esito tac per tumore colon

Salve,
mi ritrovo a dover chiedere qui un consulto poiché, causa covid, mi è impossibile recarmi al centro dove mia madre è in cura dallo scorso ottobre.
Avrei bisogno di alcune delucidazioni riguardo l'ultima tac eseguita la.
scorsa settimana.

Mia madre, 68 anni, ha avuto diagnosi di carcinoma al colon.
Nella prima tac, eseguita prima della cura erano stati trovati:
un nodulo subpeurico al LS,
noduli di 6-7 mm al LID,
noduli di 7-11 mm al LSS e altri noduli di 9 - 10mm al LIS
il tumore originario al colon si presentava come:
una neoformazione vegetante stenosante il lume, non valicabile dallo strumento di 4 cm.


Ebbene, il centro ha provveduto a iniziare subito ciclo di chemioterapia Folfiri ma non ci ha mai parlato di una data per un ipotetico intervento chirurgico.

Ad oggi, premetto che mia madre ha avuto una complicazione data da una preesistente patologia.
In breve è sopraggiunta trombosi con embolia polmonare secondo quanto riportato nel referto.

È attualmente in cura con anticoagulanti e la zona della trombosi è n fase di ricanalizzazione.

Ovviamente, al momento sono sospese le cure fino al successivo controllo.

Ma quello che mi preoccupa, aldilà della.
trombosi, sono i risultati della chemioterapia.
Da ignorante e profana, mi.
sembra sia peggiorata ed è proprio questo che ho bisogno di sapere da voi.

Attualmente si evidenziano:
noduli in LSD in sde subpleurica del dm di 19mm e al LSS in adiacenza all'arco aortico di 17 mm.
Strie dense di aspetto fibrotico-disventilativo (causa della trombosi?)
ispessito l'interstizio bilaterialmente.

Assente versamento pleurico.

Linfonodi ovalari di volume lievemente aumentato in sede mediastinica, il maggiore paratracheale inferiore sinistra 16x11mm. (effetto della chemioterapia o un brutto segno?)


Riguardo il tumore originario questa è la descrizione:
visibile noto voluminoso processo espansivo del sigma retto (estensione di 8 cm)
Questo è il punto meno chiaro...
per processo espansivo si intende, espansione del tumore o del colon che traendo benefici dalla chemioterapia si sta nuovamente ampliando?


Capirete che le due cose sono ben differenti... e in caso contrario vorrebbe dire che il tumore da 4 cm è raddoppiato in un paio di mesi arrivando a 8.

Le metastasi, chiaramente cresciute, a che mm cominciano a diventare pericolose e difficili da trattare?

Preciso che mia madre prima della chemio era quasi occlusa, non evacuava senza l'aiuto di lassativi e sopratutto non mangiava quasi nulla mentre ora da questo punto di vista sta molto meglio... evacua senza problemi più volte al giorno e si alimenta.

Spero possiate aiutarmi a capire qualcosa, perché al momento ho poche informazioni.
Non posso chiedervi quante chance ha mia madre di sopravvivere a questo mostro, anche perché non ho potuto vedere la biopsia eseguita dopo la colonscopia... ma mi.
basta sapere cosa sta succedendo adesso.
Grazie in anticipo
[#1]
Dr. Stefano Cecchini Chirurgo generale 67 5
Gentile utente,
comprendo le sue apprensioni e provo a rispondere in modo tecnico alle sue domande, ma vorrei premettere che sarebbe doverose porre queste domande ai colleghi oncologi che hanno in carico sua madre, per evitare fraintendimenti o errori per mancanza di informazioni.

Il quadro da Lei descritto è quello di una neoplasia del colon con metastasi polmonari (malattia in IV stadio in fase di progressione di malattia) trattata con chemioterapia, durante la quale si è verificata una complicanza trombotica venosa profonda ed embolica polmonare.
In questo stadio l'indicazione terapeutica raccomandata è la chemioterapica sistemica. La chirurgia resettiva sul colon è limitata alle forme "complicate" (occludenti, sanguinanti e/o perforate). La ragione è che non sembra esserci un reale vantaggio prognostico nell'asportazione del tumore primitivo del colon in presenza di malattia a distanza non resecabile, poichè la prognosi è governata dalla malattia sistemica (in questo caso polmonare) e non dal tumore intestinale. Inoltre la complicanza trombo-embolica occorsa incrementa il rischio emorragico/trombotico della chirurgia (e purtroppo anche della chemioterapia).
In merito alla definizione di processo espansivo si intende genericamente una neoformazione con crescita di tipo espansivo, distinta dal tipo di crescita infiltrativo; nel primo caso si espande dislocando gli organi vicini, mentre nel secondo li infiltra. Per quanto questa distinzione susciti ragionamenti sul comportamento biologico della neoplasia (con connotazione aggressiva per il tipo "infiltrativo"), in questo specifico caso non ha molto significato, poichè il punto non è la resecabilità chirurgica del tumore richiedente o meno l'asportazione degli organi vicini, quanto più il monitoraggio della crescita tumorale in relazione alla terapia somministrata. Nel caso in oggetto mi sembra che la terapia abbia determinato un vantaggio clinico sul tumore primitivo legato al miglioramento dell'ostruzione intestinale (allontanando il rischio di un intervento chirurgico d'urgenza e non vantaggioso), ma purtroppo i noduli polmonari sono in crescita, configurando una progressione di malattia a distanza.
Sulle successive strategie terapeutiche le consiglio di parlare con gli oncologi che dovranno guidarvi in modo consapevole ed informato.
Spero di essere stato chiaro e di averla aiutata nella comprensione del problema clinico.

Dr. Stefano Cecchini
Specialista in Chirurgia Generale

[#2]
Utente
Utente
la ringrazio davvero tanto, dottore.
Purtroppo i medici non ci stanno comunicando un bel nulla, e ho anche la sensazione che mia madre stessa non sia adeguatamente informata riguardo la sua delicata situazione, in quanto ha preparato la valigia per un intervento che non avverrà a questo punto.
Lei e il collega consultato in privato per lo studio mo avete dato lo stesso identico quadro. Gli unici che non ci dicono nulla sono i medici che la curano.
Ho provato a telefonare mille volte, ma non rilasciano informazioni.. e per via del covid non è permesso accompagnare il paziente o entrare.
È una situazione molto snervante.
A questo punto, dobbiamo quindi sperare che l'introduzione del Folfiri al posto del Folfox tenga a bada la malattia nei polmoni?
e se non dovesse succedere? non ci sarebbe più alcuna alternativa mi pare di intuire.
Crede possa essere utile informarsi su cure sperimentali tipo l'immunoterapia? Mia madre ha Kras mutato ma non so come siano i microsatelliti.
Intanto, posso dirle che la trombosi per fortuna è rientrata, e ha fatto giusto ieri un ciclo di Folfox... (per iniziare col Folfiri dovrà prima eseguire l'impianto del Port reso impossibile prima, a causa dei suoi tessuti poco tonici a causa del forte dimagrimento..)
Grazie ancora per aver risposto
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