La colonscopia è risultata regolare, la defecografia conferma rettocele
Gentili medici buongiorno, sono una donna di 51 anni. Da circa 15 anni ho dei periodi di sanguinamento defecatorio e, da circa 8 anni periodi, sempre più frequenti, di intenso e prolungato dolore post-defecatorio. Dopo l'ultimo attacco acuto durato circa 15 giorni mi son decisa a farmi vedere da un chirurgo proctologo su consiglio di un'amica operata da lui con esito abbastanza positivo. Dopo la visita questo è stato il suo referto:
- ESPLORAZIONE RETTALE: marisca anteriore; facile prolasso al ponzamento; sfintere normotonico, con contrazione e rilasciamento volontari conservati; non dolorabilità importante; rettocele anteriore di discrete dimensioni; feci in ampolla (normocoliche).
- ANOSCOPIA: mucosa rettale rosea, riccamente plicata, tendente a prolassare sotto ponzamneto; plesso emorroidario interno congesto, tendente al dislocamento, soprattutto in anterolaterale destra; non sangue o escrezioni patologiche; non evidenzia ragadi.
CONCLUSIONE DIAGNOSTICA: prolasso rettale occulto e rettocele, con sindrome da defecazione ostruita + recente crisi anale acuta circolatoria. Mi ha prescritto anche degli esami da fare, precisamente la Colonscopia, Rx Defecografia, RM Pelvi Dinamica, e test per intolleranze sia al lattosio che al glutine.
La Colonscopia è risultata regolare, la Defecografia conferma rettocele e invaginazione + descensus perinei, incompleto svuotamento, immagine di plus posteriore come per ulcera; la RM pelvica-dinamica conferma ugualmente rettocele e prolasso rettale + discesa abnorme del perineo con cistocele e prolasso genitale.
Alla luce dei referti di questi ultimi esami mi propone intervento chirurgico con STARR (Longo II). Mi informa adeguatamente sulla procedura proposta con benefici e rischi di possibili complicanze ecc. Mi dà un tempo di riflessione per pensarci bene e mi dice di valutare bene la mia situazione, quanto questa situazione mi crei problemi e dolore, che potrei anche andare avanti così ma potrei anche andare incontro ad un blocco fecale ecc. Sinceramente non sono molto tranquilla, non riesco a prendere una decisione, il fatto che poi la percentuale di successo sia solo del 60% e anche meno mi lascia ancor più perplessa. Ho molta paura delle possibili conseguenze e che alla fine non si risolva granchè. Ora io vorrei chiedervi un parere prima di prendere questa benedetta decisione. Risolverei il problema del rettocele che sicuramente peggiora la stipsi di cui ormai sono afflitta da anni? Con l'età questa mia situazione potrebbe peggiorare? Premetto che l'ultimo episodio acuto risale ad aprile di quest'anno ma ho sempre paura che possa ricapitare, specie quando mi sottopongo alle terapie per integrare il ferro di cui spesso sono carente. Aspetto fiduciosa le vostre risposte e, non nascondo, anche con ansia, vi ringrazio fin da ora per l'attenzione che spero vogliate darmi e vi auguro una buona giornata, cordiali saluti.
- ESPLORAZIONE RETTALE: marisca anteriore; facile prolasso al ponzamento; sfintere normotonico, con contrazione e rilasciamento volontari conservati; non dolorabilità importante; rettocele anteriore di discrete dimensioni; feci in ampolla (normocoliche).
- ANOSCOPIA: mucosa rettale rosea, riccamente plicata, tendente a prolassare sotto ponzamneto; plesso emorroidario interno congesto, tendente al dislocamento, soprattutto in anterolaterale destra; non sangue o escrezioni patologiche; non evidenzia ragadi.
CONCLUSIONE DIAGNOSTICA: prolasso rettale occulto e rettocele, con sindrome da defecazione ostruita + recente crisi anale acuta circolatoria. Mi ha prescritto anche degli esami da fare, precisamente la Colonscopia, Rx Defecografia, RM Pelvi Dinamica, e test per intolleranze sia al lattosio che al glutine.
La Colonscopia è risultata regolare, la Defecografia conferma rettocele e invaginazione + descensus perinei, incompleto svuotamento, immagine di plus posteriore come per ulcera; la RM pelvica-dinamica conferma ugualmente rettocele e prolasso rettale + discesa abnorme del perineo con cistocele e prolasso genitale.
Alla luce dei referti di questi ultimi esami mi propone intervento chirurgico con STARR (Longo II). Mi informa adeguatamente sulla procedura proposta con benefici e rischi di possibili complicanze ecc. Mi dà un tempo di riflessione per pensarci bene e mi dice di valutare bene la mia situazione, quanto questa situazione mi crei problemi e dolore, che potrei anche andare avanti così ma potrei anche andare incontro ad un blocco fecale ecc. Sinceramente non sono molto tranquilla, non riesco a prendere una decisione, il fatto che poi la percentuale di successo sia solo del 60% e anche meno mi lascia ancor più perplessa. Ho molta paura delle possibili conseguenze e che alla fine non si risolva granchè. Ora io vorrei chiedervi un parere prima di prendere questa benedetta decisione. Risolverei il problema del rettocele che sicuramente peggiora la stipsi di cui ormai sono afflitta da anni? Con l'età questa mia situazione potrebbe peggiorare? Premetto che l'ultimo episodio acuto risale ad aprile di quest'anno ma ho sempre paura che possa ricapitare, specie quando mi sottopongo alle terapie per integrare il ferro di cui spesso sono carente. Aspetto fiduciosa le vostre risposte e, non nascondo, anche con ansia, vi ringrazio fin da ora per l'attenzione che spero vogliate darmi e vi auguro una buona giornata, cordiali saluti.
