Cheratosi cuoio capelluto
Ho il padre, leva 1927, da sempre molto stempiato e con pochi capelli. Amante dei lavori all'aria aperta, fino a pochi anni fa non si è mai messo un cappello per proteggersi dal sole e da una ventina di anni ha problemi di croste e esfoliazione della fronte e cuoio capelluto.
Dal 1993 gli è stata diagnosticata una cheratosi al cuoio capelluto per eccesso di UV accumulati negli anni. In pratica le croste che ha non guariranno mai, ma continueranno a crescere e cadere a frequenza di qualche settimana. Gli è stato detto che non c'è nulla da fare per risolvere il problema (le croste "prendono dentro" nell'asciugatoio, nel cappello, quando si strofia sul cuscino, ecc... quindi facilmente gli scende sangue).
Da allora lui si copre sempre il capo quando è all'aperto (lavora la campagna).
Dal 1995 è stato curato da due diversi dermatologi con pomate: Diprosalc 0.05% + 34% fino a tutto il 2004 (in totale ha usato 3 tubetti da 30 gr), poi negli anni 2005-2006 Acido salicilico unguento 5% della Marco Viti (in tutto 1 tubetto da 30 gr), 2007-2009 ancora Diprosalic (circa 1/4 di tubetto da 30 gr).
La situazione non è mai migliorata, ma almeno è riuscito a tenere morbide le croste. Negli utimi tempi però il problema è cresciuto (croste sempre più spesse, sanguinamenti).
http://tinypic.com/r/k2gy1k/6
http://tinypic.com/r/zk04zc/6
http://yfrog.com/jbgdt03j
http://tinypic.com/r/29v2ty/6
http://yfrog.com/6lgdt05j
Il medico gli ha prescritto il mese scorso la pomata Solaraze gel 25 gr 3%. E' un farmaco a quanto pare non mutuabile (36 €) sul quale il farmacista ha avanzato dei dubbi di utilità, anche in funzione del osto, per il problema di mio padre, accennando anche alle molteplici controindicazioni. In pratica mio padre è tornato a casa senza acquistarlo, anche perché chi glielo aveva prescritto gli aveva anticipato di non averlo mai prescritto prima, quindi lui sarebbe stato il suo primo paziente a usarlo.
Vale la pena provare il Solaraze? Cosa ci si può aspettare vsto l'avanzare del disturbo? Esiste qualche altre terapia per risolverlo? Serve verificare lo stadio mediante biopsia? Si potrebbe effettuare un trapianto di pelle, o almeno usare il laser per rendere più omogenea la superficie (asciugare la testa quando si lava è un grosso problema)? A che struttura rivolgerci per avere un altro parere (siamo di Gallarate - VA) e una diagnosi attualizzata al presente?
Ricordo che a mio padre già nel 2005 il dermatologo ha detto che ormai la pelle era ridotta a uno strato molto sottile e si trovava a uno stadio precanceroso.
Grazie e cordiali saluti.
Dal 1993 gli è stata diagnosticata una cheratosi al cuoio capelluto per eccesso di UV accumulati negli anni. In pratica le croste che ha non guariranno mai, ma continueranno a crescere e cadere a frequenza di qualche settimana. Gli è stato detto che non c'è nulla da fare per risolvere il problema (le croste "prendono dentro" nell'asciugatoio, nel cappello, quando si strofia sul cuscino, ecc... quindi facilmente gli scende sangue).
Da allora lui si copre sempre il capo quando è all'aperto (lavora la campagna).
Dal 1995 è stato curato da due diversi dermatologi con pomate: Diprosalc 0.05% + 34% fino a tutto il 2004 (in totale ha usato 3 tubetti da 30 gr), poi negli anni 2005-2006 Acido salicilico unguento 5% della Marco Viti (in tutto 1 tubetto da 30 gr), 2007-2009 ancora Diprosalic (circa 1/4 di tubetto da 30 gr).
