Mancato rilasciamento e dolore cronico anorettale
Gentili dottori, ho 24 anni e da 6 anni soffro di dolore anorettale cronico e stipsi dovuta a dissinergia pubosfinteriale e contrazione paradossa in ponzamento (risultati di defecografia e manometria anorettale).
Non so se le due cose siano correlate, o se il dolore costante non dipenda dalla dissinergia (che alcuni specialisti hanno definito anche col termine di anismo).
Ho eseguito cicli di riabilitazione del pavimento pelvico con biofeedback senza miglioramenti.
Ho indagato anche cause neurologiche con elettromiografia dello sfintere e potenziali evocati somatosensoriali, i risultati hanno descritto segni di ristrutturazione neurogena nei territori dipendenti dal nervo pudendo e per quanto riguarda il riflesso pudendo-anale si segnala mancata risposta di abituazione.
Non ho fatto riferimento agli studi proctologici perché in numerosi (visita procotologica, anoscopia, anche colonscopia, ecografia anale) hanno escluso qualsiasi causa organica (nella defecografia si parla di invaginazione di ansa sigmoidea sulla parete anteriore del retto, ma i medici hanno da sempre escluso questa come causa del problema, considerandola normale.
Ho assunto dei miorilassanti orali (rivotril, amitriptilina, baclofene), e da un mese, su consiglio di una neurologa, sto proseguendo con diazepam rettale senza benefici.
A questo punto cosa mi consigliate di fare?
Tra i vari approcci ho sentito parlare di tossina botulinica di tipo A, e di neuromodulazione sacrale (anche se me l’hanno sconsigliata per una questione di giovane età).
Purtroppo la condizione è davvero invalidante dopo tutti questi anni, soprattutto per il dolore anale cronico che porto con me quotidianamente da quel giorno (ricordo di aver avuto una flatulenza con perdita di muco, forse per sforzo da stipsi, ed è come se qualcosa dentro di me si fosse spostato ho iniziato a percepire chiaramente questo dolore fisico che non è mai andato via).
La tossina botulinica è utile nella risoluzione del mancato rilasciamento?
Mi consigliate una terapia del dolore più accurata?
Mi scuso in anticipo per il disturbo e attendo un prezioso contributo alla mia triste condizione, che spero di riuscire a risolvere una volta per tutte e tornare a vivere.
Non so se le due cose siano correlate, o se il dolore costante non dipenda dalla dissinergia (che alcuni specialisti hanno definito anche col termine di anismo).
Ho eseguito cicli di riabilitazione del pavimento pelvico con biofeedback senza miglioramenti.
Ho indagato anche cause neurologiche con elettromiografia dello sfintere e potenziali evocati somatosensoriali, i risultati hanno descritto segni di ristrutturazione neurogena nei territori dipendenti dal nervo pudendo e per quanto riguarda il riflesso pudendo-anale si segnala mancata risposta di abituazione.
Non ho fatto riferimento agli studi proctologici perché in numerosi (visita procotologica, anoscopia, anche colonscopia, ecografia anale) hanno escluso qualsiasi causa organica (nella defecografia si parla di invaginazione di ansa sigmoidea sulla parete anteriore del retto, ma i medici hanno da sempre escluso questa come causa del problema, considerandola normale.
Ho assunto dei miorilassanti orali (rivotril, amitriptilina, baclofene), e da un mese, su consiglio di una neurologa, sto proseguendo con diazepam rettale senza benefici.
A questo punto cosa mi consigliate di fare?
Tra i vari approcci ho sentito parlare di tossina botulinica di tipo A, e di neuromodulazione sacrale (anche se me l’hanno sconsigliata per una questione di giovane età).
Purtroppo la condizione è davvero invalidante dopo tutti questi anni, soprattutto per il dolore anale cronico che porto con me quotidianamente da quel giorno (ricordo di aver avuto una flatulenza con perdita di muco, forse per sforzo da stipsi, ed è come se qualcosa dentro di me si fosse spostato ho iniziato a percepire chiaramente questo dolore fisico che non è mai andato via).
