Emorrodi ii grado - consigli

Buongiorno,
ho 35 anni e riferisco il mio percorso clinico per avere un quadro chiaro. Nel 2000 mi sono operato di emorroidectomia, per un emorroidi credo di III grado avanzato con sanguinamento costante, con il metodo Milligan-Morgan. Lo scorso anno ho avuto fastidi nella regione anale e dopo consulto specialistico mi è stato diagniosticato ipertono sfinteriale. Mi hanno consigliato operazione di anoplastica alla ragade e divulsione bimanuale controllata (per evitare stenosi croniche derivanti dalle conseguenze dell'intervento del 2000 effettuato in altro ospedale) che ho eseguito poi lo scorso aprile 2008. Dopo 5-6 mesi dall'operazione i fastidi alla regione anale sono tornati. Ho rifatto la visita nello stesso reparto a fine gennaio 2009 e mi hanno diagnosticato emorroidi di II grado (dalla manometria si evidenziava ancora un ipertono). In effetti durante la defecazione ho un rigonfiamento emorroidale senza sanguinamento che poi si riduce spontaneamente. Il chirurgo mi disse di stare sereno e attendere probabili sviluppi della patologia (sono sicuramente predisposto, avendo avuto anche un varicocele) visto che al momento non riteneva necessario nessun tipo di terapia o intervento (pomate e flavoinoidi mi diceva che non mi avrebbero risolto niente). Ma io ho molto spesso bruciori, pruriti e soprattutto senso di fastidio anale che mi condiziona anche il lavoro in ufficio stando seduto e il tempo libero. Mi rendo conto di avere una notevole facilità all'irritazione e questo mi comporta solo brevi periodi di normalità. Specifico che il tutto è sopportabile ma sfiancante, presentandosi ormai molto spesso in modo più o meno pesante. Riferisco inoltre che ho smesso di fumare da due mesi e seguo un'alimentazione corretta, facendo sport (nuoto).
Vorrei capire se è possibile intervenire in modo ambulatoriale o se devo attendere sviluppi(passare al III grado, sanguinamenti?) e intanto tenermi il fastidio. Il chirurgo che mi ha visitato è sicuramente persona competente ma dopo tutto questo iter non sono sicuro che sia corretto attendere, visto che le emorroidi ci sono e provocano problemi. Nel caso quale tecnica ritiene più adatta al mio caso e che tempistiche di ripresa comporta? Grazie in anticipo
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250
Le emorroidi possono essere trattate anche se di II grado: non e' necessario aspettare oltre. La non indicazione all'intervento che le ha dato per il momento il suo Chirurgo potrebbe derivare da altre considerazioni che al momento a noi sfuggono, visto anche che non abbiamo avuto la possibilita' di visitarla.
Le consiglio di parlare nuovamente con il Collega, facendogli presente, come ha scritto anche a noi, che la sua sopportazione e' arrivata al limite. Del resto i disturbi riferiti dal paziente sono sempre un importante elemento di decisione quando si tratta di stabilire il procedimento terapeutico piu' opportuno.
Cordiali saluti

dott. Stefano Spina
www.stefanospina.com

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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
La ringrazio per la risposta e mi permetto di chiederle ancora s nel caso di inteverto quale riterrebbe adatto per emorrododi di II grado (legatura?) visto anche il mio quadro clinico.