La situazione non è mai migliorata, ma almeno è riuscito a tenere morbide le croste. Negli utimi tempi però il problema è cresciuto (croste sempre più spesse, sanguinamenti).
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Il medico gli ha prescritto il mese scorso la pomata Solaraze gel 25 gr 3%. E' un farmaco a quanto pare non mutuabile (36 €) sul quale il farmacista ha avanzato dei dubbi di utilità, anche in funzione del osto, per il problema di mio padre, accennando anche alle molteplici controindicazioni. In pratica mio padre è tornato a casa senza acquistarlo, anche perché chi glielo aveva prescritto gli aveva anticipato di non averlo mai prescritto prima, quindi lui sarebbe stato il suo primo paziente a usarlo.
Vale la pena provare il Solaraze? Cosa ci si può aspettare vsto l'avanzare del disturbo? Esiste qualche altre terapia per risolverlo? Serve verificare lo stadio mediante biopsia? Si potrebbe effettuare un trapianto di pelle, o almeno usare il laser per rendere più omogenea la superficie (asciugare la testa quando si lava è un grosso problema)? A che struttura rivolgerci per avere un altro parere (siamo di Gallarate - VA) e una diagnosi attualizzata al presente?
Ricordo che a mio padre già nel 2005 il dermatologo ha detto che ormai la pelle era ridotta a uno strato molto sottile e si trovava a uno stadio precanceroso.
Grazie e cordiali saluti.
[#1]
Salve,
utilizzo quel prodotto da anni con risultati discretamente buoni. Le crosticine che suo padre ha sul cuoi capelluto un tempo erano considerate pre cancerosi, cioè situazioni che sarebbero potute evolvere in un tumore, orami, invece, si tende a considerarli dei tumori iniziali. Non si spaventi, per carità, perchè non è che abbia dei tumori maligni che possano mandare in circolo delle metastasi, ma lo sono in fase inizialissima. Ciò giustifica la terapia. Oltre il Solaraze, che da schemi consolidati si usa 2 volte al dì per almeno 3 mesi utilizzando anche un solare quando ci si espone al sole, uso utilmente , instadi un pò più avanzati (tenga conto che io suo padre, ovviamente, non l'ho visto) l'Imiquimod a l 5%.
Inoltre ci sono ultimamente, alcuni prodotti complementari usciti di recente ma che, se mantengono ciò che promettono, potrebbero rivelarsi davvero utili nella prevenzione e riparazione del danno attinico.
Questo un rapidfo excursus sulla cosa.
Io trovo che, o una visita da un dermatologo un pò più esperto, o l'effetuare la terapia prescritta asuo padre, sarebbe la cosa migliore. Oltre il fato di usare, sempre e comunque un copricapo e crema solare a protezione estrema (50+) da rinnovare ogni 60 -90 minuti.
Un saluto
Mocci
utilizzo quel prodotto da anni con risultati discretamente buoni. Le crosticine che suo padre ha sul cuoi capelluto un tempo erano considerate pre cancerosi, cioè situazioni che sarebbero potute evolvere in un tumore, orami, invece, si tende a considerarli dei tumori iniziali. Non si spaventi, per carità, perchè non è che abbia dei tumori maligni che possano mandare in circolo delle metastasi, ma lo sono in fase inizialissima. Ciò giustifica la terapia. Oltre il Solaraze, che da schemi consolidati si usa 2 volte al dì per almeno 3 mesi utilizzando anche un solare quando ci si espone al sole, uso utilmente , instadi un pò più avanzati (tenga conto che io suo padre, ovviamente, non l'ho visto) l'Imiquimod a l 5%.
Inoltre ci sono ultimamente, alcuni prodotti complementari usciti di recente ma che, se mantengono ciò che promettono, potrebbero rivelarsi davvero utili nella prevenzione e riparazione del danno attinico.
Questo un rapidfo excursus sulla cosa.
