Ascesso per ghiandola di bartolini e ascesso perianale
Buonasera, premetto di essere già stata visitata più volte da Ginecologi.
Il mio problema inizia circa tre settimane fa, un dolore crescente inizia nella zona perineo, prima sopportabilissimo, nel giro di due giorni, giusto il tempo di aspettare l appuntamento datomi dalla mia ginecologa, e diventa forte tanto da non farmi camminare bene, ma zoppicare! Così decido di non aspettare più e recarmi in pronto soccorso! Il medico che mi visita, una ginecologa, mi diagnostica una vulvodinia, mi da degli antinfiammatori e mi manda a casa.
Il giorno seguente vado lo stesso dalla mia dottoressa, che invece visitandomi mi diagnostica una contrattura muscolare del perineo, mi da muscoril e dicloreum entrambi in fiale e mi manda a casa! Nel frattempo il dolore diventa lancinante, e la zona si arrossa e si vede chiaramente una tumefazione che arriva a misurare quasi quanto un manderino.
Così mi rivolgo a una terza ginecologa, che questa volta mi dice che si tratta di un ascesso, che quindi va trattato con antinfiammatori e antibiotici.
Ancora un paio di giorni e sono dovuta tornare in ospedale, il dolore non mi faceva dormire la notte e mi muovevo solo per necessità.
La stessa ginecologa che mi ha diagnosticato l ascesso, medico di turno in ospedale, mi fa un'incisione per drenare il pus, il sollievo immediato, finalmente riesco a camminare bene, lascia la ferita dell incisione aperta e mi rimanda a casa, facendomi continuare la terapia antibiotica in fiale e gli antinfiammatori.
La ferita la tratto con Rifocin, e detergente ginexid.
Torno per controllo il lunedì seguente, dopo cioè tre giorni, e mi dicono che è tutto ok, posso sospendere l antibiotico e mantenere l antiffiammatorio ancora per una settimana.
In effetti stavo bene, sono tornata a lavoro e pensavo fosse finita lì.
A una settimana esatta rifaccio un altra visita, ma nonostante il medico mi dice che va tutto bene, io sento ancora la cute leggermente rigonfia.
Infatti l indomani mi sveglio dinuovo con l ascesso, molto più piccolo della prima volta, ma riconoscendolo subito mi reco in ospedale.
Questa volta mi viene fatto un piccolo foro dal quale aspirano del pus con una siringa, mi prescrivono dinuovo la stessa terapia e mi rimandano a casa.
Per i due giorni seguenti continua a uscire materiale dall ascesso, poi credo perchè si cicatrizza la ferita, non esce più nulla, la parte rimane indolenzita, ma non particolarmente dolorante.
Oggi è il quinto giorno di augumentin, quindi dovrei aver finito la terapia, ma ho il terrore che il problema si ripresenti! Ho una visita di controllo venerdì, ma non mi fido più! Vorrei un vostro parere se possibile! Ah, fin'ora nessuno mi ha saputo dire quale sia stata la ghiandola infiammata che ha dato luogo all ascesso, hanno solo ipotizzato potesse essere stata quella di bartolino.
Non ho avuto altri sintomi particolari, se non una leggera presenza di muco nelle feci un paio di volte.
Quali esami posso fare per andare più a fondo?
La terapia è corretta?
Il mio problema inizia circa tre settimane fa, un dolore crescente inizia nella zona perineo, prima sopportabilissimo, nel giro di due giorni, giusto il tempo di aspettare l appuntamento datomi dalla mia ginecologa, e diventa forte tanto da non farmi camminare bene, ma zoppicare! Così decido di non aspettare più e recarmi in pronto soccorso! Il medico che mi visita, una ginecologa, mi diagnostica una vulvodinia, mi da degli antinfiammatori e mi manda a casa.