[#1]
Credo che le informazioni datale siano corrette ed esaurienti.E' sempre importante valutare i potenziali rischi e i benefici di una procedura chirurgica e la decisione presa deve essere consapevole ed informata.Complimenti al collega che ha impostato cosi' bene il discorso!La decisione ovviamente spetta a lei.Auguri!
Dottor Andrea Favara
http://www.andreafavara.it
[#3]
Giusta l'idicazione alla STARR.Nel suo caso è l'unico intervento che le potrà risolvere la sindrome da ostruita defecazione,permetterà la guarigione dell'ulcera solitaria del retto ,responsabile in parte della sintomatologia dolorosa e risolverà anche l'iniziale prolasso emorroidario.Ovviamente, ripetendo le parole del collega Favara,la decisione spetta a lei.
Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com
[#5]
Cara Signora,
mi dispiace di essere fuori dal coro della "sola chirurgia" che potrebbe generare in lei qualche confusione. Premetto che il rettocele è una patologia chirurgica. Ma Lei non ha solo il rettocele ma anche una Sindrome del perineo Discendente. Probabilmente ai disturbi della defecazione si aggiungono anche disturbi della continenza urinaria e forse anche di quella fecale. Per questo motivo sarebbe anche giusto sottoporsi ad una manometria no-rettale ed ad un esame urodinamico. Premesso questo, a parte la chirurgia che risolverebbe il problema anatomico, resterà poi da risolvere il problema "funzionale". Per questo vorrei consigliarle di prendere in considerazione anche la rieducazione funzionale del pavimenro pelvico che dovrebbe precedere l'intervento chirurgico. La stessa rieducazione è consigliata per un breve ciclo dopo l'intervento. In questo modo è possibile non solo porre una correzione chirurgica ma anche dare più tonicità alle strutture di sostegno danneggiate. Nella mia esperienza in questo modo si raggiungono possibilità di successo sicuramente superiori al 60% ed anche più durature nel tempo.
Auguri
Dott. Attilio Nicastro
www.attilionicastro.it
mi dispiace di essere fuori dal coro della "sola chirurgia" che potrebbe generare in lei qualche confusione. Premetto che il rettocele è una patologia chirurgica. Ma Lei non ha solo il rettocele ma anche una Sindrome del perineo Discendente. Probabilmente ai disturbi della defecazione si aggiungono anche disturbi della continenza urinaria e forse anche di quella fecale. Per questo motivo sarebbe anche giusto sottoporsi ad una manometria no-rettale ed ad un esame urodinamico. Premesso questo, a parte la chirurgia che risolverebbe il problema anatomico, resterà poi da risolvere il problema "funzionale". Per questo vorrei consigliarle di prendere in considerazione anche la rieducazione funzionale del pavimenro pelvico che dovrebbe precedere l'intervento chirurgico. La stessa rieducazione è consigliata per un breve ciclo dopo l'intervento. In questo modo è possibile non solo porre una correzione chirurgica ma anche dare più tonicità alle strutture di sostegno danneggiate. Nella mia esperienza in questo modo si raggiungono possibilità di successo sicuramente superiori al 60% ed anche più durature nel tempo.
Auguri
Dott. Attilio Nicastro
www.attilionicastro.it
[#7]
Utente
Dr. Nicastro buongiorno e grazie per la Sua risposta che solo ora leggo. In effetti Lei ha ragione, i disturbi di incontinenza urinaria ci sono, anche se ritengo lievi, si manifestano solo in casi di maggior sforzo fisico, per esempio in caso di vomito ma anche semplicemente con qualche colpo di tosse. Per fortuna per ora ancora non ho avuto problemi di incontinenza fecale, la mia paura infatti è che questa Sindrome del Perineo Discendente possa peggiorare con l'avanzare degli anni, per questo spero di risolvere il mio problema quanto prima. Ora però Lei mi consiglia di prendere in considerazione la rieducazione funzionale del pavimento pelvico sia prima che dopo l'intervento. Le dirò che di questo me ne aveva parlato anche il medico di famiglia, lui però intendeva solo "prima", proprio per vedere se potevo avere dei benefici, mi spiace però che non ne abbia fatto il minimo accenno invece il chirurgo che mi ha proposto l'intervento, dal momento che come Lei afferma, potenzia le possibilità di successo dello stesso. La ringrazio davvero tanto per avermi dato ulteriori spiegazioni e consigli che ritengo sicuramente da non sottovalutare, anzi! Complimenti anche a Lei per la Sua disponibilità e competenza, grazie ancora. Cordiali saluti.
[#8]
Cara Signora,
ringrazio Lei per le gentili parole. Prenda in considerazione una valutazione globale del suo problema e vedrà che la rieducazione funzionale riuscirà a risolvere molti dei sintomi da Lei accusati.
Auguri
Dott. Attilio Nicastro
www.attilionicastro.it
ringrazio Lei per le gentili parole. Prenda in considerazione una valutazione globale del suo problema e vedrà che la rieducazione funzionale riuscirà a risolvere molti dei sintomi da Lei accusati.
Auguri
Dott. Attilio Nicastro
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Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 27.2k visite dal 02/11/2006.
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