grazie ancora
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250
La legatura e' possibile, ma non e' l'unico metodo chirurgico adatto a casi del genere. Ogni paziente fa storia a se' e il Chirurgo che ha potuto visitarla, in caso vi siano indicazione all'intervento, le proporra' anche le diverse strade percorribili.
Cordiali saluti
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 379
Gentile Utente
Concordo con il collega Spina, ogni paziente ha la sua storia.La sua, è quella di un paziente al quale sono state asportate le emorroidi nel 2000 e attualmente presenta una recidiva. La necessità, di intervenire su tale recidiva, è strettamnete legata alla sintomatologia ed a quanto questa condiziona la qualità della vita. Come giustamente le scrive il collega Spina sarebbe preferibile far presente al coloproctologo che la sua sopportazione è arrivata al limite.Confermata la necessità di un intervento, se non esistono nette controindicazioni(stenosi anale invalicabile), sarebbe preferibile eseguire una prolassectomia ed emorroidopessi secondo la tecnica di Longo e non incorrere in errore ad accanirsi ancora contro il tessuto emmorroidario. Sicuramente la sua recidiva(emorroidi di II grado) è legata alla presenza di un prolasso del rivestimento del canale retto-anale che permise lo scivolamento sia delle sue ex emorroidi che di questo residuo. Sarebbe un grosso errore misconoscere, per una seconda volta, questo problema. Ormai è chiarito che ogni prolasso emorroidario è secondario al cedimento del tessuto a monte delle emorroidi ed è questo tessuto, che ha ceduto, quello patologico d' asportare.

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com

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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Buongiorno,

ho fatto la visita proctologica oggi. Il primario del reparto Prof. Reboa mi ha visitato e dopo l'ispezione mi ha detto che ha trovato le feci dure nel canale. Mi ha consigliato di mangiare piatti ricchi (pasta al sugo,pesce,pane) e per un mese assumere Venosmin e sciroppo Laevolac. Gli ho spiegato che assumo già molte fibre e che non ero convinto dalla diagnosi.Mi ha detto di seguire il consiglio e tornare dopo un mese, senza farmi idee mie sulla patologia. L'altro medico rimasto con me nella stanza, di fronte alle mie perplessità, mi ha spiegato che nel mio caso un'intervento chirurgico sarebbe assurdo e fuori luogo. Anche il metodo Longo non risulta adatto al mio caso (ha accennato a possibile ritorno della stenosi).Letteralmente mi ha detto lei se si opera si va a rovinare. Bene per me è anche meglio, seguirò la terapia, anche se poi non cambia molto dal mio stile di vita abituale, e tornerò fra un mese.
Il dottore che si è fermato con me più a lungo mi ha anche detto che si potrebbe pensare di fare una visita, dopo il secondo consulto fra un mese, con un collega che esegue le legature elastiche, per verificare se ne valesse la pena.
Questa cosa mi ha confuso, nel senso che se mi si dice che l'emorroide non è rilevante(il primario non le ha nemmeno nominate) perchè poi non si escludono le legature. Forse i due non erano completamente daccordo?
In chiusura, io seguirò il consiglio, e se mi dicono che meno si va a toccare meglio è non voglio certo metterlo in discussione, ma se continuano i fastidi devo accettarlo come una cosa normale o rivolgermi altrove secondo lei?

La ringrazio in anticipo, purtroppo la visita mi ha lasciato qualche dubbio, non tanto sul discorso chirurgico che reputo chiaro ma sulle possibilità di eliminare i fastidi tramite terapia e alimentazione mirata. (non ho nemmeno capito cosa vuol dire mangiare piatti più ricchi con sugo e pesto?).

Saluti, e mi scusi per la lunga esposizione
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 379
Gentile Utente
Quello che è certo e che il collega non ha ritenuto opportuno operare nessuna correzione, ma sarebbe stato utile, per poter continuare la nostra discussione, una diagnosi o una descrizione accurata della sua situazione locale, cosa che, se ho ben capito, non è stata fatta. In assenza di questa e solo in base alla sua precedente descrizione non mi è possibile dire altro. Se nonostante i consigli terapeutici la sintomatologia dovesse perdurare la visita di controlo ad un mese potrebbe essere anticipata.
Cordiali Saluti
[#7]
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Grazie per la celere risposta. Come dicevo sono state comunque evidenziate emorroidi di secondo grado. Questo anche nella visita di gennaio come riferisco nella prima richiesta. Il primario evidentemente non ritiene siano da trattare e se ho capito bene rimette il fastidio a una defecazione non ottimale e per questo mi ha prescritto il Laevolac. Io le chiedevo una valutazione in merito a un percorso futuro. Il fastidio per ora persiste, magari trattandolo con Venosmin e feci morbide può migliorare. Il primario comunque non ritiene di dover intervenire in altro modo. La mia domanda resta la stessa, visto i miei precedenti le sembra corretto affrontare con terapia questa situazione o le emorroidi di secondo grado senza sanguinamento andrebbero trattate per risolvere il problema? Il mio dubbio è solo questo.
Anche perchè non so se eventualmente le legature elastiche possano creare problemi a un tessuto già operato. Cosa mi consiglia una volta seguita la terapia?