Io trovo che, o una visita da un dermatologo un pò più esperto, o l'effetuare la terapia prescritta asuo padre, sarebbe la cosa migliore. Oltre il fato di usare, sempre e comunque un copricapo e crema solare a protezione estrema (50+) da rinnovare ogni 60 -90 minuti.
Un saluto
Mocci
Luigi Mocci MD
[#2]
Ex utente
La ringrazio. Da metà febbraio mio padre ha iniziato a usare quotidianamente la pomata Solaraze e già in una settimana il miglioramento è stato notevole. Nel frattempo gli abbiamo prenotato una visita dal dermatologo per fine aprile. Pensa in generale sia bene non abusare di quel farmaco e fare cicli di tre mesi con qualche sospensione (1 mese?), oppure mio padre possa continuare 365 gg all'anno?
Mio padre ormai da anni - ma troppo tardi! - usa coprirsi il capo col cappello. Gli risulterebbe invece difficile usare protezioni solari - soprattutto se da rinnovare più volte nell'arco della giornata - in quanto lavora ancora la terra e avrebbe problemi sia per la polverosità che gli si depositerebbe sulla protezione solare che per una impossibilitata igiene delle mani mentre è nel campo lontano da casa e acqua. Lo conosco, so che non accetterebbe. Io stesso - con vitiligine ubiquitaria - preferisco vestirmi "da arabo" e usare guanti quando pratico sport (sci, vela, trekking) o sono al mare, pur di non avere a che fare con l'untume - anche sulle mani - delle protezioni solari (che tra l'altro costano una cifra...).
Scusi la nota di folclore e grazie ancora per i suggerimenti. ;-)
Mio padre ormai da anni - ma troppo tardi! - usa coprirsi il capo col cappello. Gli risulterebbe invece difficile usare protezioni solari - soprattutto se da rinnovare più volte nell'arco della giornata - in quanto lavora ancora la terra e avrebbe problemi sia per la polverosità che gli si depositerebbe sulla protezione solare che per una impossibilitata igiene delle mani mentre è nel campo lontano da casa e acqua. Lo conosco, so che non accetterebbe. Io stesso - con vitiligine ubiquitaria - preferisco vestirmi "da arabo" e usare guanti quando pratico sport (sci, vela, trekking) o sono al mare, pur di non avere a che fare con l'untume - anche sulle mani - delle protezioni solari (che tra l'altro costano una cifra...).
Scusi la nota di folclore e grazie ancora per i suggerimenti. ;-)
[#3]
Ex utente
Oggi mio padre è stato visitato da un dermatologo. La diagnosi confermata è "cheratosi attiniche multiple al capo". Da una settimana ci siamo accorti che ha due aree di cheratosi anche su entrambe le guance, tra zigomi e occhi. Ormai sono 60 gg che usa il solaraze sul cuoio capelluto, e da qualche giorno anche sulla cheratosi delle guance.
Il dermatologo ha consigliato di continuare col Solaraze, a meno che non si presentino fenomeni di arrossamento/dermatosi per il prolungarsi dell'uso del farmaco.
Al contempo ha suggerito una serie di sedute di terapia fotodinamica cutanea, in Day Hospital, che cominceranno fra un paio di settimane.
Grazie ancora per i graditi suggerimenti.
Cordialità.
Il dermatologo ha consigliato di continuare col Solaraze, a meno che non si presentino fenomeni di arrossamento/dermatosi per il prolungarsi dell'uso del farmaco.
Al contempo ha suggerito una serie di sedute di terapia fotodinamica cutanea, in Day Hospital, che cominceranno fra un paio di settimane.
Grazie ancora per i graditi suggerimenti.
Cordialità.