Il giorno seguente vado lo stesso dalla mia dottoressa, che invece visitandomi mi diagnostica una contrattura muscolare del perineo, mi da muscoril e dicloreum entrambi in fiale e mi manda a casa! Nel frattempo il dolore diventa lancinante, e la zona si arrossa e si vede chiaramente una tumefazione che arriva a misurare quasi quanto un manderino.
Così mi rivolgo a una terza ginecologa, che questa volta mi dice che si tratta di un ascesso, che quindi va trattato con antinfiammatori e antibiotici.
Ancora un paio di giorni e sono dovuta tornare in ospedale, il dolore non mi faceva dormire la notte e mi muovevo solo per necessità.
La stessa ginecologa che mi ha diagnosticato l ascesso, medico di turno in ospedale, mi fa un'incisione per drenare il pus, il sollievo immediato, finalmente riesco a camminare bene, lascia la ferita dell incisione aperta e mi rimanda a casa, facendomi continuare la terapia antibiotica in fiale e gli antinfiammatori.
La ferita la tratto con Rifocin, e detergente ginexid.
Torno per controllo il lunedì seguente, dopo cioè tre giorni, e mi dicono che è tutto ok, posso sospendere l antibiotico e mantenere l antiffiammatorio ancora per una settimana.
In effetti stavo bene, sono tornata a lavoro e pensavo fosse finita lì.
A una settimana esatta rifaccio un altra visita, ma nonostante il medico mi dice che va tutto bene, io sento ancora la cute leggermente rigonfia.
Infatti l indomani mi sveglio dinuovo con l ascesso, molto più piccolo della prima volta, ma riconoscendolo subito mi reco in ospedale.
Questa volta mi viene fatto un piccolo foro dal quale aspirano del pus con una siringa, mi prescrivono dinuovo la stessa terapia e mi rimandano a casa.
Per i due giorni seguenti continua a uscire materiale dall ascesso, poi credo perchè si cicatrizza la ferita, non esce più nulla, la parte rimane indolenzita, ma non particolarmente dolorante.
Oggi è il quinto giorno di augumentin, quindi dovrei aver finito la terapia, ma ho il terrore che il problema si ripresenti! Ho una visita di controllo venerdì, ma non mi fido più! Vorrei un vostro parere se possibile! Ah, fin'ora nessuno mi ha saputo dire quale sia stata la ghiandola infiammata che ha dato luogo all ascesso, hanno solo ipotizzato potesse essere stata quella di bartolino.
Non ho avuto altri sintomi particolari, se non una leggera presenza di muco nelle feci un paio di volte.
Quali esami posso fare per andare più a fondo?
La terapia è corretta?
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"hanno solo ipotizzato potesse essere stata quella di bartolino.
ma ho il terrore che il problema si ripresenti!"
Probabilmente è la ghiandola di Bartolini.
Si è possibile che si ripresenti perché la sola incisione serve solo a drenare il pus ma subito si richiude, a questo drenaggio nel breve deve seguire o una rimozione della ghiandola o una eversione dei margini della ferita(marsupializzazione) in modo da lasciare aperta la cavità precedentemente occupata dal pus.
Cordiali saluti.
ma ho il terrore che il problema si ripresenti!"
Probabilmente è la ghiandola di Bartolini.
Si è possibile che si ripresenti perché la sola incisione serve solo a drenare il pus ma subito si richiude, a questo drenaggio nel breve deve seguire o una rimozione della ghiandola o una eversione dei margini della ferita(marsupializzazione) in modo da lasciare aperta la cavità precedentemente occupata dal pus.
Cordiali saluti.
Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com
[#2]
Utente
La ringrazio intanto per la tempestiva risposta! Io circa tre anni fa ebbi l infiammazione della ghiandola di bartolini, ma allora ricordo che il gonfiore era più su, sul labbro, credo fosse la ghiandola stessa che si era gonfiata. questa volta invece non si vede nulla nè prima nè dopo l ascesso, la ghiandola non la vedo! Pensa lo stesso che sia quella?
