Emorroidi: è necessario l'intervento?
Egregi Dottori, Buongiorno,
Sono un uomo di 33 anni che come potrete intuire dal titolo da me postato, soffre da 14 anni di emorroidi.
Ovviamente queste, sono state ampiente diagnosticate da delle visite negli anni, diverse volte, in particolare negli ultimi 2 anni, infatti, sebbene abbia riscontrato tale problematica in giovane età (19 anni) per la prima volta, queste fino all'età di 30 anni non mi hanno mai causato particolari problemi, son sempre stato uno sportivo, per cui, a parte qualche periodo di sgarro alimentare tra feste, viaggi, erasmus etc etc, non ho mai condotto una vita alimentare criminale, anzi, le consideravo un allarme naturale, dove ogni qualvolta andavo un po oltre con l'alimentazione, queste mi ricordavano i miei errori e subito ponevo rimedio con grande solievo fisico, permettendomi di ritornare alla qualità della vita di sempre.
Tengo a precisare che oltre all'alimentazione, ormai son del tutto certo che vi sia anche una componente emotiva, infatti queste mi han accompagnato nei momenti più angoscianti o ansiosi della mia vita, per es.
laurea triennale, magistrale e adesso con il sospirato lavoro stabile in un tempo amaro come quello che stiamo vivendo a causa della pandemia.
Tuttavia, come dicevo, non sono mai state problematiche, erano al massimo un fastidio con poco sanguinamento nei casi più "gravi", si risolvevano da sole senza particolare impegno nel giro di qualche giorno.
Purtroppo, da 2/3 anni, con cadenza di 1 anno, anno e mezzo, ho iniziato a soffrire di episodi acuti, in entrambi i casi ho avuto episodi di trombosi emorroidaria, un dolore tremendo, dove mi han tenuto una notte sveglio, riassorbendosi da soli in 2/4 settimane circa.
Ovviamente ho effettuato alcune visite, privati e primari, dove mi han sconsigliato l'intervento e di affrontarle con un approccio conservativo, classificandole come emorroidi di 2 grado, pertanto ancora ampiamente gestibili, inoltre, specialmente uno specialista, dava molto la colpa al mio stato emotivo (mi ritrovo ad essere molto più stressato che in passato, vista la mia età e la mancanza di un lavoro ancora stabile).
In un primo momento devo dire che ha funzionato, mangio bene, vado a correre e svolgo ginnastica tutti i giorni almeno mezzora al giorno, non fumo più da tempo, non bevevo (data anche la chiusura dei bar), analisi perfette, sono un donatore, eppure da 2 settimane si sono nuovamente ripresentate, cosi ho eliminato i caffè, corro ogni giorno, mangio molti legumi e prendo integratori di fibra per "aiutare", lubrificando con creme il momento prima di evacuare, premetto che non sono stitico, sono un orologio, ogni mattina, prima di fare colazione e sedermi al pc (attualmente svolgo un lavoro precario da casa), bevo un bicchiere di acqua calda, tempo qualche secondo devo correre al bagno, tuttavia da quasi 10/12 giorni persistono le emorroidi infiammate con perdite di qualche goccia di sangue, non c'è verso di farle andare via, credete che l'unica via sia l'operazione??
Sono un uomo di 33 anni che come potrete intuire dal titolo da me postato, soffre da 14 anni di emorroidi.
Ovviamente queste, sono state ampiente diagnosticate da delle visite negli anni, diverse volte, in particolare negli ultimi 2 anni, infatti, sebbene abbia riscontrato tale problematica in giovane età (19 anni) per la prima volta, queste fino all'età di 30 anni non mi hanno mai causato particolari problemi, son sempre stato uno sportivo, per cui, a parte qualche periodo di sgarro alimentare tra feste, viaggi, erasmus etc etc, non ho mai condotto una vita alimentare criminale, anzi, le consideravo un allarme naturale, dove ogni qualvolta andavo un po oltre con l'alimentazione, queste mi ricordavano i miei errori e subito ponevo rimedio con grande solievo fisico, permettendomi di ritornare alla qualità della vita di sempre.
Tengo a precisare che oltre all'alimentazione, ormai son del tutto certo che vi sia anche una componente emotiva, infatti queste mi han accompagnato nei momenti più angoscianti o ansiosi della mia vita, per es.
laurea triennale, magistrale e adesso con il sospirato lavoro stabile in un tempo amaro come quello che stiamo vivendo a causa della pandemia.
Tuttavia, come dicevo, non sono mai state problematiche, erano al massimo un fastidio con poco sanguinamento nei casi più "gravi", si risolvevano da sole senza particolare impegno nel giro di qualche giorno.
Purtroppo, da 2/3 anni, con cadenza di 1 anno, anno e mezzo, ho iniziato a soffrire di episodi acuti, in entrambi i casi ho avuto episodi di trombosi emorroidaria, un dolore tremendo, dove mi han tenuto una notte sveglio, riassorbendosi da soli in 2/4 settimane circa.