Grazie ancora
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Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250
Gentile Utente,
ho la sensazione che lei tenda a precorrere i tempi, cercando di arrivare a delle tesi che pero' allo stato attuale sono indimostrabili: i Medici che la stanno seguendo si sono probabilmente riservati di darle la risposta piu' consona dopo un adeguato periodo di osservazione. A mio avviso e' dunque doveroso tentare di seguire le indicazioni che le ha datto recentemente il Collega che la ha visitata: la dieta, i farmaci e i consigli per rendere la defecazione piu' "morbida" dovranno essere recepiti seriamente, e seriamente andranno messi in pratica. In questo modo fra un mese potra' trarre le dovute conclusioni, confrontando le sue sensazioni con i rilievi oggettivi di una nuova Visita Proctologica. A quel punto si potra' capire se e' possibile ottenere buoni risultati, anche a lungo termine, senza ricorrere all'intervento, oppure se la Chirurgia (in una delle sue forme) dovra' essere necessariamente messa in preventivo.
Cordiali saluti
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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Grazie dottore per la risposta. Non voglio assolutamente precorrere i tempi. Questa dopo l'intervento di divulsione bimanuale controllate e anoplastica dell'aprile scorso era la terza volta che tornavo a farmi visitare per questi fastidi. Tutte e tre le volte mi sono state dette cose diverse, per ultima quella di fare una terapia. A gennaio ero nelle stessa situazione e mi dissero solo di stare sereno. E' evidente che non sia necessario un intervento chirurgico. Seguirò con serietà la terapia, come ho sempre fatto. Comunque il mio stile di vita nell'ultimo anno è stato tutto meno che sregolato sia come alimentazione che come movimento fisico. Il primario era la prima volta che mi vedeva dopo l'operazione dell'anno scorso e quindi spero che abbia ragione. Chiedevo delle legature per informazione, visto che il collega del primario mi ha accennato questa possibilità e mi ha lasciato il dubbio. Come mi ha accennato che secondo lui avrò sempre dei fastidi per una predisposizione. Le mie domande sono frutto dello stress di non aver risolto completamente il problema e aver ricevuto pareri veloci e non completamente chiari dai dottori che mi hanno visitato.Nei mesi in cui sono stato bene le garantisco che non ci pensavo neppure. Si va in stress quando si ha un problema e non si riesce a risolverlo.


Grazie ancora per la disponibilità

saluti
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 379
Gentile Utente
Come le avevo già scritto, riesce difficile a distanza e solo in base alla sintomatologia poter dire che cosa è giusto fare. Capisco la confusione e i dubbi che le hanno creato i colleghi, che ha ultimamente consultato , ma solo loro possono attualmente darle delle spiegazioni. Personalmente, in un paziente che presenta una recidiva dopo emorroidectomia dopo Milligan-Morgan, accompaganta da una intensa sintomatologia ritengo opportuno valutare l'entità del prolasso rettale interno. Prolasso rettale, sicuramente già presente dal primo intervento e che accompagna ed è responsabile di tale recidia e sul quale bisognerebbe intervenire se si ritiene tale recidiva suscettibile di terapia chirurgica. Questo conferma, ulteriormente, quale è la mia opinione, sulla legatura elastica, nei confronti di una recidiva di malattia emorroidaria dopo Milligan-Morgan. Vorrei concludere
dicendo che, in relazione alle circostanze(Tutte e tre le volte mi sono state dette cose diverse, per ultima quella di fare una terapia), nulla le vieta, se non soddisfatto dell'ultima visita, di richiedere un consulto presso altro colopoctologo.
[#11]
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
In ultima analisi le riferisco che a mia precisa domanda (mi scusi se non lo ho riportato prima) se avessi un cedimento nel canale il medico mi ha risposto negativamente. Io l'avevo chiesto proprio in relazione alla sua analisi sulla recidiva del prolasso. La sua opinione sulle legature mi conforta, perchè in effetti non mi sembrava una buona soluzione per il mio problema.
Come detto vista l'attuale situazione proverò con la terapia e nel caso il problema perdurasse consulterò altro colonproctologo.
Intanto ripeto la sua opinione sulle legature mi è stata di grande aiuto, come il resto delle risposte sue e del collega Dott.Spina.
In caso di evoluzioni vi consulterò nuovamente ritenendo il forum molto utile a valutare il problema e le opinioni dei medici che visitano (chiaramente il parere fondamentale è di chi fa la visita, ma un buon consiglio può essere molto utile)