[#3]
A distanza possiamo attenerci solo a quello che le è stato detto.
Non possiano assicurarle nulla.
Solo con una visita diretta é possibile dirimere il dubbio.
Prego.
Non possiano assicurarle nulla.
Solo con una visita diretta é possibile dirimere il dubbio.
Prego.
[#5]
Utente
Buongiorno, scrivo a distanza di circa un mese, durante il quale, dopo una seconda incisione dell ascesso sono stata bene. Ció nonostante ho voluto comunque fare altre visite, in particolare una visita proctologica e un'ecografia endoanale. Alla prima la diagnosi è stata: addome trattabile, non dolente in toto, non segni di peritonismo in atto, all ispezione prolasso mucoemorroidario esterno circonferenziale, ad ore 12 tessuto più indurito come da esito cicatriziale dell incisione dell ascesso perianale. Sfintere lievemente ipertonico, normoreagente, congestione emorroidaria interna, anpolla vuota. Il medico mi ha dato Flebomix 1000 2 volte al giorno e Antrolin pomata e mi ha consigliato l ecografia endoanale prima del prossimo controllo che sarà la prossima settimana.
All ecografia invece: Al controllo odierno eseguito con sonda endoanale in paziente con sospetta fistola perianale si rileva
Presenza di fine disomogeneità intersfinterica in sede anteriore laterale sx con quota ipoecogena da esiti ascesso perianale
Presenza di fine disomogeneità strutturale dello sfintere interno in tale sede
Non apprezzabili lesioni di rilievo a carico del plesso muscolare esplorabile.
Utile rivalutazione a distanza se persistenza sintomatologia.
La domanda è, cosa è consigliabile fare adesso, la fistola c'è ma l hanno definita dormiente, anche se io non ho nessun orifizio esterno, e mi pare di aver capito leggendo un pó al riguardo che in caso di fistola c'è sempre un orifizio di collegamento tra l interno e l esterno.
Sulla base di questi due esami, il medico mi ha fatto capire di lasciare le cose per come sono, non necessita di intervento, anche se mi ha parlato sia del setone e del laser. Insomma, in attesa di fare il prossimo controllo, sono un pó confusa... mi aiutereste a comprendere meglio?
All ecografia invece: Al controllo odierno eseguito con sonda endoanale in paziente con sospetta fistola perianale si rileva
Presenza di fine disomogeneità intersfinterica in sede anteriore laterale sx con quota ipoecogena da esiti ascesso perianale
Presenza di fine disomogeneità strutturale dello sfintere interno in tale sede
Non apprezzabili lesioni di rilievo a carico del plesso muscolare esplorabile.
Utile rivalutazione a distanza se persistenza sintomatologia.
La domanda è, cosa è consigliabile fare adesso, la fistola c'è ma l hanno definita dormiente, anche se io non ho nessun orifizio esterno, e mi pare di aver capito leggendo un pó al riguardo che in caso di fistola c'è sempre un orifizio di collegamento tra l interno e l esterno.
Sulla base di questi due esami, il medico mi ha fatto capire di lasciare le cose per come sono, non necessita di intervento, anche se mi ha parlato sia del setone e del laser. Insomma, in attesa di fare il prossimo controllo, sono un pó confusa... mi aiutereste a comprendere meglio?
[#6]
Lei risolverà il suo problema solo quando avrà trattato la fistola.
Flemmoni ed ascessi si potranno sempre formare fino a quando ci sarà la fistola.
Nel suo caso specifico solo con una visita diretta potrei darle maggiori informazioni sulla necessità dell'intervento e su quando eseguirlo.
Flemmoni ed ascessi si potranno sempre formare fino a quando ci sarà la fistola.
Nel suo caso specifico solo con una visita diretta potrei darle maggiori informazioni sulla necessità dell'intervento e su quando eseguirlo.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 8.9k visite dal 17/02/2021.
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