Emorroidi 2 grado e trattamento con prolassectomia

Gentili dottori,
sono un uomo di 35 anni e da circa 15 soffro di episodi sporadici di infiammazione emorroidaria, raramente sanguinante.
Prima accadeva con bassa frequenza (1 volta ogni 2 anni ma da circa un anno la sintomatologia è peggiorata drasticamente.
Questo nonostante io abbia un'alimentazione sana, evacui senza sforzo ogni mattina e faccia almeno 10 mila passi al giorno.

Subito dopo l'evacuazione ho un leggero prolasso che rientra autonomamente nel giro di pochi minuti.
Il mio problema è il dolore che avverto per molte ore dopo l'evacuazione.
Devo specificare che soffro anche di prostatiti ricorrenti e durante l'ultimo episodio ho notato che prendendo l'antibiotico dopo qualche giorno mi si riduceva notevolmente il dolore e anche il prolasso post evacuazione.

Ho visitato diversi proctologi ma ognuno mi ha dato un parere diverso.
Uno mi ha detto, dopo controllo digitale, che avevo una ragade e che con delle iniezioni con tossina botulinica mi avrebbe rimesso a posto, aggiungendo che le mie emorroidi non erano assolutamente da trattare.
Un altro mi ha invece detto che è il prolasso la causa di tutti i miei mali e che con una prolassectomia secondo Longo avrei risolto (nessuna ragade rilevata).

Considerando i rischi dell'intervento vi chiedo un parere in merito.
Ribadisco che ho spesso dolore anche per tutto il giorno soprattutto da seduto ma che non ho nulla all'esterno dell'ano se non subito dopo aver evacuato.

Per l'urologo che mi segue il dolore non può dipendere dalla prostata se non in minima parte.


Vi chiedo anche se sapete indicarmi un riferimento ospedaliero e un medico che in puglia si occupi specificatamente di Prolassectomia perché mi pare di aver capito che l'esito dell'intervento dipende molto dall'esperienza di chi lo pratica.

Attendo un cortese riscontro e vi ringrazio molto.
[#1]
Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 379
A distanza posso solo dirle che la sintomatologia riferita, caratterizzata da dolore alla defecazione che dura alcune ore, fa pensare alla presenza di una ragade, a questa si associa anche il prolasso emorroidario che, come da lei descritto(prolasso che rientra autonomamente nel giro di pochi minuti), lo classificherei di II/III grado.
Concordo con la necessità di correggere il prolasso emorroidario senza trascurare il trattamento della ragade.
Condivido la scelta della tecnica.
Cerchi centri SIUCP della sua regione.
Cordiali saluti

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com

[#2]
Utente
Utente
Gentile dottore,
anzitutto grazie per la risposta.
Volevo chiederle se fosse possibile la presenza di ragade anche senza alcun sanguinamento. Inoltre diversi specialisti, visitandomi, hanno escluso la presenza di ragade.

Volevo chiederle se una sindrome da colon irritabile, o comunque più in generale, un'infiammazione a carico del basso intestino, possa peggiorare la sintomatologia legata al prolasso e favorire inoltre queste prostatiti?

Ho notato che se limito il consumo di frutta (soprattutto meloni e angurie che mangio in quantità) subito dopo l'evacuazione il prolasso è quasi assente del tutto.

Attendo un Suo riscontro e la ringrazio.
Saluti.
[#3]
Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 379
A distanza si possono fare solo ipotesi che potrebbero non aver fondamento.
Una corretta alimentazione non infiamma le emorroidi e rende le feci morbide, questo potrebbe spiegare i miglioramenti della sintomatologia.
Prego.

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com

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