Ragadi anali
Salve
È la prima volta che mi espongo qui sopra.
Volevo raccontare la mia esperienza legata ad un problema di ragadi anali.
Premetto che ho 37 anni, faccio un lavoro sedentario, ma mi mantengo in allenamento e faccio alimentazione sana sempre.
Vado in bagno regolarmente e senza sforzi.
Il tutto però è successo per una serie di sfortunati eventi.
Nel mese di aprile non sono stato attento all’alimentazione, un po’ per le festività trascorse in famiglia, un po’ per le tante uscite organizzate con gli amici.
Infatti già da quel mese ho avuto problemucci ad evacuare, ma di poco conto.
Insomma, stava andando quasi tutti bene, fino all’arrivo del primo maggio.
In quel giorno decido con gli amici di fare una gita fuori porta di un’intera giornata.
Preso dalla fretta non vado in bagno come di consueto.
Durante la giornata bevo pochissimo e a pranzo mangio un panino (abbastanza asciutto).
Il giorno seguente, dopo la colazione, finalmente vado in bagno.
Ottimo penso, ma non è così.
Durante la defecazione mi accorgo che le feci avevano una consistenza durissima.
È stato difficilissimo espellerle, e alla fine rilevo presenza di sangue rosso vivo sia sulla carta igienica sia sulle feci.
Fin qui ancora bene.
Durante il pomeriggio iniziano i primi dolori, ma sopportabili.
A distanza di una settimana però l’evacuazione diventa sempre di più un incubo: sanguinamento; dolore atroce a distanza di qualche ora dall’evacuazione; ansia Mi rivolgo al mio medico.
Diagnosi: ragade sanguinante.
Mi prescrive toradol per dolore, antrolin e altre pomate, antibiotico per una settimana.
Le cure iniziavano a fare effetto: il dolore dopo la defecazione spariva, tuttavia rimaneva solo una forte sensazione di bruciore nella zona perianale che mi faceva piegare in due.
Siamo al 20 maggio.
Effettuo una visita proctologica: un disastro.
Visita veloce, senza anamnesi, senza delicatezza, il medico fa entrare con forza il suo dito nell’ano, provocandomi ulteriori dolori e facendo risvegliare la ragade, la quale inizia di nuovo a sanguinare e a far malissimo.
Ripiombo nell’ansia.
Mi prescrive supposte topster (perché rileva una prostatite), pomata fitostimoline e dilatan due volte al giorno.
Premetto che l’ano era irritato e iperteso, dunque impossibilitato a ricevere un dilatatore.
Inizio la cura senza dilatan e passano altre 2 settimane.
Mi rivolgo ad un altro medico, il quale mi sconsiglia dilatan per il momento e di concentrarmi sulla ragade.
Siamo alla prima settimana di giugno.
Mi prescrive pomata Nomor, e rileva anche presenza di una marisca, ma dice di non preoccuparmi.
Dopo una settimana i miglioramenti erano vistosi: niente più sangue, niente dolore dopo defecazione (solo lieve prurito), insomma avevo iniziato ad assaporare la guarigione.
Stamattina invece (23 giugno), si presentano feci dure.
Ed ecco che esce di nuovo sangue.
Chiedo: dopo 7 settimane è normale che si alternino periodi di (quasi) guarigione e periodi di ritorno del problema?
Sono davvero angosciato.
È la prima volta che mi espongo qui sopra.
Volevo raccontare la mia esperienza legata ad un problema di ragadi anali.
Premetto che ho 37 anni, faccio un lavoro sedentario, ma mi mantengo in allenamento e faccio alimentazione sana sempre.
Vado in bagno regolarmente e senza sforzi.
Il tutto però è successo per una serie di sfortunati eventi.
Nel mese di aprile non sono stato attento all’alimentazione, un po’ per le festività trascorse in famiglia, un po’ per le tante uscite organizzate con gli amici.
Infatti già da quel mese ho avuto problemucci ad evacuare, ma di poco conto.
