Ragade anale e emorroidi

Buongiorno,

avevo già scritto riguardo al mio problema ma avrei bisogno di ulteriori consigli. Ho 35 anni e nel 2000 mi ero operato con metodo Ferguson di emorroidi. No mi era stato indicatol'uso di dilatatori dopo l'operazione. A distanza di circa 8 anni ho iniziato ad avere le prime problematiche di bruciore e fastidio anale. Dopo visita specialistica mi è stato consigliato intervento di divulsione bimanuale controllata e exeresi della ragade anale eseguito nell'aprile 2008. Nell'anno successivo ho ripreso ad avere fastidi nella regione anale specialmente stando seduto e bruciori dopo l'evacuazione.
i sono recato in altra struttura ospedaliera visto che la precedente operazione non mi aveva risolto i problemi. Sono state riscontrate emorroidi congeste(in effetti fuoriescono durante l'evacuzione per poi rientrare spontanenamente)e ragade anale. Premetto che non ho sanguinamento. Dopo terapia con dilatatori e assunzione di psillogel ho avuto dei miglioramenti ma basta un episodio di evacuazione non corretta per rivedere i sintomi. In merito a questo il proctologo mi ha consigliato un nuovo intervento di Ferguson con possibilità di effettuare anche un'anoplastica per la ragade. L'intervento sarebbe ad Ottobre, e mi ha consigliato anche una nuova terapia con dilatan plus per eventualmente scongiurare l'anoplastica.
Volevo sapere se fare una Ferguson e un'anoplastica è secondo voi soluzione ideale. In merito al metodo Longo mi ha detto che la stenosi non lo permette.
Ho paura di dover fare un'intervento così pesante per la seconda volta e poi non vedere risolti i problemi. Il medico mi ha detto che se voglio fare una vita normale non c'e' altra via a meno che io non stia sempre controllatissimo.
Secondo voi visto che i miei problemi non i sono risolti conviene l'intervento?
In ultimo, se io fossi operato solo di emorroidi e si evitasse l'anoplastica non sarebbe rischioso, non vorrei che dopo qualche mese ritornasse la ragade che poi è quella che credo mi stia dando più fastidio.
Grazie in anticipo, purtroppo la mia situazione non sembra di facile soluzione e dopo i vari consulti e l'intervento dello scorso anno inizio a essere diffidente.

saluti
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 671
In linea di massima, la terapia delle emorroidi sintomatiche recidive che non rispondono alla terapia medica è chirurgica. Ulteriori indicazioni specifiche possono nascere solo da una valutazione diretta.
Infine, la diffidenza non è proprio l' ideale in un rapporto medico paziente, credo utile si affidi a un collega col quale stabilisce un rapporto di fiducia reciproca e stima. Auguri!

Dottor Andrea Favara

http://www.andreafavara.it

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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Grazie per la risposta,

con l'ultimo proctologo ho parlato a fondo della situazione. Però i dubbi che ho espresso restano perchè dover intervenire per la terza volta non mi lascia tranquillo. Chiedevo però un parere più specifico sulla tecnica da utilizzare e le considerazioni sulla ragade.
Secondo voi è una strada corretta quella che mi è stata consigliata?
Questo non per sfiducia nei confronti del mio proctologo ma per avere altri pareri in merito prima di sottopormi a eventuale operazione. Il mio quadro clinico non è molto allegro però anche a distanza credo si possa più o meno capire. Su Genova ormai non saprei più a chi rivolgermi per questo chiedo un consulto a voi.
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 671
Sicuramente a distanza si possono capire le sue osservazioni, altrettanto sicuramente non si possono formire indicazioni terapeutiche su un caso non valutato personalmente.
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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
La ringrazio molto per la risposta, ma devo ripetermi perchè forse non i sono spiegato. Mi è chiaro che il proctologo attribuisce i miei fastidi sia alla ragade che alle emorroidi visto che intende operarle pur non essendo di grado elevato. Avrei bisogno di un parere specifico sulle domande che ho posto prima in merito alle emorroidi da ritrattare con Ferguson e l'anoplastica per la ragade considerando che i fastidi maggiori vengono da quest'ultima. Non chiedo una diagnosi a distanza ma solo consigli e opinioni sul mio caso e il tipo di intervento chirurgico consigliato dal proctologo che credo si possa valutare viste le informazioni dettagliate che ho riportato in precedenza.
Ho chiesto anche se le due operazioni convenga farle comunque visto che mi troverò in sala operatoria per le emorroidi e non vorrei tornarci per la ragade (questo perhè il medico mi ha detto di usare dei dilatatori per scongiurare l'anoplastica).
Ringrazio in anticipo chi ha la possibilità di valutare la situazione.

