Dolore medicazioni ascesso perianale
Gentili Dottori,
il 4/2 mi è stato inciso un ascesso perianale in chirurgia, dopo essere passata per il pronto soccorso. Hanno drenato e posizionato uno zaffo. Dolore sopportabile.
Alla prima medicazione, in ambulatorio, il 6/2, è stata fatta una seconda incisione ed è stato inserito un secondo zaffo. Anche questa volta, previa anestesia, ovvero punture di lidocaina, ma il dolore è stato fortissimo.
Ieri, 8 febbraio, la seconda medicazione: la ferita è pulita e la granulazione procede correttamente. Peraltro, le ferite spurgano bene nelle garze. Il dolore però è stato ancora più intenso, terribile... Ho chiesto un analgesico per via endovenosa, della morfina ma mi hanno risposto che in ambulatorio non è possibile, non è previsto.
Talvolta accade che il dolore sia particolarmente acuto, lo so, ma quando soffri fino allo stordimento, è "giusto" proseguire senza aiutare il paziente? Ho sofferto fino alle convulsioni finali, appena conclusa la pulizia; mi hanno fatto delle domande che capivo ma mi ci è voluto un mezzo minuto prima di poter rispondere. Il polso era regolare. Le mie condizioni generali di salute sono buone, sono solo un po' dimagrita a seguito di un virus intestinale, a metà gennaio, curato efficacemente dal medico di base con antibiotico, accompagnato da emorroidi e seguito dall'ascesso di inizio febbraio.
In ambulatorio mi hanno consigliato un analgesico prima della prossima medicazione, tipo quello prescrittomi dal medico di base a metà gennaio, il Synflex 550, che ho preso nei giorni scorsi, comunque, con protezione gastrica, in accordo col primo chirurgo. Meglio di un pugno in un occhio, ma...
1) vorrei un po' di morfina (già presa in passato per alcuni interventi, la sopporto bene), almeno una volta, non mi pare di chiedere l'impossibile!
2) cosa mi consigliate?
3) stamane facendo il bidè, si è staccato uno zaffo. E' grave? la prossima medicazione è dopodomani, lunedì.
Sono angosciata, non so come andare avanti.
Grazie per l'aiuto.
il 4/2 mi è stato inciso un ascesso perianale in chirurgia, dopo essere passata per il pronto soccorso. Hanno drenato e posizionato uno zaffo. Dolore sopportabile.
Alla prima medicazione, in ambulatorio, il 6/2, è stata fatta una seconda incisione ed è stato inserito un secondo zaffo. Anche questa volta, previa anestesia, ovvero punture di lidocaina, ma il dolore è stato fortissimo.
Ieri, 8 febbraio, la seconda medicazione: la ferita è pulita e la granulazione procede correttamente. Peraltro, le ferite spurgano bene nelle garze. Il dolore però è stato ancora più intenso, terribile... Ho chiesto un analgesico per via endovenosa, della morfina ma mi hanno risposto che in ambulatorio non è possibile, non è previsto.
Talvolta accade che il dolore sia particolarmente acuto, lo so, ma quando soffri fino allo stordimento, è "giusto" proseguire senza aiutare il paziente? Ho sofferto fino alle convulsioni finali, appena conclusa la pulizia; mi hanno fatto delle domande che capivo ma mi ci è voluto un mezzo minuto prima di poter rispondere. Il polso era regolare. Le mie condizioni generali di salute sono buone, sono solo un po' dimagrita a seguito di un virus intestinale, a metà gennaio, curato efficacemente dal medico di base con antibiotico, accompagnato da emorroidi e seguito dall'ascesso di inizio febbraio.
In ambulatorio mi hanno consigliato un analgesico prima della prossima medicazione, tipo quello prescrittomi dal medico di base a metà gennaio, il Synflex 550, che ho preso nei giorni scorsi, comunque, con protezione gastrica, in accordo col primo chirurgo. Meglio di un pugno in un occhio, ma...
1) vorrei un po' di morfina (già presa in passato per alcuni interventi, la sopporto bene), almeno una volta, non mi pare di chiedere l'impossibile!
2) cosa mi consigliate?