Ovviamente ho effettuato alcune visite, privati e primari, dove mi han sconsigliato l'intervento e di affrontarle con un approccio conservativo, classificandole come emorroidi di 2 grado, pertanto ancora ampiamente gestibili, inoltre, specialmente uno specialista, dava molto la colpa al mio stato emotivo (mi ritrovo ad essere molto più stressato che in passato, vista la mia età e la mancanza di un lavoro ancora stabile).
In un primo momento devo dire che ha funzionato, mangio bene, vado a correre e svolgo ginnastica tutti i giorni almeno mezzora al giorno, non fumo più da tempo, non bevevo (data anche la chiusura dei bar), analisi perfette, sono un donatore, eppure da 2 settimane si sono nuovamente ripresentate, cosi ho eliminato i caffè, corro ogni giorno, mangio molti legumi e prendo integratori di fibra per "aiutare", lubrificando con creme il momento prima di evacuare, premetto che non sono stitico, sono un orologio, ogni mattina, prima di fare colazione e sedermi al pc (attualmente svolgo un lavoro precario da casa), bevo un bicchiere di acqua calda, tempo qualche secondo devo correre al bagno, tuttavia da quasi 10/12 giorni persistono le emorroidi infiammate con perdite di qualche goccia di sangue, non c'è verso di farle andare via, credete che l'unica via sia l'operazione??
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Certo! Si ricorre all' intervento quando, nonostante una vita ed alimentazione regolare,nonostante la terapia medica specifica e nonostante feci normali, la sintomatogia ritarda a rientrare, si presenta sempre con maggior frequenza ed interferisce con la qualità di vita.
Sarà il suo caso?
La decisione sarà presa in considerazione di quanto detto ed con il parere favorevole di chi l'ha in cura.
Cordiali saluti.
Sarà il suo caso?
La decisione sarà presa in considerazione di quanto detto ed con il parere favorevole di chi l'ha in cura.
Cordiali saluti.
Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com
[#2]
Utente
Salve, la ringrazio per la celere risposta, quello che mi lascia perplesso è dubbioso sono i pareri sfavorevoli di alcuni suoi colleghi, inoltre non mi capacito come dall'oggi al domani possa cambiare cosi radicalmente la situazione, inoltre ho sempre letto, dato che mi son sempre documentato molto, che i casi da operare son sempre stati quelli relativi al 4 grado di prolasso. Inoltre mi da non poco preoccupazione il fatto che mi han diagnosticato un ipertono sfinterico gli ultimi specialisti che mi han visitato (penso però influisca anche il fatto che ho eseguito la visita mentre ero infiammato pertanto inconsciamente tendevo a chiudermi penso), dicendomi che in caso di intervento questo avrebbe creato dei problemi e sarei stato soggetto a ragadi. Grazie anticipatamente.
[#3]
"inoltre ho sempre letto, dato che mi son sempre documentato molto, che i casi da operare son sempre stati quelli relativi al 4 grado di prolasso"
Errato!
Non è il grado di prolasso a dettare l'indicazione all' intervento ma la mancata risposta alla terapia medica, l' intensità della sintomatologia e come questa viene percepita, la frequenza con la quale si presenta e come queste cose interferiscono con la qualità di vita del paziente.
È chiaro che i primi gradi di prolasso possono essere corretti con interventi chirurgici ambulatoriali.
Errato!
Non è il grado di prolasso a dettare l'indicazione all' intervento ma la mancata risposta alla terapia medica, l' intensità della sintomatologia e come questa viene percepita, la frequenza con la quale si presenta e come queste cose interferiscono con la qualità di vita del paziente.
È chiaro che i primi gradi di prolasso possono essere corretti con interventi chirurgici ambulatoriali.
[#4]
Utente
Buongiorno Dottore, grazie per la spiegazione, vedrò di prendere in considerazione l'intervento, magari dopo l'estate, visto il post operatorio difficoltoso, il caldo estivo non aiuterebbe di certo, non so, adesso ero quasi 2 anni che parevo aver trovato il giusto equilibrio per dimenticarmene e invece nulla, adesso son già 15 giorni con fastidio/dolore durante l'evacuazione e 1 settimana con leggero gocciolamento, ma è normale che duri cosi tanto? Premetto che nel frattempo ho divorato una scatola da 60 compresse di daflon, senza successo.
[#6]
Utente
Buonasera Dottore, in attesa della visita che avrò a brevissimo, vorrei chiederle una informazione al riguardo delle ragadi, ormai son convinto che non fosse un problema di emorroidi probabilmente, visto l'acutizzarsi del problema. Ad oggi mi è quasi impossibile andare al bagno la mattina se non con attroci dolori, inoltre perdo un bel po di sangue al momento dell'evacuazione, per stare bene apparentemente dopo e ripresentarsi dei sintomi (fastidio/dolore) nelle ore successive, fino a sera dove ho quasi l'impressione che sia passato. Ho la sensazione di evacuare del vetro, c'è qualcosa che posso fare in attesa della visita?? La ringrazio.
