Intervento ascesso perianale con laser filac
Sono un ragazzo di 38 anni affetto da rcu e da 4 anni con ascesso cronico perianale.
Lunedì scorso sono stato operato a Roma con laser filac in anestesia totale.
A distanza di due giorni noto un gonfiore del tutto analogo all ascesso precedente pieno di sangue e materiale sieroso.
Quando mi tocco spurga all interno e si svuota.
Non mi sono stati aperti orefizi esterni durante l intervento.
Non mi è stato prescritto antibiotico dicendo che lo avevo già fatto in infusione durante l anestesia generale.
Ho paura che questo materiale si infetti e che il calvario ricominci.
Ho informato il chirurgo via mail il quale mi ha prontamente risposto che un po’ di perdite e gonfiore sono normali ma qui la situazione è un altra.
Io ho un palloncino di nuovo.
Ho praticamente un apertura dentro il retto che si gonfia e spurga.
È normale?
Potrà cicatrizzare?
Un ultima domanda.
Senza pensarci ho mangiato dei semi di sesamo.
È possibile che siano finiti in questa sacca?
Magari ho fatto un casino
Grazie
l' energia luminosa laser, il tessuto viene distrutto in modo circolare e il condotto fistoloso collassa, nel caso di una cavità
ascessuale, che è più ampia di un tragitto fistoloso, la distruzione il collasso e la
"sigillatura" della cavità indispensabili per la riuscita dell' intervento, potrebbero non avvenire.
Sarà successo questo nel suo caso? A distanza e senza una visita non posso aggiungere altro.
Cordiali saluti.
Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com
Tutti i proctologi che mi hanno visitato hanno refertato la parola ASCESSO in luogo di FISTOLA semplicemente perché il tragitto fistoloso che inizia dal retto e si prolungava per 15 cm verso il gluteo, non ha mai esordito in un orifizio esterno.
Non saprei dirle perché ma la raccolta di pus più consistente io l'avevo sul gluteo e non vicino al retto...
Spero di essermi spiegato.
I miei dubbi sono altri, ho delle perdite di liquido sieroso misto sangue ed un bel gonfiore nella zona trattata. Sentito il chirurgo via mail, mi dice che è normale.
Internamente non percepisco sigillature di alcun tipo.
Non ho febbre, non vedo pus (almeno ad occhio nudo).
La mia domanda è, a ferita aperta, con il passaggio delle feci e senza copertura antibiotica non rischio una recidiva?
Grazie
A distanza non ho elementi per poter commentare la sua attuale situazione e come definire quello che riferisce(Ho praticamente un apertura dentro il retto che si gonfia e spurga):
riattivazione di ascesso non ancora opportunamente drenato?
Trattamento insufficiente?
Chiarisca con chi l' ha operata, anche per quanto riguarda la terapia antibiotica da associare.
Prego.
Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
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Questa mattina ho effettuato la medicazione presso lo stesso ospedale.
Ho fatto presente che ho gonfiore e perdite di un liquido trasparente.
Mi è stato ribadito che la profilassi antibiotica post operatoria non si rende necessaria per questo genere di interventi e che ho già fatto la cefazolina (credo di ricordare bene) in infusione in sala operatoria.
Deduco a questo punto che sia una corrente di pensiero.
Quello che mi turba davvero tanto è l'aver conosciuto stamattina un ragazzo alla terza recidiva in 4 anni di fistole perianali.
Mi creda, sono sbiancato.
Io mi chiedo, se nel retto transitano le feci a contatto con la ferita. non c'è il rischio che si infetti?
Nel frattempo il mio medico di base mi ha liquidato con la seguente frase: "fatti un augmentin".
Lei come la vede?
Non sono una persona che abusa mai di farmaci e di antibiotici.
In questo caso però ho subito un intervento e se posso statisticamente scongiurare la possibilità di recidivare ben venga...
Mi dica la sua...
Comprendo la sua ansia e le confermo che questa patologia è gravata da un alto tasso di recidive, tasso che aumenta notevolmente nel caso di trattamenti incongrui.
Il problema in questo momento non è
l' antibiotico, ma sapere se la sintomatologia descritta è normale o un segno di persistenza dell'ascesso fistolizzato.
Solo chi l'ha operata e sa che cosa ha fatto potrà esserle di aiuto.
Prego.
Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
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Tuttavia c'è una parte di fistola esterna lungo il gluteo che non è stata trattata pur essendo visibile anche ad occhio nudo.
L'ho segnalata anche la mattina dopo l'intervento e nelle varie visite pre operatorie.
Io non so di preciso se questa parte potrà guarire da sola essendo stata trattata la parte iniziale, tuttavia, per ora, non sembra migliorare.
Se io ho un tubo che porta il gas da Milano a Palermo e chiudo tutti i tratti da Milano a Roma cosa succede in basso? Il tubo muore? cicatrizza?
All'estremità di questo tratto è presente una pallina sottopelle che nei mesi precedenti si riempiva di pus per poi sgonfiarsi all'interno del retto se premuta.
Sono un po' demoralizzato perché non ho idea di come la situazione potrà evolversi.
Forse andava trattata anche questa parte?
Da quello che descrive sembrerebbe che la cavità ascessuale non si è mai aperta a livello cutaneo. Quindi, quella pallina era sempre parte dell' ascesso, ascesso che ha sempre presentato la sola apertura nel retto.
Le ripeto: confermo che la FiLac è indicata, come le ho descritto in precedenza, per le strutture tubuliforni (fistole) e non per le cavità ascessuali.
Inoltre, il mancato trattamento( con qualunque tecnica) di una porzione del tragitto fistoloso, come lei ha portato ad esempio
(Milano/Palermo), sicuramente sarà causa di una recidiva.
A distanza il suo interlocutore è colui che ha eseguito
l' intervento.
Prego.
Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
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Un secondo pare le sarà d'aiuto a comprendere il suo problema.
Prego.
Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
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Mi scusa se approfitto ancora della sua disponibilità. Ho sentito più volte il mio chirurgo. Lui sostiene che sostanzialmente che le mie preoccupazioni siano un po’ frutto della mia fantasia.
Volevo sapere secondo lei, in condizioni normali, quali potrebbero essere i tempi di cicatrizzazione totali.
Ad un mese dall intervento io ho ancora dolore e perdite di siero, a volte macchie di sangue. Insomma io speravo di risolvere in un mese e invece
Una pomata al cortisone è da evitare?
Purtroppo il mio chirurgo è ermetico. Non risponde
Se il suo chirurgo è "ermetico" cerchi altro specialista competente per un secondo parere.
Prego.
Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
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