Clamidia - uretrite gonococcica?
Salve, sono un 42enne che da alcuni giorni avverte un senso di bruciore al glande che aumenta dopo la minzione, un senso di perdita dal pene senza che ciò avvenga e da una spremitura del pene fuoriesce una sostanza acquosa di colore biancastro. L'ultimo rapporto sessuale avuto risale a circa 3/4 settimane fà, da allora più nulla. Premesso che mi rivolgerò anche al mio medico, ora sono assalito dal dubbio che potrebbe trattarsi di? Uretrite gonococcica o Clamidia? Se dai sintomi che ho descritto mi potete dare un parere ve ne sarei grato. Saluti e complimenti per il sito che quantomeno un aiuto a chi è in difficoltà viene dato
[#1]
I sintomi da lei asseriti corrisponderebbero in prima ipotesi non vincolante ad una uretrite anteriore.
Sarà quantomai opportuno rivolgersi al VENEREOLOGO per chiarire con semplicità il suo caso ed escludere altre potenziali MST (malattie sessualmente trasmissibili)
Cari saluti.
Dott. Luigi LAINO
Dermatologo e Venereologo, ROMA
Sarà quantomai opportuno rivolgersi al VENEREOLOGO per chiarire con semplicità il suo caso ed escludere altre potenziali MST (malattie sessualmente trasmissibili)
Cari saluti.
Dott. Luigi LAINO
Dermatologo e Venereologo, ROMA
Dr.Luigi Laino Dermovenereologo, Tricologo
Direttore Istituto Dermatologico Latuapelle
www.latuapelle.it
[#2]
Gent.le Pz
concordo pienamente con il collega Dott.Laino sulla diagnosi di uretrite e sulla necessita' di visita venereologica.
Solo a titolo di curiosita'aggiungo che tra le due diagnosi da lei suggerite mi sentirei di escludere la gonorrea sia per il tempo riferito di incubazione sia perche' la secrezione della gonorrea e' massiccia e francamente di apetto purulento (nome volgare...SCOLO!!!).In assenza di terapie antibiotiche improvvide intercorrenti la diagnosi la faccio generalmente prima che il pz si talga le mutande (per dire quanto e' abbondante la secrezione.
Esistono comunque forme atipiche,ma non sono frequenti.
Un tampone uretrale ben fatto,con successivo ev.antibiogramma sara' dirimente.
Cordialita'
concordo pienamente con il collega Dott.Laino sulla diagnosi di uretrite e sulla necessita' di visita venereologica.
Solo a titolo di curiosita'aggiungo che tra le due diagnosi da lei suggerite mi sentirei di escludere la gonorrea sia per il tempo riferito di incubazione sia perche' la secrezione della gonorrea e' massiccia e francamente di apetto purulento (nome volgare...SCOLO!!!).In assenza di terapie antibiotiche improvvide intercorrenti la diagnosi la faccio generalmente prima che il pz si talga le mutande (per dire quanto e' abbondante la secrezione.
Esistono comunque forme atipiche,ma non sono frequenti.
Un tampone uretrale ben fatto,con successivo ev.antibiogramma sara' dirimente.
Cordialita'
Dott.Giampiero Griselli Dermovenereologo
www.dermoonline.com
Ferrara,Torino,Brescia,Porto Tolle(RO)
[#3]
Ex utente
Vi ringrazio per la celerità con cui mi avete risposto e dato consigli in merito. In data odierna mi sono rivolto al mio medico e stante la mia viva preoccupazione al riguardo, abbiamo optato per una cura a base di antibiotico monociclico betalattamico per uso sistemico da 1 gr ( non ho citato la marca per ovvi motivi commerciali) per una durata di 6 giorni. Dopo almeno 15 giorni richiederà un test al riguardo. Premetto che sono stato pressante nei suoi confronti per iniziare subito la cura a fronte di una infezione già in atto e che in parte era d'accordo con il mio punto di vista. Grazie comunque e se si sarà possibile darmi ancora un parere su tale protocollo di cura ve ne sarei grato. Saluti cordiali
[#4]
il mio parere personale è il seguente:
quando possibile cerco prima di far diagnosi e tipizzare l'eventuale agnete infettivo, solo dopo scelgo la terapia più idonea: terapie con antibiotici non specifici infatti possono alterare i quadri sintomatologici e rendere più difficoltosi e lunghi gli iter diagnsotici oltre che creare infezioni più resistenti.
Ancora saluti.
Dott. LAINO
quando possibile cerco prima di far diagnosi e tipizzare l'eventuale agnete infettivo, solo dopo scelgo la terapia più idonea: terapie con antibiotici non specifici infatti possono alterare i quadri sintomatologici e rendere più difficoltosi e lunghi gli iter diagnsotici oltre che creare infezioni più resistenti.
Ancora saluti.
Dott. LAINO
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 11.2k visite dal 20/04/2007.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Malattie sessualmente trasmissibili (MST)
Quali sono le malattie sessualmente trasmissibili (MST)? Tutti i rapporti sessuali mettono a rischio contagio? Le situazioni di rischio e le regole di prevenzione.