saluti

Grazie saluti
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 671
Le opzioni terapeutiche da lei citate, insieme a tante altre, soo indicate ed efficaci per trattare la malattia emorroidaria e le ragadi.
La valutazione sulla oppurtunità di eseguirle o meno nel suo caso, e nel caso contemporaneamente o in diverse sedute operatorie, come le ripeto, puo' nascere solo dall' esame clinico che fara' chi la visita.
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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Buongiorno,

per completare la richiesta la informo che mi sono rivolto ad altro proctologo in via privata.
La diagnosi è di emorroidi recidive congeste fra secondo e terzo grado, mentre la ragade sembrerebbe cicatrizzata. Il dottore si è espresso in modo negativo nei confronti della divulsione bimanuale controllata fatta lo scorso anno. Secondo lui infatti è ormai intervento non adatto alla risoluzione del problema e infatti così è stato. Insomma è stato più che altro un danno.
Nella sua struttura praticano la emorroictemia con radiofrequenza perciò con tempi di recupero più veloci e meno dolore, perciò lascerò comunque stare la Ferguson anche se il concetto di base è lo stesso.Nel mio caso però il professore non è molto convinto di fare l'operazione perchè, dopo quella del 2008 citata prima, mi riferisce che sono presenti dei rischi relativi a un'eventuale stenosi ma soprattutto incontinenza. Quest'ultima mi ha lasciato di sasso, non pensavo si potesse correre un rischio del genere. Siamo rimasti che dopo la terapia che mi ha prescritto a base di integratori specifici (venoten,pelvilen e un'altro che non ricordo) ci vedremo fra cinque -sei mesi per valutare l'intervento. La sua indicazione comunque è che più tempo si riesce a far passare meglio è.
Chiaramente io dovrò decidere a un certo punto se è più alta la necessità di intervenire e correre i rischi o resistere ai fastidi abbassando la qualità della vita.
Chiedo semplicemente se è comune (o quantomeno molto reale in considerazione della mia storia clinica) questo rischio di incontinenza o se magari il professore lo ha un pò forzato non essendo un interventista? (questo per me è un aspetto positivo di un medico).
Ringrazio in anticipo per le risposte e specifico che il medico che mi ha visitato mi ha dato fiducia, ma avere un parere da altri è sempre positivo.

saluti
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 671
Il rischio di incontinenza dopo emorroidectomia è legato ad n errore tecnico, quindi, in linea di massima inesistente. Diverso è il discroso per la stenosi che, in caso di emorroidectomia su emorroidi recidive, in linea di massima è da tenere presente.
Avrei qualche perplessità sui piu' rapidi tempi di recupero e sul minor dolore della emorroidectomia con radiofrequenza, che anche io eseguo ma con un postoperatorio simile a quello dell' emorroidectomia tradizionale. I pro e i contro dell' intervento credo saranno gli stssi tra alcuni mesi quindi resta valido il consiglio che se i sintomi sono importanti l' indicazione esiste altrimenti no, e questo a prescindere dall' eventuale 'interventismo' o meno del medico che in genere, opera quando è indicato e si astiene quando non lo è.
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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Grazie per la risposta,

il collega mi riferiva che l'intervento che pratica è superiore alla Ferguson coemtempi di recupero e dolore post operatorio. In effetti cercando su Internet sembrerebbe così. Per la Ferguson che comunque non farò, il dottore mi aveva detto un mese per il completo recupero, con la radiofrequenza quanto sarebbe?
L'operazione è realmente superiore alla Ferguson o l'unico modo per fare un trattamento mininvasivo e scongiurare pericoli sarebbe la THD (è una tecnica affidabile secondo lei?)Oltretutto non so se su Genova viene praticata nel servizio pubblico.


Grazie in anticipo per questo ultimo chiarimento.

saluti

[#9]
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 27.1k 671
Nella mia esperienza i tempi di recupero sono gli stessi.
Non eseguo thd e non credo in questa tecnica ma è solo un opinione.Prego
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