Grazie e cordiali saluti
[#12]
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Buongiorno,

avevo una domanda un pò particolare da porre. Quando non lavoro in ufficio come in questi giorni di festa sento subito dei benefici. La mia domanda magari sarà stupida, ma lavorando otto ore seduto volevo farla comunque.
Ho la possibilità di utilizzare due tipi di sedie diverse. Una in pelle più morbida e una classica da ufficio più rigida. Secondo voi una delle due è più indicata al mio problema o la cosa è ininfluente.
Grazie in anticipo

Saluti
[#13]
Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250
La risposta puo' non essere univoca, perche' non dipende soltanto dalla rigidita' della sedia: le conviene provare entrambe le soluzioni possibili e decidere di conseguenza.
Cordiali saluti
[#14]
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
buongiorno,

ho eseguito nuova visita specialistica presso altra struttura dove ero stato operato di emorroidectomia con la tecnica Ferguson (scusate avevo indicato la Milgan-Morgan) e al contrario della visita precedente hanno diagnosticato emorroidi di 2 grado infiammate e anche una ragade. Mi ha detto che le mie emorroidi sono congeste e l'unica soluzione che possa farmi stare bene è l'intervento. Dopo nove anni perciò ho la recidiva.
L'intervento di divulsione dello scorso anno perciò non è servito a nulla. Gli ho chiesto che tecnica vorrebbe usare e mi ha dettoche probabilmente ripeterà la Ferguson essendo per il mio caso inadatta la Longo non avendo prolasso mucoso (se ho capito bene).I tempi di attesa in ospedale sono di circa 5 mesi, quindi dovrebbero chiamarmi in settembre. Nel frattempo mi ha consigliato Dilatan+Proctolyn per cercare di alleviare i disturbi. In ultimo dopo le mie domande mi ha detto che avendo emorroidi congeste lui più riesce a rimandare l'intervento meglio è, nel senso che la possibilità che nella mia vita tornino le emorroidi è altamente probabile. Lui dice che se fra 5 mesi le emorroidi fossero meno infiammate si potrebbe anche pensare di fare delle legature sclerosanti per rimandare l'operazione, ma io ho risposto che a questo punto preferisco operare. Considerando che il mio stile di vita è più regolare rispetto ai 10 anni trascorsi forse la possibile recidiva si allungherà nel tempo. Preferisco stare bene ora. Vi chiedo visto il mio caso complicato un consiglio su tutta la situazione e se secondo voi sto seguendo la strada giusta.

Grazie in anticipo
[#15]
Dr. Stefano Spina Chirurgo generale, Colonproctologo 12.5k 250
Se questo e' cio' che il Chirurgo ha rilevato alla visita credo che anche le conclusioni alle quali sia giunto siano condivisibili. Non resta che pazientare qualche mese.
Cordiali saluti
[#16]
Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 379
Gentile Utente
Il collega Spina è encomiabile per la sua diplomazia e correttezza. Io sono meno diplomatico, ma altrettanto corretto, è rispondo alle sue domande scrivendo quale è il mio comportamento nei confronti di un paziente che presenta una recidiva di prolasso emorroidario dopo una Ferguson o una Milligan-Morgan. Rifacedomi alle sue affermazioni, dove è evidente che tale prolasso recidivo si accompagna ad una intensa sintomtologia che, come da lei riportato, le "condiziona la vita",consiglierei l'intervento chirurgico. Intervento chirurgico che non può non prendere in considerazione la causa della malattia emorroidaria iniziale e della recidiva. Come le avevo già scritto, sicuramente è presente un prolasso rettale interno, già dal primo intervento che accompagna ed è responsabile della recidiva. Per tale motivo è necessaria una Longo. Una Ferguson, una scleroterapia o altro, non possono correggere il prolasso interno, quindi la possibilità che nella sua vita tornino ancora le emorroidi non è solo altamente probabile, come lei scrive, ma sicuro.
[#17]
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Buongiorno,

