Complicanze dopo sfinterotomia

Buongiorno, scrivo abbastanza disperato sperando in qualche indicazione per sapere almeno come muovermi nel labirinto della sanità pubblica, che in un anno di sofferenza di ha portato a fare esami inutili e a evitarne altri che forse avrei fatto meglio a fare.
Ho 22 anni, e dopo 11 mesi di ragade anale sono stato operato con l'asportazione della stessa e di un polipo e una leggera sfinterotomia laterale. Il giorno immediatamente successivo all'intervento sono andato in bagno evacuando abbondantemente (feci grosse, morbide a causa del lassativo), e ho prevedibilmente sentito molto dolore (durato 1-1:30), ma riuscire finalmente a svuotarmi senza tornare in bagno più e più volte mi ha fatto ben sperare. Stessa cosa per altri 2-3 giorni: evacuazione più o meno regolare e forte dolore. Successivamente, ho iniziato ad avere problemi nella defecazione, sempre più simili a quelli avuti con la ragade, mentre il dolore ha preso a protarsi per più tempo. A 7 giorni dall'intervento ho avuto una visita di controllo e mi è stata evidenziata un'infiammazione alla zona perianale (per la quale mi è stato prescritto un gel), mentre la ferita è stata descritta "in fase di granulazione". Per i problemi d'evacuazione m'è stato detto di continuare con la terapia prescritta (lassativo, integratore di fibre e acqua abbondante). Ma ora, a 11 giorni dall'intervento, non vado in bagno da almeno 4 giorni, se non col risultato di espellere pochi brandelli di feci (ma non dure) o strisce estremamente sottili, causandomi un dolore immane. Ora, io ho sempre amputato questi sintomi alla presenza della ragade, ma a così breve distanza dall'intervento mi pare impossibile si sia riformata, o perlomeno me l'avrebbero vista. Può quindi la sfinterotomia stessa presentare una complicanza di questo tipo? O è un problema che può avere un'origine più "profonda", a livello di colon/intestino? Ma in questo caso perché nell'immediato postoperatorio avrei evacuato normalmente? Nel corso di questo calvario che mi accompagna ormai da un anno mi è stata diagnosticata anche la sindrome del colon irritabile, ma può bastare questa a giustificare una tale difficoltà nell'emissione delle feci? La mia impressione (che certo non è quella di un esperto) è che lo sfintere interno sia ancora stretto, e quindi nonostante l'assenza di ragade e polipo le feci non riescano a uscire. È un'ipotesi plausibile? E se questo fosse il caso, occorrerebbe intervenire nuovamente con la chirurgia?
Aggiungo che non ho mai fatto una colonscopia né un'anoscopia/rettoscopia che andasse oltre l'esplorazione digitale
Ringrazio in anticipo chiunque volesse aiutarmi, e se posso fornire particolari che aiutino a comprendere il quadro vi chiedo di farmelo presente, di modo che alla prossima visita di controllo (il 19) eviti di ometterli
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 379
Disturbi compatibili con la sindrome dell'intestino irritabile.
Attenda il controllo.
Prego.
Cordiali saluti.

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com

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