticenza nelle nuove tecnologie non sia frutto della troppa consolidata consapevolezza del "metodo antico" in virtù di quello che non si può - o peggio - non si vuole conoscere.
So bene che imparare una tecnologia avanzata per i più anziani (a prescindere dalla natura della Professione) non sia facile come per i più giovani e questo è da rispettare.
Esistono metodiche avanzate che noi giovani ricercatori - sapete qual'è l'età media di chi gira il Mondo a "professionalizzarsi" dopo La Laurea, La Specializzazione, I Master e la - permettetemi - anche la buona esperienza sui pazienti? sapete quale l'età media dei "cervelli in fuga" ?
ebbene si aggira attorno ai 40 anni, non di più
Essere professionalmente giovane e titolato, in Inghilterra in europa in genere e negli States significa essere "all'avanguardia" :
Forse nemmeno l'estremizzazione di questo concetto è giusta, ma forse una discreta parte (solo in termini generici come sempre e spero di sbagliare per eccesso) dei nostri più anziani colleghi (credo che il caro - mi permetto di chiamarlo così - spero non se la prenda - Piscitelli possa essere d'accordo) siano un pò "appiattiti" nelle loro "esperienze" e posizioni ataviche, ed invece a volte, invece di interloquire alla pari con i colleghi più giovani (e credetemi che c'è da imparare a volte anche da NOI..non trasecolate..non è una bestemmia..!) la buttino un pò così sugli anni di carriera.
Gli anni hanno un peso in tutto, il sottoscritto lo sa bene e si fregia di essere allievo e seguace di un grande (e tutt'altro che giovanissimo) Dermatologo (sottoscritto poi non proprio "sbarbatello"..se penso che uno dei miei vecchi direttori alla mia età era già Primario e Professore Ordinario..ed aveva meno pure meno barba di me..!! ma com'è sta storia..??!!)
però penso che anche l'impact factor, l'aggiornamento scientifico, ed in termini spiccioli "gli anni di lacrime e sangue" sui pazienti (tanti), nelle sperimentazioni universitarie, nei Master, negli articoli e nelle presentazioni internazionali che anche noi "relativamente giovani ricercatori" abbiamo peso..
Ancora affettuosi saluti.
Dott. LAINO, Roma
[#5]
Saluto con cordialità Laino e concordo profondamente sulla opportunità dell'apertura alle nuove tecnologie. Sia ben chiaro che sono un 55enne che si guarda molto in giro, per niente "appiattito" o chiuso alle novità, che anzi ama collaborare e confrontarsi proprio con i più giovani; ma proprio l'età e l'esperienza invitano a guardare con disillusione e obiettività l'evoluzione delle tecniche e a far si che quello che sicuramente c'è di buono e positivo nelle tecnologie più avanzate non venga al contrario travolto e vanificato dall'impeto dissacratorio della innovazione, ma sia serenamente messo a confronto con ciò che ha ancora ragione di esistere. In conclusione non tutto ciò che è nuovo è necessariamente sempre e solo buono; non sempre "laser è bello".
Nella pratica chirurgica generale, che pratico ampiamente, faccio largo uso di ogni possibile tecnologia che per fortuna mi viene messa a disposizione (radiofrequenze, ultrasuoni, argon, ecc.) Eppure mi sento sempre più spesso chiedere anche per interventi ove l'uso non è possibile né previsto: "Dottore, ma mi operate col laser ?" considerato sinonimo di modernità e competenza; e al mio diniego vedo il paziente deluso e dubbioso. Questa pubblicità distorta non giova alla metodica laser né a chi "onestamente" la pratica.
Nella fattispecie (capillari), usato bene, da chi, come il Collega Laino, ha cultura e competenza e sa scegliere e dispone dell'apparecchio più adatto, il laser è un'ottima alternativa.
Questa bonaria discussione potrebbe in apparenza esulare dalle finalità del forum e non interessare o quanto meno sorprendere e confondere la nostra Utente o gli altri che ne prendessero visione. Al contrario potrebbe invece essere una occasione per comprendere quanto la Medicina sia scienza complessa e insidiosa anche nelle applicazioni apparentemente più semplici.
A proposito: quando parlavo di Google mi riferivo ovviamente a un mezzo di informazione per i non addetti ai lavori. Anch'io ovviamente, dopo anni passati a fare il giro delle biblioteche con il mitico "Index Medicus" (forse Laino lo avrà conosciuto dai "racconti dei Vecchi"), continuo a ricercare le notizie che mi interessano con MedLine.
Un abbraccio e un saluto affettuoso.
Nella pratica chirurgica generale, che pratico ampiamente, faccio largo uso di ogni possibile tecnologia che per fortuna mi viene messa a disposizione (radiofrequenze, ultrasuoni, argon, ecc.) Eppure mi sento sempre più spesso chiedere anche per interventi ove l'uso non è possibile né previsto: "Dottore, ma mi operate col laser ?" considerato sinonimo di modernità e competenza; e al mio diniego vedo il paziente deluso e dubbioso. Questa pubblicità distorta non giova alla metodica laser né a chi "onestamente" la pratica.
Nella fattispecie (capillari), usato bene, da chi, come il Collega Laino, ha cultura e competenza e sa scegliere e dispone dell'apparecchio più adatto, il laser è un'ottima alternativa.
Questa bonaria discussione potrebbe in apparenza esulare dalle finalità del forum e non interessare o quanto meno sorprendere e confondere la nostra Utente o gli altri che ne prendessero visione. Al contrario potrebbe invece essere una occasione per comprendere quanto la Medicina sia scienza complessa e insidiosa anche nelle applicazioni apparentemente più semplici.
A proposito: quando parlavo di Google mi riferivo ovviamente a un mezzo di informazione per i non addetti ai lavori. Anch'io ovviamente, dopo anni passati a fare il giro delle biblioteche con il mitico "Index Medicus" (forse Laino lo avrà conosciuto dai "racconti dei Vecchi"), continuo a ricercare le notizie che mi interessano con MedLine.
Un abbraccio e un saluto affettuoso.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 44.5k visite dal 13/07/2007.
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Approfondimento su Melanoma
Il melanoma (tumore maligno della pelle) è una forma di cancro molto aggressiva, che si sviluppa dalle cellule della pelle che producono melanina (melanociti).