ho chiesto al medico se era possibile un'intervento con tecnica Longo ieri ma lui come avevo già riportato mi ha detto che pur praticandola nel mio caso la sconsiglia per un discorso proprio di assenza di prolasso mucoso.(ripeto non mi ricordo preciamente la frase ma dovebbe essere questa). Lei mi dice che la recidiva è sicura e questo non mi incoraggia di certo (pur cambando stile di vita lei dice che nel giro di 10 anni sono al punto di partenza?). Ma io devo risolvere il problema. Perchè se la Longo fosse così efficace nel mio caso il chirurgo mi ha detto che non è adatta?
Secondo lei la Longo è adatta in tutti i casi?
Può indicarmi su Genova qualcuno che può visitarmi e operarmi con la Longo. Il mio scopo è togliermi questi fastidi, se lei legge tutto il percorso che ho fatto vedrà che diversi proctologi hanno dato pareri opposti a pochi mesi di distanza. Un collega mi disse lei con la Longo si rovina, ma è anche quello che sosteneva che non è necessario intervenire. Anche con la Ferguson mi rovino? Tutti questi pareri diversi mi lasciano perplesso, devo fidarmi del chirurgo che mi consiglia la Ferguson o no?
Spero riusciate a darmi un giusto consiglio.
[#18]
Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 379
Gentile Utente
Mi ripeto
Come le avevo già scritto, riesce difficile a distanza e solo in base alla sintomatologia poter dire che cosa è giusto fare. Capisco la confusione e i dubbi che le hanno creato i colleghi, che ha ultimamente consultato , ma solo loro possono attualmente darle delle spiegazioni. Personalmente, in un paziente che presenta una recidiva dopo emorroidectomia, dopo Milligan-Morgan o Ferguson, accompaganta da una intensa sintomatologia ritengo opportuno valutare l'entità del prolasso rettale interno. Prolasso rettale, sicuramente già presente dal primo intervento e che accompagna ed è responsabile di tale recidia e sul quale bisognerebbe intervenire, se si ritiene tale recidiva suscettibile di terapia chirurgica.
Probabilmente la cofusione nasce dal fatto che il suo coloproctologo non ritiene, visto anche la terapia(Dilatan+proctoly) e il giro di parole sulla possibilità di ulteriori recidive....., necessario intervenire sul prolsso emorroidario o come lei definisce emorroidi di 2 grado. Probabilmente tale recidiva non esiste ed è frutto solo di incomprensioni, infatti già precedentmente le era stato confermato da altro collega che non erà necessario intervenire. Probabilmente la sintomatologia è solo legata alla ragade anale.
Ma ritengo necessario, anche per gli altri utenti che ci leggono, che in presenza di una malattia emorroidaria primitiva o recidiva(emorroidi prolassate I-II-III-IV grado, congestione trombosi, sanguinamento, dolore ecc.)è sempre presente un cedimanto del rivestimento del canale anorettale(prolasso interno)e che tale prolasso è causa dello scivolamento verso il basso e all'esterno del tessuto emorroidario e delle complicanze emorroidarie legate a tale scivolamento(congestione, sanguinamento, trombosi,dolore). Quindi non è possibile che non esista un prolasso interno, anche nel suo caso.
L'intervento di Longo serve a resecare tale tessuto prolassato ed a riposizionare in sede il tessuto emorroidario. Intervenendo in tale sede si evita di alterare l'anatomia del canale anale e di creare inutili danni. Nel suo caso, visto la presenza anche di una ragade e di stenosi cicatriziale, per il precedente intervento di emorroidectomia (Mi hanno consigliato operazione di anoplastica alla ragade e divulsione bimanuale controllata per evitare stenosi croniche derivanti dalle conseguenze dell'intervento del 2000 effettuato in altro ospedale)ritengo opportuno escludere una Ferguson o altro intervento di emorroidectomia che creino ulteriori ferite a livelo anale.
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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Buongiorno,

