Può trattarsi di avvisaglie di un prossimo ascesso?
Buongiorno, sarò breve: 3 anni fa ho subito 2 interventi per drenaggio ascesso perianale e successivo posizionamento setone.
Fase post-operatoria nella norma.
Setone caduto dopo 2 mesi con esito cicatriziale abbastanza importante.
Da allora sono stato abbastanza bene, ho avuto solo 2 episodi di infiammazione (così mi è stato detto dagli specialisti che mi hanno visitato) della zona cicatriziale con lieve fastidio al tatto, oltre al persistere di un fastidioso prurito che mi accompagna ormai da 15 anni e che mi induce spesso a grattarmi.
Ora, da circa 3 settimane avverto nuovamente fastidio e lieve dolore in zona perianale, esattamente in corrispondenza della zona cicatriziale di cui sopra: è come se appena sotto vi fosse qualcosa di dolente.
Non sento gonfiore.
Chiaramente mi sono subito fatto visitare da uno specialista che mi ha confermato l’assenza di raccolte di pus e che mi ha prescritto una schiuma rettale chiamata Topster e il classico Proctosedyl: da quanto ho capito per lui si tratta di un qualche tipo di infiammazione di natura forse autoimmune.
I farmaci prescritti alleviano effettivamente i sintomi fino a farli quasi sparire: il problema è che appena li interrompo torno come prima nel giro di pochi giorni.
Il mio timore è che questi sintomi indichino un’infezione di una ghiandola anale in fase iniziale, anche se a rigor di logica se così fosse l’uso di cortisonici dovrebbe peggiorare la situazione, non migliorarla, giusto?
Sono abbastanza confuso sul da farsi: mi conviene fare un’altra visita?
Devo chiedere io di fare qualche accertamento, tipo ecografia transrettale o altro?
Grazie in anticipo per l’aiuto.
Fase post-operatoria nella norma.
Setone caduto dopo 2 mesi con esito cicatriziale abbastanza importante.
Da allora sono stato abbastanza bene, ho avuto solo 2 episodi di infiammazione (così mi è stato detto dagli specialisti che mi hanno visitato) della zona cicatriziale con lieve fastidio al tatto, oltre al persistere di un fastidioso prurito che mi accompagna ormai da 15 anni e che mi induce spesso a grattarmi.
Ora, da circa 3 settimane avverto nuovamente fastidio e lieve dolore in zona perianale, esattamente in corrispondenza della zona cicatriziale di cui sopra: è come se appena sotto vi fosse qualcosa di dolente.
Non sento gonfiore.
Chiaramente mi sono subito fatto visitare da uno specialista che mi ha confermato l’assenza di raccolte di pus e che mi ha prescritto una schiuma rettale chiamata Topster e il classico Proctosedyl: da quanto ho capito per lui si tratta di un qualche tipo di infiammazione di natura forse autoimmune.
I farmaci prescritti alleviano effettivamente i sintomi fino a farli quasi sparire: il problema è che appena li interrompo torno come prima nel giro di pochi giorni.
Il mio timore è che questi sintomi indichino un’infezione di una ghiandola anale in fase iniziale, anche se a rigor di logica se così fosse l’uso di cortisonici dovrebbe peggiorare la situazione, non migliorarla, giusto?
Sono abbastanza confuso sul da farsi: mi conviene fare un’altra visita?
Devo chiedere io di fare qualche accertamento, tipo ecografia transrettale o altro?
Grazie in anticipo per l’aiuto.
[#1]
A distanza non ho elementi per poterla rassicurare.
Prima la visita!
Il collega valuterà se sarà opportuno indagare con una ecoendoanale 3D.
Prego.
Prima la visita!
Il collega valuterà se sarà opportuno indagare con una ecoendoanale 3D.
Prego.
Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com
[#2]
Ex utente
Grazie Dottor D’Oriano,
certamente farò una seconda visita di controllo. Nel frattempo, se non è di troppo disturbo, mi piacerebbe chiedere chiarimenti su due questioni:
1) è plausibile che un tessuto cicatriziale si infiammi a distanza di mesi o addirittura anni da un intervento? Mi è già capitato 2 o 3 volte in passato di accusare dolore e fastidio proprio in quella sede e questa è la spiegazione che mi è stata data, il che mi è sempre sembrato un po’ strano;
2) è teoricamente possibile che vi sia un processo infettivo in corso da ormai 3 settimane (i primi sintomi risalgono a poco prima di Pasqua) senza che si presenti alcun gonfiore di tipo ascessuale? L’uso di cortisonici non avrebbe dovuto accelerare un’eventuale infezione? Ricordo che 3 anni fa l’ascesso si è presentato subito, in concomitanza coi primi sintomi.
Grazie ancora.
certamente farò una seconda visita di controllo. Nel frattempo, se non è di troppo disturbo, mi piacerebbe chiedere chiarimenti su due questioni:
1) è plausibile che un tessuto cicatriziale si infiammi a distanza di mesi o addirittura anni da un intervento? Mi è già capitato 2 o 3 volte in passato di accusare dolore e fastidio proprio in quella sede e questa è la spiegazione che mi è stata data, il che mi è sempre sembrato un po’ strano;
2) è teoricamente possibile che vi sia un processo infettivo in corso da ormai 3 settimane (i primi sintomi risalgono a poco prima di Pasqua) senza che si presenti alcun gonfiore di tipo ascessuale? L’uso di cortisonici non avrebbe dovuto accelerare un’eventuale infezione? Ricordo che 3 anni fa l’ascesso si è presentato subito, in concomitanza coi primi sintomi.
Grazie ancora.
[#3]
In molti casi i tessuti cicatriziali presentano caratteristiche diverse dal tessuto normale e possono, sotto sollecitazione, infiammarsi.
Che dirle? Una infiammazione non deve in assoluto sempre trasformarsi in un ascesso.
Con una visita chiarirà.
Prego.
Che dirle? Una infiammazione non deve in assoluto sempre trasformarsi in un ascesso.
Con una visita chiarirà.
Prego.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 683 visite dal 03/05/2020.
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