Trombosi emorroidaria recidiva

Buonasera, agli inizi di Dicembre ho avuto un episodio di trombosi emorroidaria (il primo nella mia vita). Dopo l'evacuazione, nel fare la doccia, ho sentito una pallina ai lati dell'ano (sul bordo), indolore, all'inizio piccola, poi il giorni successivo, di volume maggiore. Non avevo mai sofferto prima d'allora di emorroidi. Conduco una vita sana, sono vegetariano, appassionato di hiking, mangio davvero tanta verdura e non ho mai sofferto di stitichezza, anzi, in bagno sono sempre andato molto bene senza il minimo sforzo (inoltre non tendo a restare seduto sul wc più del necessario; generalmente un paio di minuti). Dopo circa 5 giorni mi sono recato da un chirurgo proctologo il quale mi fece appunto diagnosi di trombosi emorroidaria. Ritornai dopo la cura per la visita e dall'esplorazione rettale (credo tramite divaricatore o qualcosa del genere) non trovò alcuna traccia di emorroidi interne (mi disse che non avevo assolutamente nulla). Questa "pallina" è scomparsa dopo circa 3 settimane/1 mese. Non mi ha dato grossi problemi se non i primi giorni, ma era esclusivamente una sensazione di fastidio e non dolore. Comunque onde evitare recidive sono stato ulteriormente attento al mio stile di vita, a non fare il minimo "sforzo" in bagno (come dicevo prima non ho mai avuto problemi di questo tipo, ma a maggior ragione, dopo l'esperienza del trombo, ho fatto ancora più attenzione). Ebbene, oggi mi ritrovo, dal lato opposto rispetto alla precedente volta, una nuova "pallina" (sembra un brufoletto sottopelle), dura, dolente solo se premo (come può essere dolente un priccolo brufoletto infiammato), non attaccato all'ano ma poco distante. Onestamente davvero non mi spiego come sia potuto ricomparire questo problema. Anche questa mattina non ho fatto il minimo sforzo in bagno. Vi contatto quindi per chiedervi da cosa potrebbe derivare questo problema. Non ho alcun "fattore di rischio" per emorroidi. Mi spaventa l'idea che la cosa possa peggiorare e possa trovarmi costretto ad un'operazione non piacevole e dalla ripresa lenta. D'altronde, non avendo fattori di rischio, non saprei come "controllare" un simile problema. Un'operazione per emorroidi potrebbe rendersi necessaria anche in assenza di emorroidi interne, tanto meno emorroidi prolassate? Cos'altro potrei fare per evitare recidive?
Spero possiate rispondermi
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 379
Quello che descrive sembrerebbe un ematoma perianale(spesso confuso con la trombosi emorroidaria).
Una visita è indispensabile per una conferma e per una diagnosi differenziale con processi infiammatori perianali.
Chi la visiterà dopo la diagnosi ed una accurata valutazione saprà darle tutte le risposte che desidera su come gestire e risolvere il suo problema.
Prego.

Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com

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Utente
Utente
Grazie mille dottore. Crede sia possibile che una persona che non ha mai sofferto di emorroidi e che non ha fattori di rischio (come la stitichezza ad esempio) possa improvvisamente ritrovarsi costretto ad affrontare un intervento chirurgico per emorroidi? E, considerando l'assenza di emorroidi interne prolassate e di sintimatologia dolorosa (la pallina che è comparsa per la seconda volta non mi da alcun fastidio), ma solo di episodi di ematoma perianale, di che tipo di operazione si tratterebbe?
Un'ultima domanda: qualche notte fa mi sono svegliato con un dolore nella zona anale, come fossero spasmi che sono scomparsi dopo una ventina di minuti. Questo evento potrebbe essere correlato al disturbo?
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 379
Si! è possibile, ma non sembrerebbe il suo caso.

La necessità o meno, di rimuovere le vene ed i tessuti interessati dall' ematoma perianale, dipenderà dalla frequenza degli episodi e dalla sintomatologia.
L' intervento consiste nella rimozione del tessuto coinvolto e delle vene tortuose sottostanti, nei quali si era formato il trombo e gli stravasi ematici.

Si! probabilmente.
Prego.
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Utente
Utente
Caro dottore, mi permetta un'altra domanda. Volendo pensare al peggio e ad un possibile intervento chirurgico, non trattandosi di emorroidi interne prolassate (il chirurgo che mi visitò con una sorta di dilatatore anale non trovò alcuna traccia di emorroidi interne), ma di ematomi e trombi della rete emorroidaria esterna, l'intervento chirurgico sarebbe meno invasivo rispetto a quello per emorroidi interne prolassate? Ho letto in giro di tecniche più innovative tipo Longo ed altre ma la convalescenza è ugualmente dolorosa e lunga. Volevo chiedere, quindi, se un intervento del tipo esterno fosse ugualmente invasivo e se si tratta sostanzialmente di un intervento simile a quello per prolassi emorroidari. La ringrazio per la sua disponibilità.
Saluti
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Dr. Giuseppe D'Oriano Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 13.3k 379
Se non è associato un prolasso emorroidario, il trattamento consiste nella rimozione delle vene presenti sul margine anale coinvolte dall 'ematoma è dalla trombosi, con loro sarà rimosss anche la cute dilatata che le ricopre.
Prego.
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