3) stamane facendo il bidè, si è staccato uno zaffo. E' grave? la prossima medicazione è dopodomani, lunedì.
Sono angosciata, non so come andare avanti.
Grazie per l'aiuto.
[#1]
Gentile utente, vedrà che progressivamente il dolore diminuirà, non si usa morfina per queste medicazioni, deve stringere i denti e prendere eventualmente un antidolorifico subito dopo con gastroprotettore se necessario. La garza interna man mano che andrà avanti non sarà più necessaria.
Saluti
Saluti
Dr. Sergio Sforza
https://www.medicitalia.it/sergiosforza/
[#4]
Utente
Ora, invece, mi ritrovo con una fistola di cui non capisco l'entità. Il referto della risonanza recita:
"A destra circa da ore 9 si diparte tramite fistoloso evidenziato da componente fluida, della lunghezza di circa 5,0 cm che, con decorso intersfinterico, termina circa a ore 12, si associa edema delle parti molli adiacenti.
Non raccolte ascessuali nelle fosse ischio rettali.
Non versamento in piccolo bacino
Qualche piccolo linfonodo verosimilmente reattivo in sede inguinale".
Il medico di base non è riuscito a individuare la fistola nelle immagini. Il chirurgo dell'ospedale non ha guardato il CD, ha letto quanto sopra e probabilmente questo è sufficiente per fare una prima diagnosi e decidere per la fistulectomia, con applicazione di setone sezionante, da mettere progressivamente in trazione. Ha commentato che 5 cm non sono pochi.
Non mi è chiaro però il tragitto che dalle 9 arriva alle 12... Dov'è l'orifizio interno, nel canale anale o rettale? si tratta di una fistola bassa o alta? semplice o complessa o una via di mezzo?
Sarei contenta di ricevere una risposta che mi chiarisse le idee. Grazie.
"A destra circa da ore 9 si diparte tramite fistoloso evidenziato da componente fluida, della lunghezza di circa 5,0 cm che, con decorso intersfinterico, termina circa a ore 12, si associa edema delle parti molli adiacenti.
Non raccolte ascessuali nelle fosse ischio rettali.
Non versamento in piccolo bacino
Qualche piccolo linfonodo verosimilmente reattivo in sede inguinale".
Il medico di base non è riuscito a individuare la fistola nelle immagini. Il chirurgo dell'ospedale non ha guardato il CD, ha letto quanto sopra e probabilmente questo è sufficiente per fare una prima diagnosi e decidere per la fistulectomia, con applicazione di setone sezionante, da mettere progressivamente in trazione. Ha commentato che 5 cm non sono pochi.
Non mi è chiaro però il tragitto che dalle 9 arriva alle 12... Dov'è l'orifizio interno, nel canale anale o rettale? si tratta di una fistola bassa o alta? semplice o complessa o una via di mezzo?
Sarei contenta di ricevere una risposta che mi chiarisse le idee. Grazie.
[#5]
La fistola era prevedibile, se alta o bassa dalla sua descrizione non si può evincere, comunque si faccia seguire da un proctologo esperto e vedrà che con il giusto trattamento chirurgico risolverà il problema.
Saluti
Saluti
[#6]
Utente
La ringrazio Dottor Sforza. Si risolverà senz'altro e aspetto quel giorno con il corpo e la mente... Spero non sia troppo lontano.
A proposito, le medicazioni dell'ascesso successive sono state meno dolorose, aveva ragione. Sono stata trattata bene, con attenzione. Non vorrei tornare indietro a quei tormenti, però, con un nuovo setone. Devo informarmi ancora per capire se ci sono trattamenti chirurgici alternativi.
Cordiali saluti.
A proposito, le medicazioni dell'ascesso successive sono state meno dolorose, aveva ragione. Sono stata trattata bene, con attenzione. Non vorrei tornare indietro a quei tormenti, però, con un nuovo setone. Devo informarmi ancora per capire se ci sono trattamenti chirurgici alternativi.
Cordiali saluti.
[#7]
Si esistono, ma si faccia sempre consigliare dal proctologo, perché ogni fistola non è uguale ad un’altra, ed il trattamento deve essere il più appropriato possibile per evitare recidive pur sempre possibili anche nelle migliori mani.
