Ascesso e fistola anale

Gentili dottori,
Sono una ragazza di 27 anni, a dicembre mi è stata diagnosticata una ragade anale anteriore che ho trattato con antrolin e dieta adeguata, mai guarita definitivamente che purtroppo si è infettata. Ho quindi eseguito risonanza magnetica che ha dato esito di ascesso di circa 2,5 cm con fistole intransfinteriche, che ho provato inutilmente a trattare con antibiotico Rocefin.
Non riuscendo a guarire mi sono rivolta a due specialisti che però mi hanno prospettato 2 tipi differenti tipi di interventio:
-il primo mi ha detto che possiamo effettuare un unico intervento con tecnica VAAFT, nella quale verrà inciso l'ascesso, chiuse le fistole e coagulata la ragade
-il secondo mi ha detto che non è possibile risolvere la situazione con un unica operazione ma occorrerà fare un intervento in due tempi, un primo nel quale verrà drenato l'ascesso e inserito un setone di drenaggio e dopo circa due mesi verrà effettuato un altro intervento per chiudere le fistole.Questo perché con un unico intervento non si riuscirebbe a togliere tutto il materiale infetto, con gravi ripercussioni per la mia salute, come recidive o peggio necrosi o amputazione del retto.
Chiedo a voi quindi un aiuto in quanto sono davvero molto confusa e vista l'urgenza della situazione mi trovo a dover fare una scelta nel breve.
Io naturalmente preferirei, qualora fosse realmente possibile, risolvere la situazione con un unico intervento, evitando il setone ed il doppio post-operatorio, ma d'altra parte sono terrorizzata dalla possibilità che con un unico intervento, senza inserire il setone, possano essere chiuse le fistole senza che l' ascesso sia stato drenato del tutto, andando incontro a conseguenze peggiori.
È possibile che ciò avvenga? Inoltre il setone di drenaggio richiede delle medicazioni? Sono dolorose?
Mi scuso per la lunghezza del messaggio ma sono davvero disperata e vorrei fare la scelta migliore per la mia salute.
Spero in un vostro cortese riscontro e vi ringrazio per l'attenzione
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 379
Messaggio lungo ma breve risposta,
Entrambi gli interventi condivisibili,
Il primo, in questi casi dove è presente un ascesso, é gravato da una maggior percentuale di recidive.
Il secondo è più sicuro e, se effettuato da persone esperte,non è detto che necessariamente richiederà un secondo intervento, potrebbe essere sufficiente trasformare il setone da drenante a tagliente; il setone tagliente completerà la sezione della fistola.
Prego.

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com

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Utente
Utente
La ringrazio per la sua cortese risposta Dr. D'Oriano.
Lei quindi tra i due tipi d'intervento per quale opterebbe?
Nel caso in cui mi venisse praticata una vaaft e l'ascesso ischio rettale non fosse drenato del tutto, a quali conseguenze andrei incontro? È possibile la necrosi o la cancrena con amputazione del retto, come mi è stato detto?
Inoltre, è possibile eseguire questo tipo d'intervento con la sola risonanza magnetica con contrasto? Non sarebbe meglio effettuare prima dell intervento vaaft, maggiori esami diagnostici come ad esempio l'ecografia endoanale con sonda rotante a 360 ,
per studiare la posizione dell'ascesso ischiorettale (che nel mio caso è profondo, senza fori esterni, con la sola fuoriuscita di pus dall'ano) e delle fistole da esso generate?
Infine, non c'è la possibilità, qualora non venga inserito il setone che trattando contemporaneamente fistole e ascesso, si possano formare altre fistole successivamente?
Mi scuso per le tante domande, ma vorrei riuscire a fare un po' chiarezza, per poter procedere all'intervento per me più sicuro.
La ringrazio per il suo interessamento
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 379
Tranquillo nessuna "cancrena".
Eseguo entrambe gli interventi e non ho preclusioni, preferisco usare la VAAFT quando non è più presente la cavità ascessuale, questo per evitare, come le avevo già scritto, possibili recidive.
La RM è sufficiente per comprendere le caratteristiche ed la localizzazione dell' ascesso e della fistola.
A distanza è senza una visita non posso aggiungere altro.
Il consiglio è di consultare chi ha esperienza con entrambe le tecniche.
Prego.