Ragade anale
buongiorno dottori, ho 43 anni e sono a spiegare nel dettaglio il mio problema e tutto quello che ho fatto finora.
Circa a metà novembre 2019 ho constatato di avere dei dolori e bruciori all'ano iniziati dopo uno sforzo nella defecazione, che ha portato anche a piccole perdite di sangue.
Inizialmente mi sono rivolto al mio medico di base che senza visitarmi ha pensato alle emorroidi e mi ha prescritto l'antrolin per due volte al giorno.
Visto che i fastidi persistevano prima di Natale ho consultato un chirurgo nella mia zona che mi ha visitato e mi ha fatto anche un'anoscopia.
Da ciò ha diagnosticato una ragade anale commisura posteriore, ipertono sfinterico ed emorroidi di II grado; preciso che ho anche una diverticolosi del colon e ho avuto un episodio di diverticolite abbastanza pesante nel 2014, fortunatamente risoltosi.
Come terapia mi ha dato prisma 25 mg da prendere 1 volta al di, alvonorm 2 cmp al di, antrolin o levorag 3 volte al di dopo un semicupio con novafeet, tutto questo per un mese.
A fine gennaio quindi ritorno dal chirurgo con modestissimi miglioramenti e sempre doolore e bruciore dopo la defecazione e per molte ore (preciso che sono abbastanza regolare andando anche 2 volte al giorno).
Lui mi ricontrolla e mi dice che la ragade è cronica vede anche la presenza di una emorroide sentinella esterna e quindi mi da 2 alternative, o l'intervento di sfinterotomia o un'iniezione di botulino per paralizzare l'ano e permettere alla ragade di guarire (lui sconsigliava l'intervento per la complicanza dell'incontinenza e suggeriva il botulino da fare a pagamento).
Ho consultato quindi il mio gastroenterologo di fiducia che mi sta seguendo per una steatosi epatica ormai quasi risolta e per la calcolosi della colecisti anche questa ormai risolta.
Lui mi ha visitato a metà febbraio e ha confermato che si trattava di una ragade molto profonda, che era cronica e mi quindi ha prescritto un'ulteriore terapia, cercando di evitare l'intervento, ossia, oltre ad una serie di antibiotici per bocca, 3 lavaggi al giorno con anonet, antrolin la mattina, sofargen a metà giornata e holoil la sera per un mese.
Anche in questo caso trovo pochi miglioramenti ma quando vado a metà marzo a controllo, lui mi dice che ha trovato la ragade molto meglio e che quindi secondo lui non è necessario l'intervento, anche se io dal punto di vista dei sintomi gli riferisco che ho ancora dolore anche se un po' meno.
Mi prescrive quindi per un ulteriore mese proctosedyl 2 volte al di e holoil la sera.
Passato anche questo mese ho ancora problemi (non posso stare troppo in piedi, va meglio quando sto seduto e non posso fare attività fisica), seppure ci siano stati ulteriori piccoli miglioramenti.
Ora vi chiedo, è normale che una ragade fa così fatica a guarire?
potrebbe essere altro?
cosa mi consigliate di fare ora?
devo rivolgermi di nuovo ad un chirurgo?
è davvero così rischioso l'intervento?
grazie anticipate per le vostre risposte
Circa a metà novembre 2019 ho constatato di avere dei dolori e bruciori all'ano iniziati dopo uno sforzo nella defecazione, che ha portato anche a piccole perdite di sangue.
Inizialmente mi sono rivolto al mio medico di base che senza visitarmi ha pensato alle emorroidi e mi ha prescritto l'antrolin per due volte al giorno.
Visto che i fastidi persistevano prima di Natale ho consultato un chirurgo nella mia zona che mi ha visitato e mi ha fatto anche un'anoscopia.
Da ciò ha diagnosticato una ragade anale commisura posteriore, ipertono sfinterico ed emorroidi di II grado; preciso che ho anche una diverticolosi del colon e ho avuto un episodio di diverticolite abbastanza pesante nel 2014, fortunatamente risoltosi.
Come terapia mi ha dato prisma 25 mg da prendere 1 volta al di, alvonorm 2 cmp al di, antrolin o levorag 3 volte al di dopo un semicupio con novafeet, tutto questo per un mese.
A fine gennaio quindi ritorno dal chirurgo con modestissimi miglioramenti e sempre doolore e bruciore dopo la defecazione e per molte ore (preciso che sono abbastanza regolare andando anche 2 volte al giorno).
