Treponema
a seguito rilascio di cartella clinica conseguente a un ricovero, ho riscontrato che tra gli esami diagnostici la casa di cura ha effettuato un AC. Anti treponema pallidum (lg TOTAL il cui risultato è accertato positivo ma il cui valore di riferimento è negativo. E' stato usato il metodo EIA. Gradirei conoscere esattamente cosa vuol significare ciò e che cosa dovrei fare rispetto alla cura a base di penicillina e bismuto che già ho fatto circa 40 anni fa e che ripercussioni potrebbero presentarsi per i miei figli che sono sanissimi nel caso dovessero prossimamente contrarre matrimonio. Gradirei qualche consiglio. Grazie.
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Gentile utente
Per quanto riguarda i figli il problema non esiste ne ora ne in caso di "matrimonio". La sifilide non è una malattia ereditaria geneticamente determinata, ma una infezione sessualmente trasmessa . E' possibile esclusivamente la trasmissione dell'infezione dalla madre (se malata con malattia in fase attiva) al bambino: ma non mi sembra questo il caso.
Lei invece ha avuto molti anni fa una sifilide che mi dice curata con penicillina e quindi quello che risulta nel suo sangue sono degli anticorpi che chiunque ha avuto una malattia infettiva si porta per tutta la vita, il che non vuole dire malattia. Se, nell'improbabile caso che, non avesse fatto una terapia adeguata a suo tempo, questo è un problema che deve valutare con il suo medico o meglio con il dermatologo e comunque è un problema suo e non dei figli.
Cordiali slauti
Per quanto riguarda i figli il problema non esiste ne ora ne in caso di "matrimonio". La sifilide non è una malattia ereditaria geneticamente determinata, ma una infezione sessualmente trasmessa . E' possibile esclusivamente la trasmissione dell'infezione dalla madre (se malata con malattia in fase attiva) al bambino: ma non mi sembra questo il caso.
Lei invece ha avuto molti anni fa una sifilide che mi dice curata con penicillina e quindi quello che risulta nel suo sangue sono degli anticorpi che chiunque ha avuto una malattia infettiva si porta per tutta la vita, il che non vuole dire malattia. Se, nell'improbabile caso che, non avesse fatto una terapia adeguata a suo tempo, questo è un problema che deve valutare con il suo medico o meglio con il dermatologo e comunque è un problema suo e non dei figli.
Cordiali slauti
Dr. Maurizio Biagioli
UOS Dermochirurgia
Az Ospedaliera Universitaria Senese
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.2k visite dal 15/01/2010.
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