[#8]
Utente
Buonasera dottore, vorrei aggiornarla, vista la sua estrema gentilezza nel rispondermi, specialmente per sentire un altro parere su chi è del campo. Quest'oggi ho effettuato la visita proctologica, son riscontrare emorroidi di grado 2, papilla e ragade anale, la mucosa appare con presenza di ulcera, è quest'ultima la causa di tutti i miei problemi, il chirurgo sostiene che l'unico rimedio sia chirurgico, pertanto dovrebbe togliere la ragade e rimuovere la papilla, secondo lei non c'è altra soluzione? Grazie anticipatamente.
[#9]
La terapia della ragade anale è chirurgica ma non prima di aver tentato di portarla a guarigione con terapia medica e dilatativa.
Chiaramente questo non vale nel caso in cui la ragade presenta delle caratteristiche di cronicità, con margini duri e papille anali ipertrofiche, che il colonproctologo ritiene impossibili da curate farmacologicamente o con dilatatori.
A distanza, nel suo caso, non posso esserle di aiuto a dirimere il dubbio.
Chiaramente questo non vale nel caso in cui la ragade presenta delle caratteristiche di cronicità, con margini duri e papille anali ipertrofiche, che il colonproctologo ritiene impossibili da curate farmacologicamente o con dilatatori.
A distanza, nel suo caso, non posso esserle di aiuto a dirimere il dubbio.
[#10]
Utente
Buonasera Dottore, Mercoledì prossimo farò l'intervento per ragade e rimozione della/e papilla/e presenti all'interno, la mia situazione è la seguente, sebbene in principio credevo fosse un problema di emorroidi, sono risultate essere di grado 2, ho un forte ipertono congenito, molto presente in famiglia dalla parte di mia madre, stando al chirurgo è questa la causa di tutti i miei fastidi di questo mese e passati, che tende a peggiorare con periodi particolarmente angoscianti, poichè per via di questo ipertono ed in presenza di una papilla modesta o più non vi è spazio a sufficienza per poter evacuare in modo regolare, adesso son in una situazione in cui il punto dove vi è la ragade si è gonfiato molto, sforzo tantissimo per evacuare, poichè sento molto dolore e all'occorrenza prendo brufen per placare l'infiammazione post evacuazione. Il mio chirurgo ha detto che qualora volessi poteva anche rimuovermi le emorroidi visto che stava operando, ma ho rifiutato, preferisco tenerle fin quando non mi dan problemi o negli anni dovessero peggiorare, lei che ne dice? La ringrazio.
[#17]
Utente
Buongiorno Dottore, vorrei aggiornarle la mia situazione per avere un parere, esattamente 2 settimane fa, dopo un mese di calvario e più per via di una ragade, son stato operato di ragade anale, papilla ed emorroide, mi è stata tolta poichè la papilla si trovava agganciata a questa in parte e non è stato possibile fare altrimenti, a detta del chirurgo non presento emorroidi particolarmente patologiche, anzi a suo dire quella tolta era quella che poteva causarmi maggiormente problemi (sono 3 anni che non avevo più avuto crisi), infatti sostiene che adesso oltre a non avere più la papilla a prolassare fuori ed occludere il canale anale, dove effettivamente l'evacuazione riesce senza meno sforzo, non dovrei più avere neanche problemi di emorroidi, sto effettuando una cura con dilatan dal nono giorno dall'intervento, per evitare una chiusura dell'ano a suo dire, il fatto è che ancora oggi l'evacuazione risulta essere non priva del tutto di dolore, assumo mezza pastiglia di toradol ancora per riuscire (pensavo di sostituirlo con la tachipirina 1000). Insomma son un po in alto mare, il chirurgo sosteneva che sarei ritornato dopo qualche giorno a non avere più nulla con la ginnastica del dilatan, ma ancora non risulta affatto priva di dolori e fastidi l'evacuazione, certi giorni il dolore si protrae per ore dopo l'evacuazione, inoltre ho spesso l'ano umido con forte prurito. Lei cosa ne pensa? La ringrazio anticipatamente.
[#18]
Indipendentemente da quello che le è stato detto due settimane sono poche.
Dove ci sono ferite c'è secrezione!
Non conosco la sua situazione, ma ferite in quella sede richiedono 4/6 settimane per guarire.
Prego.
Dove ci sono ferite c'è secrezione!
Non conosco la sua situazione, ma ferite in quella sede richiedono 4/6 settimane per guarire.
Prego.
Questo consulto ha ricevuto 18 risposte e 3.9k visite dal 08/02/2021.
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Approfondimento su Emorroidi
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