la recidiva esiste e questo è chiaro. Entrambi i proctologi hanno evidenziato emorroidi di 2 grado solo che nell'ospedale dove hanno fatto la divulsione ritenevano sufficente questo intervento per risolvere i problemi che mi porto dietro da un anno. I problemi non si sono risolti e i loro consigli di stare sereno successivamente su mia sollecitazione di cambiare alimentazione e di prendere venosmin inutili (avevo già un'alimentazione corretta). Il proctologo di ieri invece ha trovato con un esame a me parso più approfondito (anoscopio credo, ero girato) emorroidi di 2 grado congeste (belle rosse mi ha detto) e una ragade.
Mi ha consigliato dilatan nell'attesa dell'intervento per alleviare i bruciori e i fastidi. In ultima possibilità mi ha detto che se qui a quattro mesi stessi meglio potrebbe rinviare l'intervento e procedere a legature ambulatoriali. Ma è solo una possibilità, per risolvere mi ha detto che bisogna intervenire. In effetti a me è sembrato più convincente e realista dei proctologi precedenti che mi hanno operato per questa presunta stenosi ma non hanno risolto niente e dopo un anno continuavano a non dare risposte e terapie risolutive. Ho cambiato per questo e ora aimè resta il dubbio su quale intervento fare. Il proctologo su precisa domanda mi ha detto che nel mio caso la ferguson è più adatta perchè non ho prolasso mucoso e lui che fa la Longo a me la sconsiglia. MI interesserebbe chiarire questo punto ormai fondamentale. Cosa vuol dire lei non ha prolasso mucoso e come le dicevo prima se mi dice così che interesse avrebbe a non farmi la Longo?
Qualcuno mi aiuta nella valutazione?
Ripeto emorrorroidi di 2 grado infiammate (congeste) con evidente predisposizione vista la recidiva, non sanguinano ma provocano fastidio anale e bruciore avendo anche la ragade. Non si può dire non hai niente, se non avessi niente starei bene.
[#20]
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Vi chiedo ancora un'opinione possibilmente non solo a sostegno della tecnica Longo. Gentile Dr. D'0riano la ringrazio per la risposta ma è evidente come lei proponga la tecnica Longo come risolutiva e migliore delle altre in ogni caso.Dalle sue valutazioni sembra che non abbia nessuna possibilità di rischio nè di recidiva e la cosa non mi convince.Altri pensano diversamente e non la ritengono adatta a tutti i casi. Il proctologo mi ha detto che nel mio caso non conviene farla perchè non c'e' prolasso mucoso. Vorrei capire meglio questo punto, qualcuno può aiutarmi? Il prolasso mucoso c'e' sempre in caso di emorroidi o in alcuni casi bisogna intervenire con tecniche come la Ferguson perchè la Longo non risolverebbe? Possibile che il proctologo mi dica fischi per fiaschi?
In ogni caso, c'e' qualcuno che gentilmente può darmi delle spiegazioni tecniche sull'utilizzo di una tecnica o l'altra? Non chiedo una diagnosi ma solo spiegazioni per capire la logica del problema.Cosa si intende per prolasso mucoso e quando usare una tecnica o l'altra? Prima di farmi operare una terza volta vorrei essere sicuro.Alla fine ovunque è indicato che le emorroidi di 2 grado non si operano, ma sembra non ci sia altro modo per togliere il disturbo. Oltretutto paradossalmente sto peggio ora di quando le avevo 10 anni fa sanguinanti.