La tossina botulinica è utile nella risoluzione del mancato rilasciamento?
Mi consigliate una terapia del dolore più accurata?
Mi scuso in anticipo per il disturbo e attendo un prezioso contributo alla mia triste condizione, che spero di riuscire a risolvere una volta per tutte e tornare a vivere.
[#1]
Gentile utente, come lei ha già ampiamente compreso, la sua è una problematica complessa di origine multifattoriale da far seguire esclusivamente in un Centro di Riferimento proctologico, da proctologi ed altri professionisti di grande esperienza. Detto questo, le aggiungo che la riabilitazione del pavimento pelvico che lei dice di aver percorso senza alcun risultato va perseguita nel tempo a cicli, perché un certo risultato si può apprezzare anche a distanza e non in tempi brevi. La neuromodulazione può essere intrapresa, all’inizio non viene mai utilizzato un dispositivo definitivo e solo dopo un periodo di prova s’impianta definitivamente il device. Quindi concluderei che potrebbe migliorare sicuramente la terapia antidolorifica da un terapista del dolore, la cosa non influirebbe sulla causa e determinerebbe solo un miglioramento sintomatologico, ma le permetterebbe allo stesso tempo, con una qualità migliore della vita, di espletare con più fiducia ed ottimismo tutti gli ulteriori accertamenti e le cure del suo caso.
Saluti
Saluti
Dr. Sergio Sforza
https://www.medicitalia.it/sergiosforza/
[#2]
Utente
Grazie dottore per la sua risposta, purtroppo è difficile trovare dei medici disposti a seguire bene il caso, mi è spesso capitato di essere liquidato col consiglio di rivolgermi a chi si occupa di riabilitazione e basta. A questo punto mi consiglia qualche centro di riferimento che si dedica ad un approccio multifattoriale (in cui magari sa che persone con problemi simili ai miei sono riusciti a risolvere)? E per quanto riguarda l’aspetto dell’invaginazione, secondo lei è vero che non contribuisce alla sintomatologia (anche solo per la stipsi) e quindi non va corretta?
La ringrazio ancora molto, e invito chiunque altro voglia a darmi qualsiasi prezioso consiglio che possa portare luce alla vicenda.
La ringrazio ancora molto, e invito chiunque altro voglia a darmi qualsiasi prezioso consiglio che possa portare luce alla vicenda.
[#3]
Spesso per compensare delle problematiche si creano delle alterazioni anatomiche vicarianti e non è escusò che anche nel suo caso ciò sia avvenuto e mi rifesco all’invaginazione di cui parla, che prima di correggerli bisogna essere sicuri che siano la causa dei suoi sintomi. Centri di riferimento ve ne sono diversi, alcuni vicino la sua regione sono al Policlinico Gemelli, al Policlinico di Pisa, ma ve ne sono ancora altri più distanti.
Troppi pareri mi creda le aumentano solo la confusione, si affidi ad un Centro qualificato e segua le indicazioni con fiducia, poi tenga sempre presente che nel suo caso migliorare la qualità di vita è un risultato. La medicina purtroppo non porta alla luce le vicende per usare una sua espressione, non esiste bianco o nero, esistono anche molte situazioni dove avvicinarsi più al bianco che al nero è già un grandissimo passo avanti.
Saluti
Troppi pareri mi creda le aumentano solo la confusione, si affidi ad un Centro qualificato e segua le indicazioni con fiducia, poi tenga sempre presente che nel suo caso migliorare la qualità di vita è un risultato. La medicina purtroppo non porta alla luce le vicende per usare una sua espressione, non esiste bianco o nero, esistono anche molte situazioni dove avvicinarsi più al bianco che al nero è già un grandissimo passo avanti.
Saluti
Dr. Sergio Sforza
https://www.medicitalia.it/sergiosforza/
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.3k visite dal 11/12/2022.
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