Problemi decorso post intervento emorroidi

Gentili Dottori,

scrivo di nuovo, mio malgrado, per chiedere un vostro parere sulla mia situazione.
Lo scorso Luglio sono stato operato per un problema di emorroidi di terzo grado con prolasso mucoso.
L'intervento eseguito è stata una emorroidectomia su singolo gavocciolo anteriore.
Contestualmente, è stata trattata con fissurectomia un residuo di ragade posteriore.


Il post-intervento è stato gravato da dolore sin dal giorno successivo, con utilizzo continuo di antidolorifici per 8-10 giorni, poi eliminati.
Inizialmente, il problema maggiore è stato rappresentato da forti spasmi nella zona anale, che iniziavano dopo la defecazione e duravano per diverse ore.
Alla visita di controllo mi è stato detto che potevano essere dovuti a ritardi di cicatrizzazione o anche di natura psicologica (??
).
Gli spasmi erano molto forti e mi costringevano sostanzialmente a letto.
Questa situazione è lentamente migliorata nei due mesi successivi, e ad oggi gli spasmi si sono ridotti in intensità e durata.


Tuttavia, continuo ad accusare dolore che insorge dopo la defecazione, ed ha durata variabile, in ogni caso di almeno un paio d'ore, cosa che pregiudica molto la mia qualità di vita e complica anche il lavoro.
Questo dolore è più "pungente" rispetto agli spasmi precedenti.
Effettuata una nuova visita nei giorni scorsi con altro chirurgo, questi ha riscontrato con anoscopia un'ulcera nel canale anale in posizione anteriore (5-6 mm), che dovrebbe corrispondere alla regione operata.
Mi ha quindi prescritto un trattamento a base di gel di mesalazina.


Ammetto di essere piuttosto demoralizzato, in quanto la mia qualità di vita non è migliorata a seguito dell'intervento che, inoltre, non è stato risolutivo in quanto il chirurgo ha deciso (senza discuterne prima) di intervenire su un solo gavocciolo, lasciando quindi due gavoccioli che al momento sono di II grado.
Vorrei capire se questa ulcera che mi è stata riscontrata può effettivamente essere ancora conseguenza di problemi di cicatrizzazione, e se è possibile avere un decorso post operatorio così lungo e complicato.
Ho il timore che il problema possa essere di origine tumorale...è giustificata questa paura?

Infine, vorrei chiederVi se c'è speranza di risolvere questo nuovo problema di ulcerazione senza dover ricorrere ad un nuovo intervento, e se sì in che scala di tempo.


Ringraziandovi nuovamente per il supporto,

cordiali saluti
[#1]
Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 379
A distanza non posso pensare ad altro.
Ritardo di cicatrizzazione probabilmente dovuto anche ad un ipertono anale.
Cordiali saluti.

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com

[#2]
Utente
Utente
Gentile Dottore,

grazie della risposta. Nel referto dell'ultima visita il chirurgo non ha evidenziato ipertono (si parla di normotono sfinterico).
Pur con i limiti della distanza, nella Sua esperienza c'è ancora speranza di risoluzione di questo problema senza un nuovo intervento chirurgico? Tempi di cura di 1-2 mesi sono ragionevoli o troppo brevi?

Grazie ancora, saluti
[#3]
Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 379
Secondo la mia esperienza in assenza di risultato, con una terapia dedicata, dopo 8 settimane sarà necessario reintervenire chirurgicamente.
Cordiali saluti.
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