Grazie in anticipo
[#21]
Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 379
Gentile Utente
La mia unica preoccupazione è risolvere il problema alla "radice",specialmente su un ano martorizzato da ferite e da stenosi. Ho anche in altre occasioni espresso il mio parere quando effettuare una emorroidectomia e quando una Longo. Da quello che ci ha descritto, penso che accanirsi ulteriormente, specialmente con una Ferguson sul suo ano, sia estremamente pericoloso.
Ps. Non esiste prolasso emorroidario senza prolasso rettale interno.
Abbiamo discusso molto, ma probabilmente la sua sintomatologia è legata principalmente alla ragade anale.
il suo prolasso emorroidario di II sembra parteci minimamente a tale sintomatologia. Non vorrei che, tale discussione patogenetica sul prolasso emorroidario e sulla causa delle sue recidive, ci porti lontano da una diversa soluzione del problema.
[#22]
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Grazie per la risposta. Il discorso della ragade è subentrato adesso nel senso che lo scorso anno mi hanno operato di anoplastica alla ragade e divulsione bimanuale controllata e allora a che diamine è servito!
il proctologo mi ha consigliato questa strada soffermandosi in particolare sul problema emorroidario.
Non so più cosa pensare. Sono in lista di attesa e passerà qulache mese, prima di farmi operare proseguirò con la terapia dilatan+proctolyn e poi chiederò ulteriori spiegazioni al proctologo prima di accettare l'intervento. Come già detto le chiedo ma da una parte non riconoscevano il problema, dall'altra lei mi dice che fare una Ferguson sarebbe una pazzia, ma cosa devo fare? Mi sono rivolto all'Ospedale di S.Martino e adesso A quello di Villa scassi. Mi sono rivolto a dei proctologi che mi hanno visitato. I problemi persistono, non dovrei fare la Ferguson se il chirurgo me la consiglia, secondo lei è un incompetente? E quelli di prima che mi hanno operato per la stenosi e non hanno risolto niente? Io non ho sanguinamenti, se fosse solo la ragade non dovrebbe sanguinare? Se mi dicono che la Longo non è indicata in nessuno dei due ospedali, cosa faccio mi opero da solo?
Ci sono emorroidi e c'e' una ragade.
Il chirurgo propone ferguson e nel caso anoplastica.
Almeno, se pensa che sia una follia mi dia un'indicazione su qualcuno a cui posso rivolgermi.

Grazie
[#23]
Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 379
Gentile Utente
Quello che è stato fatto prima, gia dal 2000, e sul risultato non voglio esprimere nessun parere per non innescare una ulteriore polemica. Io non taccio di incompetenza i miei colleghi, ma le scrivo che cosa, secondo la mia esperienza e conoscenza, è meglio fare in presenza di situazioni simile alla sua, ben conscio dei rischi che ulteriori interventi di emorroidectomia(Ferguson), possono far correre ad un ano che presenta già dei problemi. Probabilmente i miei colleghi, che hanno avuto il piacere di visitarla,tranne Reboa che ha cosiderato il suo problema emorroidario non da trattare chirurgicamente (probabilmente è così)), valutano la situazione da lei descritta meno problematica rispetto a quella che mi è possibile immaginare a distanza e pensano che una Ferguson e un'anoplastica siano sufficienti a risolverle il problema. Mi dispiace averle creato confusione, io non ho fatto altro che rispondere a quello che lei ha chiesto a piè di pagina nel primo consulto( Nel caso quale tecnica ritiene più adatta al mio caso e che tempistiche di ripresa comporta? Grazie in anticipo.
Del resto se ha cercato questo mezzo, per ulteriori informazioni, significa che qualche perplessità c'è, forse anche in relazione agli insuccessi dei precedenti interventi.
[#24]
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Grazie ancora dottore,