Lui mi ricontrolla e mi dice che la ragade è cronica vede anche la presenza di una emorroide sentinella esterna e quindi mi da 2 alternative, o l'intervento di sfinterotomia o un'iniezione di botulino per paralizzare l'ano e permettere alla ragade di guarire (lui sconsigliava l'intervento per la complicanza dell'incontinenza e suggeriva il botulino da fare a pagamento).
Ho consultato quindi il mio gastroenterologo di fiducia che mi sta seguendo per una steatosi epatica ormai quasi risolta e per la calcolosi della colecisti anche questa ormai risolta.
Lui mi ha visitato a metà febbraio e ha confermato che si trattava di una ragade molto profonda, che era cronica e mi quindi ha prescritto un'ulteriore terapia, cercando di evitare l'intervento, ossia, oltre ad una serie di antibiotici per bocca, 3 lavaggi al giorno con anonet, antrolin la mattina, sofargen a metà giornata e holoil la sera per un mese.
Anche in questo caso trovo pochi miglioramenti ma quando vado a metà marzo a controllo, lui mi dice che ha trovato la ragade molto meglio e che quindi secondo lui non è necessario l'intervento, anche se io dal punto di vista dei sintomi gli riferisco che ho ancora dolore anche se un po' meno.
Mi prescrive quindi per un ulteriore mese proctosedyl 2 volte al di e holoil la sera.
Passato anche questo mese ho ancora problemi (non posso stare troppo in piedi, va meglio quando sto seduto e non posso fare attività fisica), seppure ci siano stati ulteriori piccoli miglioramenti.
Ora vi chiedo, è normale che una ragade fa così fatica a guarire?
potrebbe essere altro?
cosa mi consigliate di fare ora?
devo rivolgermi di nuovo ad un chirurgo?
è davvero così rischioso l'intervento?
grazie anticipate per le vostre risposte
[#1]
Una ragade cronica che non risponde alla terapia medica può risolversi solo chirurgicamente.
A distanza non commentiamo le terapie prescritte da altri colleghi e non facciamo prescrizioni.
A distanza non posso dirle se esiste ancora spazio per tentare con altri farmaci specifici per la ragade cronica.
Cordiali saluti.
A distanza non commentiamo le terapie prescritte da altri colleghi e non facciamo prescrizioni.
A distanza non posso dirle se esiste ancora spazio per tentare con altri farmaci specifici per la ragade cronica.
Cordiali saluti.
Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com
[#2]
Utente
Buongiorno dottore, la ringrazio per la risposta.
Capisco che è difficile fare una diagnosi a distanza.
Volevo quindi chiederle se può consigliarmi un suo collega nella mia zona che possa valutare questa mia situazione, io abito in provincia di Foggia.
Purtroppo con i miei contatti non riesco a venirne fuori e ormai sono 5 mesi che combatto con questa cosa.
Anche se mi manda un messaggio in privato le sarei grato.
Grazie
Capisco che è difficile fare una diagnosi a distanza.
Volevo quindi chiederle se può consigliarmi un suo collega nella mia zona che possa valutare questa mia situazione, io abito in provincia di Foggia.
Purtroppo con i miei contatti non riesco a venirne fuori e ormai sono 5 mesi che combatto con questa cosa.
Anche se mi manda un messaggio in privato le sarei grato.
Grazie
[#3]
Può consultare l'elenco per città, di colleghi colonproctologi, presente nel sito.
https://www.medicitalia.it/specialisti/colonproctologia/
https://www.medicitalia.it/specialisti/colonproctologia/
[#4]
Utente
Grazie dottore guarderò li se c'è qualcuno in zona.
Nel frattempo volevo riferirle un altro sintomo strano che ho da qualche giorno e non so se ricollegarlo al discorso anale.
In pratica quando defeco e muovo l'ano sento tirare la gamba sinistra fino a sotto la pianta del piede.
E' riconducibile alla ragade o potrebbe essere riferibile ad un'altra situazione?
grazie.
saluti
Nel frattempo volevo riferirle un altro sintomo strano che ho da qualche giorno e non so se ricollegarlo al discorso anale.
In pratica quando defeco e muovo l'ano sento tirare la gamba sinistra fino a sotto la pianta del piede.
E' riconducibile alla ragade o potrebbe essere riferibile ad un'altra situazione?
grazie.
saluti
[#5]
Potrebbe essere collegato ad un sollecitazione del nervo sciatico, legata alla posizione ed alla ripercussione che si verigica ,sul tratto lombare, nel momento di contrazione della "muscolatura" anale.
Non posso immaginare altro!
Prego.
Non posso immaginare altro!
Prego.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 5.2k visite dal 16/04/2020.
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