[#4]
Ex utente
Abbiamo ritirato ieri la lettera di dimissione del dermatologo, al termine della terapia fotodinamica. La terapia è stata effettuata in day hospital con due sedute di dosaggio crescente da 100 Joule/cmq-120 Watt a 120 Joule/cmq-140 Watt, è stata ben tollerata e con decorso regolare. La cute è migliorata notevolmente (si è migliorato il quadro che era già in netto miglioramento tramite Solaraze). La diagnosi di "cheratosi attiniche multiple al vertice testa" è stata confermata da una biopsia della cute del capo ("cheratosi attinica") dell'11.05.2010.
E' previsto un controllo fra tre mesi, nel frattempo dovrà essere applicato il Solaraze su piccole chiazze di cheratosi su entrambe le guance e sui bordi di entrambe le orecchie.
A margine della terapia per la cheratosi, casualmente, il primario dermatologo si è accorto di una macchia sospetta sull'avambraccio destro di mio padre - macchia in espansione da almeno un anno e già segnalata a due precedenti medici, di cui uno medico di famiglia che era stata da entrambi classificata come una macchia "da vecchiaia" - di cui ha voluto fare biopsia il 25.05.2010. La diagnosi è risultata essere "melanoma in situ del tipo lentigo maligna presente ai margini". E' già prevista l'asportazione in day hospital presso lo stesso reparto di dermatologia il 25.06.2010, data in cui, per la stadiazione del melanoma, verranno anche eseguite due ecografie (addome inferiore, addome superiore).
A mio padre era stata da tempo riscontrata una componente monoclonale - per la quale avevo anche aperto un post qui
https://www.medicitalia.it/consulti/ematologia/101711-presenza-di-componente-monoclonale-82-anni.html - pertanto ho pensato di aggiungere anche in tale risposta l'informazione della diagnosi di melanoma in corso, per capire se esiste un nesso. Eventualmente scrivetemi là un vostro parere al riguardo.
Ci riteniamo estremamente fortunati di tale scoperta "casuale", che altrimenti sarebbe stata disconosciuta chissà per quanto altro tempo e avrebbe avuto senz'altro esito infausto nel giro di qualche anno (il primario di dermatologia parlato di 5 anni).
Cordialmente.
E' previsto un controllo fra tre mesi, nel frattempo dovrà essere applicato il Solaraze su piccole chiazze di cheratosi su entrambe le guance e sui bordi di entrambe le orecchie.
A margine della terapia per la cheratosi, casualmente, il primario dermatologo si è accorto di una macchia sospetta sull'avambraccio destro di mio padre - macchia in espansione da almeno un anno e già segnalata a due precedenti medici, di cui uno medico di famiglia che era stata da entrambi classificata come una macchia "da vecchiaia" - di cui ha voluto fare biopsia il 25.05.2010. La diagnosi è risultata essere "melanoma in situ del tipo lentigo maligna presente ai margini". E' già prevista l'asportazione in day hospital presso lo stesso reparto di dermatologia il 25.06.2010, data in cui, per la stadiazione del melanoma, verranno anche eseguite due ecografie (addome inferiore, addome superiore).
A mio padre era stata da tempo riscontrata una componente monoclonale - per la quale avevo anche aperto un post qui
https://www.medicitalia.it/consulti/ematologia/101711-presenza-di-componente-monoclonale-82-anni.html - pertanto ho pensato di aggiungere anche in tale risposta l'informazione della diagnosi di melanoma in corso, per capire se esiste un nesso. Eventualmente scrivetemi là un vostro parere al riguardo.
Ci riteniamo estremamente fortunati di tale scoperta "casuale", che altrimenti sarebbe stata disconosciuta chissà per quanto altro tempo e avrebbe avuto senz'altro esito infausto nel giro di qualche anno (il primario di dermatologia parlato di 5 anni).
Cordialmente.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 44k visite dal 09/02/2010.
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Approfondimento su Melanoma
Il melanoma (tumore maligno della pelle) è una forma di cancro molto aggressiva, che si sviluppa dalle cellule della pelle che producono melanina (melanociti).