le mie incertezze non derivano dal primo intervento del 2000 perchè per 9 anni non ho più avuto nessun problema.
E' evidente che il mio fisico ha questa debolezza, ho amici che dopo il primo intervento di emorroidectomia non ne hanno più avuto bisogno. I fastidi sono iniziati lo scorso anno e come le dicevo a fasi alterne sono sempre stati presenti anche dopo l'intervento di divulsione. Il prof. Reboa dicendo mangi piatti ricchi lei non ha niente secondo me ha sottovalutato il problema e infatti non mi hanno risolto niente. Premettendo che non sono ipocondriaco, le garantisco che l'ultimo proctologo ha invece rilevato una situazione non ottimale e secondo me a giusto avviso. Il mio sedere è infiammato, le emorroidi ci sono perchè già l'anno scorso dopo avere esaminato la situazione dopo la defecazione c'era un bel rigonfiamento venoso (so riconoscerlo avendole già avute) anche se non sono sanguinanti e grandi come nel 2000. Nell'ultimo mese si gonfiano meno dopo la defecazione ma i fastidi persistono, probabilmente come diceva lei associati alla ragade scoperta nell'ultima visita (anche questa non sanguinante). Ora io credo che toccare di nuovo questo sedere non sia una cosa positiva per vari motivi, ma se i problemi persistono devo fare qualcosa. Lo stesso medico che mi ha visitato per ultimo mi ha detto che sono giovane e non posso stare così. Almeno ha capito la situazione emi ha proposto delle possibili soluzioni (traumatiche e invasive che siano, ma non vedo altre possibilità a meno che la cura con il dilatan migliori il quadro ). Se starò meglio sarò il primo a non pensare a un'operazione così invasiva, me la ricordo ancora bene! Le chiedo un'ultima cosa per concludere questo lungo dibattito, ha considerato il fatto che il mio sedere ha la recidiva per una predisposizione mia personale e qualunque intervento facessi (Longo compresa) probabilmente prima o poi come è successo le emorroidi tornino? Attualmente ho smesso di fumare, bevo meno e mangio più verdura, la speranza di poter mantenere il mio sedere a posto per più tempo rispetto alla prima operazione è utopica? Spero prima di essere chiamato per l'intervento di stare meglio per poter posticipare e valutare ancora più a fondo la situazione. Purtroppo gli ospedali a Genova non sono milioni.Pensi che io la Longo l'ho chiesta a entrambi ricevendo negazioni con mtivazioni diverse. Grazie per l'attenzione, peccato che Napoli è lontana perchè altrimenti sarei venuto a farmi visitare.

saluti
[#25]
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Buongiorno,

riferisco in merito alla discussione l'esito dell'ultimo consulto con il proctologo che mi sta seguendo. Dopo aver vagliato le possibilità ha deciso per un intervento di Ferguson con anoplastica per ovviare ai problemi che anno le emorroidi e la ragade. Abbiamo discusso molto sulla Longo, lui la pratica ma nel mio caso la stenosi non permette l'intervento. In pratica mi ha spiegato che dopo il pasticcio dello scorso anno l'unico modo per metterci una pezza è questo. Negli ultimi due mesi ho fatto una terapia con Dilatan e assunto psillogel per ammorbidire le feci. La cosa ha funzionato per un po' ma poi i fastidi sono tornati. In ultimo mi ha detto in attesa dell'intervento di ottobre di fare ancora un ciclo di terapia con dilatan di diametro 30 per provare a scongiurare l'anoplastica. Mi ha detto chiaramente che il postoperatorio sarà molto simile ,specialmente se dovrà fare anche l'anoplastica, a quello di 9 anni fa.Perciò immagino lungo e doloroso. Dott. D'Oriano le chiedo semplicemente, visto che abbiamo a lungo dibattuto, questa diagnosi le sembra corretta in base agli elementi che ho fornito? Le chiedo questo per un ultimo suo parere in merito? Non potendo vivere sempre sotto controllo affronterò l'intervento e poi come detto dal medico farò un altro ciclo di dilatan per scongiurare la stenosi, cosa che 9 anni fa non mi fecero fare.

cordiali saluti.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 379
Gentile Utente
A distanza non mi è possibile dirle altro. Confermo la mia perplassità sulla Ferguson su un ano stenotico. Una Ferguson "classica" potrebbe solo peggiorare la stenosi, ma probabilmente, "varianti", come le emorroidectomie sottomucose chiuse di uno o due gavoccioli emorroidarii ed un'anoplastica potrei ritenerle una valida alternativa, dove una stenosi serrata impedisca il posizionamento del divaricatore, per l'esecuzione di una Longo.
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