Emorroidi di II grado congeste, consigli?

Gentili medici, vorrei sottoporvi una richiesta di consulto/parere che riguarda mia mamma, anni 61, in buono stato di salute generale.

Da ormai quasi due mesi accusa un fastidio a livello anale, come una sensazione di pesantezza e presenta un po' di stitichezza che comunque cerca di rimediare con l'assunzione di cibi ricchi di fibre e della giusta quantità di acqua.
Non presenta nè ha mai presentato sanguinamento.

Inizialmente, il medico curante senza visitarla ha ipotizzato potesse trattarsi di infiammazione delle emorroidi e le ha prescritto un farmaco a base di flavonoidi, che assunto per circa 20 giorni non ha sortito effetto alcuno.

In passato lei aveva già sofferto di emorroidi e detto farmaco le aveva risolto il problema dopo massimo 7-8 giorni.

Per questo, visto il perdurare del disturbo, si è recata a visita da un chirurgo che visitandola con esplorazione rettale le ha confermato emorroidi e le ha aumentato il dosaggio della cura a 6 compresse al dì.

Continuando a non ottenere alcun beneficio e desiderosa di un consulto ancor più specialistico, ha poi fatto visita da uno specialista proctologo che le ha effettuato una visita dettagliata e completa di esplorazione rettale digitale e con anoscopio e ha ulteriormente confermato trattasi di emorroidi congeste di II grado, tranquillizzando anche la nostra paura che potesse trattarsi di qualcosa di più grave vista la mancata risoluzione del disturbo.

Quest'ultimo le ha cambiato la terapia, sostituendo i flavonoidi con un integratore a base di Diosmina micronizzata, Esperidina, Boswellia e Ruscus che dovrebbe contribuire alla buona funzionalità del plesso emorroidario.

Da 20 giorni che lo assume comunque non ci sono stati grossi segnali di miglioramento, qualche giorno va meglio, qualche giorno no, e continua ad accusare questo fastidio e pesantezza che lei localizza a livello anale e che si risente maggiormente dopo l'evacuazione del mattino.

Naturalmente, considerando il perdurare dei sintomi e la non risposta alle cure, siamo molto molto preoccupati si possa trattare di un disturbo ben più grave a livello del colon.
Ha intenzione di sottoporsi ad una colonscopia ma, nell'attesa, secondo la vostra esperienza, quali considerazioni sentite di esprimere?

Io vorrei fidarmi dei medici che l'hanno visitata perché se ci fosse stato altro, penso che l'avrebbero certamente individuato durante l'esplorazione però il fatto che il fastidio non rientri mi desta qualche preoccupazione.

Possiamo stare relativamente tranquilli o dietro questi sintomi, che comunque come leggo sul web sono in comune addirittura a quelli delle neoplasie del colon, potrebbe appunto celarsi qualcos'altro?
Un polipo intestinale o, peggio, una neoplasia del colon, si potrebbero manifestare in queste modalità?

Grazie, come sempre, per il Vostro preziosissimo lavoro.
[#1]
Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 379
Tranquilla nulla di tumorale o di grave.
Bisogna valutare
l' entità del prolasso rettale che ha causato quello emorroidario. Da quello che riferisce( un fastidio a livello anale, come una sensazione di pesantezza e presenta un po' di stitichezza) potrebbe essere legato al prolasso rettale interno e non solo alla congestione emorroidaria.
Questa potrebbe essere la spiegazione della persistenza della sintomatologia nonostante terapia per la congestione emorroidaria.
Cordiali saluti.

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com

[#2]
Utente
Utente
L'entità del prolasso rettale interno come si valuta? Mediante colonscopia si potrà avere un quadro completo, giusto?
Se così fosse, allora attendiamo la colonscopia con un po' più di serenità.
Grazie tante per la Sua disponibilità, dottor Doriano!
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 379
La colonscopia servirà ad escludere la presenza di altre patologie, non ha valutare l" entità del prolasso rettale interno. Attendiamo il risultato della colonscopia!

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com

[#4]
Utente
Utente
Mi perdoni se colgo l'occasione per approfittare della sua gentile disponibilità. L'entità del prolasso rettale interno come si valuta? Avrebbe dovuto/potuto accorgersene già il proctologo con l'osservazione effettuata con l'anoscopio? Ma lui di questo non ne ha fatto minimamente parola. Mi può gentilmente spiegare con quali esami e visite procedere?
Inoltre, qualora il prolasso rettale interno fosse tale da richiedere un trattamento, in cosa consiste questo eventuale trattamento? Solo per approccio chirurgico?
Grazie ancora!
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 379
Il prolasso rettale interno accompagna sempre il prolasso emorroidario, quindi anche nel suo caso, di emorroidi congeste prolassate di II grado, c'è un prolasso rettale. Questo, a differenza della congestione, non beneficia della terapia e se è di notevole entità potrebbe spiegare il perdurare della sintomatologia.
Si può quantizzare
con una semplice proctoscopia e particolari manovre.
La correzione, di un prolasso rettale interno sintomatico, è chirurgica!
Prego.

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com

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