Rcu, emorroidi, cortisone e gravidanza

Gent.mi Dottori,ho 35 anni e sono ammalata di colite ulcerosa dal 1998. Fortunatamente ho avuto solo 2 ricoveri importanti,nel 1999(pancolite fino alla flessura epatica,ho rischiato la colectomia perché ero refrattaria alla terapia cortisonica,ma l’intestino è stato “salvato” grazie alla ciclosporina prima e azatioprina proseguita per 2 anni poi)e nel 2002(meno estesa rispetto alla precedente,trattata con cortisone). (Per completezza del quadro, aggiungo che nel 1997 ero stata operata di emorroidectomia)
Per il resto, alti e bassi curati al bisogno con clismi di mesalazina e beclometasone dipropionato,e/o cortisone,oltre all’eterno Pentasa 500mg 3cp/ 3v/die. Generalmente,le rettoscopie di controllo hanno sempre evidenziato una lieve attività nei 15-25cm iniziali.
Ad aprile 2009,in vista anche di iniziare la ricerca di un figlio, mi sono sottoposta a pancoloscopia per controllo preventivo tumorale (come consigliato a chi ha la rcu da più di 10anni): è stata riscontrata una congestione emorroidaria interna, una lieve attività della rcu nei primi 15cm, mentre la mucosa del resto del colon è stata definita “macroscopicamente normale”, e non ho subito alcuna biopsia (anche se, sinceramente, credevo fossero necessarie per valutare la presenza di cellule “sospette”).
Dopo l’esame, ho iniziato lentamente a peggiorare, aumentando le scariche muco-ematiche,crisi emorroidaria con emorragie e ragadi, febbre saltuaria. Sono stata sottoposta a rss(senza preparazione),riuscendo ad esplorare fino a 28cm e trovando in tutto il tratto intensa iperemia e granulosità della mucosa, con erosioni ed essudato mucofibrinoso, non sanguinamento spontaneo, nonché importante congestione emorroidaria interna. Esclusa la presenza di ascesso perianale tramite ecografia endoanale, mi è stata prescritto Deltacortene (considerato il mio peso di circa 54 kg, 50mg x 4 gg, aumentata a 75mg x altri 4 gg dovuto a mancanza di miglioramenti, per poi tornare a 50mg x ulteriori 10gg)+ Flagyl 250mg x 3v/gg x 10gg+il solito Pentasa 500 mg 2cpx3v/gg, oltre a pomate Proctosedyl e Antrolin per le ragadi.Il quadro è migliorato (leggere striature di sangue nelle feci, saltuarie, sono una costante anche nei periodi migliori),ora sto scalando il cortisone ogni 8gg di 5mg, e sono arrivata a 40mg tornando a scariche normali e non avendo quasi più problemi di ragadi. Ovviamente, in questa situazione,abbiamo sospeso la ricerca del figlio.
Vi chiedo gentilmente un consiglio:tenuto conto che probabilmente terminerò la cura di cortisone a settembre,e sperando di non avere altre recidive, quanto tempo è bene che aspetti prima di ricominciare la ricerca di una gravidanza, in modo da aver “smaltito” gli effetti del Deltacortene per non creare problemi al feto e considerato che è meglio intraprendere la gravidanza in un periodo di remissione?E a livello di prevenzione tumorale, ogni quanto è bene ripetere la colonscopia?Devo richiedere che mi vengano eseguite biopsie?
Ringrazio di cuore per l'attenzione
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250
Puo' ricercare la gravidanza anche poco tempo dopo aver sospeso tutti i farmaci. Ovviamente prima sara' opportuna una visita di controllo dal Collega che la segue, per essere certi che davvero la terapia potra' essere sospesa come previsto, e non magari proseguita (a volte puo' essere necessario) per un altro piccolo periodo. Naturalmente il benestare finale e' meglio che lo dia il suo Ginecologo.
Per quanto riguarda il resto direi che la colonscopia va ripetuta sempre secondo le indicazioni di chi la segue, che mi pare fin qui abbia dato ampia prova di curare con molta attenzione il suo caso. E se non ha eseguito le biopsie e' perche' non lo ha ritenuto opportuno... inutile quindi forzare la mano in questo senso.
Cordiali saluti

