Ascesso perianale inciso
Egregi Dottori,
circa 20 giorni fa, a seguito di un fortissimo dolore in zona perianale, nella quale si era formato un grosso rigonfiamento (dolore durato tanti giorni diventando alla fine insopportabile), mi sono recata presso un gastroenterologo proctologo, il quale, nel corso della visita, diagnosticava un'emorroide trombizzata.
Pertanto, previa anestesia locale, procedeva ad incidere il trombo, dal quale, oltre ad abbondante sangue, fuoriusciva altrettanto pus, ragion per cui cambiava la diagnosi in ascesso perianale, forse determinato dall'emorroide trombizzata infettatasi.
Subito dopo l'incisione, di dimensione molto piccola, non seguita da particolare medicazione, mi prescriveva augmentin per 5 giorni, daflon 2 compresse al dì per 20 giorni e pomata proctosedyl per 20 giorni.
Dato che questo dottore viene un solo giorno al mese nella mia città, quest'ultimo mi invitava, qualora il rigonfiamento si fosse riformato, a recarmi in pronto soccorso per fare ulteriore incisione.
Nei giorni successivi l'ascesso ha continuato a drenare parecchio materiale misto a sangue e pus.
Successivamente, nonché tuttora, la parte incisa, a cadenza di circa 2/3 giorni, a seguito di dolore sopportabile, "scoppia", lasciando uscire sangue misto a pus.
Allarmata da questa mancata guarigione, dato che il dottore cui mi ero rivolta non è mai qui e non avendo avuto un altro episodio tale da giustificare un'andata al pronto soccorso, mi sono rivolta all'altro unico proctologo della mia città, il quale durante la visita, al fine di accertare se si fosse formata una fistola, inseriva nel foro da cui drena l'ascesso, una cannula iniettando acqua ossigenata, manovra alquanto dolorosa all'esito della quale escludeva l'esistenza di una fistola e affermava che l'ascesso fosse di dimensioni irrisorie e in via di guarigione.
Questo dottore mi ha tolto daflon e proctosedyl e mi ha prescritto nuovamente antibiotico e un antiedemigeno a base di bromelina oltre ad una pomata per la ragade che sembra abbia determinato l'infezione.
Il punto è che nonostante le cure e le visite, il mio ascesso si continua a comportare in maniera identica, ovvero ogni 2/3 giorni, dopo comparsa di lieve dolore, scoppia, lasciando fuoriuscire materiale.
Allora vi chiedo: è normale questo decorso?
Sono state corrette le pratiche svolte dai medici cui mi sono rivolta?
È possibile che, invece, si sia formata una fistola?
Ho letto in molti post che il drenaggio di un ascesso comporta incisioni più estese, non quanto un forellino come nel mio caso, nonché una serie di medicazioni successive.
Non è che non mi passa perché questo iter non è stato seguito?
È il caso di rivolgermi in pronto soccorso anche se non ho dolore acuto?
Dopo quanto descritto, è possibile che si risolva spontaneamente alla fine della cura?
Scusate la lunghezza del post e le tante domande, ma sono molto demoralizzata a causa di questo malessere che mi trascino da oltre un mese.
Grazie in anticipo a chi vorrà gentilmente rispondermi.
circa 20 giorni fa, a seguito di un fortissimo dolore in zona perianale, nella quale si era formato un grosso rigonfiamento (dolore durato tanti giorni diventando alla fine insopportabile), mi sono recata presso un gastroenterologo proctologo, il quale, nel corso della visita, diagnosticava un'emorroide trombizzata.
Pertanto, previa anestesia locale, procedeva ad incidere il trombo, dal quale, oltre ad abbondante sangue, fuoriusciva altrettanto pus, ragion per cui cambiava la diagnosi in ascesso perianale, forse determinato dall'emorroide trombizzata infettatasi.
Subito dopo l'incisione, di dimensione molto piccola, non seguita da particolare medicazione, mi prescriveva augmentin per 5 giorni, daflon 2 compresse al dì per 20 giorni e pomata proctosedyl per 20 giorni.
Dato che questo dottore viene un solo giorno al mese nella mia città, quest'ultimo mi invitava, qualora il rigonfiamento si fosse riformato, a recarmi in pronto soccorso per fare ulteriore incisione.
Nei giorni successivi l'ascesso ha continuato a drenare parecchio materiale misto a sangue e pus.
Successivamente, nonché tuttora, la parte incisa, a cadenza di circa 2/3 giorni, a seguito di dolore sopportabile, "scoppia", lasciando uscire sangue misto a pus.