Insomma, stava andando quasi tutti bene, fino all’arrivo del primo maggio.
In quel giorno decido con gli amici di fare una gita fuori porta di un’intera giornata.
Preso dalla fretta non vado in bagno come di consueto.
Durante la giornata bevo pochissimo e a pranzo mangio un panino (abbastanza asciutto).
Il giorno seguente, dopo la colazione, finalmente vado in bagno.
Ottimo penso, ma non è così.
Durante la defecazione mi accorgo che le feci avevano una consistenza durissima.
È stato difficilissimo espellerle, e alla fine rilevo presenza di sangue rosso vivo sia sulla carta igienica sia sulle feci.
Fin qui ancora bene.
Durante il pomeriggio iniziano i primi dolori, ma sopportabili.
A distanza di una settimana però l’evacuazione diventa sempre di più un incubo: sanguinamento; dolore atroce a distanza di qualche ora dall’evacuazione; ansia Mi rivolgo al mio medico.
Diagnosi: ragade sanguinante.
Mi prescrive toradol per dolore, antrolin e altre pomate, antibiotico per una settimana.
Le cure iniziavano a fare effetto: il dolore dopo la defecazione spariva, tuttavia rimaneva solo una forte sensazione di bruciore nella zona perianale che mi faceva piegare in due.
Siamo al 20 maggio.
Effettuo una visita proctologica: un disastro.
Visita veloce, senza anamnesi, senza delicatezza, il medico fa entrare con forza il suo dito nell’ano, provocandomi ulteriori dolori e facendo risvegliare la ragade, la quale inizia di nuovo a sanguinare e a far malissimo.
Ripiombo nell’ansia.
Mi prescrive supposte topster (perché rileva una prostatite), pomata fitostimoline e dilatan due volte al giorno.
Premetto che l’ano era irritato e iperteso, dunque impossibilitato a ricevere un dilatatore.
Inizio la cura senza dilatan e passano altre 2 settimane.
Mi rivolgo ad un altro medico, il quale mi sconsiglia dilatan per il momento e di concentrarmi sulla ragade.
Siamo alla prima settimana di giugno.
Mi prescrive pomata Nomor, e rileva anche presenza di una marisca, ma dice di non preoccuparmi.
Dopo una settimana i miglioramenti erano vistosi: niente più sangue, niente dolore dopo defecazione (solo lieve prurito), insomma avevo iniziato ad assaporare la guarigione.
Stamattina invece (23 giugno), si presentano feci dure.
Ed ecco che esce di nuovo sangue.
Chiedo: dopo 7 settimane è normale che si alternino periodi di (quasi) guarigione e periodi di ritorno del problema?
Sono davvero angosciato.
[#1]
Non è normale ma possibile.
La terapia della ragade anale diventa chirurgica quando non risponde alla terapia medica.
Sarà il suo caso.
Utile una "precisa"rivalutazione, con anoproctoscopia, delle caratteristiche della ragade per comprendere se c'è ancora spazio per ottenere farmacologicamente una guarigione duratura.
Cordiali saluti.
La terapia della ragade anale diventa chirurgica quando non risponde alla terapia medica.
Sarà il suo caso.
Utile una "precisa"rivalutazione, con anoproctoscopia, delle caratteristiche della ragade per comprendere se c'è ancora spazio per ottenere farmacologicamente una guarigione duratura.
Cordiali saluti.
Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com
[#2]
Utente
Grazie mille per la pronta risposta.
In realtà l’idea dell’operazione mi fa angosciare, ma sicuramente da valutare.
Preferisco attendere qualche altra settimana, in quanto non ho grossi sintomi dolorosi. Solo ogni tanto, quando sembra di essere quasi guarito, succede di espellere feci più dure e di seguito il presentarsi di sanguinamento.
Stamattina, ad esempio, ho evacuato 3 volte, ma nonostante il dolore durante la defecazione, ora (13:45) non ho problemi a livello anale, solo un po’ di tensione.