Saluti
Saluti
[#8]
Utente
Un proctologo esperto ha proposto di posizionare un setone drenante, invece. In un 2 momento eseguirebbe una fistuloTOMIA o una plastica (flap endorettale).
L'orifizio interno della fistola non è stato evidenziato neanche dalla rettoscopia che mi ha praticato. Pertanto, all'atto dell'intervento, inietterebbe del blu di metilene. Dal tipo di pus, escluderei proprio possa essere cieca.
E io, in questa situazione confusa, preferirei scoprire il tragitto prima di finire sotto il bisturi.
Quale esame mi consiglierebbe, Dottor Sforza? Potrebbe andar bene una fistolografia con blu di metilene, oppure una Tac con mezzo di contrasto e ricostruzione 3D?
Vorrei inoltre sapere se sono indagini dolorose, quanto durano, se i liquidi somministrati bruciano, insomma saperne di più sulle tecniche, in modo da essere preparata.
Fatti gli esami, spero di avere elementi in più su questa fistola sfuggente. Poi vedremo... Ho una certa confusione circa le varie tecniche proposte.
Grazie Dottore.
L'orifizio interno della fistola non è stato evidenziato neanche dalla rettoscopia che mi ha praticato. Pertanto, all'atto dell'intervento, inietterebbe del blu di metilene. Dal tipo di pus, escluderei proprio possa essere cieca.
E io, in questa situazione confusa, preferirei scoprire il tragitto prima di finire sotto il bisturi.
Quale esame mi consiglierebbe, Dottor Sforza? Potrebbe andar bene una fistolografia con blu di metilene, oppure una Tac con mezzo di contrasto e ricostruzione 3D?
Vorrei inoltre sapere se sono indagini dolorose, quanto durano, se i liquidi somministrati bruciano, insomma saperne di più sulle tecniche, in modo da essere preparata.
Fatti gli esami, spero di avere elementi in più su questa fistola sfuggente. Poi vedremo... Ho una certa confusione circa le varie tecniche proposte.
Grazie Dottore.
[#9]
La migliore tecnica per studiare una fistola è la risonanza magnetica del pavimento pelvico fatta da un radiologo esperto e dedicato, se il proctologo non ha codesta possibilità utilizza il modo migliore per arrivare al risultato con le metodiche alternative che le sono state proposte. Deve informarsi più sulla credibilità del professionista che del metodo utilizzato per arrivare al giusto risultato.
Saluti
Saluti
[#10]
Utente
Buonasera Dottor Sforza,
mercoledi 29 sono stata operata con messa a piatto parziale e apposizione di setone elastico transfinterico.
Ieri sera, sabato, sono comparsi i dolori, quando mi siedo, mi alzo, mi stendo. Ho avuto alcune fitte forti nel sonno. Lo sento tirare dall'interno. Non ho ancora comperato l'antidolorifico prescritto.
È una sintomatologia normale? Stavo bene e venerdi ho fatto una passeggiata tranquilla di un'ora. Sabato sono stata dal parrucchiere e ho girato per un'oretta nel quartiere.
Può essere che abbia compromesso qualcosa, allentato suture interne? Mica ho fatto jogging ma sono stata rimproverata, a ragione, e ora sono in pensiero.. Grazie.
mercoledi 29 sono stata operata con messa a piatto parziale e apposizione di setone elastico transfinterico.
Ieri sera, sabato, sono comparsi i dolori, quando mi siedo, mi alzo, mi stendo. Ho avuto alcune fitte forti nel sonno. Lo sento tirare dall'interno. Non ho ancora comperato l'antidolorifico prescritto.
È una sintomatologia normale? Stavo bene e venerdi ho fatto una passeggiata tranquilla di un'ora. Sabato sono stata dal parrucchiere e ho girato per un'oretta nel quartiere.
Può essere che abbia compromesso qualcosa, allentato suture interne? Mica ho fatto jogging ma sono stata rimproverata, a ragione, e ora sono in pensiero.. Grazie.
Questo consulto ha ricevuto 13 risposte e 14.6k visite dal 09/02/2019.
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