Allarmata da questa mancata guarigione, dato che il dottore cui mi ero rivolta non è mai qui e non avendo avuto un altro episodio tale da giustificare un'andata al pronto soccorso, mi sono rivolta all'altro unico proctologo della mia città, il quale durante la visita, al fine di accertare se si fosse formata una fistola, inseriva nel foro da cui drena l'ascesso, una cannula iniettando acqua ossigenata, manovra alquanto dolorosa all'esito della quale escludeva l'esistenza di una fistola e affermava che l'ascesso fosse di dimensioni irrisorie e in via di guarigione.
Questo dottore mi ha tolto daflon e proctosedyl e mi ha prescritto nuovamente antibiotico e un antiedemigeno a base di bromelina oltre ad una pomata per la ragade che sembra abbia determinato l'infezione.
Il punto è che nonostante le cure e le visite, il mio ascesso si continua a comportare in maniera identica, ovvero ogni 2/3 giorni, dopo comparsa di lieve dolore, scoppia, lasciando fuoriuscire materiale.
Allora vi chiedo: è normale questo decorso?
Sono state corrette le pratiche svolte dai medici cui mi sono rivolta?
È possibile che, invece, si sia formata una fistola?
Ho letto in molti post che il drenaggio di un ascesso comporta incisioni più estese, non quanto un forellino come nel mio caso, nonché una serie di medicazioni successive.
Non è che non mi passa perché questo iter non è stato seguito?
È il caso di rivolgermi in pronto soccorso anche se non ho dolore acuto?
Dopo quanto descritto, è possibile che si risolva spontaneamente alla fine della cura?
Scusate la lunghezza del post e le tante domande, ma sono molto demoralizzata a causa di questo malessere che mi trascino da oltre un mese.
Grazie in anticipo a chi vorrà gentilmente rispondermi.
[#1]
Si! è possibile che si verifichi tutto ciò che ha riferito.
A distanza non possiamo esserle di aiuto, va seguito costantemente!
Cordiali saluti.
A distanza non possiamo esserle di aiuto, va seguito costantemente!
Cordiali saluti.
Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com
[#2]
Utente
Egregio Dottore,
La ringrazio per la risposta così celere.
Scusi, ma non ho capito la risposta alla domanda che mi preme di più, forse non l'ho formulata con attenzione. È normale che a distanza di 20 giorni dall'incisione ci sia fuoriuscita di materiale non continua, perché si accumula, in quantità nettamente inferiori rispetto a prima per carità, e poi "scoppia" nel vero senso della parola? Questo decorso, secondo Lei, esclude sicuramente la guarigione, o può fare parte del normale esito della regressione della patologia?
Grazie mille.
Cordiali saluti.
La ringrazio per la risposta così celere.
Scusi, ma non ho capito la risposta alla domanda che mi preme di più, forse non l'ho formulata con attenzione. È normale che a distanza di 20 giorni dall'incisione ci sia fuoriuscita di materiale non continua, perché si accumula, in quantità nettamente inferiori rispetto a prima per carità, e poi "scoppia" nel vero senso della parola? Questo decorso, secondo Lei, esclude sicuramente la guarigione, o può fare parte del normale esito della regressione della patologia?
Grazie mille.
Cordiali saluti.
[#4]
Utente
Dott. D'Oriano,
La ringrazio molto per la Sua disponibilità e pazienza. Appena ho letto quest'ultima risposta mi sono risolta a chiamare il mio curante, il quale oggi mi farà ricetta per effettuare accesso in urgenza per visita chirurgica in ospedale. Ha detto che entro 72 ore dovrebbero visitarmi e anche lui ritiene che il problema vada risolto in tempi brevi.
Francamente, vista la gestione dei precedenti medici, preferisco farmi seguire in ospedale, a questo punto.
Mi trovo in una piccola città e non ci sono altri specialisti in materia nella zona.
Grazie per il servizio che rendete all'utenza.
Cari saluti.
La ringrazio molto per la Sua disponibilità e pazienza. Appena ho letto quest'ultima risposta mi sono risolta a chiamare il mio curante, il quale oggi mi farà ricetta per effettuare accesso in urgenza per visita chirurgica in ospedale. Ha detto che entro 72 ore dovrebbero visitarmi e anche lui ritiene che il problema vada risolto in tempi brevi.
Francamente, vista la gestione dei precedenti medici, preferisco farmi seguire in ospedale, a questo punto.
Mi trovo in una piccola città e non ci sono altri specialisti in materia nella zona.
Grazie per il servizio che rendete all'utenza.
Cari saluti.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 3.4k visite dal 21/09/2020.
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