Invece durante le prime settimane in cui il problema di è presentato, dopo l’evacuazione non riuscivo a fare nulla per via del dolore, neanche a stare sdraiato o a dormire. Da 3 settimane ho ripreso a guidare e a lavorare tranquillamente, dopo 4 di malattia. Dunque i progressi ci sono. Magari sono io che mi impressiono, perché sono stanco mentalmente e appena avverto una regressione della malattia mi faccio i peggiori film.
Ad ogni modo mi sono fatto prescrivere una colonscopia, ma temo che ci vorrà del tempo prima di farla in ospedale.
Grazie mille comunque per il consiglio.
In realtà l’idea dell’operazione mi fa angosciare, ma sicuramente da valutare.
Preferisco attendere qualche altra settimana, in quanto non ho grossi sintomi dolorosi. Solo ogni tanto, quando sembra di essere quasi guarito, succede di espellere feci più dure e di seguito il presentarsi di sanguinamento.
Stamattina, ad esempio, ho evacuato 3 volte, ma nonostante il dolore durante la defecazione, ora (13:45) non ho problemi a livello anale, solo un po’ di tensione.
Invece durante le prime settimane in cui il problema di è presentato, dopo l’evacuazione non riuscivo a fare nulla per via del dolore, neanche a stare sdraiato o a dormire. Da 3 settimane ho ripreso a guidare e a lavorare tranquillamente, dopo 4 di malattia. Dunque i progressi ci sono. Magari sono io che mi impressiono, perché sono stanco mentalmente e appena avverto una regressione della malattia mi faccio i peggiori film.
Ad ogni modo mi sono fatto prescrivere una colonscopia, ma temo che ci vorrà del tempo prima di farla in ospedale.
Grazie mille comunque per il consiglio.
[#3]
"Chiedo: dopo 7 settimane è normale che si alternino periodi di (quasi) guarigione e periodi di ritorno del problema?"
Concordo sul fatto che bisogna tentare di portare a guarigione la ragade farmacologicamente.
Oggi questo è possibile con farmaci specifici e dedicati. Ma dalla descrizione dei suoi disturbi non sembra che il tutto proceda nel miglior dei modi, questo potrebbe dipendere da tante piccole varianti che accompagnano la ragade, nel suo caso è presente un ipertono dello sfintere? La ragade presenta o presentava margini regolari o fibrotici? Ad essa è associata la presenza di papilla anale ipertrofica? Etc.
Sono queste le caratteristiche, che non mi sono e non le sono state fornite, e che senza le quali non è possibile rispondere alla sua domanda, caratteristiche indispensabili anche per indicare un trattamento farmacologico appropriato e su cosa fare o non fare per prevenire riacutizzazioni o recidive.
La colonscopia, per il problema ragade, non è un esame utile al momento.
Prego.
Concordo sul fatto che bisogna tentare di portare a guarigione la ragade farmacologicamente.
Oggi questo è possibile con farmaci specifici e dedicati. Ma dalla descrizione dei suoi disturbi non sembra che il tutto proceda nel miglior dei modi, questo potrebbe dipendere da tante piccole varianti che accompagnano la ragade, nel suo caso è presente un ipertono dello sfintere? La ragade presenta o presentava margini regolari o fibrotici? Ad essa è associata la presenza di papilla anale ipertrofica? Etc.
Sono queste le caratteristiche, che non mi sono e non le sono state fornite, e che senza le quali non è possibile rispondere alla sua domanda, caratteristiche indispensabili anche per indicare un trattamento farmacologico appropriato e su cosa fare o non fare per prevenire riacutizzazioni o recidive.
La colonscopia, per il problema ragade, non è un esame utile al momento.
Prego.
Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com
[#4]
Utente
Colgo l’occasione per ringraziarla della risposta.
Le spiego quello che mi ha chiesto.
