Dolore anale e imaging
Gentili Dottori,
scrivo per un problema che purtroppo perdura da alcuni mesi.
Nell'ultimo anno ho subito 3 interventi proctologici a causa di, nell'ordine, emorroidi, ascesso perinatale (a seguito del primo intervento), rettoragia (a seguito del secondo intervento).
L'ultimo intervento ha avuto luogo nel Dicembre 2020.
Nei mesi successivi, ho sempre avuto dolori, di intensità e durata variabile, che generalmente insorgono 30-40 min dopo la defecazione, per poi durare 2-3 ore prima di andare lentamente scemando.
Diverse visite proctologiche mi hanno portato a terapie con nitroglicerina, dilagent e pomate varie, sempre con benefici limitati.
All'ultima visita è stata riscontrata un'erosione del canale anale posteriore, verosimilmente residui di ferita chirurgica non completamente guarita.
In vista di possibile anoplastica, mi è stata prescritta una risonanza, riporto il referto:
RM PELVI
Esame eseguito con sequenze T1 e T2 pesate ed acquisite su piani di scansione assiali e coronali prima e dopo somministrazione di mdc ev.
- Esiti di intervento chirurggico della regione perianale dx.
Al controllo attuale si configura tuttavia un area di alterato segnale a livello dell'emiporzione destra del complesso sfinteriale con aspetto a "C" di crica 5 mm di spessore massimo (da ore 11 a ore 6) caratterizzata da marcato potenziamento post-contrastografico come per la presenza di tessuto biologicamente attivo.
Tale alterazione appare localizzata in sede intersfinterica bassa destra che, nelle scansioni più distali, presenta interessamento in parte extra sfinterico fino a riaggiungere la piega interglutea.
I reperti descritti appaiono riferibili in parte ad esiti chirurgici, ed in parte a residuo/recidiva di fistola perianale: opportuna rivalutazione Specialistica ed eventuale ulteriore controllo a distanza.
- Non si osservano falde fluide intraaddominali.
- Vescica normodistesa, a pareti regolari, esente da patologia endoluminale.
- Non sono evidenti significative linfoadenopatie pelviche.
- Non falde fluide in regione pelvica.
In seguito, il chirurgo a cui mi sto rivolgendo ora (noto Prof.
della capitale, non responsabile dei primi interventi) mi ha sottoposto ad ecografia endonale, che risultava però negativa per fistola/ascesso, riscontrando una lesione sfinteriale nella parte operata (destra/anteriore destra).
Il consiglio al momento è di posticipare un eventuale intervento dato che non ci sono segni evidenti di fistola.
La mia domanda è la seguente: gli esiti dei due esami di imaging vi sembrano in accordo?
La possibile fistola riscontrata con RM sarebbe stata visibile anche in ecografia (eseguita 10 giorni dopo RM)?
Vi ringrazio della disponibilità.
Cordiali saluti
scrivo per un problema che purtroppo perdura da alcuni mesi.
Nell'ultimo anno ho subito 3 interventi proctologici a causa di, nell'ordine, emorroidi, ascesso perinatale (a seguito del primo intervento), rettoragia (a seguito del secondo intervento).
L'ultimo intervento ha avuto luogo nel Dicembre 2020.
Nei mesi successivi, ho sempre avuto dolori, di intensità e durata variabile, che generalmente insorgono 30-40 min dopo la defecazione, per poi durare 2-3 ore prima di andare lentamente scemando.
Diverse visite proctologiche mi hanno portato a terapie con nitroglicerina, dilagent e pomate varie, sempre con benefici limitati.
All'ultima visita è stata riscontrata un'erosione del canale anale posteriore, verosimilmente residui di ferita chirurgica non completamente guarita.
In vista di possibile anoplastica, mi è stata prescritta una risonanza, riporto il referto:
RM PELVI
Esame eseguito con sequenze T1 e T2 pesate ed acquisite su piani di scansione assiali e coronali prima e dopo somministrazione di mdc ev.
- Esiti di intervento chirurggico della regione perianale dx.
Al controllo attuale si configura tuttavia un area di alterato segnale a livello dell'emiporzione destra del complesso sfinteriale con aspetto a "C" di crica 5 mm di spessore massimo (da ore 11 a ore 6) caratterizzata da marcato potenziamento post-contrastografico come per la presenza di tessuto biologicamente attivo.
Tale alterazione appare localizzata in sede intersfinterica bassa destra che, nelle scansioni più distali, presenta interessamento in parte extra sfinterico fino a riaggiungere la piega interglutea.
I reperti descritti appaiono riferibili in parte ad esiti chirurgici, ed in parte a residuo/recidiva di fistola perianale: opportuna rivalutazione Specialistica ed eventuale ulteriore controllo a distanza.
- Non si osservano falde fluide intraaddominali.
- Vescica normodistesa, a pareti regolari, esente da patologia endoluminale.
- Non sono evidenti significative linfoadenopatie pelviche.
- Non falde fluide in regione pelvica.
In seguito, il chirurgo a cui mi sto rivolgendo ora (noto Prof.
della capitale, non responsabile dei primi interventi) mi ha sottoposto ad ecografia endonale, che risultava però negativa per fistola/ascesso, riscontrando una lesione sfinteriale nella parte operata (destra/anteriore destra).
Il consiglio al momento è di posticipare un eventuale intervento dato che non ci sono segni evidenti di fistola.
La mia domanda è la seguente: gli esiti dei due esami di imaging vi sembrano in accordo?
La possibile fistola riscontrata con RM sarebbe stata visibile anche in ecografia (eseguita 10 giorni dopo RM)?
Vi ringrazio della disponibilità.
Cordiali saluti
[#1]
Si! sarebbe stata visibile all'ecoendoanale 3D.
La RM come l'ecografia sono esami operatore-dipendente, tutto dipende dalla capacità dell'operatore, dal tipo di esame e dalle scansioni eseguite. L' esito molto spesso è rapportato all'esperienza dell’operatore in quella specifica patologia di quell' organo specifico.
Al contrario, se non ci sono segni di fistola o di infezione, potrebbe essere il momento giusto per eseguire un'anoplastica.
A distanza non posso dirle altro.
Prego
La RM come l'ecografia sono esami operatore-dipendente, tutto dipende dalla capacità dell'operatore, dal tipo di esame e dalle scansioni eseguite. L' esito molto spesso è rapportato all'esperienza dell’operatore in quella specifica patologia di quell' organo specifico.
Al contrario, se non ci sono segni di fistola o di infezione, potrebbe essere il momento giusto per eseguire un'anoplastica.
A distanza non posso dirle altro.
Prego
Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com
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