Fistola perianale e nuoto

Gentili dottori, vi espongo il mio caso. Circa un mese e mezzo fa ho iniziato ad avvertire un leggero dolore a livello anale. Poiché ero sotto esame e trascorrevo le mie giornate seduto a studiare ho associato quel dolore a tale posizione protratta nel tempo. Dopo circa una settimana, in seguito ad un viaggio di 3 ore in aereo, poco fuori l'ano, al di sopra di esso, mi è comparsa una tunefazione morbida al tatto, della forma di un cordoncino. Inizialmente il dolore era assente, poi, dopo circa una settimana, si è presentato non in maniera intensa ma alquanto fastidiosa. È rimasto tale fino a circa 7 giorni dopo quando è andato scemando da solo senza assunzione di farmaci, seguito da uno sgonfiamento del suddetto cordoncino (ne era rimasto soltanto un po'). In seguito poi mi è comparsa una zona di "scorticatura" da cui però non è fuoriuscito né sangue né altro materiale. Tempo qualche giorno ed anche la zona di scorticatura è scomparsa. Il chirurgo proctologo che mi ha visitato dopo circa una ventina di giorni (senza anestesia, con una sorta di strumento ad uncino con cui ho sentito penetrava per ben due volte successive nella carne in zona anale. . . un dolore pazzesco! Mi chiedo se in questi casi non andrebbe fatta una piccola anestesia locale per rendere meno invasiva la pratica) mi ha fatto diagnosi di fistola perianale. Su sua prescrizione, a fine novembre andrò a fare un'ecografia 3D per avere un quadro più chiaro della situazione. Al momento comunque il gonfiore rimanente si sente soltanto al tatto e solo in determinate posizioni, non ho perdite di pus o sangue, non ho evidenti "forellini" in zona perianale, non ho dolore (posso tranquillamente restare seduto e camminare), non ho febbre. L'unico sintomo che ho è come una sensazione di "spina" a livello dell'ano (quindi punge). Faccio 2 docce al giorno più un bidet di mezza giornata ed ogni volta uso un detergente di nome FISIAN (clorexidina) per mantenere pulita la zona. Settimana prossima però vorrei iniziare ad andare in palestra e a nuotare. Credete che l'acqua della piscina possa provocarmi infezioni o non corro rischi? Non sono in Italia per cui è mia premura tenere quiescente questa fistola
[#1]
Dr. Nando Gallese Chirurgo toracico, Chirurgo d'urgenza, Colonproctologo 91
L'acqua della piscina contiene cloro (un disinfettante) e, comunque, non potrà mai essere più ricca di germi in confronto alla sua regione anale.
I problemi, al contrario, potrebbero sorgere per gli altri utenti della piscina a causa di eventuali secrezioni infette provenienti dalla sua fistola.

Dr. Nando Gallese
www.nandogallese.com

[#2]
Utente
Utente
Gentile dottore, grazie per la sua risposta. Se posso ne approfitto per chiederle anche un altro parere. Sono passate circa 3 settimane dalla visita dal proctologo. Da allora non ho avuto alcun problema con la fistola fatta eccezione per una piccola "riattivazione" della stessa (con riaccentuazione del gonfiore e comparsa di gonfiore a livello dell'orifizio fistoloso durato circa 1 giorno) in seguito ad una scarica di diarrea. Ora, in zona sfinterica, sento al tatto un rigonfiamento sotto pelle indolente al tatto (diverso da quello della fistola che è superficiale), lateralmente alla fistola stessa. Potrebbe, secondo lei, trattarsi di formazione di una ramificazione della stessa? O meglio, è possibile che in 3 settimane (il proctologo, alla visita di 3 settimane fa, non mi riscontrò alcunché lateralmente), senza un'attivazione importante della stessa fistola, questa abbia potuto ramificarsi? Solitamente quali sono i tempi di formazione di un nuovo canale fistoloso? Sono in attesa di effettuare ecografia 3D ma sono all'estero e non farò rientro in Italia prima di fine novembre.
[#3]
Dr. Nando Gallese Chirurgo toracico, Chirurgo d'urgenza, Colonproctologo 91
Impossibile dare un parere attendibile a distanza senza nemmeno l'ausilio della EcoTA.
[#4]
Utente
Utente
Gentile dottore, in merito alla mia richiesta, mi domandavo se in caso di fistola perianale fosse o meno consigliato non praticare attività fisica per evitare che la fistola possa irritarsi o "riattivarsi". Come le dicevo attualmente vivo all'estero, ma non ho ancora effettuato la procedura per avere la residenza qui e, pertanto, la copertura sanitaria. È mia premura dunque evitare che la fistola possa riattivarsi con conseguente necessità di un intervento sanitario. In compenso però sento forte il desiderio di re-iniziare a praticare attività fisica (come ad esempio la corsa o frequentare la palestra) e mi domandavo se questo potesse essere in qualche modo controindicato o se ci fosse un'evidenza che indicasse che l'attività fisica è un "fattore di rischio" per la riattivazione della fistola (la mia al momento è quiescente: non ho dolore ed il canaletto percepibile al tatto è quasi sgonfio). In attesa di una sua risposta le auguro una buona giornata
[#5]
Dr. Nando Gallese Chirurgo toracico, Chirurgo d'urgenza, Colonproctologo 91
Si, l'attività fisica (lavorativa o sportiva) potrebbe portare a una recrudescenza del processo flogistico.