Al momento non ho ipertono sfinteriale. Già da 2/3 settimane riesco ad evacuare senza troppi problemi, infatti non ho più quella sensazione di paura di evacuare che avevo all’inizio, quando i sintomi erano davvero molto dolorosi. Ad esempio, quando introducevo il tubicino della pomata antrolin, mi faceva molto male. Quando inserivo supposte topster mi faceva malissimo. Addirittura quando dovevo espellere dell’aria mi faceva male. Ad oggi invece riesco ad inserire un dito intero senza avvertire fastidio. Sento che l’ano è più dilatato e non sento né dolori né bruciori ulteriori. Anche il sanguinamento è presente a giorni alterni, ma di solito (quando è presente) è davvero poco, e colora un lato delle feci.
Tuttavia capita, a volte, che espello delle feci abbastanza voluminose (come accaduto stamattina) provocando sanguinamento abbastanza copioso e dolore durante la defecazione. Ma già a distanza di una mezz’ora tutto il fastidio anale che provavo è scomparso, lasciando spazio ad una piccola sensazione di pesantezza anale che è scomparsa nel resto del pomeriggio.
Per quanto riguarda la papilla anale ipertrofica non le saprei dire, mi è stato detto di avere una marisca. In effetti ho un lembo di pelle in corrispondenza della ragade, ma sinceramente non mi fa male quando la tocco, non la avverto proprio.
Per quanto riguarda i margini della ragade purtroppo non le so dire, non riesco a capire, ma durante la visita il proctologo mi dice di avere una ragade sanguinante. Stop.
Mi è stato detto che la Sfinterotomia laterale agisce sull’ipertono anale, quindi si effettua solo se presente un grande ipertono. Per ora il medico non mi ha parlato di operazione, proprio perché non sono stretto. Certo non riesco ancora ad evacuare senza problemi come ero solito fare, ma pian piano sto riacquistando le abitudini che avevo.
Capisco che a distanza non dobbiate effettuare diagnosi o suggerire cure. La mia curiosità voleva solo essere soddisfatta in merito queste piccole recidive che si verificano in fase di guarigione. Il medico mi dice di stare calmo, ma avrei voluto avere un altra parere. Ecco il motivo della mia registrazione qui sopra.
Le spiego quello che mi ha chiesto.
Al momento non ho ipertono sfinteriale. Già da 2/3 settimane riesco ad evacuare senza troppi problemi, infatti non ho più quella sensazione di paura di evacuare che avevo all’inizio, quando i sintomi erano davvero molto dolorosi. Ad esempio, quando introducevo il tubicino della pomata antrolin, mi faceva molto male. Quando inserivo supposte topster mi faceva malissimo. Addirittura quando dovevo espellere dell’aria mi faceva male. Ad oggi invece riesco ad inserire un dito intero senza avvertire fastidio. Sento che l’ano è più dilatato e non sento né dolori né bruciori ulteriori. Anche il sanguinamento è presente a giorni alterni, ma di solito (quando è presente) è davvero poco, e colora un lato delle feci.
Tuttavia capita, a volte, che espello delle feci abbastanza voluminose (come accaduto stamattina) provocando sanguinamento abbastanza copioso e dolore durante la defecazione. Ma già a distanza di una mezz’ora tutto il fastidio anale che provavo è scomparso, lasciando spazio ad una piccola sensazione di pesantezza anale che è scomparsa nel resto del pomeriggio.
Per quanto riguarda la papilla anale ipertrofica non le saprei dire, mi è stato detto di avere una marisca. In effetti ho un lembo di pelle in corrispondenza della ragade, ma sinceramente non mi fa male quando la tocco, non la avverto proprio.
Per quanto riguarda i margini della ragade purtroppo non le so dire, non riesco a capire, ma durante la visita il proctologo mi dice di avere una ragade sanguinante. Stop.
Mi è stato detto che la Sfinterotomia laterale agisce sull’ipertono anale, quindi si effettua solo se presente un grande ipertono. Per ora il medico non mi ha parlato di operazione, proprio perché non sono stretto. Certo non riesco ancora ad evacuare senza problemi come ero solito fare, ma pian piano sto riacquistando le abitudini che avevo.
