Perdite ematiche post intervento starr

Buonasera.
Mia madre è stata operata 6 gg fa al prolasso rettale con metodo starr, più una ragade e un polipo.
Purtroppo è stata molto male x 6 mesi fino a finire a letto sotto toradol, con un dolore lancinante che nn l' abbandonava mai.
Dal lunedì che si è operata il merc mattina sembrava stesse meglio, dopodiché una volta tornata a casa, seguendo le istruzioni date e quindi prendendo olio di vaselina 3 volte al giorno ha iniziato ad avere molte scariche, senza neanche accorgersene a volte.
Sono durate due GG e purtroppo credo siano il motivo del ritorno del dolore precedente all'intervento anche se nn in maniera così lancinante.
In più oggi sì sono presentate delle perdite ematiche con coagulo di sangue.
Volevo chiederVi se tutto questo può essere considerato "normale" dopo questo tipo di intervento o se invece dobbiamo considerare preoccupanti queste perdite ematiche.
Grazie mille
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 379
Dipende dall' entità del sanguinamento.
Piccole perdite sono normali, anche in virtù della "rimozione della ragade e del polipo".
Se ha delle perplessità, in merito alla quantità di sangue perso, non esiti a recarsi presso le struttura dove sua madre è stata operata.
Prego.

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com

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Utente
Utente
Grazie mille dottore x la celere risposta. Le perdite sembrano essere terminate....e comunque nn sono state copiose. Una domanda che volevo porle è questa: ma è normale che mia madre abbia ancora quasi lo stesso dolore precedente all'intervento? Può essere stato riacutizzato da tutte le scariche avute a due GG dall'intervento stesso??
Scusi e grazie ancora x la sua disponibilità.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 379
Certo!
Non la ferita della STARR, ma quelle anali sono responsabili del dolore.
Prego.
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Utente
Utente
Buonasera dottore.
Purtroppo la situazione non sta migliorando, anzi se possibile peggiora.
Mia mamma non ha avuto più episodi di diarrea, ma il dolore continua incessante ad esserci.
Ha chiamato la guardia medica perché purtroppo neanche con il lenizak ha giovamento, giusto qualche oretta che lo rende più sopportabile ma sempre fortemente presente.
Inizio a pensare che tutto questo non sia normale, un miglioramento seppur piccolo ci dovrebbe essere stato dopo 11 GG dall' intervento.
In famiglia non sappiamo più cosa pensare perché questa povera donna che è sempre stata forte e combattiva non si riconosce più .
Potrebbe essere qualche altro il problema x cui avverte questo dolore continuo? Ci sono speranze di cambiamento? Lei cosa consiglia? Scusi l'ennesimo messaggio ma sono seriamente preoccupata. La ringrazio anticipatamente.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 379
A distanza non posso con precisione dirle quale è la causa della sintomatologia dolorosa, posso solo ipotizzare cause legate alle ferite anali, ferite che richiedono settimane(4/6) per guarire.
Dovrei visitarla per una diagnosi di certezza e per poterle indicare soluzioni percorribili.
Prego.
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Utente
Utente
Buonasera. Vorrei aggiornarvi sulla situazione. A più di un mese dall'intervento ha fatto la visita di controllo e a livello proctologico è tutto ok. L'intervento è riuscito, e la dott.ssa ha detto che la piccola cicatrice che ancora si sente nn può giustificare un dolore così forte.
E di pensare ad un dolore neuropatico.
Vedendo soffrire mamma che davvero nn ha più una vita ho deciso di portarla da un medico specializzato in terapia del dolore che visitandola ha avvalorato l'ipotesi di nevralgia del pudendo, e ha prescritto una terapia del dolore a basso dosaggio per il momento e poi delle infiltrazioni bilaterali ai nervi pudendi.
Sono solo tre GG che fa terapia del dolore e le cose sono leggermente migliorare ma il dolore continua ad essere sempre presente, senza mai abbandonarla.
Ho notato che di questa malattia se ne parla poco, e nn so cosa pensare x mia madre.
È possibile ricominciare ad avere una vita decorosa, possiamo sperare nella guarigione di questa neuropatia, o dobbiamo rassegnarci che la vita di mia madre scorra nonostante la sua vitalità che l'ha sempre contraddistinta, in un letto????
Aiutatemi x favore, si può guarire da questo tipo di nevralgia????
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 379
Certo! perché disperare, ma molto dipende dal grado di coinvolgimento del pudendo ed a che livello.
Cordiali saluti.
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Utente
Utente
Ora faremo infiltrazioni e poi vedremo come va...
Ci sono esami da fare x verificare a che livello è stato coinvolto?
Grazie mille per la sua gentilezza.
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 379
Una Risonanza Magnetica, se chi l'ha in cura la ritiene opportuna.
Prego.
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Utente
Utente
Buongiorno gentilissimo dottore.
Ad una settimana dalle infiltrazioni mamma nn ha avuto alcun giovamento.
Questa cosa mi sembra strana, almeno un sollievo temporaneo dovrebbe averlo avuto con l'anestetico o no??
Potrebbe nn essere il pudendo il problema a questo punto??
Nn sappiamo davvero più cosa pensare, ci sono dei momenti in cui il dolore è così forte da voler sbattere la testa al muro per farle capire.
Ora farà una tac all'addome e pelvi anche x escludere altri problemi.
Cosa ci può consigliare dottore? Cosa potrebbe essere?
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 379
Che dirle?
Non sono stato io a sospettare una neuropatia del pudendo!
A distanza è chiaramente impossibile rispondere alla sua domanda, se non azzardando generiche ipotesi che a poco le servirebbero.
Il suo interlocutore è chi ha eseguito l' intervento e chi ha la possibilità di visitare sua madre.