dott. Stefano Spina
www.stefanospina.com

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Dr. Francesco Nardacchione Chirurgo generale 2.2k 69
Gentile signora
l'uso di cortisonici in gravidanza in pazienti affetti da LES, Artrite reumatoide ed asma, non hanno rilevato alterazioni a carico del feto, così come l'uso di Sulfalazina e di Mesalazina; tuttavia l'uso dei farmaci va concordato con il ginecologo che dovrà seguire la gravidanza.
Per quanto riguarda la frequenza dell'endoscopia è un tema ancora dibattuto e varia a seconda dei centri. Personalmente in caso di malattia da più di 10 anni e/o in concomitanza di altre patologie (colangite sclerosante, familiarità neoplasie colorettali) consiglio un controllo di screening annuale a in alcuni casi biennale, con esecuzione di biopsie multiple alla ricerca di lesioni displastiche.
In ogni caso credo lei debba affidarsi ad un centro di cura specializzato, così come mi sembra abbia fatto finora, e seguire le direttive consigliate da quel centro.

Cordiali saluti

Dr. F. Nardacchione
NB: qualunque sia il consulto la visita medica rimane imprescindibile

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Utente
Utente
Grazie mille per le esaurienti (e confortanti!) risposte! In effetti credo di essere molto attenta nel trattamento della patologia, anche perché non ho specificato che anche mia madre ha avuto la rcu (insorta anni dopo la mia nascita) e nel 1991 è stata operata di colectomia totale per mancanza di risposta alle cure (punto al quale non vorrei arrivare), per cui quando mi è stata diagnosticata la malattia già la conoscevo. So che come malattia non è ereditaria ma potrebbe esserci una predisposizione genetica, e la cosa mi dà da riflettere per il futuro figlio, ma voglio vivere la maternità positivamente (io stessa ho 2 sorelle maggiori perfettamente sane!).
Specifico anche di non aver fortunatamente altre patologie correlate, come colangite sclerosante, né familiarità di neoplasie colorettali, perciò la cosa mi fa stare ancora più tranquilla..nei limiti del possibile!
Grazie ancora, e complimenti per la Vs. serietà e professionalità!
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250
Purtroppo lei ha ragione: la rettocolite ulcerosa puo' avere basi genetiche e l'incidenza aumenta nei discendenti di chi l'ha gia' avuta. Pero' questo non vuol dire naturalmente che lei debba per forza passarla a suo figlio, ma soltanto che lui avra' qualche possibilita' in piu' di contrarre la malattia. E poi tenga conto che le terapie di oggi sono nettamente migliorate rispetto a quelle di qualche anno fa, e di sicuro miglioreranno ancora quando suo figlio sara' grande. Il che vuol dire che, nel malaugurato caso dovesse esserne affetto anche lui, di sicuro sara' possibile diagnostcarlo e trattarlo molto meglio di quanto non sia stato fatto non solo nei confronti di sua madre ma anche nei confronti suoi. Sempre appunto che ce ne sia bisogno, cosa che non e' affatto detta!
Cordiali saluti
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Utente
Utente
Infatti nella mia piccola esperienza ho potuto constatare la differenza di terapie tra mia madre (prendeva salazopirina e perette di flebocortid) e le mie, che mi pare abbiano minori effetti collaterali. Ovviamente per il proprio figlio ci si augura sempre che sia in perfetta salute, e comunque confido molto nei progressi della medicina! Grazie per le belle parole!
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250
Infatti... Se pensiamo alla Medicina (e alla Chirurgia!!) ai tempi dei nostri padri, e facciamo una trasposizione dei miglioramenti immaginando cosa succedera' ai nostri figli, non potremo che essere ottimisti al massimo livello!
Cordiali saluti
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