Capisco che a distanza non dobbiate effettuare diagnosi o suggerire cure. La mia curiosità voleva solo essere soddisfatta in merito queste piccole recidive che si verificano in fase di guarigione. Il medico mi dice di stare calmo, ma avrei voluto avere un altra parere. Ecco il motivo della mia registrazione qui sopra.
[#5]
Utente
Vedo che il mio intervento su questo sito sta ricevendo molte visualizzazioni in pochi giorni. Dunque volevo aggiornare la mia situazione, in quanto capisco che molti stanno affrontando il mio stesso problema, e magari potrebbero trovare un termine di paragone nella mia esperienza.
Ad oggi (25.06.2022) la situazione è la seguente:
Come di consueto, al risveglio bevo 2 bicchieri di acqua tiepido-calda e dopo una decina di minuti evacuo. Le feci sono morbide e facili da espellere. Durante il loro passaggio avverto come una lieve sensazione di graffio, tuttavia non vi è sanguinamento (rispetto a 2 giorni fa).
Dopo l’evacuazione non avverto dolori o bruciori, solo una piccolissima sensazione di calore a livello cutaneo anale.
Il medico mi ha detto che la guarigione della ragade avviene in circa 2 mesi dalla comparsa dei primi dolori (ma in alcuni casi è soggettivo, perché potrebbero impiegare anche 2 mesi e mezzo/ 3 mesi per una guarigione completa). Dunque i 2 mesi scadono il 3 luglio, infatti i dolori che avevo a inizio maggio sono solo un lontano ricordo.
Devo solo cercare di stare attento a non evacuare feci troppo dure per non incappare nella situazione di 2 giorni fa.
L’elasticità anale non rappresenta più un problema da circa 3 settimane, ragion per cui il medico non vuole ricorrere alla chirurgia.
Il processo di guarigione, insomma, prosegue per il meglio, anche se non voglio cantare ancora vittoria.
Sento di raccomandare a tutti gli sventurati che come me si trovano ad affrontare questo disagio di stare tranquilli e di parlarne con tranquillità al proprio medico, perché una soluzione ci sarà sempre.
Settimana prossima farò un’altra visita per valutare i miglioramenti ed eventualmente l’introduzione di altri farmaci.
Ad oggi (25.06.2022) la situazione è la seguente:
Come di consueto, al risveglio bevo 2 bicchieri di acqua tiepido-calda e dopo una decina di minuti evacuo. Le feci sono morbide e facili da espellere. Durante il loro passaggio avverto come una lieve sensazione di graffio, tuttavia non vi è sanguinamento (rispetto a 2 giorni fa).
Dopo l’evacuazione non avverto dolori o bruciori, solo una piccolissima sensazione di calore a livello cutaneo anale.
Il medico mi ha detto che la guarigione della ragade avviene in circa 2 mesi dalla comparsa dei primi dolori (ma in alcuni casi è soggettivo, perché potrebbero impiegare anche 2 mesi e mezzo/ 3 mesi per una guarigione completa). Dunque i 2 mesi scadono il 3 luglio, infatti i dolori che avevo a inizio maggio sono solo un lontano ricordo.
Devo solo cercare di stare attento a non evacuare feci troppo dure per non incappare nella situazione di 2 giorni fa.
L’elasticità anale non rappresenta più un problema da circa 3 settimane, ragion per cui il medico non vuole ricorrere alla chirurgia.
Il processo di guarigione, insomma, prosegue per il meglio, anche se non voglio cantare ancora vittoria.
Sento di raccomandare a tutti gli sventurati che come me si trovano ad affrontare questo disagio di stare tranquilli e di parlarne con tranquillità al proprio medico, perché una soluzione ci sarà sempre.
Settimana prossima farò un’altra visita per valutare i miglioramenti ed eventualmente l’introduzione di altri farmaci.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 19.9k visite dal 23/06/2022.
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