Sindrome emorroidaria

Gent.mi Dottori
ho 40 anni e da 5 sono affetto da patologia emorridaria molto dolorosa con rare ma abbondanti emorragie.
Le soluzioni farmacologiche che mi sono state prescritte si sono rivelate non molto efficaci, mentre gli integratori mi hanno dato un pò di sollievo, riducendo a volte il prolasso, ma sempre nel periodo di tempo circoscritto all'uso degli stessi. Nella fattispecie, l'uso del Daflon e dell'Antrolin riduce sensibilmente l'infiammazione e il dolore mentre nei casi di forti emorragie l'uso del cortisone e del sale mesoglicano mi riporta alla normalità in un paio di giorni. Premetto che svolgo un lavoro per il quale trascorro molte ore in piedi durante le quali subisco, varie fuoriuscite del prolasso che devo far rientrare spesso manualmente. La stessa manipolazione la devo utilizzare ogni qual volta che per via della defecazione, il prolasso tende ad uscire. 4 anni fa sono comparsi fastidiosi spasmi al basso ventre che poi si irradiano a tutta la zona del colon ogni qual volta che il prolasso emmorroidario per le cause sopra citate tende ad uscire dalla sua abituale sede, con conseguenti manifestazioni dolorose ed infiammazione dello stesso. Sembrerebbe che l'infiammazione del colon sia correlata a quella del plesso emorroidario. Per questo motivo mi sono rivolto ad uno specialista che mi ha consigliato subito una colonscopia del retto. Il referto recita: "Indagine sino all'ultima ansa ileale. Mucosa ileale nella norma. Mucosa del colon regolare se si accetua quella a carico del retto distale sede di edema e congestione ma senza erosioni. Peristalsi valida. Pattern vascolare conservato.Emorroidi di I." Conclusioni: "Emorroidi di III - Proctopatia distale in attesa di istologia". Indagine Istopatologica:"Colite cronica aspecifica". Ultimamente, le manifestazioni dolorose, sono aumentate di intensità e l'irritabilità dei prolassi e della zona circostante si è intensificata. Ho deciso di consultare un chirurgo proctologo. Questi, dopo un'ispezione anale tradizionale mi ha proposto un intervento chirurgico secondo Longo con questo referto: "Emorroidi prolassate. Si consiglia intervento chirurgico". Onestamente ho molta paura dell'intervento, specialmente dopo che il chirurgo mi ha spiegato in cosa consiste. Nel frattempo ho sentito parlare di un'altra tecnica chirurgica nuova, ma non applicabile a tutti i casi,il metodo THD.
Sono molto confuso e in ansia. Non so che pesci prendere e quale delle due tecniche potrebbe fare al mio caso. Vorrei sottopormi ad un intervento risolutivo, ma non tanto invasivo. Da informazioni che ho preso in rete ho appurato che il metodo THD è meno invasivo del metodo Longo e il decorso operatorio è meno doloroso, inoltre, non c'è asportazione di tessuti, anche se ho letto che potrebbe essere utile solo negli stadi iniziali della malattia.
Quale dei due metodi potrebbe fare al caso mio? Quale dei due è meno rischioso? La colite è stata causata dalle emorroidi?
Vi ringrazio immensamente per l'interessamento.
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Dr.ssa Maria Morena Morelli Chirurgo generale 719 12
Gentile Signore,
con una diagnosi di prolasso emorroidario di terzo grado ritengo che l'intervento indicato sia quello consigliato dal collega che ha avuto modo di visitarla ("...intervento chirurgico secondo Longo..").
Per quanto riguarda i 'rischi' ogni tecnica ha delle complicanze.
Si affidi serenamente a Suo chirurgo di fiducia.
Al fine di meglio capire la patologia le allego alcuni link di articoli presenti nel sito.
https://www.medicitalia.it/minforma/colonproctologia/139-la-malattia-emorroidaria-come-affrontare-e-risolvere-il-problema.html
https://www.medicitalia.it/minforma/colonproctologia/
https://www.medicitalia.it/minforma/colonproctologia/
https://www.medicitalia.it/minforma/colonproctologia/

Dott.ssa M.M.Morelli

[#2]
Utente
Utente
Gentilissima Dr.ssa Morelli, La ringrazio molto per la Sua risposta repentina e per l'incoraggiamento fornitomi in un momento di forte confusione. Tengo a farLe sapere che in seguito anche alla Sua risposta ho effettuato l'intervento il giorno 24 Aprile 2009 presso il reparto di Chirurgia d'Urgenza degli Ospedali Riuniti di Foggia. In sala operatoria l'equipe di specialisti mi ha prospettato due alternative entrambe di invenzione del Dott. Longo: lo Stapled Anopexy con PPH oppure l'uso dello STARR. Dopo l'ispezione visiva a seguito dell'introduzione del divaricatore hanno ritenuto opportuno utilizzare il primo dei due metodi. Le aspettative sulla durata dell'operazione e sul decorso sono state leggermente deluse: i dolori che si provano nei primi 2-3 giorni dopo l'intervento sono molto forti e la stessa operazione ha avuto una durata di circa un'ora e mezza e non di mezz'ora come mi era stato preannunciato. Dopo due giorni di ricovero, in cui mi sono stati somministrati continuamente antidolorifici,giorno 26 sono stato dimesso. Mi è stata prescritta una dieta normalissima a base di fibre, molta acqua e l'uso, qualora ce ne fosse stato bisogno di un lassativo blando a base di Lattulosio. Nei primi giorni a casa i problemi più gravi erano legati ai dolori ed ai bruciori che avvertivo durante e dopo la defecazione, ma comunque e sempre sopportabili. Problemi, questi, che sono andati diminuendo col passare dei giorni. Comunque, a 11 giorni dall'intervento, posso dire che i dolori si sono ridotti tantissimo ed ogni giorno ottengo un piccolo e significativo miglioramento. Non ci sono state emorragie successive all'intervento o la comparsa di marische. Il prolasso semplicemente non c'è più. Ho usato per pochi giorni degli antidolorifici e antiinfiammatori comunissimi e degli antibiotici. Questi ultimi mi sono stati prescritti a causa dell'insorgenza di una fastidiosissima cistite dovuta però ad una mia personale intolleranza al catetere. L'unico problema veramente antipatico è il repentino e frequente bisogno di defecare a cui si associa l'impossibilità di trattenere anche per pochi minuti le feci vista la presenza ancora di dolore, che, mi ha spiegato il chirurgo, dovrebbe scomparire man mano che i punti saranno riassorbiti.
In conclusione, La ringrazio per il supporto tecnico e morale che mi ha dato con il Suo gentile parere professionale e consiglio vivamente a tutti coloro che sono indecisi di affidarsi tranquillamente a questa metodologia che sembra veramente essere risolutiva e non molto dolorosa.
Spero con questa mia testimonianza di aiutare quanti come me hanno timore di sottoporsi ad un intervento di emorroidectomia secondo Longo.

Distinti Saluti
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